Pare che anche Beppe Grillo avrà il suo Termidoro.
Dopo anni di fatiche per organizzare una reale politica dal basso, quintessenza della travolgente campagna condotta da Beppe Grillo in questi anni, i suoi seguaci si ribellano ad imposizioni che lo stesso Grillo sta facendo ora piovere dall’alto.
Da Bologna Valerio D’Alessio, consigliere della lista civica Beppe Grillo, protesta per l’imposizione del candidato alle prossime regionali da parte di Beppe Grillo. Secondo D’Alessio “si sono fatte primarie chiuse pur di eleggere il candidato indicato da Beppe Grillo, col risultato di tenere fuori molte persone”.
Gli fa eco la Liguria, dove la stragrande maggioranza dei grillini aveva individuato il candidato ideale nel Dr. Paolo Franceschi, solo per vederlo bocciato da Beppe Grillo, il quale ha sostenuto che "non ci sono nella regione le condizioni per scendere nell’agone elettorale".
Anche in Piemonte si registrano diversi malumori da parte della base, che di colpo si trova impossibilitata ad esercitare quel tipo di democrazia a cui aveva dedicato fino ad oggi tutte le sue energie.
A garanzia che il movimento non si sarebbe mai trasformato in una forza politica vera e propria, ...
di Marco Cedolin
Centoventi capi di stato, diretta emanazione di banche e multinazionali, rinchiusi in un fortino a disquisire dei disastri ambientali prossimi venturi, determinati dal modello di sviluppo che loro stessi hanno creato, al fine di garantire sempre maggiori profitti ai propri padroni.
Disastri che la maggior parte di loro non vedrà mai, dal momento che per evidenti ragioni di età si sarà accomiatata da questo mondo prima che la barca affondi.
Molte migliaia di giovani fuori al gelo, decisi a contestarne l’operato presente e futuro. Giovani che con i disastri ambientali e le loro conseguenze dovranno fare i conti, consapevoli del fatto che si tratterà di conti “salati” perché qualcuno ha rubato loro la prospettiva di godere di un avvenire sereno.
A frapporsi fra i due contendenti qualche migliaio di poliziotti, ...
di Marco Cedolin
Per molti versi la vicenda della statuetta scagliata in faccia al Presidente del Consiglio Berlusconi da parte dello sconosciuto Massimo Tartaglia sembra molto più simile ad un punto di partenza, piuttosto che non ad uno di arrivo, come invece sarebbe stato logico augurarsi.
La partenza di una stagione di odio che rischia di travalicare l’ambito del confronto civile, sia pur condotto con toni alti, per sfociare nella violenza, quella vera, anziché il terminale di tutta una serie di tensioni che da molti mesi ammorbavano il confronto fra governo ed opposizione, con pesanti responsabilità di entrambe le parti.
Senza dubbio fin dai primi momenti dopo il ferimento, la maggioranza nell’analizzare l’episodio ha tentato di sfruttarlo a proprio uso e consumo. Presentandolo come un tentativo di assassinio, mentre forse non era proprio così. Stigmatizzando l’opposizione urlata che avrebbe “armato” la mano di Tartaglia, che invece avrebbe potuto essere semplicemente uno psicopatico armato dalla propria malattia. Esaltando le virtù e lo spirito stoico del Cavaliere che viene odiato nonostante si prodighi per il bene del paese. Enfatizzando l’affetto della gente accorsa al capezzale, quasi si trattasse di un martire. Criminalizzando e creando un caso intorno ai deficienti che sul web inneggiavano a Tartaglia e auspicavano l’uccisione di Berlusconi, ...
Nell’articolo “La madonna del canino”, relativo all’aggressione a Berlusconi, avevo scritto che “la vera ironia rimane sempre la medesima: gli stessi bovini che lo hanno votato sono ora ridotti a “tirar Madonne” – in senso metaforico e non – per vendicarsi dei danni che loro stessi hanno scelto di procurarsi”.
Naturalmente, molti hanno interpretato quella frase come se fosse riferita agli elettori del PDL, e chi è di sinistra si è subito sentito meglio, chiamandosi fuori dalla massa dei bovini.
In realtà chi ha votato Berlusconi è stata proprio la sinistra.
