di Roberto Li Causi
La rete è complessa e variegata. Coinvolge i social network, le tv, i giornali e ha come obiettivo principale il condizionamento dell’opinione pubblica. Si attiva nei momenti chiave dell’azione governativa, attaccando chiunque dubiti o dissenta dalla narrazione dominante in merito a qualunque argomento scottante, dalla Pandemia alla guerra in Ucraina, e sostenendo coloro che portano avanti le tesi promosse dall’esecutivo. La rete filo-governo è ormai una realtà ben radicata in Italia, si tratta però di una realtà che non allarma minimamente gli apparati di sicurezza malgrado tenti ossessivamente di orientare, o peggio boicottare, il dibattito pubblico, facendo largo uso della calunnia, della diffamazione e della menzogna, e potendo contare su parlamentari e influencer, lobbisti e giornalisti.
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Dimissioni Boris Johnson: c’entra l’Ucraina? - La Germania “implora” le turbine per il gas - Colao lancia il portafoglio digitale – Uruguay: la risposta del governo al giudice che contestava Pfizer - Georgia Guidestones: che cos’erano?
[Ho ricevuto questa mail da un italiano che vive in Ucraina]
Riporto la storia di una famiglia mista ucraina-italiana che e’ dovuta scappare attraverso la Russia, causa mancanza di benzina, per arrivare in Polonia. La famiglia ha passato un mese in guerra, riportiamo di seguito alcuni eventi salienti, per capire cosa vuol dire essere attaccati dai Russi, almeno nel nostro specifico caso:
EVENTO 1 - PRIMI 36 ORE DI GUERRA RACCONTATO IN PRIMA PERSONA:
Il secondo giorno di guerra il 25 febbraio dalle 16.20 ora Ucraina estremo est, per la prima volta suona la sirena che ci dice di andare nei rifugi, dalle 16.30 alle 18.30 precise si sono sentiti spari di cannone praticamente ogni secondo. Quando siamo usciti dopo due ore ci aspettavamo la città’ distrutta, invece non era stato colpito nulla.
Ho chiamato un amico esperto militare italiano su whatsapp per chiedere spiegazioni: mi e’ stato detto che e’ una tecnica militare di colpi salve per insegnare alle popolazioni di rifugiarsi al suono della sirena e di uscire solo dopo la fine del bombardamento: praticamente i Russi ci hanno fatto scuola per come proteggerci in caso di attacco.
Nuova intervista a Davide Rossi (già autore del libro sulla Fabian Society), che ci parla del suo nuovo libro dedicato alla gestione mondiale delle "emergenze" da parte dei più potenti gruppi finanziari della terra.
di Marinella Mondaini
Per la ricostruzione dell'Ucraina deve pagare la Russia, il popolo italiano, i popoli dell’UE e anche gli oligarchi russi. Zelenskij comanda: “Servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati!”
In pratica: derubare i russi per dare i loro soldi all’Ucraina. Il Canada ha appena adottato una legge che confisca gli attivi congelati ai russi e la Gran Bretagna si prepara a fare altrettanto, come dichiarato dall’assetata di sangue russo Liz Truss, il ministro sul carro armato.
I giornali italiani scrivono “si stima che più di 120mila case in Ucraina siano state distrutte durante l'invasione russa, creando la necessità di miliardi di entrate per risanare economicamente il paese e renderlo un'economia europea.”
L'entità della ricostruzione dipenderà dall'esito e dalla durata della guerra e dal fatto che l'Ucraina orientale, dove si è verificata la peggiore devastazione, verrà restituita a Kiev o rimanga in mano russa. La “peggiore devastazione”nel Donbass l’ha causata proprio Kiev con Poroshenko, Zelenskij i loro nazisti, la Nato e l’Occidente collettivo in 8 anni di guerra che continuano a nascondere. Del Donbass distrutto da Kiev in 8 anni di guerra non interessa minimamente ed è un fatto che viene tenuto nascosto!
Il ministro della Salute Roberto Speranza non molla e prepara gli italiani, con quella che suona più come una minaccia che come una promessa: “Stiamo preparando una campagna di vaccinazione larga con il vaccino adattato ad Omicron per l’autunno. Le fasce d’età verranno decise a luglio”. Dunque, ci risiamo. Con l’inganno di non dire che sarà una quarta dose ma una prima dose del “vaccino” aggiornato, gli italiani dovranno tornare a sottoporsi al trattamento. È facilmente prevedibile che quindi torneranno Green pass, sospensioni e licenziamenti dal lavoro.
