In questa intervista Leonardo Facco, scrittore e fondatore del Movimento Libertario, descrive le vere motivazioni della "guerra al contante", la crociata della Gabanelli a favore del cashless, l'accordo segreto fra banche e stato, e demolisce le false motivazioni con cui questa battaglia viene portata avanti dai governi occidentali. Se il contante è sinonimo di libertà individuale, la sua mancanza è sinonimo di schiavitù. .

Comments  
#redazione non so se ricordi durante il governo Obama ci fu un'intervista dalla CNN ad un personaggio che non ricordo se era del governo o di una casa produttrice di chip sottocutanei sponsorizzata dal governo americano circa 1000 persone se lo erano impiantato e lo reclamizzavano, ricordo però l'evidenza scioccante che emerse da quella intervista e cioè che con il chip potevi pagare le tue cose non avevi più bisogno dei documenti sanitari o di identità , il tutto era leggibile come l'attrezzo che usano per leggere il chip sugli animali e ciligina sulla torta , se uno provava a rimuoverlo o qualcuno provava a rubarlo la micro capsula di cianuro contenuta all'interno del chip faceva il suo effetto ed il chip provvedeva ad indicare ad una banca dati attraverso il WiFI che il soggetto era "estinto" e tutti i suoi beni venivano bloccati , magari lasciando sul lastrico anche la sua famiglia . Ci hanno provato e continuano a provarci quello che mi lascia basito è fino a quando la gente è disposta a tollerare tutto questo ? Mai così poca gente ha arrecato tanto danno ad una moltitudine di persone , ma non si diceva una volta che 1 percora è 1 pecora ma 100 pecore sono una forza ?
Sarebbe difficile non essere d'accordo con le affermazioni dell'intervistato sull'uso del contante e sulle vere motivazioni che stanno portando tutti gli stati a limitarlo sempre di più. E' vero e sacrosanto che bisogna fare attenzione al messaggio e non al messaggero. Però ... il soggetto è un anarchico di destra che nei suoi scritti ha, tra l'altro, attaccato duramente il mito del Che ("Il comunista sanguinario" una sua opera). Comunque sul covid e sul fisco le sue tesi sono condivisibili e rientrano nel solco di LC. Di ciascuno è giusto prendere ciò che riteniamo il meglio e tralasciare il resto, se proprio non si riesce a digerirlo.
Ma mi ritengo di mentalità aperta e disposto a conoscere tutte le tesi, anche se contrarie a quanto ho sempre pensato (altrimenti non ci differenzieremo dagli adoratori del mainstream): probabilmente acquisterò il suo libro sul Che.
youtu.be/RkeFq3Kocx0 Andrò sicuro fuori tema ma visto il momento in cui viviamo ho deciso di condividere un video di Pier Luigi Ighina
.
Bellissima intervista, mi piacerebbe vedere Leonardo più spesso [magari Massimo, senti Fabio Frabetti :) ] perché avrebbe tato da dire per quanto riguarda il sistema monetario, le tasse e l'economia in generale.
Sarebbe bella una sua intervista sul grande libertario americano RON PAUL, una vera e propria leggenda vivente!
La schiavitù del sistema economico era stata già ampiamente anticipata da circa..... credo, oltre 30 anni.... dai divulgatori del signoraggio bancario, che ne snocciolavano tutti gli aspetti e le ipotetiche conseguenze.... oggi a quanto pare diventa più consistente e realistica.. Rimango sempre entusiasta dell'informazione libera ma mi auguro che dopo averne appreso le logiche (grazie sempre ai professionisti dell'informazione libera che secondo me dovrebbero continuare a fare solo quello), da spettatori proviamo a diventare protagonisti..... perchè prima o poi, arriveranno anche alle poche attive (a livello informativo) nicchie di infromazione libera.
Perché vogliono eliminare il contante?
1) sei obbligato ad affidare i risparmi a una banca
2) conoscono le tue entrate
3) sanno come quando dove spendi i soldi
4) possono raccogliere un'enormità di dati per profilarti, per fare una pubblicità specifica su di te, per conoscere le tendenze di mercato, per capire se ci sono segmenti di mercato dove le loro amiche multinazionali possono facilmente investire per trarre profitto
5) per bloccarti i conti

