L’Italia perde la sua maggiore azienda, per decenni sorretta dallo Stato: a mangiarsi la Fiat è la Francia di Macron, con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen-Opel) di cui il governo francese possiede il 13%. Il Cda di quello che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo, con 50 miliardi di dollari di fatturato, sarà guidato dall’attuale numero uno di Peugeot, Carlos Tavares, lasciando a John Elkann la presidenza del nuovo soggetto industriale. Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni. Stabilimenti delocalizzati in Polonia, Serbia, Turchia, Brasile, Argentina, India e Cina. E domiciliazioni “emigrate” in Gran Bretagna (sede legale), in Lussemburgo (fiscale) e negli Usa (borsistica). E ora, addio anche alla proprietà italiana del marchio, nonostante l’oceano di soldi – agevolazioni sugli stabilimenti, cassa integrazione – versati dai contribuenti italiani per tenere in piedi l’industria torinese. «Al silenzio della politica seguirà quello di giornali e televisioni», avverte il saggista Gigi Moncalvo: «Nessuno oserà contestare l’accordo, visto che il gruppo Fiat spende enormi quantità di denaro, in termini pubblicitari, sui media italiani».

 

Autore di scomodi libri sul potere della maggiore dinastia industriale italiana (“Agnelli segreti”, “I lupi e gli agnelli”), intervenendo nella trasmissione web-radio “Forme d’Onda”, Moncalvo sottolinea lo squallore della situazione italiana, di fronte allo “scippo” francese propiziato da «rabbini e grembiulini vicini a John Elkann». Moncalvo, che ha seguito da vicino anche l’ingloriosa saga dell’eredità di Gianni Agnelli, ha scoperto che il grosso del denaro di famiglia è tuttora custodito all’estero, in un caveau all’aeroporto di Ginevra, fuori dalla portata del fisco italiano. Sempre Moncalvo racconta che la Fiat, “scomunicata” dagli Usa nel 1945 per gli enormi benefici ottenuti dalle commesse belliche del regime fascista, fu improvvisamente riabilitata (e inserita nel Piano Marshall) grazie ai buoni uffici di Pamela Harriman, nuora di Churchill e buona amica dell’allora giovane Avvocato. A partire proprio dal dopoguerra, però – sostiene Moncalvo – il vero timone della Fiat passò nelle mani di Wall Street. Morto il problematico Edoardo Agnelli, che aveva annunciato la sua intenzione di avere voce in capitolo nel destino della Fiat, il gruppo torinese è stato affidato al ramo familiare Elkann.

Scomparso Gianni Agnelli, i suoi storici collaboratori – Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens – hanno fatto in modo, d’intesa con la vedova dell’Avvocato, che tutto il potere finisse nelle mani dell’allora giovanissimo John Elkann. Due anni dopo, la finanza Usa ha “spedito” a Torino il super-manager bancario Sergio Marchionne, che ha finto di rilanciare gli stabilimenti italiani per poi invece siglare l’accordo con Chrysler e trasferire il cuore del gruppo a Detroit, con il varo del marchio Fca. E oggi, appena un anno dopo la prematura morte di Marchionne, il gruppo formalmente rappresentato da John Elkann sembra voler “sbaraccare” quel che resta della Fiat in Italia, cedendo il controllo dell’ex impero al paese che più sta danneggiando l’Italia, sul piano industriale: la Francia. Secondo gli analisti, segnala il “Fatto Quotidiano”, la volontà francese di restare alla guida del nuovo gruppo sarebbe evidente anche dai numeri dell’operazione. Il gruppo Psa riconosce ai soci Fca un premio da 6,7 miliardi rispetto alle quotazioni di Borsa antecedenti l’inizio delle indiscrezioni sulle nozze. Senza contare che la cifra in questione sarebbe anche al netto del dividendo straordinario di Fca – 5,5 miliardi, di cui di cui 1,6 destinati ad Exor, la cassaforte degli Agnelli – e delle quote di Faurecia e Comau che verranno distribuite ai soci.

«Psa sta sostanzialmente comprando Fca», ha spiegato senza mezzi termini la società di consulenza Equita, secondo cui i francesi hanno pagato «un buon premio» agli Elkann e si sono assicurati la “maggioranza” per il controllo del nuovo gruppo. Come ha spiegato a “Bloomberg” Philippe Houchois, analista di “Jefferies”, «Psa sta pagando un premio del 32% per assumere il controllo di Fca». Sottraendo dal gruppo italo-americano i 5,5 miliardi del dividendo straordinario e il valore della quota di Comau (circa 250 milioni di euro), e da quello francese il valore della quota in Faurecia (2,7 miliardi), si arriva a una “capitalizzazione di mercato teorica” di “20 miliardi” per Peugeot e di “13,25 miliardi” per Fca. Sulla base di questi valori e “senza un premio”, agli azionisti di Peugeot sarebbe spettato il 60,15% del nuovo gruppo e a quelli di Fca il 39,85%, anziché il 50% a testa negoziato. Insomma, i conti della “fusione alla pari” non tornano, scrive Fiorina Capozzi sul “Fatto”. Del resto, aggiunge, «a Torino era noto da tempo che gli Elkann avessero intenzione di ridimensionare il peso dell’auto nel patrimonio di famiglia».

