Mi aveva stupito, due giorni fa, l'articolo di Libero con il quale si dava l'addio a Silvio Berlusconi, dicendo che "nonostante i vari errori commessi, resta comunque il numero uno".
Che strano - avevo pensato - si vede che per un attimo ha avuto un rigurgito di dignità, e forse ha capito che poteva anche smettere di imperversare sul palcoscenico della politica, prima di avviarsi definitivamente verso la vecchiaia.
Invece oggi è uscita la notizia che Berlusconi è stato condannato a quattro anni per frode fiscale, e non c'è voluto molto a fare due più due.
In realtà, l'aspetto più divertente tutta la vicenda è stato l'apprendere questa notizia dalla BBC e dal New York Times, testate che di solito vado a sfogliare prima di quelle italiane.
E così, quando sono finalmente arrivato sull'Ansa - centro di smistamento di tutti i mali del nostro giornalismo - ho scoperto che la vera notizia non era che Berlusconi fosse stato condannato, ma che questa fosse la notizia che spiccava in prima pagina su tutte le testate del mondo:
Come abbiamo detto tante volte, non ha grande importanza se negli Stati Uniti vince un presidente repubblicano oppure uno democratico.
Quello che rende le elezioni americane interessanti sono casomai gli spostamenti ideologici della gente che ogni volta sceglie di andare a votare. Costoro infatti "ci credono" fino in fondo, e quindi la scelta ideologica che esprimono indica comunque quelli che sarebbero i loro desideri, per quanto questi siano poi destinati a restare in gran parte insoddisfatti.
Quattro anni fa avevamo notato come la maggioranza degli americani fosse stata pronta ad accogliere alla Casa Bianca il primo presidente nero della storia, e questo era sembrato indicare una notevole maturazione rispetto al problema del razzismo, che negli Stati Uniti è sempre stato di primaria importanza.
Ma proprio per questa importanza, l'elezione di un nero la Casa Bianca ha anche scatenato l' "anima bianca" degli americani - quella schiavista, razzista e antiprogressista - che nel corso degli ultimi quattro anni si sono talmente coalizzati contro la figura dell'usurpatore nero da avere letteralmente trasformato il partito repubblicano.
Non sarà solo la Chiesa cattolica a passare alla storia per lo scandalo della pedofilia venuto alla luce una decina di anni fa fra i preti americani.
Un'indagine del Los Angeles Times ha rivelato che anche nella leggendaria organizzazione dei Boy Scouts il germe della pedofilia aveva attecchito in proporzioni devastanti, portando migliaia di ragazzini americani a cadere vittima di abusi sessuali da parte dei loro "istruttori" in pantaloni corti.
Che quella dei Boy Scouts fosse stata da sempre organizzazione che potesse favorire i casi di pedofilia non è una sorpresa per nessuno. Quello che sorprende sono le cifre che questo fenomeno sembrava aver assunto negli ultimi decenni del secolo scorso.
Pare infatti che la stessa dirigenza dei Boy Scouts mantenesse un archivio segreto, chiamato "perversion file", con i nomi e cognomi dei loro istruttori accusati di molestie sessuali. L'archivio elencava 1600 casi di molestia denunciati - di solito dai genitori dei ragazzini - fra il 1970 e il 1991. Ciascun caso era accompagnato dalle descrizioni dettagliate degli abusi subiti, spesso scritte a mano dagli stessi ragazzini che avevano subito le molestie sessuali.
Questo archivio naturalmente non serviva per denunciare i molestatori alla polizia, [...]
Quando la pazzia è tutta concentrata in un solo individuo, in un singolo gesto, o in un'unica situazione, la vedi subito. Si distacca da tutto il resto, come l'unica macchia nera sulla schiena di un cavallo completamente bianco.
Quando invece la follia è frammentata in mille coriandoli infinitesimali, e questi coriandoli sono cosparsi un po' dappertutto, diventa molto più difficile riconoscerla, perché si confonde con il resto dell'ambiente. Quello che hai davanti non è più un cavallo pezzato, ma una pelle di leopardo.
Questa è la sensazione che può capitare di provare leggendo in modo frammentario le notizie dal mondo, senza seguire un criterio preciso.
Può capitare, ad esempio, di leggere questo titolo: "Passeggeri ed equipaggio dell'Air Canada alla ricerca dello yacht perduto". L'articolo parla di un volo dell'Air Canada che stava viaggiando da Vancouver a Sydney, al quale è stato chiesto di scendere di quota per cercare un navigatore solitario che si era perso in mare aperto. Il capitano ha chiesto ai passeggeri di armarsi di binocolo - racconta l'articolo - e di aiutarlo a cercare guardando dai finestrini. Dopodiché l'aereo è sceso a 1500 metri di quota, individuando lo yacht alla deriva. "Che bello" dici, "davvero una bella avventura per questi passeggeri. Chissà come si sentono bene, dopo aver contribuito a salvare la vita di questo povero naufrago".
Poi ascolti l'intervista del capitano dell'aereo, e scopri che "quasi immediatamente, appena ci siamo avvicinati alla zona indicata, il primo ufficiale ha detto 'credo di vedere lo yacht'. Si trovava quasi esattamente dove ci avevano detto che doveva trovarsi". Risulta infatti che il navigatore avesse attivato il segnale di S.O.S. inserito nel suo localizzatore GPS. [...]
di Elia Dallabrida
Viaggi all'estero, denaro, Ipad...
Questo è il valore della nostra vita dal punto di vista di chi trae profitto dalla salute altrui. Stiamo parlando di quegli individui che si conquistano la fiducia delle persone grazie ai larghi sorrisi e ai candidi camici bianchi, con un bel fonendoscopio arrotolato attorno al collo (che dona quell'aria molto seria e professionale) e la classica biro nera infilata nel taschino, pronta per sfornare sempre nuove ricette per i loro esigenti pazienti.