C'è solo un problema. Finché resta una battaglia che la gente accetta perché in fondo pagare con la carta è comodo, funziona. Se rompono i coglioni, la gente trova altri metodi di pagamento con valuta estere o per tornare all'antica usando monete di metalli preziosi
non lo guardo neanche perché è talmente ovvio che non c'è bisogno di elaborare oltre
Con il contante lo stato non riesce (o meglio: fa più fatica) a comportarsi così:
La materia è in agenda, quindi entro il 2030 il contante sparirà dal mondo occidentale libero, è già scritto.
Il gregge ne sarà felice: hanno già iniziato la propaganda con il dire che le banconote incentivano la malavita, il lavoro nero, le attività illegali... I bravi ovini dicono già che non hanno nulla da nascondere e con entusiasmo affermano: tracciatemi non ho segreti !
Il passo successivo sarà il biochip sottocutaneo con tecnologia RFID contenente i dati biometrici e il saldo del conto corrente SEMPRE ED IMMEDIATAMENTE bloccabile dai difensori dell'ordine e della democrazia.
Le pecore saranno entusiaste della novità: verrà decretata la fine di furti, smarrimenti, truffe e poi vuoi mettere la comodità di pagare porgendo il polso ?
Ogni tanto mi viene la tentazione di pregare che a zio Vladimir gli girino le balle ed inizi a radere al suolo l'intero occidente a colpi di testate atomiche.
Quindi tutti convinti che siano sempre gli altri a dover fare qualcosa? Quindi aspettiamo gli altri? Aspettiamo Puntin? Quindi ci limitiano a fare la cronaca di quello che era stato già raccontato? Quindi è stato già tutto stabilito? Siamo sicuri che le pecore siano sempre gli altri? Nel nostro piccolo non possiamo fare veramente più nulla?? ..ovviamente spero che le mie domande non siano prese in senso offensivo nei confronti di nessuno, perchè lo esplicito, a scanso di equivoci, che non le ho fatte per offendere nessuno..
#11 corrado - Non siamo stati in grado di affrontare una prova facile come il green pass e preservare il denaro sarà minimo due gradini sopra...

Però possiamo pensarci e lanciare qualche idea, magari in altri paesi riescono ad attuarla.

Per esempio, si decide di non seguire una certa norma e si fa una colletta per pagare le multe; contemporaneamente si prova anche con la politica.

Ma il gruppo che voleva il referendum sul pass non potrebbe promuoverne uno per il contante?

Quote:

#11 corrado2022-06-23 23:27
Quindi tutti convinti che siano sempre gli altri a dover fare qualcosa? Quindi aspettiamo gli altri? Aspettiamo Puntin? Quindi ci limitiano a fare la cronaca di quello che era stato già raccontato? Quindi è stato già tutto stabilito? Siamo sicuri che le pecore siano sempre gli altri? Nel nostro piccolo non possiamo fare veramente più nulla??

"E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi."
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Ricorda le parole del Poeta : "E' inutile mettere insieme una macchina se una parte manca o è difettosa. E' necessario prima d'avere tutte le parti essenziali della macchina."

Nicolò Bellia - Cos'è l'antropocrazia?
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Nicolò Bellia - L'emissione del denaro
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Nicolò Bellia - Il ruolo dello stato
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Nicolò Bellia - Steiner 2
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Nicolò Bellia - Si realizzerà il tuo sogno?
www.youtube.com/watch?v=0oahF_h5iGY

Nicolò Bellia - Desiderio
www.youtube.com/watch?v=nFD6QNo04FI

Nicolò Bellia - Liberatoria
www.youtube.com/watch?v=DKL_ljdMO44

Nicolò Bellia - Finale in privato
www.youtube.com/watch?v=TGRZhbHJeZM

Sito di riferimento: www.bellia2.com


"La moda dell'Utopia" di Ezra Pound, da "Oro e lavoro", 1921.