Non è un mistero neppure che Fca fosse alla ricerca di un partner strategico, come testimonia il tentato “blitz” su Renault, sventato nei mesi scorsi dall’intervento di Macron. Lo Stato francese, socio di Renault, è anche azionista di Psa: segno che «in questo caso, ha fatto bene i suoi conti», chiosa Capozzi. Da parte sua, Moncalvo si domanda che fine faranno, ora, gli operai degli stabilimenti di Cassino, Melfi e Pomigliano d’Arco. Negli ultimi anni la Fiat ha chiuso Termini Imerese e Rivalta, senza contare l’Alfa Romeo di Arese. Nella storica fabbrica torinese di Mirafiori ormai si produce solo il Suv della Maserati, mentre a Cassino si assemblano le Alfa (Giulia, Giulietta e Stelvio), a Melfi la 500 X e la Jeep Renegade, a Pomigliano la Panda. La Cinquecento è prodotta in Polonia, le grandi Jeep in Brasile e in India, la Tipo in Turchia. Il gruppo oggi avrebbe 130.000 dipendenti, in 119 stabilimenti distribuiti nel mondo. Drammatico, negli ultimi anni, il crollo dei livelli occupazionali italiani. Negli anni Sessanta, Mirafiori dava lavoro a 65.000 operai. Oggi, le poche migliaia di addetti rimasti si limitano all’unica linea attiva, quella della Maserati Levante. Residuo futuro per l’ex Fiat? La famiglia Elkann sembra volersene lavare le mani. D’ora in poi a dettare legge saranno i francesi. E addio al made in Italy nel settore auto, simbolo per mezzo secolo della capacità industriale italiana in Europa.

Fonte libreidee

Comments  
Piano piano ci svenderanno anche a noi... :cry:
Basta con gli aiuti le aziende private, che naturalmente vogliono solo pubblicizzare le spese e privatizzare i profitti

Quote:

Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni

Indovinate un po' a che classi sociali fanno riferimento tutte queste forze politiche?
Sbaglio o è successa la stessa cosa all'Inghilterra, che ad oggi non possiede più una produzione di automobili, tutte passate in mano alla Ford?
Io mi ricordo che a Pomigliano parecchi operai auguravano la morte a Marchionne...
Qualsiasi altra impresa/azienda avrebbe chiesto molti più contributi per restare in quelle zone... dove l'assenteismo ed i sabotaggi erano ai massimi livelli.
L'unica speranza per l'Italia è che i sindacalisti della CGIL - in un sussulto di dignità- .. decidano di scomparire come Diliberto.
L'INPS ha garantito loro pensioni che tutti gli altri si sognano ( Intervista dell' ex presidente Boeri ) Si godano la pensione da privilegiati ma almeno si potrà sperare in una ricostruzione morale civile ed industriale del paese..
La Fiat non era più italiana da tempo, rimaneva in Italia con il minimo indispensabile solo per un fatto di vendite e "relazioni". Ben più grave è aver "regalato" le Saline della Sardegna e Puglia alla Francia. Nel mentre anche Laurisia è passata alla Coca-Cola. L'acqua del centro sud diventa S.p.a, inizialmente dello Stato che a nostre spese ristrutturerà per poi essere "scalata" sempre dai Francesi e Caltagirone, quest'ultimo si papperà anche gli appalti.
E' dal 94 che svendiamo, evidentemente se c'è ancora altro eravamo veramente messi bene.
Gli italiani non dovrebbero più acquistare auto Fiat...basta finanziare questa gente...magari evitiamo pure le francesi...piuttosto meglio auto coreane o japponesi (che sono fatte pure meglio)...!!!
#6 notomb

Com'è possibile accettare che nostri politici ricevano la Legion d'onore, per aver favorito gli interessi francesi?



#7 TdC Ghost


Quote:

piuttosto meglio auto coreane o japponesi (che sono fatte pure meglio)...!!!

Già fatto, da anni. Confermo, son fatte bene!
#8 ZORG

Semplice, mentre stiamo scrivendo Di Maio è all'estero a nostre spese a parlare di Made in Italy. :hammer:
#9 notomb

Quote:

a parlare di Made in Italy

L'unica speranza è che gli altri non capiscano cosa dice! :hammer:
La sede fiscale è nei Paesi Bassi.

In Pegeuot i cinesi hanno una quota pari allo Stato francese.
Vediamo se Trump dice qualcosa o se lascia correre.
In pratica FCA faceva utili in Usa e perdite in Europa.
Per gli Agnelli non è una svendita, anzi probabilmente è un buon affare.
Per l'Italia è la continuazione del declino del suo potere, per francesi e cinesi è la continuazione della crescita del loro potere geopolitico
m.ilgiornale.it/.../...

