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Dalla
Stampa di oggi leggiamo e commentiamo:
"L’erede di Osama bin Laden, il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, è intenzionato a ritirarsi a vita privata entro la fine dell’anno e a sciogliere tutti i suoi seguaci dal giuramento di fedeltà verso di lui. Non solo, li invita a unirsi alle altre forze jihadiste, in pratica a fondersi nello Stato islamico (Isis) guidato dal rivale Abu Bakr al Baghdadi."
Insomma, un pò come la FIAT di Marchionne, che si fonde con la Chrysler del rivale Lee Iacocca. Adesso aspettiamo la fusione fra Al Quaeda e ISIS, e poi vedrete che i loro titoli in borsa schizzeranno alle stelle.
"Un terremoto, se la notizia sarà confermata, nel mondo dei gruppi islamisti che avrebbe conseguenze dirompenti soprattutto in Siria dove l’Al Qaeda locale, Al Nusra, e il gruppo alleato Ahrar al Sham, competitori dell’Isis, hanno appena preso l’importante città di Idlib. Se si unissero allo Stato islamico la guerra sarebbe probabilmente a un svolta e l’intera Siria rischierebbe di diventare una potenza islamista."
E chissà chi trarrà un vantaggio da tutto questo: Babbo Natale? O forse Cappuccetto Rosso?
"Ma la notizia bomba è ancora tutta da verificare. Finora siamo alle presunte rivelazioni fatte al suo entourage dal settantenne e stanco Al Zawahiri... "
Fate bene attenzione ai passaggi che seguono, perchè fra poco la logica farà corto circuito.
"... Confidenze raccolte dall’ex jihadista Ayman Dean, fra i fondatori di Al Qaeda alla fine degli anni Ottanta, poi passato a lavorare per i servizi britannici nel 1998, quando l’organizzazione da punta di diamante in Afghanistan si era trasformata nella maggiore minaccia terroristica per l’Occidente." Quindi, ricapitoliamo: uno dei fondatori di Al Quaeda, Ayman Dean, "passa" ai servizi occidentali quando Al Quaeda diventa di colpo (e senza spiegazione) la "maggiore minaccia terroristica per l’Occidente", e Al Zawahiri cosa fa? Racconta proprio a Dean che "è un pò stanchino" e vuole ritirarsi. (Cioè, lo sanno persino i giornalisti della Stampa, che Dean lavora per i servizi britannici, ma Al Zawahiri non lo sa e si confida con lui?)
"Dean ha poi rivelato che il « Al Zawahiri, rinuncerà ai suoi poteri, o a ciò che gli è rimasto, sulle cellule dell’organizzazione terroristica dissolvendo il giuramento di fedeltà stipulato con esse». A quel punto le cellule sarebbero libere di fare la loro bayah, giuramento, al califfo Al Baghdadi ..."
E' davvero un peccato che Al Zawahiri si sia dimenticato di spiegare a Dean
perchè mai faccia tutto ciò, visto che ci hanno appena detto che Al Baghdadi è "il suo rivale". (Beppe Grillo è un pò stanchino, ma non per questo regala tutti i suoi voti a Forza Italia).
"... e il fronte islamista si ritroverebbe unico come ai tempi di Bin Laden."
Veramente ai tempi di bin Laden non c'era nessun "fronte islamista". Addirittura, dopo l'11 settembre, Condolezza Rice disse di "non aver mai sentito nominare prima Al Qaeda". Ma tant'è, visto che viviamo nel mondo dei fumetti, fra bin Laden e il Joker di Batman non c'è poi quella grande differenza.
"Ma la notizia, nell’ambiguo mondo levantino, può essere anche letta in altri modi. Si scrive Al Zawahiri ma si legge Al Nusra."
Ma la notizia, nell'ambiguo mondo dei servizi, può anche essere letta in altri modi. Si scrive Al Quaeda ma si legge CIA.
"Forse i qaedisti lanciano segnali di fumo all’Isis: uniamoci, mettiamo da parte rancori e rivalità, diamo una spallata a Damasco... Poi, per spartirsi le spoglie, un accordo si troverà."
Forse la CIA getta fumo negli occhi dei giornalisti: unifichiamo le nostre operazioni in Medio Oriente, e cerchiamo di toglierci dai coglioni Assad una volta per tutte. Poi per il petrolio faremo un pò per uno.
Dimenticavamo: Dove è uscita la notizia? Sempre La Stampa ci dice che è stata pubblicata
"dal quotidiano Al-Hayat, proprietà di un principe saudita basato a Londra." Quindi: gli stessi finanziatori dell'ISIS, i sauditi, ci fanno sapere che l'odiata "rivale" Al Quaeda vuole unirsi a loro.
A proposito, avrei un ponte da vendere dalle parti di Manhattan. Qualcuno è interessato?
Massimo Mazzucco