Chavez non ha dubbi: “Sono stati loro, e io lo dico davanti al paese”, ha dichiarato parlando dell’attacco alla sinagoga di Caracas, avvenuto nella notte del 30 gennaio.
Ufficialmente, la sinagoga è stata attaccata da 15 “chavistas” - ovvero uomini mandati da Chavez – che hanno distrutto alcuni oggetti sacri, strappato la Torah e imbrattato i muri con scritte e simboli antisemitici, prima di scomparire nella notte.
Il mattino seguente il capo della ADL, Abrahm Foxman, sapeva già tutto: "La comunità internazionale -
ha dichiarato - ha appena finito di commemorare l’olocausto, e una sinagoga di Caracas è stata teatro di una moderna Notte dei Cristalli. Per cinque ore violenti antisemiti hanno profanato e vandalizzato gli oggetti e lo spazio più sacri della tradizione ebraica, lasciando scritte sui muri che dicevano “Andatevene!”, “Morte a tutti” e “Maledetto Israele, morte”. Questo violento attacco ricorda i giorni più scuri che hanno portato alla Shoah…” eccetera eccetera.
A sua volta la ADL, nel pubblicare il comunicato di Foxman, ha scritto: “La Anti-Defamation League (ADL) condanna il violento attacco ad una sinagoga di Caracas e chiede al presidente Hugo Chavez di denunciare prontamente questo disgustoso gesto di odio antiebraico, e di portare al più presto i colpevoli di fronte alla giustizia”.
Forse l’ultima parte della frase potevano risparmiarsela, perchè Chavez ha subito mandato alla sinagoga i suoi investigatori, i quali hanno scoperto delle cose molto curiose.
Bisogna infatti sapere che quella sinagoga è una specie di fortezza impenetrabile, circondata da alti muri sormontati da fili elettrici, … … e si trova in una zona molto frequentata della città. Quella sera inoltre era in corso, nel vicino stadio, un importante incontro di calcio. Nonostante la quantità di gente che è transitata nella zona in quelle ore, gli investigatori non sono riusciti a trovare un solo testimone che abbia visto “15 chavisti” arrampicarsi sui muri della sinagoga.
Più che devastati, inoltre, gli oggetti sacri apparivano appoggiati al suolo in ordine sparso, e le foto non mostrano certo i segni di una furia belluina. Con 5 ore a disposizione si poteva fare qualcosina di più. Invece le scritte sui muri, più che denunciare un violento odio antisemitico, denunciano un violento stato di demenza da parte dei deturpatori, che hanno lasciato degli scarabocchi degni di un bambino di 7 anni.
Ma poi, vanno in quindici-dico-quindici, per rompere due candelabri e fare quattro scritte sui muri? In quindici hanno assaltato l'Hotel di Bombay, e lo hanno tenuto in ostaggio per tre giorni. Inoltre, perchè mai fare le scritte sui muri dentro, e non sui muri fuori? Preferisci fare un dispetto al rabbino, che dopo deve pulirle, piuttosto che far conoscere il tuo messaggio a tutta la città?
Ma la più bella deve ancora arrivare. Bisogna infatti sapere che la sinagoga è dotata di dozzine di telecamere di sicurezza, collocate in ogni angolo, stanza o corridoio, ma quando gli investigatori hanno chiesto le videocassette ai rabbini, si sono sentiti dire che “le avevano rubate tutte gli chavisti”.
Come è noto infatti le videocassette della security non vengono tenute in locali speciali, chiusi a chiave, e difficilmente accessibili agli estranei, ma spuntano direttamente da sotto ciascuna telecamera, ad altezza d’uomo, in modo che il ladro scappando possa ritirarle senza stare a perdere tempo.
Fra l'altro, questo significa che i "violenti antisemiti" si sarebbero dimenticati di portare il classico passamontagna, per cui hanno passato mezz'ora a rovesciare candelabri, e le altre 4 ore e mezza a cercare le maledette cassette che li avevano ripresi mentre lo facevano a volto scoperto.
- Cazzo, ma tu da che parte eri girato, mentre rompevi quel bicchiere?
- Non lo so, non mi ricordo.
- Meglio premunirsi, cerchiamole tutte.
- Tutte? Ma ci vorranno delle ore!
- Non preoccuparti, c'è tempo. Il comunicato dell'ADL non esce prima delle nove del mattino.
Alla fine gli astuti chavisti si sono portati via tutte le cassette di sicurezza, ma si sono dimenticati di uccidere i rabbini, che li avevano visti in faccia per 5 ore consecutive.
A quel punto Chavez, che ha studiato l'undici settembre e sa bene cosa significhi la "mancanza" delle videocassette, è andato dritto in TV e ha sparato a zero: “Sono stati loro, lo dico davanti al paese, e cercherò di dimostrarlo con ogni mezzo a mia disposizione, perchè è l’oligarchia quella violenta, quella che minaccia di incendiare il paese, mentre noi siamo i portatori di pace”.
Dimenticavamo di dire che poco tempo fa il ministro degli esteri venezuelano aveva dichiarato di voler portare Israele davanti ad un tribunale internazionale per i massacri di Gaza. Mentre in Venezuela a giorni ci saranno le elezioni, e il partito di Chavez è nuovamente in forte vantaggio sull’opposizione.
Trattasi di congiunzioni cosmiche fortemente sfavorevoli, che possono portare certe persone o gruppi di persone direttamente all’autocombustione.
Massimo Mazzucco
Fonti:
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