"Diaz: non pulire questo sangue" (recensione film).
In due parole
Più di un cazzotto nello stomaco, difficile da guardare anche se necessario è uno sforzo registico ammirevole che evita la fiction e si mantiene asciutto e tremendamente efficace.
Recensione
In questi ultimi tempi sembra stiano nascendo dei nuovi partigiani; a differenza di quelli che combattevano sulle montagne, questi combattono con l'informazione. Sembra quasi che in Italia sia tornata la voglia di realizzare prodotti che restituiscano una memoria ai tanti troppi misteri nazionali lasciati cadere nel dimenticatoio. Ma sembra sia tornata anche la voglia di fare qualcosa per risvegliare le coscienze.
Tutto ciò che finora sembrava muoversi soltanto attraverso internet sembra in qualche modo cercare di emergere anche dalla settima arte e ci sembra un segnale positivo anche se forse inadeguato rispetto alla potenza del bombardamento mediatico che rema inesorabilmente contro. [...]
Sembra che il vento sulla questione nucleare iraniana stia cambiando decisamente.
Dopo mesi e mesi di tamburi di guerra, che sembravano voler obbligare gli Stati Uniti a cadere a tutti i costi nella trappola di un attacco militare all'Iran, da Israele arrivano segnali più tranquillizzanti.
Pochi giorni fa il governo israeliano ha riconosciuto, tramite i media nazionali, che gli iraniani stanno effettivamente destinando almeno un terzo dell'uranio arricchito per l'utilizzo di tipo medico. A sua volta - hanno ammesso - non esiste conferma che la fatidica soglia del 20% di arricchimento, che separa l'uso pacifico da quello potenzialmente bellico, sia stata effettivamente superata.
Proprio due giorni fa, durante il dibattito fra i candidati alla vicepresidenza, Joe Biden ha detto chiaramente che "non solo l'Iran è ancora lontano dal confezionare una bomba atomica, ma poi non avrebbe comunque un'arma su cui montarla". [...]
di Sergio Di Cori Modigliani
La necessità primaria (da parte dell’oligarchia finanziaria) di eliminare quanto prima Beppe Grillo dall’orizzonte elettorale.
Sul numero on line de “Il Fatto Quotidiano” di oggi, compare un articolo dal titolo “Grillo e il patto segreto di Francia e Germania” a firma di Michele Boldrin, economista liberista italiano, che è tra i fondatori del sito/gruppo/movimento (partito?) “fermare il declino”, il cui capo riconosciuto è l’altro economista liberista Oscar Giannino. L’articolo di Boldrin inaugura una nuova tappa nell’attuale campagna elettorale, ed è utile parlarne perchè riguarda tutti noi. Ed è anche un interessante termometro della sicumera della destra neo-liberista conservatrice italiana, ormai rassicurata dal fatto di aver preso possesso dell’intero territorio mediatico nazionale. Non a caso, i grandi difensori dello status quo sono ospiti di rigore in talk show televisivi “apparentemente di opposizione” come Piazza Pulita, oppure scrivono anche su Il Fatto Quotidiano.
L’esistenza di un Vuoto Culturale Perenne comporta ormai la totale latitanza di necessari distinguo, per cui i codici si sono mescolati e tutto è diventato lecito. [...]
Un bel giorno un famoso regista di Hollywood andò a trovare un produttore, per parlargli del nuovo film che voleva girare. Il produttore si mise volentieri ad ascoltarlo, e il regista iniziò a descrivere il film.
- Per la scena d'apertura immagina una cascata enorme, tipo cascate del Niagara. Proprio sull'orlo delle cascate si vede un uomo, che sta contemplando il baratro sottostante. In cielo c'è un UFO che galleggia immobile. L'uomo si toglie il mantello, e scopri che è pieno di muscoli dalla testa ai piedi. Proprio una bestia umana. Immagina Hulk, però pelato.
- Che schifo.
- No no, tranquillo, non è lui il protagonista. Allora, questo tizio sul baratro apre un vasetto, beve quello che c'è dentro, e di colpo comincia a scoppiare da tutte le parti. Gli scoppiano le vene, gli scoppia il cervello, insomma il tizio cade nel baratro e si vede che finisce sott'acqua, dove si rompe a pezzettini. Musica, e titoli di testa. Poi inizia la storia, con un'astronave che sta viaggiando nello spazio. Sullo schermo leggiamo "anno 2089". Questa astronave enorme passa proprio vicino all'obiettivo - vuuuush! - e si dirige verso il buio infinito.