Il dieci settembre scorso passai lungo la Via Salaria oltre Fara Sabina e dopo un certo tempo entrai nella repubblica dell’Utopia, un paese placido giacente fuori dalla geografia presente. (1) Trovando gli abitanti piuttosto allegri, io domandai la causa della loro serenità e mi fu risposto che essa era dovuta alle loro leggi e al sistema d’istruzione ricevuta fin dai primi anni di scuola.
Dicono (e in questo sono d’accordo con Aristotele e altri saggi dell’antichità, orientali e occidentali) che le nostre conoscenze generali derivano dalle conoscenze particolari, e che il pensiero s’impernia sulle definizioni delle parole.
Per insegnare ai piccoli ad osservare i particolari si fa una specie di giuoco, tenendo nella mano chiusa un numero di piccoli oggetti, come per esempio tre chicchi di orzo, un soldino, un bottoncino azzurro, un grano di caffè, ovvero un chicco d’orzo, tre bottoni diversi ecc. poi si apre la mano un istante, e rinchiudendola subito, si domanda al bambino cosa abbia veduto. Poi per i ragazzi si fanno cose più complicate, e finalmente ognuno sa come vengono fatte le proprie scarpe o il cappello. E mi fu detto che, definendo le parole, questa gente è arrivata a definire la loro terminologia economica, col risultato che diverse iniquità della borsa e della finanza sono scomparse dal paese perché nessuno ci si lascia più abbindolare.
E attribuiscono la loro prosperità ad un semplice modo di raccogliere le tasse o, meglio, la loro unica tassa, che cade sulla moneta stessa. Perché su ogni biglietto del valore di cento, sono costretti ad affiggere una marca del valore di uno, il primo giorno d’ogni mese. E il governo, pagando le sue spese con moneta nuova, non ha mai bisogno di imporre imposte, e nessuno può tesorizzare questa moneta perché dopo cento mesi essa non avrebbe alcun valore. E così è risolto il problema della circolazione. E così la moneta, non godendo poteri di durabilità maggiori di quelli posseduti da generi come le patate, le messi e i tessuti, il popolo è arrivato a giudicare i valori della vita in modo più sano. Non adora la moneta come un dio, e non lecca le scarpe dei panciuti della borsa e dei sifilitici del mercato. E, naturalmente, non sono minacciati d’inflazione monetaria, e non sono costretti a fare delle guerre a piacer degli usurai. Di fatto questa professione, o attività criminale, è estinta nel paese dell’Utopia, dove nessuno ha obbligo di lavorare più di cinque ore al giorno, perché molte attività burocratiche sono eliminate dal sistema di vita. Il commercio ha poche restrizioni. Scambiano i loro tessuti di lana e di seta contro arachidi e caffè dalla loro Africa, e i loro bovini sono così numerosi che il problema dei concimi si risolve quasi da sé. Ma hanno una legge molto severa che esclude ogni surrogato da tutta la loro repubblica.
Il popolo s’educa quasi ridendo, e senza professori superflui. Dicono che è impossibile eliminare libri idioti, ma che ne è facile distribuire l’antidoto, e questo fanno con un regolamento molto semplice. Ogni libraio è costretto a tenere in vendita i libri migliori; ed alcuni di valore eccelso, egli deve tenerli esposti in vetrina per qualche mese dell’anno. E così potendo conoscere i libri migliori, poco a poco le porcherie della «Nouvelle Revue Française» e quelle selezionate dal «London Times» sono sparite dalle tavole delle signorine (maschi e femmine) più sciocche.
Stimano la perizia nelle opere agricole come nella mia gioventù io stimai la perizia nel tennis o nel calcio. Di fatto fanno la gara dell’aratro, per saper chi può fare il solco con maggior precisione. Per questo mi sentii troppo vecchio, ricordando un giovane amico, preso anch’egli da questa passione arcaica, che mi scrisse del suo primo jugero: «pareva come se un maiale fosse passato sradicando».
Dopo aver ricevuto la spiegazione tanto semplice della felicità di questo popolo, io m’addormentai sotto le stelle sabine, meditando sugli effetti stupendi di queste modificazioni, in apparenza così piccine, e meravigliandomi della distanza trascorsa fra il mondo del Novecento e quello della serenità.

