di Marco Cedolin
Se è vero che al peggio non c’è mai fine, basta volgere gli occhi alla cronaca di questa ultima settimana, per cogliere in pieno lo stato di progressiva degenerazione che sta coinvolgendo un po’ tutto il tessuto della società, a prescindere dal fatto che alcune sue parti non perdano occasione per autoproclamarsi la parte “civile” della stessa.
Barack Obama, il presidente americano osannato come il nuovo messia da parte di tutta la stampa nazionale ed internazionale al momento della sua elezione, è andato ad Oslo a ritirare il Nobel per la Pace, nonostante per “guadagnarselo” abbia provveduto ad inviare in Afghanistan oltre 30.000 nuovi soldati con il compito precipuo di fare la guerra. Conscio dell’evidente cortocircuito logico esistente alla base della sua premiazione, non ha trovato di meglio che avventurarsi in una improbabile dissertazione sulle guerre “utili”, necessarie proprio per costruire la pace, dimostrando di avere una visione molto originale di cosa siano in realtà la guerra e la pace. Ma in tutta evidenza anche ad Oslo sono degli originali, se hanno deciso di premiare il responsabile delle future carneficine, senza neppure premurarsi di addurre qualche ragione plausibile che sostentasse la loro decisione.
A Copenaghen si è aperto il vertice sul clima, ...
Non poteva che finire così. Nel pieno rispetto delle regole narrative, anche l’operetta di Berlusconi si conclude nel modo in cui era iniziata: salito al potere con l’evidente beneplacito del Vaticano, è stata una Madonna, scagliatagli fisicamente in faccia, a siglare simbolicamente l’uscita di scena di questo triste saltimbanco della politica italiana.
Nell’episodio di oggi si racchiudono anche tutta la tristezza, la piccolezza e la provincialità dell’italietta nostrana: mentre in America si lanciano i Boeing contro le Torri Gemelle, noi al massimo tiriamo un Cessna contro il grattacielo Pirelli; mentre in America gli Obama si inventano travolgenti slogan come “Yes we can”, i nostri Veltroni gli fanno tristemente eco con un miserando “Sì, possiamo”; mentre in America i presidenti vengono eliminati con pallottole nel cranio, noi al massimo gli tiriamo Madonne in faccia.
Copiamo tutto, in piccolo, aggiungendo la tristezza della provincia alla tristezza dell’evento in sè.
In queste ore Internet è febbricitante di “entusiasmo” per il gesto compiuto, ...
Sullo schermo TV passano le immagini di una manifestazione popolare, che si snoda lungo i viali di una grande città: migliaia e migliaia di persone che sfilano in corteo, portando vari cartelli che accusano i politici di menzogne, di cecità e di corruzione, mentre intonano slogan che chiedono le dimissioni del governo.
L’alieno spense la TV, e si voltò con aria sconcertata verso la sua compagna, che stava lavorando a maglia sul divano accanto a lui.
- Io questi terrestri davvero non li capisco.
- Perchè amore?
- Ma scusa, questi popoli non vivono in democrazia?
- Mi sembra di si. Ma perchè me lo chiedi?
- Ma scusa, hai mai visto della gente protestare contro dei politici che hanno scelto loro?
- E’ vero - disse l’aliena con un alzatina di spalle – non ci avevo mai pensato.
L’alieno scosse la testa in silenzio, poi prese il giornale e iniziò a leggere.
Sulla prima pagina del “Corriere della Galassia” si leggeva: “Le Pleiadi annunciano un ravvicinamento con il Sistema Unito”. Altri titoli recitavano “Andromeda paradiso perduto”, ...
Fra qualche settimana toccherà a Tony Blair salire sul banco degli imputati, nell’ambito dell’inchiesta sull’intervento militare in Iraq attualmente in corso in Gran Bretagna.
Tutto era iniziato con la famosa dichiarazione di Blair che “l’Iraq disponesse di armi di distruzione di massa (ADM) che avrebbero potuto raggiungere l’Europa entro 45 minuti da un ordine di Saddam”.
