Visto che se ne è parlato in trasmissione, riportiamo in home page questo articolo del Sunday Herald, che nel 2002 riusciva a cogliere la sintesi dell'intero pensiero PNAC, e di tutto ciò che sta alla base dell'11 Settembre.
La prima volta che ciascuno di noi ha sentito ventilare la possibilità che l'11 settembre sia stato un autoattentato, ha probabilmente reagito nello stesso modo: con un secco rifiuto istintivo. "Non è possibile che gli americani si siano fatti questo da soli", è la prima cosa che qualunque persona normale è portata a pensare, di fronte ad un'azione che nessuno di noi riuscirebbe nemmeno a concepire nella più torbida delle sue notti.
Pare invece che vi sia chi è riuscito a concepirla alla piena luce del giorno, con largo anticipo, e senza nemmeno mostrare troppe remore nel renderla pubblica. Stiamo parlando del notorio documento del PNAC - Project for the New American Century - partorito nel Settembre del 2000 dal think-tank guidato da Wolfowitz, Rumsfeld, Cheney e soci, ovvero dalla squadra che solo quattro mesi dopo, ...
Grazie ai potenti mezzi di lc sono riuscito anch'io, seppure in ritardo, a godermi il "guancia a guancia" dei nostri candidati alle elezioni del prossimo mese. Moltissimo è già stato scritto, nel frattempo, nei commenti, e mi limito quindi ad aggiungere un paio di osservazioni "collaterali" a quanto già detto da altri.
La prima, è lo smaccato tentativo di ricopiare la formula americana fin nei minimi particolari: ad esempio, la tanto strombazzata e "rigorosa" tempistica, che i due avrebbero "faticosamente concordato", è esattamente la stessa usata da Bush e Kerry nel 2004, come già lo fu fra Bush e Gore, nel 2000, compreso il diritto di replica alternato, con tempo ridotto rispetto alla risposta iniziale. Mancava che i due cercassero di parlare in inglese, e la differenza sarebbe stata nulla. Ma soprattutto, è stato sfruttato in pieno il segreto della formula, stracollaudata negli States, ...
Il giudice Leonie Brinkema ha sospeso ieri tutte le procedure del processo a Zacharias Massaoui, dopo che è stata scoperta una grave violazione delle regole da parte dell'accusa, cioè lo stesso governo federale.
Pare che un avvocato dell'accusa abbia indebitamente "allenato" ben sette dei testimoni che il governo intendeva portare alla sbarra nei prossimi giorni. Il "coaching" dei testimoni è lecito in condizioni normali, ma diventa espressamente proibito, quando a farlo sia una persona che è al corrente di informazioni riservate che sono destinate ad essere rese pubbliche solo il giorno del processo. Anticipando invece queste informazioni ai testimoni, tramite email e tramite incontri diretti, l'avvocato dell'accusa li avrebbe condizionati a "vedere" il caso da un'angolazione molto particolare. Talmente particolare, in effetti, da coincidere perfettamente con gli interessi dell'FBI nel caso in questione.
Lo stesso pubblico ministero ha riconosciuto davanti al giudice che questa violazione è stata molto grave, ...
Pensa che ingiustizia: una volta tanto uno si sforza di essere equilibrato, e di presentare i fatti come stanno, limitandosi poi ad avanzare educatamente dei dubbi, e si prende comunque del complottista in faccia da personaggi come Gianni Riotta. (Non direttamente, sia chiaro - noi per Riotta non contiamo nulla - ma alla fine è la stessa cosa).
Forse allora è meglio tornare a dire le cose come stanno. A Riotta, e a tutti quelli che giocano a difendere in ogni caso il sistema, indipendentemente dai riscontri oggettivi, più interessati a proteggere la loro posizione "di prestigio" che a mettere a disposizione del mondo la loro intelligenza.
La notizia di oggi - come viene generalmente passata in Italia, complice l'ANSA prima di tutti - è che "Milosevic forse assumeva medicine non adatte alla sua cura".
Il commento di Riotta, dal Corriere di oggi, è il seguente: "Il boia dei bosniaci e dei kosovari ha vinto la battaglia giudiziaria. Qualunque sia l'esito dell'autopsia, attacco cardiaco o suicidio, la leggenda è assicurata per i suoi seguaci, e già i siti Internet si riempiono di teorie del complotto, Milosevic «suicidato», come il coimputato serbo-croato Babic".
Ma la notizia originale [Anthony Deutsch, Associated Press - 3/13/2006 - 12:51:30] è questa: "THE HAGUE, Netherlands (March 13) - A Dutch toxicologist said Monday that Slobodan Milosevic was taking antibiotics that diluted prescriptions for heart ailments …
Il seguente articolo, di cui forniamo in traduzione la prima parte, è stato pubblicato dal giornale Izvestia (Mosca) lo scorso 1 marzo 2006. Vladimir Putin lo ha scritto come preludio alla prossima riunione del G8 che si terrà a breve a San Pietroburgo sotto la sua presidenza. Data la sua importanza storica, è stato ampiamente ripreso dai maggiori quotidiani europei... e in Italia, senza troppo seguito, dal Sole 24 Ore. Qui da noi va infatti di moda parlare di "ricatto del gas" dello "zar cattivo", e piuttosto che approfondire le cose serie, occuparsi di cronaca e Festival di Sanremo.
Stefano Serafini
"L'egoismo energetico" è una via senza uscita
di Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa
Abbiamo proposto ai nostri partner [della prossima riunione del G8 a San Pietroburgo N.d.T.] di concentrare la nostra attenzione su tre argomenti di acuta attualità: la sicurezza energetica globale, la lotta alle malattie infettive, e l'istruzione. Tale ordine di priorità è orientato al raggiungimento di un obiettivo comune: l'innalzamento della qualità e del livello di vita delle persone di questa e delle future generazioni.
