Marco Cedolin, scrittore e attivista, ha vissuto per diversi anni in Val Susa, condividendo da vicino le lotte dei no-Tav. In questa intervista, realizzata nel 2012, spiega le motivazioni principali che hanno portato all'opposizione popolare contro il progetto del traforo transalpino. Vale la pena di riascoltarla oggi, alla luce degli ultimi sviluppi del dibattito sulla TAV.
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Questa del mesatelioma CERTIFICATO non la sapevo.
In pratica ai poveri valligiani gli si dice: devi morire per interesse nazionale!
I cinque stelle INVECE di portare avanti costi/benefici DOVREBBERO portare avanti questa battaglia e dire a tutti i furbetti e anche ai manifestanti pro-cancro a loro insaputa:
Se domani venissero a casa tua e per interesse nazionale ti scavassero un tunnel a qualche centinaio di metri CHE SICURAMENTE fara' aumentare i casi di cancro ai polmoni, saresti contento?
Specialmente se vicino a casa tua sono state costruite autostrade per portare le stesse merci su gomma e se a pochi chilometri da casa tua c'e' gia' un tunnel che rallenta la velocita' del TAV di soli 50 minuti!! Che cazzo ci devi portare di cosi' impotante da non poter aspettare 50 minuti??
Torino, la marcia dei sitav, ricorda tanto la marcia dei 40 mila per protestare contro le lotte operaie alla fiat nei primi anni 80 del secolo scorso, come al solito un altro spartiacque, tra lowclass e merdle class! Al grido di...fatece lavora', mandarono un messaggio forte e chiaro alla famiglia agnelli (piaggeria? ), ora il grido e' cambiato, non essendo piu' in pericolo il loro lavoro quelli della merdle class marciano al grido di...fatece investi'!
IN RED WE TRUST
7. LA LINEA E ’ QUASI TUTTA IN GALLERIA. CHE MALE FA?
In realtà fa malissimo. Il tracciato prevede una galleria di 23 km all’interno del Musinè, montagna molto amiantifera. La talpa che perforerà la roccia immetterà nell’aria un bel po’ di fibre di amianto. Invisibili e letali. Il vento le porterà dappertutto. Il foehn le porterà fin nel centro di Torino. Respirare fibre di amianto provoca un tumore dei polmoni (mesotelioma pleurico) che non lascia scampo. L’amianto è un materiale fuori legge dal 1977. Scavare gallerie in un posto così è illegale e criminale. E ancora: il tunnel Italia-Francia di 53 km scavato dentro al Massiccio dell’Ambin incontrerà (oltre a falde e sorgenti che andranno distrutte) anche roccia contenente uranio. E ancora: una linea in galleria si porta appresso tante gallerie minori, trasversali a quella principale. Si chiamano gallerie di servizio, o più simpaticamente, ‘finestre’. Ce ne saranno 12! Con altrettanti cantieri, tutti a ridosso di centri abitati. Sarà un inferno di rumore, polvere, camion avanti e indietro per le strette vie dei paesi, di giorno e di notte, per 15 anni almeno. E ancora: la perforazione di tratti montani così lunghi vicino a centri densamente abitati potrà prosciugare le falde idriche e gli acquedotti, come accaduto per le gallerie TAV del Mugello, oggetto di processi per disastro ambientale. E ancora: la viabilità sarà stravolta. Verranno costruiti sovrappassi in corrispondenza di ogni cantiere. Forse queste nuove strade saranno calcolate come compensazioni all’impatto ambientale dell’opera? (per averne una vaga idea, farsi un giro sull’autostrada Torino-Milano osservando i guasti della tratta TAV Torino-Novara).
www.beppegrillo.it/i-9-luoghi-comuni-della-tav/
1) Non esiste l'alta velocità per il trasporto merci, la prima truffa è già nel nome.
2) Per il trasporto merci attuale e per quello prevedibile per prossimi 20/30 anni (tempi necessari per la realizzazione!) la linea esistente è più che sufficiente, si risparmierebbero solo qualche decina di minuti, che su percorsi di giorni, visto la notoria lentezza dei convogli merci, sarebbero insignificanti.
3) Gli unici a guadagnarci sarebbero i politici, con tutto il codazzo di ditte "amiche" spargitrici di tangenti; ricordiamo poi, che c'è stato un ministro, tra i più attivi in merito (guarda
caso ...) titolare con la sua famiglia di un'azienda specializzata in trafori. Chissà poi, perché il PD è in prima linea per si TAV. Tranne, forse, i 5*, tutti gli altri si leccano i baffi nella
speranza di partecipare alla festa.
