A volte, per insistere troppo ciecamente a voler dimostrare una tesi, si finisce per dimostrare il suo esatto contrario.
Il professor Davies, fisico dell'università della Arizona, ha sostenuto al recente simposio della AAAS (American Association for the Advancement of Science) la possibilità che la vita si sia sviluppata sulla terra più di una volta, e che i discendenti di questa prima "genesi" sopravvivano oggi in quella che lui ha chiamato una "biosfera ombra", nella forma di strutture chimiche primarie intrappolate in alcuni fra i terreni più inospitali della terra, come deserti, laghi salati, zone con temperature o pressioni estreme.
Tali “resti di un’altra vita” potrebbero essere sfuggiti alla nostra attenzione, secondo Davies, perchè sono forme biologiche basate su una struttura molecolare diversa da quella che noi normalmente riconosciamo nelle forme viventi.
“La vita potrebbe essere basata sul DNA o RNA – ha detto Davies - ma con un codice genetico leggermente diverso, o con diversi aminoacidi”.
Ma lo scopo di Davies va ben oltre la semplice scoperta di eventuali resti di tipo biologico: "Personalmente, mi interessa solo stabilire se la vita ha avuto luogo più di una volta. Se scoprissimo che si è creata due volte dal nulla, ...
Un argomento di cui si è parlato poco, durante la campagna elettorale, è la posizione di Obama sulla decriminalizzazione della marijuana, ma nel passato l’ex-senatore dell’Illinois aveva più volte dichiarato di essere a favore della sua legalizzazione per uso medico.
In realtà il problema della marijuana è molto più complesso, poichè la sua messa al bando non fu lo scopo primario della legge che la abolì, nel 1937, ma solo una conseguenza della più ampia battaglia condotta contro la cannabis a livello industriale, a partire dai primi anni ’30.
A sua volta quindi, dietro alla legalizzazione della marijuana per uso medico si nasconde un movimento sempre più forte, che vorrebbe tornare all’utilizzo della cannabis per uso industriale.
E poichè negli anni ’30, per abolirne l’uso industriale si dovette criminalizzare quello personale, …
Durante un incontro con la comunità ebraica di Sidney, l’ambasciatore israeliano in Australia si è lasciato sfuggire un paio di interessanti dichiarazioni, prima di accorgersi che una telecamera lo stava riprendendo.
Nel corso dell’incontro Yuval Rotem ha spiegato ai convenuti che l’attacco a Gaza ha avuto la funzione di spaccare ulteriormente i palestinesi moderati dagli estremisti, dopodichè ha parlato di “un riallineamento di forze [fra i paesi arabi] che sia in grado di gestire la principale sfida strategica che tutti ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi, ovvero l’Iran”.
A quel punto Rotem si è accorto che la telecamera era in funzione, e ha chiesto di spegnerla.
Una giornalista australiana, presente all’incontro, ha raccontato in seguito che Rotem ha spiegato ai presenti di sentirsi più a suo agio senza telecamere, …
È finita la luna di miele fra Barack Obama e il sogno di riuscire a mandare avanti il paese con quell'appoggio realmente “bipartisan” che il presidente ha detto di voler cercare sin dal primo giorno della sua candidatura.
Dieci intense giornate di manovre e contro manovre, una legge sul rilancio economico che è andata e tornata più volte fra Camera e Senato, e alla fine Obama si è ritrovato a veder passare il suo “stimulus package” da 800 miliardi di dollari, con l’appoggio di tre repubblicani soltanto.
Questo non ha rappresentato un problema rispetto alla maggioranza numerica, che è nettamente dalla parte democratica, ma ha rappresentato uno smacco notevole per il neo-presidente, che ha dovuto lottare, paradossalmente, più con i suoi democratici che con gli stessi repubblicani.
È stata infatti Nancy Pelosi, capo del gruppo democratico alla Camera, a infarcire la nuova legge con così tanti progetti di tipo "sociale", che ha finito per rendere impossibile ai repubblicani di convergere su di essa, senza scavarsi la fossa a casa loro, per la rielezione.
I parlamentari americani infatti raramente votano secondo coscienza, mentre lo fanno quasi sempre in ragione della reazione che avranno i cittadini del proprio stato, …
Curiosa “matrioska” di contraddizioni, quella che ha preso corpo nell’incidente diplomatico fra Inghilterra e Olanda, nato dal rifiuto dei britannici di far entrare nel proprio paese il parlamentare olandese Geert Wilder.
Wilder era salito agli onori della cronaca nel 2007 (*), quando aveva paragonato il Corano al “Mein Kampf” di Hitler, chiedendone la messa al bando in tutto il Be-Ne-Lux, e scatenando il classico putiferio mediatico internazionale.
In seguito Wilder ha prodotto un film, intitolato Fitna, che apre con immagni del Corano sovrapposte a quelle degli attentati dell’11 settembre e degli attentati di Londra, e dipinge l’intero Islam come un mondo di assassini assetati di sangue.