Quote:

notomb

#6 notomb 2019-11-04 11:20
La Fiat non era più italiana da tempo, rimaneva in Italia con il minimo indispensabile solo per un fatto di vendite e "relazioni". Ben più grave è aver "regalato" le Saline della Sardegna e Puglia alla Francia. Nel mentre anche Laurisia è passata alla Coca-Cola. L'acqua del centro sud diventa S.p.a, inizialmente dello Stato che a nostre spese ristrutturerà per poi essere "scalata" sempre dai Francesi e Caltagirone, quest'ultimo si papperà anche gli appalti.
E' dal 94 che svendiamo, evidentemente se c'è ancora altro eravamo veramente messi bene.

Vendere aziende fallimentari è impossibile.. solo la CGIL riusciva negli anni 70 ad obbligare lo stato Italiano a pagare per le ditte cotte e stracotte portate sull'orlo del fallimento dai sindacalisti.
L'Italia con i giudici cresciuti nelle case del popolo e la CGIL che tira le fila più importanti ( pensiamo che l'INPS ha quasi tutto il vertice proveniente dalla CGIL ) non attira certamente investitore esteri.
Sono pochi gli stranieri che osano iniziare qualche attività in Italia.. al massimo mirano a controllare qualcosa che già esisteva..
Ogni volta che Landini appare in TV i già scarsi investimenti stranieri in Italia si riducono di 100 milioni di euro..
L'Italia dalla caduta dell'impero romano è sempre stata occupata o colonia di qualcuno: varieagate tribù barbare, poi normanni, impero germanico, arabi, spagnoli, austriaci e francesi, appunto. Oltre all'Inghilterra spesso regista occulta di altre dominazioni e poi, dalla seconda guerra mondiale gli Yankees ed ora anche la UE, che vuol dire Germania. Tutti quelli che nel secolo scorso hanno cercato, in modi diversi, altre strade per una sostanziale indipendenza politica o economica che sia, hanno fatto una brutta fine: da Mussolini, ad Aldo Moro, passando per Enrico Mattei. Ben più numerosi sono coloro che hanno lavorato per il nemico e malgrado ciò osannati come salvatori della Patria, come Ciampi a Prodi o figurine sbiadite tipo Letta o da ultimo il premier Conte. La Fiat con l' IRI nel dopoguerra fino agli anni settanta hanno rappresentato un'eccezione ed un possibile tentativo di riscatto, poi, la prima con la crisi petrolifera e l'altro con la nascita del'euro e dei suoi prodromi sono stati svenduti o smantellati. Diciamo la verità, siamo sì un popolo di grande ingegno e fantasia, ma caratterialmente siamo gregari e traditori.
#12 mangog

E bello leggerti mi viene in mente l'infanzia. E' come ascoltare Liù degli Alunni del Sole o Montagne Verdi di Marcella. Purtroppo il tempo è passato e anche se gli argomenti sono in parte (solo in parte) condivisibili soffrono di 30 anni di aggiornamenti. I privati che hanno preso le aziende Statali hanno TUTTI fatto peggio, chiuso, rovinato marchi e lasciato a casa la gente. Ma ripeto, senza aggiornamenti è come installare Photoshop in Windows 95.

Keyboard not found press any key to continue.

Quote:

#14 notomb 2019-11-04 14:30
#12 mangog

E bello leggerti mi viene in mente l'infanzia. E' come ascoltare Liù degli Alunni del Sole o Montagne Verdi di Marcella. Purtroppo il tempo è passato e anche se gli argomenti sono in parte (solo in parte) condivisibili soffrono di 30 anni di aggiornamenti. I privati che hanno preso le aziende Statali hanno TUTTI fatto peggio, chiuso, rovinato marchi e lasciato a casa la gente. Ma ripeto, senza aggiornamenti è come installare Photoshop in Windows 95.

Keyboard not found press any key to continue

Ma dove credi di vivere ( se abiti in Italia )..? La CGIL è ancora viva e vegeta.. ha ben 5 milioni di pensionati telecomandati più un paio di milioni di dipendenti mezzi comunisti.
Quando si estingueranno per ragioni anagrafiche i somari che hanno passato le giornate nelle case del popolo emiliane e toscane.. si potrà sperare di poter riuscire a migliorare il paese.
Ancora oggi, grazie alla C.GI.IL ( i giudici del lavoro con la C.GI.IL sono pappa e ciccia ),.. non si possono prendere a pedate sul culo i fannulloni assenteisti e sabotatori... e lo dico da ex-tecnico che ha lavorato anche in Siemens..
L'Italia difficilmente entrerà mai in discussione con qualcuno:
lingua fuori davanti, braghe e mutande abbassate dietro, e Vaticano dentro.
Che tristezza, con la FIAT se ne vanno la Lancia, giá inspiegabilmente distrutta (provate a vedere il suo listino attuale), se ne va anche Alfa Romeo, Maserati e Ferrari mentre la Lamborghini era giá partita con destinazione Germania.
Poi abbiamo la Ducati venduta all'Audi, la Cagiva ai giapponesi, praticamente resta solo la Piaggio con Aprilia e Gilera, oltre alla MV Augusta che prima fu venduta ai gringos e poi ripresa.
Se potessero vendere anche la pizza, gli spaghetti ed il mandolino, lo farebbero di corsa.
La ferrari è per conto suo, non dovrebbe c'entra nulla con quella cosa che continuano a chiamare fiat.
#18 Tonki

