Un bel giorno un famoso regista di Hollywood andò a trovare un produttore, per parlargli del nuovo film che voleva girare. Il produttore si mise volentieri ad ascoltarlo, e il regista iniziò a descrivere il film.
- Per la scena d'apertura immagina una cascata enorme, tipo cascate del Niagara. Proprio sull'orlo delle cascate si vede un uomo, che sta contemplando il baratro sottostante. In cielo c'è un UFO che galleggia immobile. L'uomo si toglie il mantello, e scopri che è pieno di muscoli dalla testa ai piedi. Proprio una bestia umana. Immagina Hulk, però pelato.
- Che schifo.
- No no, tranquillo, non è lui il protagonista. Allora, questo tizio sul baratro apre un vasetto, beve quello che c'è dentro, e di colpo comincia a scoppiare da tutte le parti. Gli scoppiano le vene, gli scoppia il cervello, insomma il tizio cade nel baratro e si vede che finisce sott'acqua, dove si rompe a pezzettini. Musica, e titoli di testa. Poi inizia la storia, con un'astronave che sta viaggiando nello spazio. Sullo schermo leggiamo "anno 2089". Questa astronave enorme passa proprio vicino all'obiettivo - vuuuush! - e si dirige verso il buio infinito.
- Un po' tipo Odissea nello Spazio?
- Sì, immagina una cosa del genere.
- Ma non sembra un pò deja-vù? Non diranno che è tutta roba già vista?
- Ma no, figurati. Anzi, quello ormai è un archetipo. L'astronave nello spazio puoi farla soltanto così ormai. Altrimenti la gente non la riconosce. E poi comunque la nostra è un pò diversa, ... ... perché funziona con i razzi propulsori. Quando passa davanti all'obiettivo vedi proprio le fiamme bluastre dei razzi accesi che la spingono.
- Con i razzi propulsori, viaggiano nello spazio? Ma non siamo nel futuro?
- Sì, perché?
- Beh, uno si immagina che nel futuro avremo inventato un tipo di energia un po' diverso, per viaggiare nello spazio. Qui sembra che stiamo usando ancora il Saturno V.
- No no, vedrai che funziona. Praticamente, questa astronave atterra su un pianeta sconosciuto, e lì si scopre che la spedizione è venuta per cercare quelli che loro definiscono "i loro ingegneri". Per ingegneri - lo scopriremo dopo - loro intendono i creatori della razza umana.
- Cioè gli alieni, insomma?
- Più o meno. Tecnicamente sono alieni, perché vengono da un altro pianeta, ma sono come noi perché hanno le stesse forma umane e hanno lo stesso DNA.
- Tipo Zacharias Sitchin, insomma?
- Esatto. Lo conosci?
- Lo conosco? Cazzo, mia moglie sono mesi che mi riempie la testa con 'sta storia degli alieni che ci hanno creato geneticamente. Non se ne può più, avrà comprato almeno 10 libri di questo tizio.
- Infatti, è un argomento che va per la maggiore, specialmente in Internet. La gente è pronta per sentirsi raccontare una cosa del genere, ormai il concetto passa senza nemmeno far fatica.
- Va bene, vai avanti con la storia.
- Aspetta, prima ti spiego i personaggi, che sono molto interessanti. Intanto, il capitano della nave è un negro, ed è l'unico negro che c'è sull'astronave.
- E perché la fanno guidare a lui?
- Perché quello è il suo mestiere. Ma è bravo sai, davvero! La guida molto bene.
- Sarà, però a me l'idea di mettere un gigante del genere nelle mani di un negro fa un po' impressione. E' un po' come quando vedo Obama seduto nell'Ufficio Ovale. Mi dico d'accordo, lo hanno eletto, sicuramente sarà intelligente. Però un filino di preoccupazione mi viene sempre, lo confesso. Comunque vai avanti, chi sono gli altri personaggi? C'è una donna, immagino?
- Certo che c'è. Anzi, ce ne sono due.
- Una bionda e una bruna, spero.
- Ovvio. Però in questo caso c'è una novità: la buona è la bruna, mentre la bionda è quella apparentemente cattiva.
- Perchè apparentemente?