Sopra il portone del loro Campidoglio si legge:

IL TESORO D’UNA NAZIONE È LA SUA ONESTÀ.

Note:
(1) Avevo scritto: «Utopia, un paese placido giacente ottant’anni a Est di Fara Sabina». Per la chiarezza e semplicità ho così cambiato. Ma per la traduzione inglese ho restaurato la prima metafora.



"The way of Utopia" by Ezra Pound, from "Gold and work", 1921.

On the 10th of September last, I walked down the Via Salaria and into the Republic of Utopia, a quiet country lying eighty years east of Fara Sabina. Noticing the cheerful disposition of the inhabitants, I enquired the cause of their contentment, and I was told that it was due both to their laws and to the teaching they received from their earliest school days.
They maintain (and in this they are in agreement with Aristotle and other ancient sages of East and West) that our knowledge of universals derives from our knowledge of particulars, and that thought hinges on the definitions of words.
In order to teach small children to observe particulars they practise a kind of game, in which a number of small objects, e.g., three grains of barley, a small coin, a blue button, a coffee bean, or, say, one grain of barley, three different kinds of buttons, etc., are concealed in the hand. The hand is opened for an instant, then quickly closed again, and the child is asked to say what it has seen. For older children the game is gradually made more elaborate, until finally they all know how their hats and shoes are made. I was also informed that by learning how to define words these people have succeeded in defining their economic terms, with the result that various iniquities of the stock market and financial world have entirely disappeared from their country, for no one allows himself to be fooled any longer.
And they attribute their prosperity to a simple method they have of collecting taxes or, rather, their one tax, which falls on the currency itself. For on every note of 100 monetary units they are obliged, on the first of every month, to affix a stamp worth one unit. And as the government pays its expenses by the issue of new currency, it never needs to impose other taxes. And no one can hoard this currency because after 100 months it would have lost all its value. And this solves the problem of circulation. And because the currency is no more durable than commodities such as potatoes, crops, or fabrics, the people have acquired a much healthier sense of values. They do not worship money as a god, they do not lick the boots of bloated financiers or syphilitics of the market-place. And, of course, they are not menaced by inflation, and they are not compelled to make wars to please the usurers. In fact, this profession—or criminal activity—is extinct in the country of Utopia, where no one is obliged to work more than five hours a day, because their mode of life makes a great deal of bureaucratic activity unnecessary. Trade has few restraints. They exchange their woollen and silk fabrics against coffee and groundnuts from their African possessions, while their cattle are so numerous that the fertilizer problem almost solves itself. But they have a very strict law which excludes every kind of surrogate from the whole of their republic.
Education for these people is almost a joy, and there are no redundant professors. They say that it is impossible to eliminate idiotic books, but that it is easy to distribute the antidote, and they do this by means of a very simple system. Every bookseller is obliged to stock the best books; some of outstanding merit must be displayed in his window for a certain number of months each year. As they become familiar with the very best books, the disgusting messes served up periodically by The Times or the Nouvelle Revue Française gradually disappear from the drawing-rooms of the more empty-headed young ladies–of both sexes.
They attach the importance to skill in agricultural tasks that I attached in my youth to skill at tennis or football. In fact, they have ploughing contests to see who can drive the straightest furrow. As for myself, I felt I was too old for such activities, and recalled the case of a young friend who had also been seized this archaic passion: he wrote that his first acre “looked as if a pig had been rooting about all over it.”
After I had heard these very simple explanations of the happiness of these people, I went to sleep under the Sabine stars, pondering over the astonishing effects of these reforms, apparently so trifling, and marvelling at the great distance separating the twentieth-century world from the world of contentment.