Chiaramente provocatorio, e biecamente opportunista, tutto ciò è servito più che altro a Wilder per farsi conoscere e per guadagnarsi un posto al sole nel panorama politico olandese.
Bossi ci ha fatto una carriera, speculando sulla xenofobia di bassa lega (pun unintended).
Nel frattempo però il polverone creato da Wilder non si è affatto dissolto, e le autorità inglesi sono arrivate a mettere un bando permanente ad un suo ingresso nel paese, come “persona la cui presenza potrebbe mettere a repentaglio la pubblica sicurezza”.
Accade così che un deputato inglese ottenga di far proiettare in parlamento il film di Wilder, ma non possa invitare il suo autore ad assistere alla proiezione, a causa del bando.
Wilder non ha esitato ad approfittarsene e ha urlato allo scandalo, lamentando il suo mancato diritto a difendere la propria opinione …
Con i due principali partiti, Likud e Kadima, che reclamano la vittoria, il paese si ritrova nettamente diviso in due – falchi e colombe - e decisamente incapace di procedere in un senso come nell’altro.
Se Peres affiderà l’incarico a Livni, i moderati sconteranno l’ingloriosa sconfitta del laburista Barak, e metteranno insieme una maggioranza talmente risicata da non potersi certo permettere di implementare con efficacia il processo di restituzione delle terre – il cosiddetto “land for peace” - che il Kadima ha voluto mettere al centro della sua piattaforma elettorale.
Se invece Peres affiderà l’incarico alla destra, la “sacra alleanza” fra Netaniahu e l’estremista Lieberman non sarà sufficiente a regalare ai sionisti la maggioranza di cui necessitano per procedere con disinvoltura all’epurazione programmata del popolo palestinese.
Un pò come in Italia, ambedue gli schieramenti dovranno fare spazio ai piccoli partiti di impostazione religiosa, che stanno solitamente appostati al centro, ...
di Piero Cammerinesi
Si è da poco conclusa l’avventura terrena di Eluana Englaro, che ha visto una volta di più l’Italia divisa in due partiti contrapposti, confermando che di questa drammatica vicenda non si è colto – o, meglio, non si è voluto far cogliere – il reale significato spirituale.
I due approcci infatti, quello politico-materialista e quello confessionale-teista, sono entrambi incompleti e pertanto inadeguati ad afferrare il reale significato dell’evento. Che avrebbe richiesto anzitutto due cose: silenzio esteriore e ricerca interiore. Entrambe in larga parte disattese.
Silenzio esteriore: quella di Eluana è stata una vicenda in primo luogo privata, che nella sua tragicità ha coinvolto degli esseri umani, in particolare i genitori, che avrebbero avuto il diritto di non essere esposti alla gogna mediatica solo per il fatto di voler dar seguito alle richieste della propria figlia nel rispetto delle leggi del proprio Paese. Come si può solo immaginare – non dico urlare, come pur è stato fatto - che un padre possa voler ‘ammazzare’ la propria figlia? Dopo averla amorosamente accudita per anni? Come si può essere così incapaci di mettersi nei panni dell’altro, del proprio fratello, colpito da una tragedia di questa entità, da non rispettarne il dolore e le difficili, drammatiche scelte, qualunque esse siano? Quale umanità è quella di chi predica l’amore per la vita ...
Continuano ad emergere segni di nervosismo da parte di Israele, per la sua chiara perdita di credibilità di fronte al mondo dopo i fatti di Gaza.
La scorsa settimana Jimmy Carter si è fatto intervistare da Larry King, presentando per l'occasione il suo ultimo libro intitolato "Si può avere la pace in Terrasanta. Un piano che può funzionare".
Carter è colui che fece siglare gli accordi di Camp David fra Egitto e Israele, e non è certo un autore che vada in TV solo per vendere qualche migliaio di libri in più.
King infatti "ne ha approfittato" per fargli alcune interessanti domande, e Carter ha esposto la sua posizione con grande chiarezza, condita da momenti di raffinata ironia. Quando ad esempio King gli ha chiesto:
- Se lanciassero dei razzi contro casa sua, lei reagirebbe con la forza?
Carter ha risposto:
- Sì, ma solo dopo aver fatto tutto il possibile per evitare quella situazione.
- E cosa avrebbe potuto fare Israele, in questo caso?
- Avrebbe potuto evitare di chiudere l’unico passaggio da cui transitano tutti i rifornimenti di Gaza, dal cibo all’acqua ai medicinali.
Carter ha parlato chiaramente di una soluzione “a due stati”, e King gli ha chiesto cosa potrebbe succedere se per caso Israele rifiutasse di accettarla.
