Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”
di Massimo Mazzucco
08.01.04 - Circa
tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq,
Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa
Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi
avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto.
Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli
altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e
“ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si
parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino
abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine
di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato,
mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco
che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto
di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che
invece si era preso quel giorno.
Ora Berlusconi non ha nessuna
voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde?
Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi
rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda
un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della
comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento –
che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che
collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente....
29.06.04 - Doveva essere la cerimonia che avrebbe dovuto finalmente
risollevare l’immagine di Bush, e con essa quella altrettanto miseranda
di tutta la “coalizione” dei ladri di petrolio: signori e signore,
l’occupazione è finita (a parole, ovviamente), il paese è
nelle vostre mani (sempre a parole), ora saprete finalmente cosa vuol
dire vivere in libertà (si fa sempre per dire). Auguri e figli
maschi.
Invece è sembrata più che altro la frettolosa consegna di
chi ha venduto una macchina a un altro come semi-nuova, mentre sa
benissimo che entro venti chilometri i pistoni si apriranno in due come
noci di cocco seccate al sole.
Ecco, tenete, queste sono le chiavi della democrazia, ne ho fatte due
copie, una per voi, una per i sunniti, così ci andate in giro un
pò per uno senza litigare. Ai curdi ho già fatto
consegnare le pelli di daino per lavorare ai semafori. Così
appena arrivano i semafori si potranno godere anche loro un pò
di democrazia. Ricordatevi di cambiare spesso il filtro dell’olio, e
tenete d’occhio l’usura dei copertoni, mi raccomando. E poi, qualunque
cosa, il telefono ve l’ho lasciato (quello del bar)... e via che non
hai finito di parlare e sei già col piede sulla scaletta
dell’aereo. Tempo che quello decolla....
28.06.04 - Disse una volta Ferruccio De Bortoli: “L'economia italiana
è paragonabile ad un calabrone: non c'è legge fisica che
spieghi come possa volare, ma vola”.
E di miracolo in miracolo, pare addirittura che oggi il nostro ministro
Tremonti – la longa manu economica del Berlusconi-pensiero - abbia
trovato la "ricetta" magica per far volare anche il tozzo calabrone
là dove osano solo le aquile: semplicemente, ridurre le tasse, e
contemporaneamente tagliare le spese pubbliche. Che sarebbe poi, in
soldoni, la politica fiscale di Bush, uno dei pochi dal quale
Berlusconi pare accettare di buon grado indicazioni e consigli.
Ma negli Stati Uniiti la" Bush Tax" si è rivelata, come previsto
da molti repubblicani stessi, un autentico flop: basti pensare che chi
ha un reddito annuo superiore ad 1 milione di dollari, ne risparmia 110
mila di imposte, mentre il 60% degli americani, che forma la base della
piramide reddituale, risparmia la bellezza di 304 dollari in tutto.
Soldi che non fa nemmeno in tempo a contare, ...
ESPLODE FAHRENHEIT, VINCENDO ADDIRITTURA FUORI CASA
28.06.04 - Al di là delle più rosee previsioni dello
stesso Michael Moore, il suo film-documentario anti-Bush ha portato a
casa nel week-end di apertura ben 21 milioni di dollari, battendo tutti
i grossi film commerciali in programmazione (che contano su un numero
di sale dieci volte superiore), e strapazzando qualunque record
precedente dei documentari stessi. (Il suo Bowling for Columbine,
Oscar dell’anno scorso, deteneva già il record di incassi
assoluto, con 21 milioni di dollari complessivi). Ma la cosa più
sorprendente – e forse l’elemento che potrà fare davvero la
differenza, ora di Novembre - è che il documentario non è
stato affatto ignorato dai sostenitori di Bush, come invece prevedevano
tutti i “santoni” della comunicazione. Mentre alla Casa Bianca ci si
consolava dicendo “in fondo, lo andranno a vedere solo quelli che tanto
già votano per Kerry”, il botteghino ha registrato il tutto
esaurito addrittura ...
Chi
è interessato può scaricare qui (file
wav.zip, 3 MB, ca. 16 min.) la trasmissione di oggi di Radio Spazio
Aperto dedicata alla scie chimiche, con l'intervento dell'On. Ruzzante, che da due anni aspetta una risposta alla sua interrogazione parlamentare sulle scie.
I
COMMENTI SULLE SCIE CHIMICHE PROSEGUONO IN QUESTO SPAZIO
I "commenti liberi" possono anche essere utilizzati da chi vuole aprire una vera e propria discussione su un determinato argomento (come quello delle scie chimiche, ad esempio). Nel caso, segnalatelo con un post iniziale, e se la cosa prende quota magari riserviamo il resto dei commenti a quell'argomento, aprendo una nuova cartella per i commenti liberi.
COMMENTI LIBERI n.7
Tutto MENO le scie chimiche, che continuano a essere discusse nell'ultimo articolo.
Ricordo di aver dato l’addio al calcio (tifato) molti anni fa: fu il giorno in cui lessi che un certo Vieri prendeva di stipendio una cifra con la quale si sarebbero potute costruire dieci scuole pubbliche, con tanto di piscina e campo da golf. E temo che oggi la cosa posso essersi solo centuplicata.
Ma quell’addio – che fu tanto doloroso (parla uno che ricorda ancora ogni istante di Inter-Independiente del ’64, 1-0 gol di Corso nei supplementari e-vài-Mariolino!) quanto completo ed irreversibile - non lo diedi perchè la cosa “faceva schifo” e basta, ma perchè mi resi conto che faceva schifo grazie a me. Ero io che davo quei soldi a Vieri, senza rendermene conto, e questo divenne per me inaccettabile.
In fondo, avrei anche potuto arrivarci prima, ma offuscato com’ero da quel “rigore grosso come una casa che continuavano a negarci ogni domenica”, non me n’ero mai accorto: quando uno decide ...
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