Purtroppo la Ferrari é al 90% del grupo FIAT, 5% degli arabi e 5% di Piero Ferrari.
Eh no!!
FCA non ha quote di Ferrari.
Ferrari appartiene per il 23% agli Agnelli, per il 10% a Piero Ferrari ed il resto a piccoli azionisti.
Tra l'altro oggi Ferrari viene valutata dal mercato molto più di FCA. Circa 38 miliardi di euro.
motori.fanpage.it/.../

Non entra quindi nella fusione PSA-FCA
#Bellini

Su Wikimerdia dice che la Ferrari si é separata dal grupo FCA nel 2016, al link sotto dicono che le azioni Ferrari sono state distribuite fra gli azionisti FCA, non capendoci nulla di queste cose ti do ragione sulla fiducia e spero davvero sia come dici:

www.fcagroup.com/.../ferrari_separation.aspx
#21
Puoi leggere il link che ho messo sopra
#22 Bellini
Ho letto ma le % riportate nell'articolo non raggiungono il 50% quindi di chi é la maggioranza non l'ho capito.
Non serve la maggioranza.
In genere per le società quotate basta un 30% per averne il controllo, in quanto i piccoli azionisti non vanno in assemblea a votare.
E poi ci sono i diritti di voto che sono superiori alla partecipazione azionaria.
Insomma Ferrari è controllata dagli Agnelli tramite la loro holding Exor con la collaborazione di Piero Ferrari.
Se leggi, insieme hanno il 48.8% dei diritti di voto per cui dovresti comprare tutte le azioni sul mercato per comandare in Ferrari, sempre che gli Agnelli non acquistino altre azioni perché fiutano la tua avanzata.
Se hai un 25-30 miliardi di euro, puoi provarci. A me sembra carissima, però è un gioiello
#24
Si. per fortuna hai ragione, ho trovato questo:

Dal 2016 la società è quotata in borsa: è una società di diritto olandese. La proprietà è in mano a Piero Ferrari, unico figlio ancora in vita del fondatore Enzo Ferrari, che ne detiene il 10%. Poi c’è un 22,9% di proprietà di Exor, la finanziaria “cassaforte” della famiglia Agnelli e di Fiat. Il restante 66,5% è in altre mani ma Exor e Piero Ferrari, grazie ad un patto parasociale, possono comunque controllare la maggioranza relativa dei voti in assemblea (48,31%).
Gli altri azionisti sono fondi istituzionali come Baille Gifford & C. (7,85%), Price Associates (4,98%), Ako capital (2,25%) Vanguard group (1,77%) e molti altri comprese banche d’affari (Morgan Stanley, Deutsche Bank). Si aggiungono i fondi comuni di investimento come Vanguarda (2,55%), Pice (1,83%) ecc. Insomma una compagine variegata che ha un nucleo forte in Italia con Exor e Piero Ferrari e una costellazione di investitori globali.
Nel "silenzio generale" perderemo anche la travagliata Alitalia, che senza dubbio andrà in mano alla compagnia aerea tedesca Luft..., sottovalutandola e ridimensinandola, con perdita inesorabile di altri lavoratori, se poi ci mettiamo anche la Arcelor ex Ilva, ci rimane poco o nulla della fu fiorente Italia. Tutto ebbe inizio su quel maledetto panfilo nel lontano 1992, con lo sfacimento dell’IRI. Non ci rimane più nulla, nemmeno pizza e mandolino.

Quote:

#26 wlady2019-11-04 19:08

Nel "silenzio generale" perderemo anche la travagliata Alitalia, che senza dubbio andrà in mano alla compagnia aerea tedesca Luft...

Per forza nel silenzio, sono tutti collusi...
Fanno campagna elettorale mettendo in evidenza il problema del debito pubblico e grazie a questa scusa ignobile svendono qualsiasi cosa...

Poi quando non avremo più niente in mano diranno che siamo insolventi è faremo la fine della Grecia...


È un Po che attuano sto gioco e funziona...almeno dal 1979.