4) Non ci sono i soldi.
Pagatela voi con i vostri soldi, e non con i soldi dei contribuenti italiani.
Pagate per costruirla, pagate danni e risarcimenti vari ed eventuali negli anni a venire.
Se come dite è indispensabile avrete un ritorno economico come ce l'ha il tunnel sotto la manica.....ops quasi dimenticavo che il tunnel sotto la manica non sta dando i ritorni previsti dagli investitori, sopratutto per quanto riguarda il traffico merci. I camion continuano ad usare i traghetti sullo stretto della manica che costano poco meno del treno che passa nel Eurotunnel.
Questo discorso va fatto a chiunque sia cosi stupido da appoggiare questa opera utile solo per i mafiosi che la vogliono realizzare e per i registi occulti che la vogliono a tutti i costi per motivi non del tutto chiari (NATO?!?).
infosannio.wordpress.com/.../...
Se fosse cosi' voglio proprio vedere cosa direbbero i media di merda!
Ripeto, quando di mezzo c'e' la salute dei cittadini tutto dovrebbe passare in secondo piano, ma da uno stato che OBBLIGA dei neonati a iniettarsi dei veleni cosa possiano aspettarci?
Indi la questione "grandi opere" è per certi versi un aspetto della deriva criminale e affaristica di parte del paese.
Bisogna poi aggiungere che sono supportate dai media mainstream (grandi giornali e TG) certamente per motivi di bieco interesse personale di chi ci lavora dentro (i giornalisti intendo) ma non credo solo per questo. Credo si debba iniziare seriamente a studiare la "psicologia giornalistica" , ed intendo con questa definizione lo studio dello psichismo del giornalista italiano tipo (ovviamente i Messora, i Lannes, i Mazzucco sono altra faccenda) per comprendere i comportamenti di questa classe sociale omogenea che tanto contribuisce alla manipolazione della popolazione.
Grazie Luogocomune
In sintesi i punti del protocollo:
1) Si inizia con un’intensa campagna stampa, e più in generale sui media locali, tutta a favore dell’opera. Voci critiche, anche di professionisti, esperti di grande caratura, non trovano spazio sui media mainstream se non per essere criticate dal giornalista di turno.
2) Si prosegue con interventi “a raffica” sui media locali e nazionali di questo o quel esponente di rilievo delle associazioni industriali regionali e provinciali, che promettono progresso e arricchimento per la zona interessata dall’opera, oltre che un numero vastissimo di assunzioni correlate all’opera. Spesso costoro portano dati farlocchi, dei loro “centri di ricerca”, che giustificherebbero l’opera. Ovviamente i dati farlocchi vengono condivisi dai politici locali.
3) Difficilmente costoro rispondono a domande dei giornalisti sulle previsioni di spesa. Se rispondono, rispondono in maniera assai vaga. Difficilmente sui media compaiono informazioni precise sulla spesa che l’intera collettività si dovrà sobbarcare per l’opera in questione. Sicché è quasi impossibile per il singolo cittadino aver contezza del costo dell’opera, che però egli con le sue tasse dovrà finanziare a discapito di altre cose.
4) Iniziano i lavori dell’opera. I problemi ambientali vengono silenziati. Come pure i costi reali. Di solito, in questa fase, compaiono sui giornali articoli che parlano di spese impreviste, che la Regione, o lo Stato, dovrà necessariamente sobbarcarsi per evitare che “ i lavori si interrompano” e la grande opera, così “necessaria”, non sia mai realizzata. Insomma i costi lievitano regolarmente. A mio modesto parere è proprio in questa fase, grazie a questo semplice trito e ritrito trucchetto, che possono essere distribuiti gli utili “agli amici degli amici”, che poi è il vero obiettivo dell’opera.
Questo trucchetto non è ovviamente possibile con le opere di manutenzione,su cui il preventivo dovrà essere necessariamente preciso,e ciò credo spieghi bene perché questi evitino accuratamente di far bene la manutenzione alle opere pubbliche che la gente utilizza (strade locali e provinciali, stazioni e treni, ponti, scuole, etc.). Ogni “grande opera” è per i soliti notabili un’occasione di guadagno, ogni lavoro di manutenzione è invece una spesa.