- Perchè in realtà è solo molto ambigua. Hai presente la Grace Kelly dei film di Hitchcock? Gelida ma sexy, insensibile fuori ma forse bollente dentro?
- Mi sembra un pò uno stereotipo, a dire il vero.
- Macchè stereotipo! E' una citazione, ovviamente. I più raffinati lo capiranmno, vedrai.
- E la bruna com'è? Bella anche lei?
- No, lei è più normale. Lei è quella che guida la spedizione degli scienziati, insieme al suo fidanzato. Sono loro che cercano i famosi ingegneri. Ma il personaggio più bello di tutti secondo me è un altro. E' un androide, che è stato creato a sua volta dagli uomini.
- Cioè un robot?
- Sì. Però è un robot molto particolare. Immaginati uno bello, biondo, occhi azzurri, sguardo gelido. Hai presente Helmut Berger nella "Caduta degli Dei".
- Un nazista, praticamente.
- Sì, ma un nazista molto intelligente. Conosce centinaia di lingue sconosciute, sa interpretare segni e simboli che gli altri non sanno interpretare, e mentre noi dormiamo può addirittura guardare nei nostri sogni.
- E la Madonna! E lo abbiamo creato noi questo affare?
- Sì. Ti dico, è un personaggio che piacerà moltissimo, vedrai. Pensa, mentre tutti gli altri sono indaffarati con le loro menate, lui gira in tondo in bicicletta nella palestra, e fa i tiri a pallacanestro.
- Perché, c'è la palestra sull'astronave?
- Certo, enorme. Di dimensioni reali.
- Ma questa astronave dentro com'è fatta?
- A parte la palestra è tutto normalissimo. Immagina i corridoi esagonali con le luci al neon, le pareti imbottite, le porte esagonali ...
- Tipo Odissea nello Spazio?
- Si, più o meno. Ma questo ormai è un archetipo. Anche lì, le astronavi dentro puoi farle soltanto così. Altrimenti la gente non le riconosce.
- Va bene. E poi, chi altro c'è di personaggi? Un russo c'è? Almeno un russo dobbiamo metterlo.
- No, il russo non c'è. Però c'è un cinese.
- E basta? Cioè tutti americani, con un negro e un cinese?
- Sì, ma vedrai che bastano. Con il cinese tutti i mercati asiatici sono coperti, a parte i russi. Ma tanto quelli il film non te lo comprano lo stesso: loro hanno già Solaris, che è molto più bello.
- Va bene, andiamo avanti.
- Allora, praticamente inizia la spedizione, e gli esploratori trovano una strana montagna con una forma arrotondata, che attira subito la loro attenzione.
- Un po' come quella di Incontri Ravvicinati?
- Sì, più o meno, solo che questa è più larga alla base.
- Ma non sa di deja-vu? Dopo non diranno che sono tutte cose già viste?
- Ma no, figurati! Anzi, questa è una citazione. Vedrai che i più raffinati la sapranno riconoscere. E poi in questa montagna ci sono le grotte, ci puoi entrare dentro, ed é proprio lì dentro che succede di tutto.
- Cioè?
- Praticamente lì dentro la nostra spedizione trova quelli che sono i resti di una base dei loro ingegneri, che però nel frattempo sono tutti morti.
- Cioè, hanno fatto noi e poi si sono sparati dalla disperazione?
- Ah ah ah! No dài, seriamente. Sono tutti morti di morte violenta. Addirittura ce n'è uno che è stato decapitato da una saracinesca metallica. Però nelle grotte si trovano migliaia di questi strani barattoli, dai quali dopo un po' inizia uscire una specie di liquido strano, appiccicaticcio.
- Come barattoli?
- Immagina dei bussolotti tagliati sopra e sotto, alti circa mezzo metro. Però la cosa importante è un'altra. E' che qui nelle grotte ci sono ancora dei rimasugli di vita, non è che sia veramente tutto morto.
- Ah, interessante.
- Qui la storia si complica un pò, perché succedono diverse cose tutte insieme. Da una parte due dei ricercatori si isolano dagli altri, e vengono divorati da una specie di serpentello che però in pochi secondi diventa grosso come un'anaconda. Nel frattempo il biondo ha rubato uno dei barattoli …
- Il biondo chi? Il nazista?