La vera politica si fa a questo livello e noi siamo completamente asserviti.
OT: Questa sera a contro.tv parliamo di Epstein e del Muro di Berlino. Se qualcuno guarda, ditemi com'è lo streaming. Grazie
#28 redazione

Sono già in pole position
Streaming 1 altanenante, non si riesce a seguire il discorso, mi spiace.
Streaming 2 regolare (78 utenti).
.... c'è un "BLOnG" (suono) ogni 30 secondi
21:32 caduti entrambi, streaming 1 e 2.
Il 2 quasi perfetto, forse un lieve ritardo audio. Credo che si sia bloccato una volta.
L'1 male, stile Dazn degli inizi. Si blocca continuamente. Ogni volta che passavo dal 2 all'1 per i primi secondi l'audio è distorto, lontano e metallico.

Il 2 è passato da una decina di spettatori all'inizio fino a quasi 120 alla fine
concordo con imike con la linea fissa (fastweb) su PC abbastanza stabile con Chromecast in TV con wi-fi continua a caricare. Sono sicuro che piano piano ce la farete.

Uso prevalentemente Skipe per parlare con i miei nipotini in Germania anche sul mio telefono, la linea del 4G è abbastanza stabile.
cda =11 consiglieri

6 a peugeot (compreso l'amministratore delegato),
5 a fiat

secondo voi chi comanda??

ma oggi non è lunedì 4 novembre??

Meglio tardi che mai. I padroni fiat sono stati solo dei prenditori incapaci di fare utile senza lo Stato a pagare.
I sempre meno operai ancora sfruttati in Italia erano solo ostaggi per ottenere il cash.

Che ci pensino i francesi ad "aiutarli" e coi soldi che lo Stato risparmierà potrà aiutare altre persone.

Alla fine conta il bilancio tra quanto spende lo Stato in "aiuti" e quanto percepiscono gli operai come introito.
Vedrete che ci converrà.

Tanto la fiat era un'azienda italiana solo di facciata e delle facciate non ce ne facciamo niente.
Debbo ricordare ancora una volta che la cosidetta unita' d'italia e' stata finanziata con soldi esteri,finanziata affinche' nascesse uno stato fantoccio al servizio delle potenze dell'epoca in primis gran bretagna e francia,con la copertura falsa di una rivoluzione farlocca,quelli che se ne accorsero o fecero una brutta fine come Ippolito Nievo e il vapore ercole (tutti morti e nessun relitto, strano naufragio!) o come lo stesso garibaldi "confinato" a Caprera pro domo sua.
Altri hanno avuto lo stesso trattamento per cercare di mettersi di traverso al destino di colonia, qualcuno in questa discussione li ha anche nominati.

Quello che e' stato fatto in questi ultimi 40 anni e' stato trasformare politici-economisti-giornalisti-industriali-faccendieri in una generazione di collaborazionisti/mezzadri che fara' epoca,il franza o spagna basta che se magna elevato all'ennesima potenza,tutto il resto e' solo fumo,una cortina fumogena maledettamente tossica.

Dipinsi l'anima su tela anonima
MIK300. Abbiamo cazzato, adesso correggiamo, grazie.

Quote:


#36 Calipro 2019-11-04 23:25
Meglio tardi che mai. I padroni fiat sono stati solo dei prenditori incapaci di fare utile senza lo Stato a pagare.

Calipro cocco mio... non sai che nessuna azienda privata mai andrebbe ad investire a Napoli o Palermo avendo tantissime altre opportunità ?
Ma ti rendi conto di cosa significa gestire il personale in un clima ostile alle imprese in posto dove conta solo la furbizia da 4 soldi ?
Assenteismo ai massimi livelli.. sabotaggi e produttività ( lo so per certo.. da ex-tecnico trasfertista - siemens- ho visto con i miei occhi lanciare trucioli di metallo finissimi o bicchierate di acqua sui quadri elettrici degli impianti ) ai minimi termini.
Solo pagando si poteva convincere il privato ad investire a Napoli e Sicilia.
E la Fiat è stata l'azienda meno esosa di tutte tra quelle contattate dai nostri vecchi politici in ostaggio del PCI.
Ora gli eredi sono camuffati nel PD e nel M5S del miliardario GRILLO ..
Con quale coraggio un partito dei lavoratori e di sinistra arruola un ricchissimo manager come CALENDA ?.. e lui per qualche comparsata in TV accetta anche l'invito ?... ma che si godesse i milioni guadagnati in Ferrari e tornasse a parlare di auto di lusso di tempo e cavalli con Montezemolo..
Nessun azienda automobilistica giapponese ha investito o investirà in maniera significativa in Italia.
Certamente ci saranno altri investitori esteri ( 4 gatti) che valuteranno delle proposte.. solo quelle molto convenienti.. per poter rischiare il loro capitale in un paese in ostaggio della C.GI.IL e dei giudici ( del lavoro soprattutto )..
In nessun paese civile ci sarebbero voluti 10 anni, a suon di sentenze alternanti, per poter licenziare i dipendenti che auguravano la morte al titolare facendo spettacolo davanti alla fabbrica o forse anche dentro in sala mensa.
Ovviamente questo è tutta colpa dell'evasione, della castacriccacorruzzzzione, del debbbitopubblico, dei troppi parlamentari e dei loro stipendi troppo alti (come ci hanno raccontato per anni i doppiogiochisti a 5 stelle e i fessi che gli sono andati dietro) e non dell'iper-neoliberismo pinochettiano dell'UE di cui moneta unica, trattati europei e disattivazione della Costituzione sono i principali assi portanti.