5) Per compensare i cittadini dei vasti danni ambientali vengono costruite un po’ di piste ciclabili, e viene piantato in periferia qualche arbusto.
6) L’opera viene conclusa. Generalmente nessuno dei vantaggi promessi da costoro si realizza. L’opera costa parecchio e non rende quanto promesso, anzi spesso costa troppo allo Stato e alla regione persino mantenerla in funzione. I giornali smettono di parlarne. Di solito fa capolino di nuovo qualcosa sui giornali locali e sui vari media, quando l’opera costruita risulta talmente inutile e costosa che letteralmente fallisce (la stessa Pedemontana), o è talmente mal costruita che cade a pezzi (tipo gli stadi del mondiale di calcio degli anni 90).
I fatti e le situazioni sulle quali siamo chiamati ad esprimerci non sono mai così semplici da potersi sintetizzare in poche parole; anche la sintesi per consentire una presa di posizione ha bisogno di una conoscenza precisa e dettagliata dei fatti. Quindi bisogna decidersi se vogliamo essere partecipi del nostro tempo o semplici tifosi come le sintesi televisive propongono. Va ricordato che i tifosi stanno fuori del campo di gioco, possono solo assistere passivamente ai giochi che invece fanno altri.
Per avere una descrizione dei fatti abbastanza esauriente può bastare leggere quanto Wikipedia narra in ampia sintesi sulla “ TAV Lione Torino” della quale propone vicende storiche, progetti ed alcune interessanti immagini tecniche. Per quanto Wikipedia non sia insensibile a condizionamenti consente comunque qualche ragionamento e offre note e riferimenti per eventuali ampi approfondimenti.
In particolare consente di verificare come le previsioni progettuali in termini di traffico e di benefici necessari a valutare la convenienza dell’opera siano stati allora, anni ’90, sopravvalutate e lontani dai valori effettivamente registrati negli anni sino al 2017. Se poi consideriamo che se anche facessimo oggi l’opera nella sua interezza questa sarebbe utilizzabile non prima di 20-25 anni e consentirebbe un servizio di traffici oggi impossibili da quantificare ma sicuramente inferiori alle più rosee previsioni.
La velocità poi , un termine di moda e di grande effetto, ha in questo caso scarso positivo significato in quanto il progetto dell’opera opera si rivolge essenzialmente ai traffichi commerciali di beni per i quali la logica e la tecnica vorrebbe si parlare invece di capacità ed efficienza intermodale.
Vero è che la ferrovia oggi presente per rapportarsi con le nuove esigenze di traffico ed interfacciarsi alle altre linee europee avrebbe comunque bisogno di ammodernamenti tecnologici fattibili però con molta minor spesa e senza ulteriore impatto ambientale per la stretta valle di Susa. Si potrebbero ridurre se non eliminare i rischi di inquinamento da polveri di amianto sia per i valligiani sia per gli addetti alle lavorazioni questi si in prima linea con il rischio tumore.
Mostro i grafici sottostati dai quali si evidenzia l’effettivo andamento dei traffici commerciali sulla linea Lione Torino sia le sproporzionate previsioni operate per rendere possibile l’opera. Nel secondo grafico si vede chiaramente come la capacità dell’attuale linea sia fortemente superiore ai traffici effettivi che l’attraversano. Credo che potremmo serenamente decidere di non fare l’opera per come prevista in progetto ma migliorare se non adeguare quella oggi esistente.
Va da se che un’opera così faraonica , previsti 27 miliardi complessivi, sia un boccone troppo ghiotto per essere facilmente abbandonato dall’industria delle costruzioni. Le grandi opere in sé hanno il merito di elargire grandi guadagni indipendentemente dal loro reale utilizzo futuro. Questa realtà fa si che anche la qualità delle opere stesse, vedi le nostre martoriate reti stradali, sia irrilevante per conseguire il guadagno ed anzi paradossalmente una minore qualità dell’opera assicura un maggiore intervento manutentivo e quindi maggiori guadagni.
Chissà perché non mi viene di catalogarlo fra le fesserie...
Volevo ascoltare questa testimonianza ma per qualche ragione l'audio non parte, né usando Google Chrome né Microsoft Edge. Se provo a lanciare l'audio, su Chrome mi si disabilita proprio il tasto Play, mentre su Edge compare l'errore: "Questo tipo di file audio non è supportato". Potresti controllare quale sia il problema?