di Massimiliano Cantagallo
Domenica scorsa ho assistito, come "inviato speciale" di Luogocomune, alla conferenza sull’11 Settembre organizzata da Nexus /Radio Spazio Aperto all’Auditorium di San Domenico, a Roma.
L'evento prevedeva la presenza di tre personaggi noti, almeno a chi si intende di queste cose: Tom Bosco per la rivista Nexus, da tempo impegnato su questo fronte (e non solo), Maurizio Blondet, giornalista e scrittore che tutti conosciamo (ultimamente è stato protagonista, insieme a Jimmy Walter, di un faccia a faccia in Tv, nel programma Omnibus de La7, proprio sull'11 Settembre), e Davide Gramiccioli, giornalista di Radio Spazio Aperto (nello specifico per il programma mattutino Overture), anch’essa impegnata in prima linea per fare luce sulle vicende che hanno sconvolto l’inizio di questo secolo.
In sala , oltre al normale pubblico desideroso di capire, ...
di Massimo Mazzucco
Lentamente, la verità sull'11 Settembre comincia a prendere forma, e soprattutto consistenza. Almeno per chi la vuole vedere, naturalmente.
Grazie alla pervicacia dei mille "detectives in pantofole" - gli instancabili ricercatori dell'11 Settembre in Internet - e grazie soprattutto al loro spirito di collaborazione, che si estende ormai a tutto il mondo, la paziente ricostruzione degli eventi di quel giorno comincia ad avere finalmente quell'aria di credibilità che manca del tutto alla versone ufficiale.
Hanno cominciato in sordina nel 2002, i primi "blogghisti" che commentavano esterrefatti il contenuto del libro di Meyssan, L'Effroyable Imposture, da poco uscito in Europa, ma mai arrivato ufficialmente negli Stati Uniti.
Poi sono nati dei siti veri e propri, che raccoglievano quel poco di informazione allora a disposizione di tutti, e cercavano in qualche modo di riorganizzarla in maniera sensata. Si trattava soprattutto degli articoli originali della stampa statunitense, i quali però, una volta messi a confronto, ...
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New Orleans dal satellite, prima e dopo Katrina. Le zone scure sono quelle allagate.
Si potrebbero scrivere mille articoli, senza mai raggiungere l'efficacia comunicativa del breve filmato che presentiamo. È una semplice intervista, al presidente della Contea di Jefferson, Louisiana, che in poche battute sembra sintetizzare l'intera tragedia causata dall'uragano Katrina in questi drammatici giorni. Una tragedia che è ormai ben più grande del già enorme disastro fisico ed umano provocato dalla furia del tornado. Questo è il disastro di una intera nazione, e del suo sogno di efficienza, di perfezione, e di invulnerabilità che si è venuto man mano sgretolando in questi ultimi anni, e che forse con Katrina ha ricevuto un colpo dal quale non si rialzerà mai più.
Tutti i grandi ideali di cui è imbevuta la Costituzione dei "Padri Fondatori", a cui si rifà continuamente una società in perenne evoluzione come quella americana, ...
Ciao, finalmente ti trovo, vecchio pirata! Ma hai cambiato il numero di telefono, ultimamente, che non ti trovavo più da nessuna parte?
Mah, veramente no. Sto pure sulla guida del telefono…
Ah, che scemo! E pensa che non mi era nemmeno venuto in mente di guardare.
Non ci pensa mai nessuno, in realtà. Come ti va?
Bene, bene, tutto alla grande! Ma dimmi di te, piuttosto. Non ti sei fatto più sentire, sei scomparso…
Sono stato sempre qui, in realtà. E' che ultimamente sono stato un pò preso…
Me l'hanno detto, me l'hanno detto. Pare che sei diventato uno quelli che ce l'ha con Bush, ...
(FILE AUDIOVISIVO IN CODA) Sarà una coincidenza, sarà che qui ormai siamo abituati a dubitare di tutto, ma diventa sempre più difficile scacciare dalla testa il sospetto che i mancati soccorsi alla popolazione di New Orleans, che sta vivendo ore drammatiche sotto le telecamere di mezzo mondo, non abbia nulla a che fare con il fatto che sono fra i più poveri - e più neri - di tutti gli Stati Uniti.
Come possono "non arrivare i soccorsi", per giorni interi, quando gli uragani sono gli unici, fra le disgrazie di origine climatica, ad annunciarsi con un anticipo addirittura irritante: delle volte perdi letteralmente la pazienza, ad aspettare che il maledetto tornado arrivi finalmente sulla costa dove lo stanno aspettando ormai da una settimana.
Ebbene, assieme al tornado è arrivata, come sempre, la pioggia, e questa naturalmente ha allagato, ...
di Eric
Bello l'articolo di Magdi Allam sul Corsera di oggi, a commento della tragedia avvenuta a Baghdad, in cui hanno perso la vita quasi mille persone. Ben scritto.
Al di là dello stile impeccabile, però, noto alcune cose che mi creano perplessità. A cominciare dal titolo, "Una regia diabolica dietro la strage di Bagdad".