Nella sua intervista a La Stampa Speranza ha aggiunto: “Però i più fragili – quelli che hanno più di 80 anni, o vivono in Rsa, o quelli tra i 60 e i 79 anni che hanno particolari fragilità – possono fare subito la quarta dose. Per loro il mio appello è a non aspettare l’autunno”.
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Curdi sacrificati sull’altare della NATO - Draghi scappa e non risponde – Al G7 accordi segreti con l’Ucraina: noi non possiamo sapere – Stoltemberg: prepariamo la guerra dal 2014 – Diritto all’aborto e libertà vaccinale: la dissonanza cognitiva - Una domanda per Lilli Gruber - Avignon: se osi criticare Attali diventi "antisemita".
Francesco Santoianni, scrittore e giornalista per l'Antidiplomatico, ha scritto un libro che mette a nudo i meccanismi essenziali che generano fake news: dai primi fotomontaggi di fine '800 al falso video set delle decapitazioni dell'Isis, dalla propaganda di guerra fino alla distruzione sistematica dei personaggi pubblici tramite i media di regime. L'unico modo per difendersi dalle fake news è di imparare a riconoscerle.
Questo articolo descrive la situazione delle popolazioni russofone nei paesi baltici, con discriminazioni che ricordano molto da vicino quelle dei neonazisti ucraini nei confronti dei loro concittadini di lingua russa.
di Maurizia Leoncini Vecchi
Nel clima di mainstream unidirezionale oppressivo, mentre il Corriere della Sera ci ha reso noto (senza scandalizzarsi) che, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, sono indagate dai servizi segreti (su mandato di un governo per ora latitante sul punto) le pochissime voci libere che non aderiscono al Diktat imposto e mentre paure deliranti di attacchi russi ai Paesi Baltici sembrano avere piegato il buon senso di Paesi neutrali quali Finlandia e Svezia (forse la Svezia resiste), pare che la salute mentale, già messa a dura prova dopo la pandemia, abbia raggiunto gli apici del disagio.
Siamo immersi in una propaganda di guerra frastornante volta ad assorbire ogni pensiero per impedire di fermarsi a riflettere ed a considerare con attenzione maggiore queste ossessioni. Nei Paesi Baltici, in Estonia, la NATO (senza la partecipazione dell'Italia) sta per mettere in atto la più imponente esercitazione militare che mai sia stata svolta dalla sua nascita. Questa non è una prova di volontà di pace ed è cosa preoccupante, considerato che, nelle terre baltiche, vivono consistenti minoranze russofone.
A tale proposito vale la pena di soffermarci proprio su di esse e su quella che è stata ed ancora è la loro condizione in territori che sono all'interno dell'UE e dovrebbe riguardare, di conseguenza, la coscienza di tutti noi. Si parla, infatti, di loro come di possibili 'bombe a orologeria' in grado di innescare problemi territoriali. Questo è quanto ci viene detto, mentre poco o addirittura nulla noi sappiamo di loro.
Proviamo a rivedere, perciò, quanto ad esse si riferisce nel recente periodo che va dal 1991 ad oggi (gli ultimi 31 anni). Nel 2004, i Paesi Baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) sono stati accolti nell'UE. In tali Paesi dal 1991 (epoca in cui a seguito del dissolvimento dell'URSS acquistarono l'indipendenza) si sono perpetrati veri e propri crimini contro i diritti umani e violenze contro i propri cittadini rei soltanto di avere antenati russi e di parlare ancora la lingua dei propri padri.
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Di Maio dà del traditore a sè stesso – Il voltafaccia dei 5 stelle sulle armi all’Ucraina - Kaliningrad nuova provocazione della NATO – Escobar e i nuovi corridoi commerciali – Silenziosamente, l’UE rinnova per un anno il Green Pass.
In questa intervista Leonardo Facco, scrittore e fondatore del Movimento Libertario, descrive le vere motivazioni della "guerra al contante", la crociata della Gabanelli a favore del cashless, l'accordo segreto fra banche e stato, e demolisce le false motivazioni con cui questa battaglia viene portata avanti dai governi occidentali. Se il contante è sinonimo di libertà individuale, la sua mancanza è sinonimo di schiavitù.
Leggi tutto: I propagandisti d'Italia