Non lo ha fatto nelle ultime elezioni, ovviamente, lo ha fatto nelle precedenti. Lo ha fatto gestendo la delega popolare, ricevuta dal governo Prodi, in modo talmente incoerente, imbelle ed inefficace da risultare addirittura scandaloso.
A quel punto - se si accetta la logica del bipolarismo - a destra non c’era più bisogno di fare nulla: persino una mummia egizia avrebbe vinto, alla guida del PDL.
Il problema è che troppe persone sono portate ad osservare i vari momenti della storia come fotografie, e non come un film. Si soffermano su “questa elezione”, piuttosto che su “quella”, su un fatto piuttosto che su un altro, ...
di Marco Cedolin
Se è vero che al peggio non c’è mai fine, basta volgere gli occhi alla cronaca di questa ultima settimana, per cogliere in pieno lo stato di progressiva degenerazione che sta coinvolgendo un po’ tutto il tessuto della società, a prescindere dal fatto che alcune sue parti non perdano occasione per autoproclamarsi la parte “civile” della stessa.
Barack Obama, il presidente americano osannato come il nuovo messia da parte di tutta la stampa nazionale ed internazionale al momento della sua elezione, è andato ad Oslo a ritirare il Nobel per la Pace, nonostante per “guadagnarselo” abbia provveduto ad inviare in Afghanistan oltre 30.000 nuovi soldati con il compito precipuo di fare la guerra. Conscio dell’evidente cortocircuito logico esistente alla base della sua premiazione, non ha trovato di meglio che avventurarsi in una improbabile dissertazione sulle guerre “utili”, necessarie proprio per costruire la pace, dimostrando di avere una visione molto originale di cosa siano in realtà la guerra e la pace. Ma in tutta evidenza anche ad Oslo sono degli originali, se hanno deciso di premiare il responsabile delle future carneficine, senza neppure premurarsi di addurre qualche ragione plausibile che sostentasse la loro decisione.
A Copenaghen si è aperto il vertice sul clima, ...
Non poteva che finire così. Nel pieno rispetto delle regole narrative, anche l’operetta di Berlusconi si conclude nel modo in cui era iniziata: salito al potere con l’evidente beneplacito del Vaticano, è stata una Madonna, scagliatagli fisicamente in faccia, a siglare simbolicamente l’uscita di scena di questo triste saltimbanco della politica italiana.
Nell’episodio di oggi si racchiudono anche tutta la tristezza, la piccolezza e la provincialità dell’italietta nostrana: mentre in America si lanciano i Boeing contro le Torri Gemelle, noi al massimo tiriamo un Cessna contro il grattacielo Pirelli; mentre in America gli Obama si inventano travolgenti slogan come “Yes we can”, i nostri Veltroni gli fanno tristemente eco con un miserando “Sì, possiamo”; mentre in America i presidenti vengono eliminati con pallottole nel cranio, noi al massimo gli tiriamo Madonne in faccia.
Copiamo tutto, in piccolo, aggiungendo la tristezza della provincia alla tristezza dell’evento in sè.
In queste ore Internet è febbricitante di “entusiasmo” per il gesto compiuto, ...
Sullo schermo TV passano le immagini di una manifestazione popolare, che si snoda lungo i viali di una grande città: migliaia e migliaia di persone che sfilano in corteo, portando vari cartelli che accusano i politici di menzogne, di cecità e di corruzione, mentre intonano slogan che chiedono le dimissioni del governo.
L’alieno spense la TV, e si voltò con aria sconcertata verso la sua compagna, che stava lavorando a maglia sul divano accanto a lui.
- Io questi terrestri davvero non li capisco.
- Perchè amore?
- Ma scusa, questi popoli non vivono in democrazia?
- Mi sembra di si. Ma perchè me lo chiedi?
- Ma scusa, hai mai visto della gente protestare contro dei politici che hanno scelto loro?
- E’ vero - disse l’aliena con un alzatina di spalle – non ci avevo mai pensato.
L’alieno scosse la testa in silenzio, poi prese il giornale e iniziò a leggere.
Sulla prima pagina del “Corriere della Galassia” si leggeva: “Le Pleiadi annunciano un ravvicinamento con il Sistema Unito”. Altri titoli recitavano “Andromeda paradiso perduto”, ...
