SCACCO AL RE
Alla faccia dei “beduini”. La mossa recente dei sequestratori degli italiani ha tutto il sapore di un geniale ribaltamento scacchistico. Mentre hanno lasciato crogiolare chi voleva farlo nell’illusione di un “tutto risolto”, alla tarallucci e vino, hanno scavato una fossa da cui ormai, del nostro governo, emerge a malapena la testa per respirare: o manifestate contro voi stessi, dice l’ultimatum, o uccideremo i vostri compatrioti.
Un paio di commenti sono d’obbligo: 1) Non per nulla esiste un proverbio, ... ...che dice “non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato. 2) Solo chi non si sia mai allontanato da Arcore (mentalmente) pensa che al mondo tutto si possa comperare. Specialmente quando si tratta di orgoglio nazionalistico, che già non manca a nessuno su questo pianeta, e che, nel caso dei paesi arabi, si quadruplica nella vistosa coincidenza fra religione e territorio. 3) Non era aritmeticamente possibile che, mentre tutti gli ostaggi vengono presi col chiaro intento di demoralizzare ed indebolire la volontà dei paesi alleati dell’America, noi riuscissimo a restarne gli alleati più fedeli, pur portando a casa la pelle dei tre prigionieri. Gli altri paesi si sarebbero giustramente rivoltati contro i loro governanti incapaci, e Berlusconi avrebbe davvero meritato di essere incoronato Re d’Europa.
Invece il re, senza maiuscola, si trova sotto scacco.
Tutte le parole con cui i nostri guerrafondai si sono sciacquati la bocca, nelle scorse settimane, tornano ora a galla contro loro stessi. Forza, cari “compatrioti”: vediamolo, ‘sto amor patrio. Vediamolo, il rispetto per “i nostri connazionali che rischiano la vita in nome della pace.”
Qualcuno da sinistra, meno incoerente di altri, ha detto: noi abbiamo già manifestato, contro la guerra, il 20 di Marzo.
Adesso tocca a chi non c’era.
La Redazione