In una nazione che ricorda ancora l’incubo delle V-2 - i razzi tedeschi che piovevano all’improvviso dal cielo, distruggendo interi quartieri della città – l’idea che Saddam potesse svegliarsi ubriaco una notte e lanciare l’ordine fatale contro di loro fu sufficiente a convincere la popolazione a supportare compatta l’intervento militare in Iraq.
E quando un certo David Kelly - ex-ispettore dell’ONU per la Gran Bretagna in Iraq - fece sapere al mondo che Saddam non aveva nessuna ADM, fu ritrovato suicida qualche giorno dopo nella boscaglia vicino a casa sua.
Tony Blair, che al momento del suicidio si trovava convenientemente in Giappone, ...
Provate a tornare con la mente a otto anni fa: nel dicembre 2001 era appena iniziata l’invasione dell’Afghanistan, già qualcuno parlava di invadere l’Iraq, e i neocons impazzavano ovunque, dopo aver messo sotto scacco il mondo con il geniale colpo di teatro dell’11 settembre.
Ecco, provate a pensare se in quel momento qualcuno ci avesse detto che da lì a otto anni un presidente nero, democratico, avrebbe vinto il Nobel per la Pace dopo aver mandato altri 30.000 soldati a combattere la stessa guerra, che nel frattempo non era mai finita.
Ci sarebbe voluto un mese per riuscire a smettere di ridere.
Invece la realtà, ancora una volta, ha dimostrato di superare la fantasia. Oggi un presidente nero, democratico, ritirerà a Oslo il premio Nobel per la Pace, dopo aver appena mandato altri 30.000 soldati a combattere quella guerra che non è ancora finita. E che di certo non finirà molto presto, ...
Le nuove frontiere della marijuana medica
Nel 1964 lo scienziato Raphael Mechoulam riuscì ad isolare il THC, il composto psicotropico della marijuana responsabile per il noto senso di euforia provato da chi la fuma, ma fino alla metà degli anni ’80 – come racconta lui stesso - nessuno era ancora riuscito a capire come facesse il THC ad interagire con il corpo umano. Fu solo con la scoperta dei cosiddetti “endocannabinoidi” che fu stabilita una diretta relazione fra la marijuana e gli effetti che provoca nel nostro corpo, grazie alla capacità di molti suoi composti di “legarsi” chimicamente ad una serie di ricettori presenti in molte delle nostre cellule, soprattutto nel cervello. (Ricettori CB1 e CB2, per gli esperti).
Gli endocannabinoidi sono una serie di composti chimici prodotti dal nostro organismo, con una vasta gamma di funzioni di primaria importanza, che replicano in modo assolutamente speculare i composti – detti appunto cannabinoidi – presenti nella pianta di cannabis.
Questa apparente “casualità”, propostaci dalla natura, sembra celare la chiave di un rapporto millenario, ancestrale, ...
Mentre resta da decidere se fossero davvero un milione, come dicono gli organizzatori, o solo novantamila, come dice la questura, nessuno dubita che il “No B day” sia stato un successo per più di un motivo, e la cosa suggerisce una serie di considerazioni di non poca importanza.
Prima di tutto, va notato come sia la prima manifestazione in assoluto nella storia a non avere un “capo”, un referente politico, sindacale, o di qualunque altro tipo. Il protagonosta era chiaramente “la gente”, al punto che il tentativo di di Pietro di impadronirsi a tutti i costi della manifestazione è risultato decisamente stonato e fuori luogo.
Ma soprattutto, ciò che conta è che nel momento in cui viene a mancare il soggetto della manifestazione, ovvero la leadership, tutta la luce viene a cadere sull’oggetto, ovvero sul “cosa volevano queste persone”.
L’attenzione si sposta dalle persone alle idee, e sono quelle che contano davvero.
Persino Beppe Grillo, nella sua più assoluta buona fede, ...
Sono sempre stato attratto dal potenziale ideologico delle canzoni, e quando un mio amico mi ha mandato la registrazione di una sua recente composizione ho voluto provare a metterci delle immagini, per farne un vero e proprio video musicale.
Come un tornado la notizia della condanna di Amanda Knox ha attraversato i Tg serali americani, scatenando una improvvisa ondata di “sdegno a 27 pollici” da una costa all’altra.