Fra qualche settimana toccherà a Tony Blair salire sul banco degli imputati, nell’ambito dell’inchiesta sull’intervento militare in Iraq attualmente in corso in Gran Bretagna.
Tutto era iniziato con la famosa dichiarazione di Blair che “l’Iraq disponesse di armi di distruzione di massa (ADM) che avrebbero potuto raggiungere l’Europa entro 45 minuti da un ordine di Saddam”.
In una nazione che ricorda ancora l’incubo delle V-2 - i razzi tedeschi che piovevano all’improvviso dal cielo, distruggendo interi quartieri della città – l’idea che Saddam potesse svegliarsi ubriaco una notte e lanciare l’ordine fatale contro di loro fu sufficiente a convincere la popolazione a supportare compatta l’intervento militare in Iraq.
E quando un certo David Kelly - ex-ispettore dell’ONU per la Gran Bretagna in Iraq - fece sapere al mondo che Saddam non aveva nessuna ADM, fu ritrovato suicida qualche giorno dopo nella boscaglia vicino a casa sua.
Tony Blair, che al momento del suicidio si trovava convenientemente in Giappone, ...
Provate a tornare con la mente a otto anni fa: nel dicembre 2001 era appena iniziata l’invasione dell’Afghanistan, già qualcuno parlava di invadere l’Iraq, e i neocons impazzavano ovunque, dopo aver messo sotto scacco il mondo con il geniale colpo di teatro dell’11 settembre.
Ecco, provate a pensare se in quel momento qualcuno ci avesse detto che da lì a otto anni un presidente nero, democratico, avrebbe vinto il Nobel per la Pace dopo aver mandato altri 30.000 soldati a combattere la stessa guerra, che nel frattempo non era mai finita.
Ci sarebbe voluto un mese per riuscire a smettere di ridere.
Invece la realtà, ancora una volta, ha dimostrato di superare la fantasia. Oggi un presidente nero, democratico, ritirerà a Oslo il premio Nobel per la Pace, dopo aver appena mandato altri 30.000 soldati a combattere quella guerra che non è ancora finita. E che di certo non finirà molto presto, ...
Le nuove frontiere della marijuana medica
Nel 1964 lo scienziato Raphael Mechoulam riuscì ad isolare il THC, il composto psicotropico della marijuana responsabile per il noto senso di euforia provato da chi la fuma, ma fino alla metà degli anni ’80 – come racconta lui stesso - nessuno era ancora riuscito a capire come facesse il THC ad interagire con il corpo umano. Fu solo con la scoperta dei cosiddetti “endocannabinoidi” che fu stabilita una diretta relazione fra la marijuana e gli effetti che provoca nel nostro corpo, grazie alla capacità di molti suoi composti di “legarsi” chimicamente ad una serie di ricettori presenti in molte delle nostre cellule, soprattutto nel cervello. (Ricettori CB1 e CB2, per gli esperti).
Gli endocannabinoidi sono una serie di composti chimici prodotti dal nostro organismo, con una vasta gamma di funzioni di primaria importanza, che replicano in modo assolutamente speculare i composti – detti appunto cannabinoidi – presenti nella pianta di cannabis.
Questa apparente “casualità”, propostaci dalla natura, sembra celare la chiave di un rapporto millenario, ancestrale, ...
Mentre resta da decidere se fossero davvero un milione, come dicono gli organizzatori, o solo novantamila, come dice la questura, nessuno dubita che il “No B day” sia stato un successo per più di un motivo, e la cosa suggerisce una serie di considerazioni di non poca importanza.
Prima di tutto, va notato come sia la prima manifestazione in assoluto nella storia a non avere un “capo”, un referente politico, sindacale, o di qualunque altro tipo. Il protagonosta era chiaramente “la gente”, al punto che il tentativo di di Pietro di impadronirsi a tutti i costi della manifestazione è risultato decisamente stonato e fuori luogo.
Ma soprattutto, ciò che conta è che nel momento in cui viene a mancare il soggetto della manifestazione, ovvero la leadership, tutta la luce viene a cadere sull’oggetto, ovvero sul “cosa volevano queste persone”.
L’attenzione si sposta dalle persone alle idee, e sono quelle che contano davvero.
Persino Beppe Grillo, nella sua più assoluta buona fede, ...
Leggi tutto: Per Beppe Grillo “il basso” viene dall'alto