- Un po' tipo Odissea nello Spazio?
- Sì, immagina una cosa del genere.
- Ma non sembra un pò deja-vù? Non diranno che è tutta roba già vista?
- Ma no, figurati. Anzi, quello ormai è un archetipo. L'astronave nello spazio puoi farla soltanto così ormai. Altrimenti la gente non la riconosce. E poi comunque la nostra è un pò diversa, ...
Immaginate una grande stanza buia. In quella stanza c'è un regista che sta sonnecchiando, disteso su un divano. Improvvisamente il regista si risveglia: gli è venuta un'idea per un nuovo film.
Il regista si mette al lavoro e inizia a scrivere la sceneggiatura. Inventa personaggi, crea situazioni, immagina ambienti, poi cambia e ricambia la storia per renderla sempre più interessante, finché non è completamente soddisfatto del risultato.
A quel punto il regista inizia a mettere in piedi la produzione del film. Fa i provini a diversi attori, sceglie quelli più adatti, e discute con loro tutti gli aspetti più reconditi della personalità dei protagonisti.
A loro volta, ciascuno degli attori valuta il ruolo che gli stato è offerto, e decide se partecipare o meno al film, anche tenendo conto della propria carriera. Ad esempio, un attore che nel film precedente ha interpretato il ruolo del cattivo, accetta volentieri il ruolo dell'eroe nel nuovo film, perché vuole evitare di venire percepito dal pubblico come una persona realmente cattiva. Oppure, un'attrice decide di partecipare al film perché la storia d'amore che dovrà vivere sul set le permetterà di esplorare una zona della sua personalità che ancora non conosce bene. Un terzo attore, che nel film precedente ha interpretato il ruolo di un industriale miliardario, accetta volentieri di interpretare il ruolo di un operaio sfruttato dal padrone, per conoscere meglio ambedue gli aspetti di questa dinamica sociale.
Nel frattempo il regista fa costruire i set, organizza la troupe, pianifica la produzione, e finalmente, un bel mattino, viene dato il primo ciak. [...]
di Marco Cedolin
La giornata di sciopero del trasporto pubblico locale che ieri ha paralizzato le principali città italiane sembra avere provocato di tutto e di più.
Orde di cittadini in preda al panico in fuga nelle gallerie del metrò milanese come fossero inseguiti dagli zombies di Resident Evil, ressa in ogni dove, malori, tensioni e perfino manipoli di "eroi" disposti ad immolare il proprio corpo strisciamdo sotto le saracinesche in chiusura, pur di riuscire a prendere l'ultimo treno prima dello stop alla circolazione. Orde di pennivendoli pronti a sbavare rabbia dichiarando che "uno sciopero così non è da paese civile" e addirittura il garante sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali Roberto Alesse che con un tempismo da orologio svizzero si è affrettato ad aprire un'inchiesta sull'astensione dal lavoro in oggetto.
Comprendiamo bene come nell'Italia governata dai banchieri lo sciopero somigli sempre più ad una creatura mitologica alla cui vista inorridire e darsi alla fuga pervasi dal panico....
Per chi non lo sapesse, il NIST è l'organizzazione incaricata ufficialmente dal governo americano di indagare sui crolli del World Trade Center. Architechts&Engineers è invece l'associazione di professionisti dell'industria edilizia americana che ha contestato le conclusioni raggiunte dal NIST nel loro rapporto ufficiale.
Quello della caduta libera è forse l'argomento più importante in assoluto nell'intero dibattito sui crolli delle Torri Gemelle. Una volta stabilito infatti che gli edifici non disponevano dell'energia sufficiente per distruggere la parte sana della struttura sottostante ...
Uno degli argomenti favoriti dei debunkers è che "sarebbe stato impossibile piazzare gli esplosivi sotto gli occhi di tutti" alle Torri Gemelle.
Noi da anni abbiamo spiegato come sarebbe stato possibile farlo, ma loro, per qualche motivo, continuano a dimenticarsene, e vanno avanti a ripetere all'infinito il loro mantra, facendo pure gli spiritosi (come nel caso di Attivissimo).
Leggi tutto: I nuovi partigiani