La situazione e la tendenza era già chiara nel 2013 per chi VOLEVA vedere e non si faceva manipolare dagli onesti traditori di cui sopra accontentandosi delle loro soluzioni facili quanto fallaci:

goofynomics.blogspot.com/2013/09/smoke-sales.html

Quote:

#40 sybill 2019-11-05 08:21
Ovviamente questo è tutta colpa dell'evasione, della castacriccacorruzzzzione, del debbbitopubblico, dei troppi parlamentari e dei loro stipendi troppo alti (come ci hanno raccontato per anni i doppiogiochisti a 5 stelle e i fessi che gli sono andati dietro) e non dell'iper-neoliberismo pinochettiano dell'UE di cui moneta unica, trattati europei e disattivazione della Costituzione sono i principali assi portanti.

Debito pubblico 2.400-2.500 miliardi di euro..


Dal 1946 al 1996 sono passati 50 anni.. in questi 50 anni.. due generazioni di dipendenti pubblici, circa 10.000.000 di persone, hanno lavorato mediamente 25 anni per il diritto alla pensione..cioè 10 in meno.. ( e 10 anni regalati di vita ) dei lavoratori "privati".. che dovevano lavorare 35 anni.
Pensione media dipendente pubblico circa 1.500 € ( a Roma e provincia la pensione media netta del dipendente pubblico supera i 2.500 € )

10.000.000 X 10 anni x 1.500 x 13 mesi = 1.950 miliardi di euro andati nelle tasche privilegiate dei dipendenti pubblici..

Contestare questi dati è impossibile..

10 anni di anticipo per la pensione sono un lasso di tempo quasi "eterno" quando si superano i 60 anni..
La FCA cerca gia' da tempo qualcuno per scaricare la produzione dell'auto, ormai in fase di smantellamento (almeno in Italia). Dopo Renault e Hyundai, hanno trovato PSA. Penso che abbiano dato un'adeguata garanzia finanziaria (banche) a PSA. La PSA fornira' qualche piattaforma gia' sviluppata per metterci su qualche marchio (Fiat, Lancia o Alfa) per ancora qualche anno. La FCA sara' un servizio finanziario e assicurativo per l'aquisto delle auto. Un'altra cosa che interessa alla PSA e' il mercato nord-americano che garantisce FCA con Chrysler e Jeep.
Ma chi me lo fa fare dissi trent'anni fa quando chiusi l'attività,ora scopro che la generazione successiva è messa peggio perchè non cessa l'attività ma fallisce.

www.youtube.com/watch?v=QMNp6_9Ac7s
#39 mangog


Quote:

Solo pagando si poteva convincere il privato ad investire a Napoli e Sicilia.
E la Fiat è stata l'azienda meno esosa di tutte tra quelle contattate dai nostri vecchi politici in ostaggio del PCI.

Non sono d'accordo. C'è un altro tipo di azienda automobilistica, ovvero quella di lusso, dove il lavoratore italiano ha senso anche se costa di più del cinese,
perché fornisce una qualità maggiore.
E sono aziende che nel loro piccolo funzionano anche senza farsi pagare. Io i soldi li avrei investiti per creare dei poli di produzione di qualità, invece di foraggiare dei casermoni pieni di schiavi e sindacalisti.
Anche per noi lo streaming 2 ha funzionato meglio. Scorrevole.
QUESTA SERA SU CONTRO.TV: Greta cerca un passaggio per l’Europa. L’Internet di Putin. Apre negli Stati Uniti Vaxxed 2, fra minacce segreti e polemiche. Ci vediamo alle 21:00 sul sito contro.tv (streaming in chiaro).

(grazie a chi vorrà rilanciare il messaggio su facebook)
REDAZIONE, fatto!
Guardate dove vengono costruite le auto nel mondo.
Impressionante
youtu.be/-wm7ESYJ3XI
La tristezza infinita di constatare che c'è ancora gente che si beve la storiella del debito pubblico elevato,dello spread,della corruzione o dell'elevato numero dei dipendenti pubblici. Tutte cazzate smontate punto per punto da tutti i più importanti economisti ed esperti del settore. Il Giappone ha un debito pubblico enorme,un wellfare efficiente ed una disoccupazione bassissima e nessuno si sogna di affermare che è un paese inaffidabile. l'Italia è conciata così perché è una colonia,degli USA e di un'Europa miope e filo germanica. Un incubo neoliberista che sta distruggendo un continente intero ed infetta il mondo con la sua voracità finanziaria. L'italiano ha problemi? Il nostro paese si può migliorare? Certo,ma bisognerebbe tornare ad una piena sovranità, soprattutto monetaria. Il resto sono cazzate che ci hanno inculcato in anni di lavaggi del cervello di propaganda liberista. Noi non siamo meglio o peggio degli altri popoli,siamo solamente schiavi di una follia che sta portando questo pianeta al collasso.