Dalla Fox alla CNN, nalla ABC alla CBS, non c’era network televisivo che non lamentasse l’ingiusta condanna subita dalla cittadina americana Amanda Knox ad opera dei giudici italiani. Tutti i reporter partivano dallo stesso identico presupposto, che Amanda “non potesse” essere colpevole, per poi esibirsi ciascuno in acrobatiche spiegazioni di tipo social-filosofico, per giustificare in qualche modo questo “impossibile” verdetto.
La più curiosa è stata sentir dire che “Perugia non è Roma o Milano, Perugia è una cittadina di provincia, culturalmente arretrata, per la quale Amanda rappresentava la quintessenza dei mali del mondo: americana, libera ed emancipata, venuta a “portar via” i loro bei ragazzi, Amanda rappresentava in tutto e per tutto quello che le madri di Perugia temono di più”.
E quindi, sempre secondo questo delirante ragionamento, la giuria non avrebbe fatto che rispecchiare questo sentimento, condannando insieme ad Amanda tutti i mali che lei rappresenta.
Così una reporter della CNN ha spiegato agli americani la sentenza contro Amanda Knox.
Non conosco i dettagli del caso, ma è evidente che la smaccata partigianeria americana ...
di Marco Cedolin
Il tentativo di creare un bipolarismo sulla falsariga del modello americano sembra ormai essere miseramente fallito. Se infatti da un lato l’operazione è servita a PD e PDL per “eliminare” dal parlamento (e dall’interno delle proprie coalizioni) i partiti minori, generalmente più “scomodi” e riottosi, incamerandone comunque i voti tramite la ripartizione, dall’altro entrambi i “partitoni” si ritrovano oggi a leccarsi le ferite.
Il PD, già prima dell’elezione del nuovo segretario e della fuoriuscita di Rutelli si era ritrovato a raccoglieremolti voti in meno di quella che era la somma delle sue due componenti (DS e Margherita), dopo avere regalato consensi al partito di Di Pietro. Il PDL pur navigando inizialmente in acque più tranquille, non è mai riuscito comunque a raggiungere la somma dei voti di Forza Italia ed AN, finendo per favorire una migrazione di consensi in favore della Lega di Bossi.
Risultato finale, due coalizioni entrambe bipartitiche (non più composte da molti piccoli partiti) all’interno delle quali i due partiti minori, IDV e Lega, rosicchiano progressivamente consensi a quelli maggiori, aumentando il proprio peso. Ed in mezzo l’UDC di Casini, unica forza politica che è stata in grado di entrare in parlamento da sola, a rappresentare il classico ago della bilancia, godendo in questo modo di un altissimo peso specifico, sproporzionato rispetto all’entità dei suoi consensi elettorali.
A ormai pochi mesi dalle elezioni regionali, ...
All’indomani dell’11 settembre, mentre aveva inizio in tutto il mondo la “caccia a bin Laden”, l’allora Ministro di Giustizia americano Ashcroft dichiarava con tono serioso: “non permetteremo che la caccia a questi fondamentalisti si trasformi in una guerra a tutto campo contro la religione islamica.”
Questa excusatio non petita tradiva chiaramente una delle vere intenzioni del progetto neocons, che era proprio quella di esacerbare le differenze fra l’occidente cristiano e l’oriente islamico, per poi cavalcare indisturbati lo “scontro di civiltà” che loro stessi avrebbero creato.
Sulla lunga metamorfosi del binomio terrorismo-Islam, nato molto prima dell’11 settembre, abbiamo già scritto fiumi di parole: l’abbiamo visto nascere, l’abbiamo visto affermarsi, abbiamo visto le conseguenze che ha portato nel mondo per un miliardo circa di islamici.
Quello che ci mancava è l’ipocrisia di chi piange sul latte versato, e il referendum svizzero, che ha vietato la costruzione di nuovi minareti nel paese, ha fornito a tutti un’occasione da non perdere.
In testa al carrozzone dell’ipocrisia, naturalmente, sono gli stessi vescovi svizzeri, ...
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