- Sì, l'androide, ha rubato un barattolo e se lo porta di nascosto sull'astronave. Poi lo apre, tira fuori una goccia di quella sostanza appiccicosa e la mette nel bicchiere del ricercatore, il fidanzato della ragazza bruna.
- E perché gliela mette nel bicchiere?
- Per vedere cosa succede. Perché lui è un androide, e non può provarlo su se stesso.
- Beh, è anche un bel figlio di puttana, 'sto androide.
- Diciamo che è una persona molto curiosa. Lui vuole sapere. Nel frattempo quella sera il ricercatore fa l'amore con la sua ragazza ...
- La brunetta?
- Sì, la brunetta. Fanno l'amore, e poi il mattino dopo lui si accorge di aver preso una specie di virus. Gli occhi gli si gonfiano, la pelle gli si gonfia, è come se avesse un herpes dappertutto sulla faccia...
- Gliel'ha attaccato la fidanzata?
- No, è il risultato della roba appiccicosa che l'androide gli ha messo nel bicchiere. Insomma, mentre escono per una nuova spedizione la faccia continua a gonfiarsi, e lui diventa talmente schifoso che quando tornano all'astronave la bionda lo blocca sul portellone, e gli impedisce di rientrare.
- E come fa a impedirglielo?
- Con un lanciafiamme.
- Con un lanciafiamme?
- Sì, praticamente lo brucia vivo. In realtà è lui che vuole farsi bruciare vivo, perché tanto ha capito di essere condannato.
- Ma cazzo, siamo nel 2089 e usano ancora il lanciafiamme? Non ce l'abbiamo una specie di raggio della morte, qualcosa del genere?
- No, il lanciafiamme è un simbolo molto più potente a livello subliminale. Infatti deve avere una forma un po' antica, hai presente le pompe del flit, quelle che si usavano una volta per spruzzare il DDT?
- Più o meno. Vabbè, poi cosa succede?
- Succede che nel frattempo la bruna si accorge di essere incinta.
- Dalla sera prima?
- No, perché in realtà non è incinta di un essere umano, ma di qualcosa di alieno.
- E' andata col nazista?
- No, il nazista è un androide, non può fare figli. Lei nella pancia ha una specie di piovra. Un polipo, praticamente.
- Ha i polipi all'utero?
- Uno soltanto. Però se lo toglie da sola, con una macchina speciale che fa le operazioni senza bisogno del dottore. Nel frattempo l'androide è tornato nella grotta da solo, e ha scoperto che uno degli ingegneri è ancora vivo. È rinchiuso in una specie di sarcofago, ma è solo addormentato. Quando l'ingegnere viene fuori scopriamo che era uguale al tizio caduto nelle cascate del Niagara, all'inizio.
- E' uguale, o è la stessa persona?
- No, è uguale. Quell'altro è morto.
- E' suo fratello allora?
- Non si sa. Forse in quella razza sono tutti così. Comunque, appena l'ingegnere superstite viene risvegliato, il nazista gli dice qualcosa che evidentemente lo fa incazzare, e con un colpo secco l'ingegnere gli stacca la testa.
- Minchia. E cosa gli ha detto?
- Non si sa, perchè parlano una lingua che noi non conosciamo.
- Ma scusa, se lo abbiamo creato noi questo androide...
- Si lo so, ma la lingua l'ha imparata lui, per i cavoli suoi. Te l'ho detto, è uno molto curioso. Dunque, fai attenzione perchè ora inizia il gran finale. Dopo un po' la montagna si apre, a pezzi, e viene fuori che era praticamente una stazione spaziale che conteneva un'astronave enorme, fatta a forma di brioche.
- Di brioche?
- Sì. Immagina un cerchio dove però manca un pezzo, e la parte centrale è molto più spessa delle punte. Questa astronave accende i motori e praticamente si alza in cielo, ma il nazista avvisa la ragazza bruna che bisogna fermarla, altrimenti la terra verrà distrutta.
- Ma non gli avevano appena staccato la testa, al nazista?
- Sì, ma la testa continua a parlare, perché lui è un androide. Quindi non sanguina e non sente dolore. A quel punto la ragazza bruna corre fuori e avvisa il negro che bisogna assolutamente fermare l'astronave prima che raggiunga la terra. Il negro a quel punto si sacrifica, prende la sua astronave, la scaraventa contro la brioche gigante, e la abbatte al suolo.