Inscribed over the entrance to their Capitol are the words:

THE TREASURE OF A NATION IS ITS HONESTY.
Sull'insopprimibile necessità della moneta elettronica:

L'intervento di Nicolò Giuseppe Bellia al convegno del 21 febbraio 2010.
rumble.com/.../

"La sola differenza tra un esattore delle tasse e un imbalsamatore è che l'imbalsamatore lascia la pelle."
Mark Twain
#11 corrado

Forse il tono apocalittico e l'invocazione a Putin hanno fatto trasparire una vena pessimistica ma ti assicuro che mi sono limitato a scrivere cosa prevede l'agenda, che finora è stata seguita pedissequamente e zio Vladimir l'ho citato sarcasticamente.
Vorrei essere smentito dai fatti ma purtroppo il corridoio imboccato e soprattutto la risposta della massa sono innegabili.
Qui in draghistan siamo gli "alpha test" per quanto riguarda il NWO, questo è incontestabile, siamo gli apripista europei della nuova normalità e questo mi sembra sia fuori discussione.
Un paese in mano ad un liquidatore che ha il solo compito di smembrare società ed economia con un parlamento esautorato e prono a qualsiasi decisione proveniente dall'alto, con la completa sparizione della pluralità sostituita dal pensiero unico, che tramite propaganda e popolazione in bias cognitivo grave detta le regole del conformismo.
Stato sociale, Costituzione, leggi e norme sono sostituiti da decreti illegittimi che una massa di servitori acritici ed impauriti fa rispettare.
Il modello da imitare è quello del credito sociale cinese adattato e migliorato per il pecorame occidentale.
Senza un atto di coraggio ed una presa di coscienza siamo destinati al baratro senza se e senza ma.
Stiamo accettando l'inaccettabile in silenzio, senza opposizione e quindi perché questi signori dovrebbero fermarsi ?

Quote:

...un popolo che non rivendica libertà e giustizia non le meritano

Vorrei offrire un paio di spunti per orientarsi sulla questione perché, per chi non la conosce bene, sembra che il punto sia l'avere un pezzo di carta contro avere dei numeri su computer, ma le differenze sono maggiori.

1) il denaro è un bene immateriale di natura giuridica, non è il supporto materiale-simbolico che lo qualifica nel suo funzionamento, ma il sistema di regole che lo governa.
2) il conto in banca non è denaro in senso stretto e legale, ma un artificio contabile per cui avendo prestato (cod civ 1834 "la banca acquista il possesso" del vostro denaro) i vostri soldi alla banca essa conteggia sul vostro cc i suoi debiti verso di voi.

Si capisce da queste due elementari premesse che eliminare il contante significa costringere la gente a prestare i suoi soldi alla banca (e che tipo di prestito!) atto quanto mai tirannico e illiberale.
Si capisce anche che con un sistema criptato di transazioni e con una forma di deposito tipo "magazzino" senza prestito (si chiama riserva 100%) anche il denaro elettronico potrebbe essere contante a tutti gli effetti.

Esiste inoltre il problema, comune anche al contante, che attualmente il denaro viene prodotto e immesso nell'economia sotto forma di prestito (questo anche per le banconote) per cui esiste simmetricamente al circolante un debito permanente.
Questo sistema è stupido e autolesionista e deve essere eliminato.

Aggiungo che l'evoluzione della società e del mondo del lavoro mi fanno propendere per un sistema di scambio flessibile come quello delle camere di compensazione multilaterali, in ogni caso per una forma di moneta non-accumulabile.
Gli ultimi tre secoli (in realtà anche altri periodi storici, ma quelli recenti sono esemplari) hanno mostrato i danni mostruosi che produce il denaro accumulabile che diventa motivatore universale.
Tale ignominia deve essere stroncata alla radice.
Finirà come sempre. Se hanno deciso, ED HANNO GIÀ DECISO, che il contante deve sparire, il contante sparirà. La massa con ebete euforia applaudirà. Finalmente l'idraulico non potrà più mantenersi la villa alle Canarie, costruita evadendo i compensi su tutte le sostituzioni dei wc italici oramai intasati. Altro vantaggio parenziano : pagheremo meno pagheremo tutti.
Ottimo Facco.
Non sono iscritto al suo movimento ma mi sento vicino su diversi aspetti.