Ma come, appena consumato il "fattaccio", già si ha notizia di una regia che ha diretto le varie fasi degli eventi? E dove stava Allam, quando buttava giù l'articolo? A Baghdad a raccogliere informazioni dai testimoni della tragedia? Non credo proprio. Insiste Allam, senza ombre di dubbio: "E' il più grave attentato terroristico della Storia che ha visto la gran parte delle vittime soccombere ...
(L'articolo è del sett. 2005) Nota: il testo che segue viene presentato a scopi puramente esemplificativi, nell'ambito della discussione in corso sulla medicina alternativa, e non intende in nessuno modo suggerire la validità o meno di un certo prodotto naturale nella cura contro il cancro, o contro altre malattie autoimmuni. Trattandosi di vita o di morte, ciascuno è invitato in questi casi a fare le proprie ricerche individuali, e a giungere da solo alle proprie conclusioni. A noi interessa qui l'atteggiamento generale tenuto delle varie parti in causa, che ci sembra appunto emblematico rispetto ai problemi della medicina moderna.
STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE [color=990000](Pubblicata l'autobiografia della Caisse, a fine art.)[/color]
Nella discussione fra "alternativi" e "allopatici" qualcuno ha chiesto, con leggero tono di sfida, una "dimostrazione che la medicina alternativa funzioni".
Si potrebbe rispondere in tanti modi, ma invece di scendere nell'arena del confronto diretto (mio zio giura che gli è guarito un callo dietro alle orecchie), è forse più utile affrontare la domanda nella sua essenza, che è quella appunto di "richiedere" una dimostrazione scientifica, come validazione della tesi che si vuole sostenere.
In questo caso quindi, la risposta sarebbe la seguente: No, non esiste una "dimostrazione scientifica" che la medicina alternativa funzioni. Ma a questo punto io domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che la medicina alternativa NON funzioni? Si presume, ...
(Una riflessione nata dalla recente discussione sul Codex Alimentarius).
Il termine "alternativo" viene di solito utilizzato per tutto ciò che non è di uso comune, e viene quindi assegnato "dal punto di vista" della maggioranza della popolazione, nei rispetti della minoranza che quell'uso non pratica.
L'ambivalenza del termine, non a caso utilizzato sistematicamente dai media occidentali, sta nel suggerire anche, in forma subliminale, una "devianza" dalla retta via, che comporterebbe quindi un rischio per chiunque volesse farvi ricorso. Ma per un omeopatico, per un ayurvedico, ...
Se il leader sciita Al Sadr incitasse pubblicamente, da una sua popolare trasmissione televisiva chiamata "Islam e Jihad", ad assassinare il presidente Bush, che cosa accadrebbe? La stampa mondiale insorgerebbe contro questo chiaro atto di "terrorismo", gli USA chiederebbero a gran voce la consegna di Sadr, per poterlo giudicare a casa loro, ed in presenza di un probabile rifiuto la sua moschea verrebbe come minimo rasa al suolo da una mini-atomica, insieme ai quartieri che la circondano, senza che nessuno avesse da ridire più di tanto.
Giusto?
Ebbene, accade invece che sia stato un popolarissimo leader cristiano, Pat Robertson, ad incitare pubblicamente dalla sua nota trasmissione televisiva, "The 700 Club", ad assassinare il presidente del Venezuela Chavez, e nessuno abbia mosso un dito.
Non solo la notizia (il fatto è avvenuto già da una settimana) non ha avuto il minimo di rilievo nella stampa occidentale, ...
Se qualcuno si domandava la ragione per l'improvvisa "generosità" di Sharon, nell'aver obbligato i coloni di Gaza a rientrare in terra d'Israele, forse ha trovato una parte della sua risposta. E di ieri la notiza di una violenta protesta ufficiale, da parte della leadership palestinese, per l'improvvisa "annessione" fatta dalla autorità israeliane - senza chiedere niente a nessuno, ovviamente - di una fetta di territorio palestinese, attorno a Gerusalemme Est.
La motivazione data dagli israeliani è stata molto semplice: abbiamo bisogno di quel territorio - che loro chiamano E1 - per farci passare il muro di cinta, che deve poter arrivare ad includere la colonia di Maale Adumim, che altrimenti resterebbe isolata. Peccato appunto, che per "raggiungere Maale Adumim", ...
Da che modo è mondo, ormai lo abbiamo imparato, "regolamentare" significa controllare, così come "proteggere il cittadino" significa fare esclusivamente il proprio interesse. Ai governi non è mai importato un fico secco della salute dei propri cittadini, quando questa non comportasse anche un risvolto economico a loro vantaggio. "Siccome ci costi troppo in ospedali, per gli incidenti automobilistici, ti obblighiamo a mettere la cintura - ti dice il governo di turno - ma poi sei libero di sfondarti il fegato con dieci bottiglie di vodka alla settimana, perchè su quella ci guadagnamo invece una bella percentuale".
La quintessenza di questo meccanismo perverso - e la più grossa fregatura in assoluto che l'umanità si sia mai presa su questo fronte - si chiama Nazioni Unite. Nate appunto per proteggere i deboli dai forti, nel nome di un "governo mondiale collettivo", si sono lentamente trasformate in uno strumento di oppressione politica, applicata tramite il ricatto economico. Basti solo pensare alla infelice formula detta "Food for Oil", inventata appositamente per l'Iraq sotto embargo, ...
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