Sono i nostri "medici di fiducia".
"Tra i sanitari indagati, ci sono anche diversi pediatri ed endocrinologi che in molti casi, dietro la sollecitazione degli informatori scientifici che li corrompevano, aumentavano le prescrizioni delle medicine, con l'inserimento in terapia di nuovi pazienti. Per incrementare le vendite di alcune medicine, secondo le accuse, gli informatori scientifici promettevano somme di denaro, viaggi all'estero e diversi oggetti come iPad".
Ma d'altronde come si può rinunciare ai regali di un "informatore scientifico", pronto a 'sollecitare' il suo acquirente con le più varie ghiottonerie? [...]
"Diaz: non pulire questo sangue" (recensione film).
In due parole
Più di un cazzotto nello stomaco, difficile da guardare anche se necessario è uno sforzo registico ammirevole che evita la fiction e si mantiene asciutto e tremendamente efficace.
Recensione
In questi ultimi tempi sembra stiano nascendo dei nuovi partigiani; a differenza di quelli che combattevano sulle montagne, questi combattono con l'informazione. Sembra quasi che in Italia sia tornata la voglia di realizzare prodotti che restituiscano una memoria ai tanti troppi misteri nazionali lasciati cadere nel dimenticatoio. Ma sembra sia tornata anche la voglia di fare qualcosa per risvegliare le coscienze.
Tutto ciò che finora sembrava muoversi soltanto attraverso internet sembra in qualche modo cercare di emergere anche dalla settima arte e ci sembra un segnale positivo anche se forse inadeguato rispetto alla potenza del bombardamento mediatico che rema inesorabilmente contro. [...]
Sembra che il vento sulla questione nucleare iraniana stia cambiando decisamente.
Dopo mesi e mesi di tamburi di guerra, che sembravano voler obbligare gli Stati Uniti a cadere a tutti i costi nella trappola di un attacco militare all'Iran, da Israele arrivano segnali più tranquillizzanti.
Pochi giorni fa il governo israeliano ha riconosciuto, tramite i media nazionali, che gli iraniani stanno effettivamente destinando almeno un terzo dell'uranio arricchito per l'utilizzo di tipo medico. A sua volta - hanno ammesso - non esiste conferma che la fatidica soglia del 20% di arricchimento, che separa l'uso pacifico da quello potenzialmente bellico, sia stata effettivamente superata.
Proprio due giorni fa, durante il dibattito fra i candidati alla vicepresidenza, Joe Biden ha detto chiaramente che "non solo l'Iran è ancora lontano dal confezionare una bomba atomica, ma poi non avrebbe comunque un'arma su cui montarla". [...]
di Sergio Di Cori Modigliani
La necessità primaria (da parte dell’oligarchia finanziaria) di eliminare quanto prima Beppe Grillo dall’orizzonte elettorale.
Sul numero on line de “Il Fatto Quotidiano” di oggi, compare un articolo dal titolo “Grillo e il patto segreto di Francia e Germania” a firma di Michele Boldrin, economista liberista italiano, che è tra i fondatori del sito/gruppo/movimento (partito?) “fermare il declino”, il cui capo riconosciuto è l’altro economista liberista Oscar Giannino. L’articolo di Boldrin inaugura una nuova tappa nell’attuale campagna elettorale, ed è utile parlarne perchè riguarda tutti noi. Ed è anche un interessante termometro della sicumera della destra neo-liberista conservatrice italiana, ormai rassicurata dal fatto di aver preso possesso dell’intero territorio mediatico nazionale. Non a caso, i grandi difensori dello status quo sono ospiti di rigore in talk show televisivi “apparentemente di opposizione” come Piazza Pulita, oppure scrivono anche su Il Fatto Quotidiano.
L’esistenza di un Vuoto Culturale Perenne comporta ormai la totale latitanza di necessari distinguo, per cui i codici si sono mescolati e tutto è diventato lecito. [...]
Un bel giorno un famoso regista di Hollywood andò a trovare un produttore, per parlargli del nuovo film che voleva girare. Il produttore si mise volentieri ad ascoltarlo, e il regista iniziò a descrivere il film.
- Per la scena d'apertura immagina una cascata enorme, tipo cascate del Niagara. Proprio sull'orlo delle cascate si vede un uomo, che sta contemplando il baratro sottostante. In cielo c'è un UFO che galleggia immobile. L'uomo si toglie il mantello, e scopri che è pieno di muscoli dalla testa ai piedi. Proprio una bestia umana. Immagina Hulk, però pelato.
- Che schifo.
- No no, tranquillo, non è lui il protagonista. Allora, questo tizio sul baratro apre un vasetto, beve quello che c'è dentro, e di colpo comincia a scoppiare da tutte le parti. Gli scoppiano le vene, gli scoppia il cervello, insomma il tizio cade nel baratro e si vede che finisce sott'acqua, dove si rompe a pezzettini. Musica, e titoli di testa. Poi inizia la storia, con un'astronave che sta viaggiando nello spazio. Sullo schermo leggiamo "anno 2089". Questa astronave enorme passa proprio vicino all'obiettivo - vuuuush! - e si dirige verso il buio infinito.
- Un po' tipo Odissea nello Spazio?
- Sì, immagina una cosa del genere.
- Ma non sembra un pò deja-vù? Non diranno che è tutta roba già vista?
- Ma no, figurati. Anzi, quello ormai è un archetipo. L'astronave nello spazio puoi farla soltanto così ormai. Altrimenti la gente non la riconosce. E poi comunque la nostra è un pò diversa, ...
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