Quote:

Finalmente l'idraulico non potrà più mantenersi la villa alle Canarie

E il dissidente col conto bloccato si tiene il WC intasato ;-)
#1 Kimera
Era una compagnia di Ft. Lauderdale FL che fece questi micro chips sottocutani, nel 2017/2018 in Svezia vi fu' una campagna del governo/banche, che offriva l'applicazione di questa "novita' " gratuitamente e che ebbe anche un buon successo con 5 o 6mila persone che si fecero inserire il micro chip sottopelle per uso non solo come carta di credito o contante ma anche come carta d'identita' tessera sanitaria ed addirittura passaporto..... L'anno scorso sempre in Svezia, durante il Covid molte persone, non mi ricordo il numero, si fecero inserire il micro chip da utilizzare al posto del qr code..... comunque piu' notizie si possono trovare con una semplice e rapida ricerca su internet
#23 Zelkys , cosa significa "al posto del qr code", riesci a spiegarti meglio? Di che codice parli ?
#24 Liviomex
"qr code" e' il Codice a barre qr, che e' un tipo di codice a barre (quello quadrato) che viene usato per diverse ragioni, e' un'etichetta ottica che viene letta da un/a lettore/macchinetta elettronica (scanner)e contiene informazioni pertinenti all'oggetto o persona alla quale e' attaccata. Per esempio e' usato in Italia per il green pass. Comunue se scrivi "qr code" in un qualsiasi motore di ricerca su internet hai la spiegazione immediatamente.
#12 Nomit "altri paesi cercano di attuarla?" Di nuovo deleghiamo? :-( Non penso che la delega sia una soluzione..

#13 chungyung tante spiegazioni, utilissime, ma poi esiste qualcuno che le ha comprese? Perchè quando io ho un problema dopo averlo capito cerco la soluzione..
Penso che credere nell'utopia promuove i "diMaio o i dimariuoli che ci sono stati da quando è nata la repubblica", lo spiegava bene craxi, ma anche Grattieri, Davigo....

unkle72
#16 unkle72 non contesto l'agenda, gli accordi non dichiarati, i piani evidenti di un gruppetto che cerca il potere puro e incondizionato, mi duole solo notare che ci limitiamo a raccontare o a raccontarci quello che accade.. come degli studenti che devono ripetere la loro ricerca fatta sul web davanti un professore, come chi aspetta che qualcun'altro faccia qualcosa.. con ques'atteggiamento è ovvio che "questi signori" non si fermeranno

#17 Stolypin "Stroncare alla radice" mi piace, qualche idea fattibile, e comprensibile a tutti?? E soprattutto che comprenda tutti..
La risposta alla domanda che tutti si fanno: cosa possiamo fare noi?

Quote:

LA “REGOLA DEL 3,5%”: COME UNA PICCOLA MINORANZA PUÒ CAMBIARE IL MONDO

Le proteste non violente hanno il doppio delle probabilità di successo rispetto ai conflitti armati, e quelle che coinvolgono una soglia del 3,5% della popolazione non hanno mai fallito nel produrre un cambiamento.

nogeoingegneria.com/.../...

Attenzione: anche i Davosiani cercano di usare lo stesso metodo cercando di imbrogliare convincere la gente che è tutto fatto per il loro bene...
Vuoi farmi credere che storicamente il nazismo è stato buttato giù da Gandi e altri non violenti????

Effettivamente i massacrati del Donbas inizialmente senza appoggio di Putin hanno avuto un successone.... con la loro quasi non violenza.....
#28 corrado

Quote:

Vuoi farmi credere...

Io non voglio farti credere alcunché . Ti ho solo segnalato un articolo che fornisce uno studio scientifico (senza moralismi) sulla probabilità di successo tra opposizione violenta e non_violenta, poi decidi tu come comportarti...

Saluti.
#29 picco2006 ti ringrazio infinitamente di queste segnalazioni, utilissime, Julian Assange ci ha perso anni di libertà grazie a questi pseudostudi
forse i cristiani buttati nell'arena avevano letto questo studio.... strano che questo studio non li comprenda..

uno studio scientifico se analizza solo quello che gli pare è tendenzioso, non è scientifico, sarebbe utile fare le statistiche sulle guerre più importati o ancora meglio su tutte le guerre..

www.youtube.com/.../search?query=la%20guerra

Un saluto e un inchino