(Lo ripubblico, per chi non l'avesse visto la prima volta).
di Riccardo Pizzirani (Sertes)
Lo abbiamo sentito tutti, fino alla nausea, il ricatto della superiorità morale dei pro-vax: Siamo altruisti. Ci vacciniamo non per noi, ma anche per voi. Anzi, per chi non può farlo. L’immunità di gregge.
Già, una teoria molto bella, sulla carta. Ne parlavamo assiduamente nel 2017 quando i nostri politici si misero in azione per concretizzare il mandato internazionale dato all’Italia nel 2014 di diventare capofila mondiale delle strategie vaccinali. Mandato extraparlamentare, ovviamente, ricevuto a Washington da un gruppo di medici ed affaristi che poco hanno a che fare con il dibattito democratico.
E l’Italia si appecorò nel mettere in campo una legge che obbligava i nostri figli a 10 vaccinazioni, dietro il ricatto di non poter entrare all’asilo qualora ne mancasse anche solo una. Poi i nostri ragazzi, dai 6 anni in su e fino ai 16, subivano un ricatto un po’ attenuato: non potendo ostacolare il diritto allo studio, ciò che era inconcepibile per un infante cioè entrare in contatto con i coetanei da non vaccinato, diventava peccato veniale, che poteva estinguere pagando una cospicua multa annuale, ottenendo così l’indulgenza e la tanto agognata immunità in forma non medica ma amministrativa.
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Più passa il tempo e più mi convinco che la grandiosa “operazione vaccino” del prossimo anno sarà un flop a livello globale.
Certamente, i vaccini arriveranno, e certamente ci saranno decine di milioni di persone che correranno a farseli. Ma questo non si trasformerà necessariamente nella grande operazione di vaccinazione globale sognata dai vari Bill Gates, Fauci e Burioni.
C’è infatti ormai nella popolazione mondiale una diffidenza molto diffusa verso il nuovo vaccino, e questa diffidenza sarà molto difficile da eliminare nell’arco di pochi mesi. Anzi, rischia solo di aumentare.
Il British Medical Journal, una delle riviste più prestigiose del mondo, insieme a Lancet, fa a pezzi i vaccini antiCovid, almeno per quello che sono oggi. Manca una trasparenza complessiva sui dati né è chiaro se funzionino davvero. Non sono stati arruolati sufficienti anziani, persone immunodepresse, bambini, per capire gli effetti, né sono chiari quelli sul periodo medio lungo. In più le ricerche adottate dai vari gruppi che ci stanno lavorando non vanno nella direzione di dimostrarlo. In sintesi è questo il contenuto di un articolo pubblicato sulla rivista inglese e firmato da Peter Doshi, che è professore associato presso l’Univesità of Maryland e si occupa di ricerca sui servizi sanitari farmaceutici. Tempo fa il New York Times spiegava che Doshi è una delle voci più influenti nella ricerca medica di oggi perché si occupa con grande efficacia di fornire ai consumatori "il quadro completo" dei dati sui farmaci.
Pubblicato il 26 novembre scorso Doshi, nell’articolo sul British Medical Journal, si chiede quanta attendibilità abbiano gli annunci di Pfizer, Moderna e Astrazeneca in merito all’efficacia dei propri vaccini.
E cita Peter Hotez, decano della National School of Tropical Medicine del Baylor College of Medicine di Houston, che ha detto: “Idealmente, vuoi che un vaccino antivirale faccia due cose. . . in primo luogo, ridurre la probabilità di ammalarsi gravemente e andare in ospedale, e due, prevenire l'infezione e quindi interrompere la trasmissione della malattia ".
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Intervista a Federico Povoleri (Musicband), regista e scrittore. Uno sguardo sul mondo dei messaggi subliminali.
Il dottor Roberto Gava è stato definitivamente radiato dall’ordine dei medici.
La radiazione originale, arrivata nell’aprile del 2017, era rimasta sub judice perché nel frattempo il dottor Gava aveva fatto ricorso. Ora il ricorso l’ha perso, e la radiazione è diventata definitiva.
Questo articolo non vuole essere una difesa del dottor Gava da parte mia, ma vuole essere un atto di accusa verso tutti quei colleghi che non l’hanno difeso.
La professionalità e la serietà del Dott. Gava infatti non sono in discussione. Laureato in Medicina all’Università di Padova, specializzato in cardiologia, farmacologia clinica e tossicologia medica, con perfezionamento in agopuntura cinese, omeopatia classica e bioetica, il dott. Gava ha anche scritto una ventina di libri sui più diversi aspetti della medicina moderna.
di Marcello Pamio
Manca poco più di un mese a Natale, e quasi nessuno se n’è accorto. Gli anni scorsi subito dopo Ognissanti iniziava un massiccio martellamento di prodotti, pubblicità, video, canzoni e jingles natalizi, per non parlare di panettoni, luminarie e stelle filanti. Quest’anno no: come mai? Semplice, è arrivato l’ordine dall’alto ai vari editori di cancellare la festività dai media. Ovviamente il motivo è più che valido: il coronavirus!
La realtà è un po’ diversa: ci stanno rosolando lentamente sulla piastra, per prepararci al prossimo anno che inizierà con i botti, e non pensiate al capodanno. Il veglione infatti si farà a casa in totale solitudine senza alcun razzetto o fontanella, perché verranno messi al bando dal prossimo Dpcm in quanto i petardi potrebbero svegliare dal sonno notturno il SarsCoV-2... Che non sia mai!
Mi riferisco al “patentino” e all’ipotesi di obbligo in base alle fasce di età che sta prendendo forma. A dirlo il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. “Stiamo disegnando un piano dei vaccini, il primo sarà quello di Pfizer e all’Italia arriveranno 3,4 milioni di dosi nella seconda parte di gennaio, che serviranno a vaccinare 1,7 milioni di italiani perché a ogni persona dovranno essere somministrate due dosi”.
Il sito di Beatrice Silenzi
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