Si chiamano tutti Aziz, Ahmed o Abdul, e di cognome fanno tutti Al-Zarraya, Al-Surami, o Al-Bayati, al punto che ti vengono legittimi due sospetti: uno, che le altre lettere dell’alfabeto siano proibite dal Corano all’inizio di un nome arabico, e due, che Al-queda sia non una organizzazione vera e propria, ma il minimo comun denominatore dei cognomi dei vari terroristi. Questo spiegherebbe, se non altro, perchè di Al-queda non si era mai sentito parlare prima dell’11 Settembre: solo quando si sono accorti di fare tutti lo stesso mestiere, e di chiamarsi tutti in quel modo, hanno deciso di darsi un nome ufficiale.
Pare che anche i discendenti di Al Capone abbiano fatto richiesta retroattiva di iscrizione per il bisnonno, mentre l'Italia avrebbe presentato ufficialmente i nostri Al-Beroni, Al-Tobelli e Al-Bertazzi. E mentre da New York Al Pacino fa sapere di essere totalmente contrario alla violenza, pare che giri la proposta di riaprire il più famoso carcere del mondo (per metterci bin Laden, se mai lo arresteranno) ridenominandolo, naturalmente, Al-Katraz. Se poi calcoli che tutti questi stramaledetti arabi hanno come minimo due o tre alias, la lista definitiva del terrorismo islamico ... ...sarà compilata non prima del 2250 dopo Cristo. Se nel frattempo non ci avranno sgozzati tutti, ovviamente.
Ovvero: i terroristi veri, quelli che le bombe le fanno mettere per poi incolpare l’Islam e trarne i vantaggi che tutti vediamo, hanno scoperto un ulteriore Vaso di Pandora all’interno della grande menzogna che già stanno mungendo all’inverosimile a partire dall'undici settembre 2001.
Il frutto di oggi, regalatoci dal magico Vaso, si chiama Amer Azizi (senza Al però, questo birichino), da oggi ufficialmente ricercato per terra e per mare. Che cosa avrebbe mai combinato, il ragazzo? Ce lo dice il giudice Garzon in persona (ve lo ricordate, quello di Pinochet? Guarda oggi da che parte sta, il paladino dei diritti umani): il buon Azizi è semplicemente accusato di essere responsabile “di tutte le morti e tutti i danni conseguiti agli attentati dell’11 Settembre 2001”.
Addirittura? Ma come avrà mai fatto? Semplice. Azizi avrebbe dato ospitalità a “tutti i terroristi” convenuti a Tarragona nel Luglio 2001, per mettere a punto i dettagli degli attacchi a Torri e Pentagono (ve le ricordate, quelle file sterminate di pullman, alla frontiera di Gibilterra, piene zeppe di arabi vocianti? Altro che pellegrini della Madonna di Guadalupa, tutti terroristi erano quelli). Naturalmente, come accusa a Garzon questo non basta: Azizi è anche ricercato per le recenti bombe ai treni di Madrid. (Non oso dirlo a voce alta, ma io comincio a sospettare che sia proprio Azizi il famoso “uomo col turbante” che fu visto sul molo di Pearl Harbour, poche ore prima dell’attacco giapponese alla flotta americana).
E’ qui infatti che il generoso Vaso di Pandora si mostra, in realtà, un insaziabile buco nero della bugia globalizzata: per dare alla gente l’idea di essere letteralmente circondata da terroristi, non bastava averne arrestato quindici-dico-quindici, dei responsabili per i treni di Madrid, ed averne visto morire altri cinque-dico-cinque (tra cui anche il cervello dell’operazione), nell’esplosione di un appartamento, sempre a Madrid, poco dopo. No, per mettere tre bombe quel giorno erano confluiti in terra ispanica una trentina almeno di terroristi, di cui molti di primissimo piano. (Forse perchè, già che c’erano, dopo passavano anche a votare per Zapatero).
C’è però un aspetto rassicurante, nell’ intera faccenda, ed in tutta onestà questo va riferito: le informazioni che Garzon diffonde al mondo intero, dall’alto della sua rispettabilità, non arrivano certo dal primo ubriaco che passa per strada: sono state fornite a lui direttamente dai servizi segreti inglesi ed americani.
E ce lo dicono pure.
Massimo Mazzucco