Curiosa “matrioska” di contraddizioni, quella che ha preso corpo nell’incidente diplomatico fra Inghilterra e Olanda, nato dal rifiuto dei britannici di far entrare nel proprio paese il parlamentare olandese Geert Wilder.
Wilder era salito agli onori della cronaca nel 2007 (*), quando aveva paragonato il Corano al “Mein Kampf” di Hitler, chiedendone la messa al bando in tutto il Be-Ne-Lux, e scatenando il classico putiferio mediatico internazionale.
In seguito Wilder ha prodotto un film, intitolato
Fitna, che apre con immagni del Corano sovrapposte a quelle degli attentati dell’11 settembre e degli attentati di Londra, e dipinge l’intero Islam come un mondo di assassini assetati di sangue.
Chiaramente provocatorio, e biecamente opportunista, tutto ciò è servito più che altro a Wilder per farsi conoscere e per guadagnarsi un posto al sole nel panorama politico olandese.
Bossi ci ha fatto una carriera, speculando sulla xenofobia di bassa lega (pun unintended).
Nel frattempo però il polverone creato da Wilder non si è affatto dissolto, e le autorità inglesi sono arrivate a mettere un bando permanente ad un suo ingresso nel paese, come “persona la cui presenza potrebbe mettere a repentaglio la pubblica sicurezza”.
Accade così che un deputato inglese ottenga di far proiettare in parlamento il film di Wilder, ma non possa invitare il suo autore ad assistere alla proiezione, a causa del bando.
Wilder non ha esitato ad approfittarsene e ha urlato allo scandalo, lamentando il suo mancato diritto a difendere la propria opinione … … di fronte ai colleghi inglesi. "Sono rimasto sorpreso - ha detto Wilder - e profondamente rattristato che la libertà di parola, che è sempre stata un punto forte della società inglese, sia stata soppressa. Pensavo che quello inglese fosse la madre di tutti i parlamenti”.
"Il nostro governo si oppone agli estremismi di ogni tipo – ha replicato il Ministero degli Interni da Londra, aggiungendo che lo scorso ottobre ha addirittura aumentato le restrizioni verso tutti coloro che esprimono un “comportamento inaccettabile”.
“Abbiamo deciso di impedire l’ingresso – hanno concluso gli inglesi – a tutti coloro che intendano diffondere estremismo, odio e messaggi di violenza nelle nostre comunità”.
Curiosa contraddizione, ovviamente, una nazione che decida di lasciar entrare le idee di una persona – si presume per poterle valutare, e non certo per farsi quattro risate alle sue spalle - ma non la persona stessa da cui sono nate. Specialmente se ad estendere l’invito sono dei parlamentari, ed a riceverlo è un parlamentare come loro.
Sembrerebbe la classica contraddizione che tradisce l’ipocrisia anglosassone, ma a ben guardare questo è solo il primo strato di ipocrisia, quello in cui sguazzano i giornali della cosiddetta “sinistra”, ben felici di aver trovato qualcosa di innocuo con cui fingere di fare da fustigatori della nosta società.
C’è però un' altra contraddizione, ben nascosta all’interno della prima, che sembra sfuggire del tutto ai nostri “liberal” da discoteca: se è vero che le autorità inglesi “non vogliono diffondere estremismo, odio e messaggi di violenza”, perchè si dimenticano di dire chiaramente al mondo – e alla comunità islamica in particolare - che gli stessi attentati di Londra non furono affatto opera della fantomatica Al-Queda, come loro stessi dovettero riconoscere nel silenzio della loro vergogna?
Perchè non demolire in un colpo solo, davanti al mondo intero, la credibilità di Geert Wilder (e di tutti quelli come lui), dicendo che ha costruito un film su premesse inesistenti, invece di impedirgli l’ingresso “a causa della sua pericolosità”, implicando in quel modo che ciò che dice nel film sia vero?
Finchè non si toglie il “meno” davanti alla grande parentesi del terrorismo mondiale, è perfettamente inutile continuare a rimestare i valori che stanno al suo interno. Il risultato dell’equazione sarà sempre e comunque falsato.
Massimo Mazzucco
Fonte
BBC
* Vedi anche:
HITLER ERA MUSULMANO
Con un articolo intitolato "Il Corano come Mein Kampf", Rainews24 ci comunica dai Paesi Bassi una notizia particolarmente “rumorosa”, che potremmo riassumere così: un deputato olandese, Geert Wilders, ha definito il Corano un testo “fascista” - anzi, “nazista” – e ne chiede la messa al bando in tutto il Be-Ne-Lux.
Il tutto sembra nascere dall’attentato subito di recente …
(continua)