IL MAL DI SPAZIO HA CONTAGIATO ANCHE L'UOMO DI PECHINO. Con sorpresina in serbo per un miliardo di connazionali
di Massimo Mazzucco
15.10.03 - Sarà un caso, ma dall'inizio della presidenza Bush il mondo sembra tornato improvvisamente indietro di quarant'anni. E' ripartita la corsa agli armamenti nucleari, la logica dei blocchi (con le dovute variazioni) ha ripreso il posto della distensione internazionale, e adesso pure i cinesi si sono messi in testa di andare sulla Luna. Loro, dicono, per restarci.
Partiti per la corsa allo spazio con una ventina di minuti di ritardo, i cinesi sono riusciti a prendere da ciascuna delle superpotenze il peggio che avessero da offrire: dagli Stati Uniti, l'orgoglio nazionale; dalla ex- Unione Sovietica, i disegni per la caspsula spaziale.
Quella specie di caffettiera che vedete nella foto...
Le bare che escono dalla pancia del C-130, avvolte dal tricolore, sono quelle di un surreale parto all’incontario, reso ancor più agghiacciante dai vapori silenziosi dei vivi che galleggiano nella fredda notte di Ciampino.
Nella fredda notte della nostra civiltà.
Partiti per aiutare coloro che sono più disperati e bisognosi di noi, sono morti dilaniati, dissanguati e soprattutto soli, in un posto lontano da casa che tre mesi fa nemmeno conoscevano. Mentre la vista ti si annebbia, il dolore ti trafigge da ogni parte, il caldo sale a vampate da tutto il corpo, ti resta solo qualche attimo confuso per domandarti, per cercare almeno di capire, per riuscire forse soltanto a capire di non avere capito.
Sputi sabbia e sangue insieme, e mentre ti tieni in mano le budella calde ti domandi: ma perchè? Chi sono coloro che mi hanno mandato qui? Cosa volevano da me? Non stavo forse facendo il mio dovere? Non stavo aiutando questa gente...
di Massimo Mazzucco
di Massimo Mazzucco
Ma lo sapevate, voi, di essere seduti su una vera e propria bomba a orologeria? Io quando ho saputo che ci sono cellule terroristiche in tutta Italia, all'inizio non ci volevo credere. Ma quando mi hanno detto che proprio da Milano partono i kamikaze che vanno a immolarsi in Iraq, ho fatto direttamente le valigie, ho preso moglie e figli, e sono scappato in una remota località del Cuneese (lì ci sono intere vallate di protestanti, isolate dal mondo, e i mussulmani non ci mettono piede. Alla peggio ci convertiremo.)
Una volta sistemata la famiglia, sono andato all’ edicola locale, per cercare di capire meglio. Lì però ho scoperto che ricevono solo due giornali: l’Unità, che mi hanno detto, "copre tutta la sinistra", e il Corriere, che copre tutto il resto. Li ho presi tutti e due, li ho messi uno accanto all’altro, e man mano che leggevo ci ho messo qualche appunto. Ecco quello che è venuto fuori: ...
[size=small]Dall’Honduras a New York,
in nome degli sfruttati di tutto il Centroamerica.[/size]
di Massimo Mazzucco
Si chiama Lydda Gonzales, ha dicciannove anni, e pesa meno di cinquanta chili scarsi, ma la rabbia dentro deve essere enorme, per riuscire a fare quello che ha fatto.
Da tredici mesi impiegata in uno “sweatshop” – i laboratori tessili, di cui il centroamerica è pieno, che producono tonnellate di capi per i colossi commerciali americani – all’ennesima umiliazione da parte del proprio capo non ce l’ha più fatta, ha protestato, ed è stata naturalmente licenziata in tronco.
Ma invece di tornare a casa a piangere la propria disperazione, come tanti, Lydda ha fatto la valigia...
UN ANNO IN SETTE FOTOGRAFIE
Leggi tutto: IL MAL DI SPAZIO HA CONTAGIATO ANCHE L'UOMO DI PECHINO.