- Muoiono tutti, quindi?
- Tutti quelli che erano nella nostra astronave. Nel frattempo però la bionda era scappata dall'astronave con un modulo di emergenza, cercando di salvarsi per conto suo. Ma siccome non sa guidarlo si schianta a terra anche lei.
- Quindi muore anche lei?
- Non subito. Riesce ad uscire viva dal modulo, sembra che si salvi, ma poi rimane schiacciata dalla brioche gigante che si schianta a terra. A quel punto la brunetta, che è l'unica rimasta viva, sale sul modulo di emergenza, solo per scoprire che l'ultimo ingegnere rimasto si era nascosto lì dentro.
- Quello che era nel sarcofago?
- Sì.
- Ma come ci è arrivato, nel modulo della nostra astronave?
- Non si sa, in qualche modo ci è arrivato. Non appena vede la brunetta, l'ingegnere si lancia contro di lei per cercare di ammazzarla. Lei però si difende, usando un'ascia da pompiere.
- Il lanciafiamme no eh? Adesso che poteva servire...
- No, l'ascia va benissimo. Tanto un attimo dopo scopri che in una stanza del modulo c'era una piovra gigante...
- Pure? Ma quanta gente c'era, in questo modulo?
- Basta, solo l'ingegnere e la piovra. Che poi questa piovra era il figlio che lei aveva abortito, ma che evidentemente non era morto. Questa piovra gigante avvinghia l'ingegnere, lo soffoca e praticamente se lo mangia vivo, salvando la vita alla ragazza.
- Quindi il figlio salva la vita alla madre, impedendo al nonno di ucciderla. E' questa la morale del film?
- No, non è questa. Aspetta. A quel punto la ragazza raccoglie la testa parlante dell'androide, la mette in una borsa e riparte con lui nel modulo di emergenza, per continuare la ricerca dei propri progenitori.
- Quindi non si sa come va a finire?
- No. Sappiamo solo che la ricerca continua. Infatti ho già pronto un abbozzo per il sequel, dopo se vuoi te ne parlo.
- Aspetta, perchè c'è una cosa che non mi quadra in questa storia: se questi ingegneri ci hanno creato, perché poi ci vorrebbero distruggere?
- Ah ha, qui sta il bello! È questa la domanda senza risposta, che scatenerà discussioni infinite fra la gente. Ma aspetta, perché manca ancora il colpo di scena finale. Mentre tutti credono che il film sia finito, si vede che dal corpo dell'ingegnere morente viene fuori un'altro affare schifoso, una specie di ramarro verdastro, con la testa allungata e una doppia fila di denti digrignanti.
- Tipo Alien, più o meno?
- Sì, tipo Alien.
- Ma non sa un po' di deja-vù? Dopo non diranno che è tutta roba già vista?
- No, anzi. Questa è chiaramente una citazione. Vedrai cosa succede, quando esce questo film. Mi vedo già le orde di gente a discutere in Internet sui significati nascosti del film, a cercare di capire se quell'affare è veramente il primo degli alieni, oppure l'ultimo degli ingegneri.... insomma vedrai che casino, farà il botto.
Il produttore ci penso' un pò su, poi disse:
- Mi piace questo film. È una cagata talmente colossale, talmente inenarrabile, che secondo me avrà un successo enorme. Vediamoci lunedì, e mettiamoci subito al lavoro.
I due si strinsero la mano, e mentre il produttore accompagnava il regista alla porta gli disse:
- Lo sai, per un attimo prima mi hai messo paura. Quando raccontavi la storia, per un momento ho creduto che tu volessi fare davvero un film simbolico, con un messaggio importante racchiuso dentro.
- Ma sei matto! - gli disse ridendo il regista - Se fai una cosa del genere scappano tutti e nessuno lo vuole vedere. Se invece gli dài questo minestrone di robaccia riciclata e rigurgitata 30 volte, faranno tutti la fila per andare a vederlo, anche tre volte di seguito. Te lo garantisco, vedrai. Sarà il blockbuster del prossimo anno.
Massimo Mazzucco