Il sistema energetico globale di oggi è un'importantissima forza motrice ...
Capita a tutti gli addormentarsi nel proprio letto, e di non risvegliarsi più. Capita alle persone robuste e sane, e può certamente capitare ad un sessantaquattrenne di salute non più integra come era Slobodan Milosevic.
E per quanto si trattasse di un personaggio scomodo per tutti, e non più utile per nessuno, uno potrebbe anche essere tentato di considerare la sua morte un fatto naturale. Mica bisogna essere complottisti per forza.
Poi però vai a leggere i giornali, e ti accorgi che a poche ore dalla morte già la CNN titola "'Butcher of the Balkans' Milosevic found dead in cell", "Trovato morto in cella il 'macellaio dei Balcani'", e sottotitola "Slobodan Milosevic was regarded as the chief architect of the carnage unleashed during the breakup of Yugoslavia last decade", "Slobodan Milosevic era considerato il grande architetto della carneficina scatenata nel corso dello smembramento della Jugoslavia nell'ultima decade".
Passi al New York Times e leggi che Milosevic era "the architect of a decade of war that took more than 250,000 lives and tore the Balkans apart" , "l'architetto di un decennio di guerra che è costato oltre 250 mila vite umane e ha ridotto i Balcani in brandelli". A quel punto cominci a sospettare che ci sia una specie di ordine di scuderia,...
Qualche settimana fa, il deputato texano Ron Paul, che da anni si batte per l'abolizione della Federal Reserve, e per il ritorno del dollaro alla parità con l'oro, ha tenuto questo interessante discorso al Camera dei Deputati di Washington. Ne approfittiamo per inserire la nuova categoria di articoli "economia".
Onorevole Ron Paul di fronte alla "House of Representatives" (Washington, 15.2.06)
traduzione a cura di Jacopo Perego
Cent'anni addietro la si chiamava "diplomazia del dollaro". Dopo la II Guerra Mondiale, e soprattutto dopo la caduta dell'Unione Sovietica nel 1989, questa diplomazia lasciò il posto a una vera e propria "egemonia del dollaro". Adesso, dopo anni di grandi successi il dominio del dollaro sta giungendo a conclusione.
Si diceva, giustamente, che colui che possiede l'oro detta le regole. In passato infatti, ...
di Massimo Mazzucco
Probabilmente non lo sapeva nemmeno, Berlusconi, quando ha usato quel termine per apostrofare l'europarlamentare Shultz, ma il termine Kapò non è affatto riferito nè a un nazista nè tantomeno ad un tedesco in genere.
E mentre noi, ed altri di altre nazioni, possiamo anche ignorarlo, mi stupisce di come l'intera Germania - che qualcosina in più ne saprà - abbia fatto tutta compatta lo gnorri.
Kapò deriva dalle sillabe iniziali del termine KAMERADENPOLITZEI, ed era usato durante la guerra...
Chi parteggia per Berlusconi, ultimamente ama citare con orgoglio la "standing ovation" (il prolungato applauso, tributato in piedi) che il nostro Premier ha ricevuto dal parlamento americano, circa una settimana fa.
Ebbene, per essere giusti, ci permettiamo di proporre un'altra standing ovation, "tributata" al nostro presidente del consiglio nel giorno della sua inaugurazione dell'Italia alla presidenza di turno del parlamento europeo, nel 2003. Fu il giorno, che molti ricordano bene, in cui decise di dare del "kapò" al suo collega tedesco Shultz, il quale aveva "osato" ricordare pubbicamente il problema del conflitto di interessi che Berlusconi si trascina sulle spalle ormai da sempre.
Tutti avevamo visto, in TV, Berlusconi che pronunciava l'infelice battuta verso Shultz. Ciò che le nostre TV - le stesse "libere TV" di cui parla Berlusconi nel segmento filmato - si sono dimenticate di mostrarci...
Ripubblichiamo, per l'occasione, questo articolo di un paio di settimane fa.
Le discussioni sull'argomento voto/non-voto sono state numerose, e possiamo tranquillamente dire che tutti abbiano avuto la piena opportunità di confrontarsi e di esporre la propria opinione. Risulta anche chiaro a questo punto che bene o male ciascuno di noi si è formato un'idea precisa, e ormai difficilmente vorrà cambiarla, prima delle elezioni.
E' importante però cercare un comune punto di accordo, che valga per tutti, almeno su una questione di fondo: le presunte responsabilità di ciascuno di fronte ad un certo risultato piuttosto di un altro.
Qualcuno, ad esempio, ha già espresso il timore che quelli che avranno scelto di votare siano poi accusati, da coloro che non intendono farlo, di avere in qualche modo "le mani sporche di sangue", andando a delegare ...
Se un uomo non avesse mentito, nell'agosto di cinque anni fa, gli attentati dell'11 Settembre non sarebbero mai avvenuti, e con tutta probabilità noi oggi non saremmo nemmeno qui.
E' iniziata ieri la fase finale del processo a Zacharias Massaoui, l'"unico uomo implicato nei fatti dell'11 settembre che sia mai stato arrestato", secondo la definizione comunemente data dai media americani. Il PM, naturalmente, ha chiesto la pena di morte, anche se rischia di doversi accontentare dell'ergastolo.
"Se lui non avesse mentito - ha detto il pubblico ministero puntando il dito contro Massaoui - le vite di 3000 americani sarebbero state risparmiate". Ebbene, volete sapere quale fu la bugia di Massaoui ...
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