Quote:

Non sono d'accordo. C'è un altro tipo di azienda automobilistica, ovvero quella di lusso, dove il lavoratore italiano ha senso anche se costa di più del cinese,
perché fornisce una qualità maggiore.
E sono aziende che nel loro piccolo funzionano anche senza farsi pagare. Io i soldi li avrei investiti per creare dei poli di produzione di qualità, invece di foraggiare dei casermoni pieni di schiavi e sindacalisti.

Dovete capire che la FCA non vuole produrre piu' niente. Vuole solo fare transazioni finanziarie. La Ferrari e' l'eccezione per il valore del marchio, ma anche li' lo sviluppo e il livello qulitativo non e' molto alto. Di fatto stanno vendendo solo ai cinesi e russi (le nuove Ferrari di serie). L'unico elemento che veramente contradistingue la Ferrari degli altri e' il motore, forse l'unica cosa rimasta all'industria motoristica italiana.
Avanti così allo sbaraglio come quel film evocatore, l'armata brancaleone...
L'1 continuamente in fase di caricamento
Perché la green economy?
Perché tutti sono stufi di importare petrolio dall'estero e l'indipendenza energetica ha un valore sia economico che strategico.
Dell'ambiente non gliene frega un cazzo a nessuno e dubito che questa green economy sia ecosostenibile.
Quando vedremo le discariche di batterie per auto elettriche ne riparliamo

Quote:

50 Maksi 2019-11-05 18:16 Citazione: Dovete capire che la FCA non vuole produrre piu' niente.

Nemmeno le altre case hanno molto interesse a farlo. Perchè il vero guadagno adesso si è spostato dal produttivo al finanziario.
Infatti non puoi più comprare un auto in contanti. Devi per forza fare un minimo di finanziamento.
Non sarà un caso che ogni casa automobilistica ha la sua finanziaria collegata.


Quote:

#46 redazione 2019-11-05 16:52 QUESTA SERA SU CONTRO.TV:

Lo streaming è adato bene.
Allo stato attuale delle cose nessun paese importante aiuterà l'italia a risollevarsi, anzi continueranno imperterriti a comprare tutto il comprabile per finire di annientarci. Gli itagliani non vogliono nella maniera più assoluta cercare di risollevarsi...la nomenklatura dominante tirerà ancora a vivacchiare senza correre alcun rischio inutile. Il paese è letteralmente in balia di sistemi paese come quello tedesco e francese e all'orizzonte non vedo alcuna super nazione che voglia aiutare l'italia a diventare una repubblica alla francese e quindi a riacquistare una dignità di stato vero. Il destino che ci attende è quello che previde in tempi non sospetti bismark...saremo meno che una pura entità geografica con buona "pace" di tutti...
Quello che ci differenzia dai paesi con i quali vogliamo confrontarci è stata la presenza del più forte Partito Comunista dei paesi Europei non controllati dalla Russia.
Da quel partito, tenuto in piedi anche dai finto partigiani delle colline tosco-emiliane -...sono scaturite le anomali del sistema Italia.. cioè l'ostilità alle imprese... il vizio dello statalismo.. e l'ammirazione per il sistema sovietico ( se penso che i Cossutta e gli Ingrao i Napolitani hanno guadagnato milioni e milioni di euro da politici del partito comunista )
In Emilia Toscana e Umbria era ben diffuso il vizio di dare aumenti consistenti alle ultime buste paga dei dipendenti nelle cooperative per gonfiare la futura pensione.. Era ben oliato il sistema..... CI-GI-IL e PCI avevano le mani sopra l'INPS.
#50 Maksi


Quote:

Dovete capire che la FCA non vuole produrre piu' niente. Vuole solo fare transazioni finanziarie

Motivo in più per non averne nostalgia.
Il problema è il polo produttivo di lusso che dovremmo avere al posto di questi prenditori e che invece manca.

Con le auto di lusso puoi ancora fare un certo utile, quindi la voglia di produrre ci sarebbe ancora.

Per il resto prevedo che arriveremo ad un unico gruppo produttivo che produrrà un modulo base per ogni fascia: la berlinetta, il SUV, il camioncino, ecc.

Ogni marchio comprerà il modulo base, ci farà il suo restyling e se lo rivenderà facendo leva sugli optional e sul marketing.
Un po' quello che succede oggi all'interno dei grandi gruppi, ma che IMHO verrà esteso a tutti.
A meno che non rimanga un unico marchio, che è una soluzione sostanzialmente equivalente.