Fra una decina d’anni – ha spiegato Carter - ci saranno più palestinesi che israeliani in quella terra, …
Bombardare le sedi umanitarie dell'ONU è un'infamia gratuita, inaudita e vigliacca. Dal punto di vista giuridico è una deliberata e premeditata violazione criminale che da sola giustificherebbe l'istituzione immediata di un tribunale speciale che ne definisca il merito di:
- crimine di guerra, in quanto gli attacchi sono stati diretti contro strutture civili prive di valore strategico e militare, e indiscriminatamente contro la popolazione civile inerme - crimine contro l'umanità, per le vittime civili causate e per la distruzione di strutture di vitale importanza per la sopravvivenza di un popolo intero - crimine internazionale, in quanto le sedi ONU e i suoi funzionari hanno prerogative di inviolabilità e immunità secondo quando stabilito dalla Convenzione del 13 febbraio 1946.
Un crimine plurimo e deliberato di questa portata non è soltanto spregevole, ma anche destabilizzante per l'ordine internazionale tutto in quanto sfregia l'autorità, le deliberazioni e il patrimonio di tutti i Paesi membri dell'ONU.
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QUARTIERI PIENI DI VITA RIDOTTI A PAESAGGIO LUNARE - di Amnesty International
"Giorno dopo giorno, ovunque andiamo siamo colpiti dall'estensione della distruzione. Fotografiamo e filmiamo tutto, ma la scala della devastazione è impossibile da catturare con la macchina fotografica. Quelli che prima erano quartieri popolosi, oggi sono stati rasi al suolo e trasformati in paesaggi lunari.
Altre ampie aree sembrano essere state colpite da un terremoto. Nessun obiettivo è abbastanza ampio per abbracciare le dimensioni agghiaccianti della devastazione.
Giardini e strade sono stati rivoltati dai carri armati israeliani e dai bulldozer blindati D9. Questi ultimi in alcuni casi si trascinavano dietro delle strutture uncinate simili ad aratri che laceravano il manto stradale: solo uno dei tanti esempi di distruzione deliberata e gratuita. Numerosi edifici evidentemente privi di qualsiasi valore militare sono stati distrutti.
Le linee elettriche sono state strappate e le condotte dell'acqua stradicate. Le infrastrutture di Gaza, ...
Svezia: la moda irakena dilaga. Ambasciatore israeliano preso a scarpe in faccia. LINK
Guantanamo: innocente anche il sospettato bombarolo della Cole. Alla fine scopriremo che tutti gli attentati li ha fatti Laura Bush. LINK
“Cina e Russia cominciano ad essere viste negativamente”, dice la BBC. Che sia la longa manus di Brezinsky a suggerirlo? LINK
E’ stato rilasciato ieri l'audio della conversazione fra il pilota del volo US Airways 1549 e i controllori di volo, nel recente episodio che lo scorso 16 gennaio ha portato l'aereo a compiere un ammaraggio di emergenza nelle acque dell’Hudson River, all’altezza di Manhattan.
Mentre è stata lodata da tutti la freddezza con cui il comandante ha portato in salvo passeggeri ed equipaggio, i problemi che devono affrontare i piloti civili, come vedremo, sembrano essere di ben diversa natura. Non esistono soltanto gli stormi di uccelli a tener compagnia agli aerei commerciali, durante il loro tragitto da una città all’altra del mondo.
Il volo 1549 era decollato da La Guardia (New York) da pochi minuti, quando ha colpito uno stormo di uccelli che non era stato correttamente segnalato dal centro radar. Dopo il botto inaspettato, l'aereo si è trovato di colpo nel silenzio più agghiacciante, mentre i passeggeri si rendevano conto di essere sospesi nel cielo, senza più motori, a soli 1000 metri d’altezza. (Normalmente, negli impatti con gli uccelli, gli aerei perdono l’uso di un motore, e con l’altro riescono comunque a rientrare a terra. Un caso di doppio impatto, con la contemporanea perdita dei due motori, non si era mai registrato). Nonostante la situazione eccezionale il capitano Sullemberger, che oltre all'esperienza trentennale è anche un campione di deltaplano, ha saputo guidare l'aereo in perfetta planata fino all’Hudson, sorvolando una delle zone più densamente popolate del mondo.
Ecco la sequenza audio, nella quale Sullenberger si trova a dover decidere in pochissimi secondi cosa fare, valutando le diverse opzioni che gli offrono i controllori da terra. Dopo aver scartato il ritorno a La Guardia (troppa distanza), e un eventuale atterraggio di emergenza all’aeroporto di Teterboro (rischio di abbattersi su una zona abitata), il capitano chiude le comunicazioni dicendo “Saremo giù nell’Hudson”. Sotto l’ultima frase del capitano si sente il segnale di allarme che indica la quota prossima a zero. (Le immagini dell’ammaraggio sono state raccolte dalle telecamere di sicurezza del porto).
Come sappiamo l’ordine di priorità, in caso di emergenza, impone ai piloti prima di tutto di tenere la macchina in volo, …
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