Quote:

Ste_79:

Nemmeno le altre case hanno molto interesse a farlo. Perchè il vero guadagno adesso si è spostato dal produttivo al finanziario.
Infatti non puoi più comprare un auto in contanti. Devi per forza fare un minimo di finanziamento.
Non sarà un caso che ogni casa automobilistica ha la sua finanziaria collegata.

Certamente. Sta' tutto qui' il vero bisinisse delle case costruttrici: produrre debito. Sono in sostanza banche. Anche per questo non ho mai comprato auto nuove o con finanziamenti. Anche se da un certo valore in avanti i finanziamenti non ci sono piu'. Metti pagare una Pagani a rate :perculante: . Ma la' e' un altro tipo di affari.


Quote:

Calipro:

Motivo in più per non averne nostalgia.
Il problema è il polo produttivo di lusso che dovremmo avere al posto di questi prenditori e che invece manca.

Con le auto di lusso puoi ancora fare un certo utile, quindi la voglia di produrre ci sarebbe ancora.

Per il resto prevedo che arriveremo ad un unico gruppo produttivo che produrrà un modulo base per ogni fascia: la berlinetta, il SUV, il camioncino, ecc.

Ogni marchio comprerà il modulo base, ci farà il suo restyling e se lo rivenderà facendo leva sugli optional e sul marketing.
Un po' quello che succede oggi all'interno dei grandi gruppi, ma che IMHO verrà esteso a tutti.
A meno che non rimanga un unico marchio, che è una soluzione sostanzialmente equivalente.

Oddio, nostalgia dell'Alfa, Lancia e Maserati VERE e' bene averla. Ma ad ogi sono aziende morte e possono anche scomprarire con quei Suv e tombinate varie. FCA voleva omologoare marchi iconici e pieni di storia con la produzione generalista, e questo solo per risparmiare su ogni centesimo. In fondo sono sempre dei pezzenti 6iudei.

Anche Ferrari e' ormai solo marketing. Avra' certo successo per via dei "nuovi ricchi" di altri continenti, ma tutta questa immagine potrebbe avere anche ricadute sul marchio e far abbandonare molti clienti affezionati e storici (gia' succede).

Dici bene dei Suv e sulla standardizazzione della produzione. E' un processo gia' avviato. Ci sono pero' ancora delle nicchie e mi buttero' su quelle.

Quote:

#50 Maksi

Hai centrato alla perfezione tutta la faccenda.
Fca esiste ancora grazie a Marchionne, uno che all'inizio non mi piaceva, ma poi ho dovuto ammettere
essere stato un grande genio della polita industriale.
Non a caso come "liquidazione" si era lasciato la presidenza della Ferrari, l'unica che sopravviverà come marchio indipendente.
Auto in Italia se ne produrranno sempre, almeno fino a quando ci saranno automobili in circolazione,
forse qualche marchio glorioso verrà utilizzato, per fare marketing, ma la proprietà di questi poli produttivi
non sarà certo italiana. D'altronde gli inglesi, molto più furbi di noi, hanno venduto tutti i loro gloriosi marchi
ai migliori offerenti già da almeno venti o trenta anni.
Mia moglie ha appena comprato una Mini, inglesissima auto, peccato che sia una Bmw camuffata.
Psa e Fca utilizzeranno tutte le sinergie possibili, magari acquisiranno qualche marchio Coreano,
alla fine resteranno quattro o cinque gruppi a produrre auto, non se ne esce.
Attendo con curiosità la fusione tra Mercedes e Bmw.


Quote:

FCA voleva omologoare marchi iconici e pieni di storia con la produzione generalista, e questo solo per risparmiare su ogni centesimo.

Ormai non si tratta più di risparmiare, ma di sopravvivere.
Guarda il gruppo wolksvagen dove con le solite componenti alimentano seat wolksvagen audi skoda.
Più porsche e lamborghini che utilizzano sinergie e tecnologie comuni al marchio.
Mini e range rover sono praticamente delle bmw.
Le Mercedes di bassa gamma montano motori renault.
La smart e la twingo sono praticamente la stessa macchina.
Casomai l'errore è stato quello di trascinare al ribasso le qualità che avevano marchi come lancia e alfa.
L'alfa ai tempi, avrebbe potuto diventare di proprietà della ford, che aveva fatto un offerta al governo per rilevarla,ma preferirono regalarla al gobbo agnelli.


Quote:

Certamente. Sta' tutto qui' il vero bisinisse delle case costruttrici: produrre debito. Sono in sostanza banche.

Infatti il guadagno vero lo fanno con il finanziamento.
Sfruttano il fatto che molti non hanno abbastanza soldi per un auto, e te la "imprestano" a rate.
Dopo tre anni se vuoi la riscatti, ma a meno di qualche vincita al totocalcio, quasi nessuno ha abbastanza denari per farlo,
cosi' si ricomincia da capo.
L'auto la rimettono nel mercato dell'usato, rientrando alla grande dell'investimento.