Una delle domande che tornano più di frequente, da parte di chi si avvicina per la prima volta alla questione 11 settembre, è "ma come è stato possibile, con le centinaia di persone che devono essere state per forza coinvolte, magari anche involontariamente, nel coprire la verità, che nemmeno uno salti fuori a dire quello che sa?"
Una risposta possibile noi l'abbiamo già suggerita molte volte, ed molto semplice: a parte i mille casi diversi, ciascuno con motivazioni diverse, che siano dieci o diecimila, la voglia di parlare la si fa passare a tutti, uno per uno.
Quello che segue è un episodio significativo, di cui posso testimoniare in prima persona. Un paio di mesi fa, nel corso delle ricerche sul film, mi sono imbattuto in una pagina che nessun ricercatore sull'11 settembre aveva mai scoperto prima, e che io ritengo di grande importanza. Non ne ho ancora parlato qui sul sito ...
L’Associazione “Hawiyya (Identità), Centro di Documentazione sulla Civiltà Palestinese”, dopo la felice esperienza fatta alla Mediateca di Asciano, le serate si spostano a Siena, presenta:
“Ma le torri gemelle sono crollate davvero?”
100 domande sull’11 settembre 2001 che attendono risposta
Sabato 10 giugno - ore 17.00
Sala Cinema della Facoltà di Lettere e Filosofia
Siena - Via Fieravecchia 19 (dietro Via Roma)
INGRESSO LIBERO
Mentana a Matrix su Canale 5 ha mostrato parti del film che potrete vedere in versione integrale:
11 settembre 2001. Inganno globale
Un film-inchiesta di Massimo Mazzucco [www.luogocomune.net] al quale potremo rivolgere domande al termine della proiezione [in collegamento telefonico]
Tre adulti e un bambino tengono in scacco per 6 ore l'esercito americano
E adesso noi dovremmo credere che i famigerati Odai e Qusai, i figli del male incarnatisi dal baffo sinistro di Saddam, che vivono con una taglia da 15 milioni di $ l'uno sulla gobba, si fossero tranquillamente sistemati ad invecchiare in un villino di un caro cugino, in una delle città roccaforte dei sunniti dove nessuno si aspetterebbe mai di trovarli? E poi tutti e due insieme, così, tanto per dividere i rischi di decapitazione da una parte, e per dare meno nell'occhio dall'altra?
E dovremmo anche credere che quando un gentile signore dall'accento americano bussa alla porta, chiedendo di perquisire il villino con un gruppetto di soldati, respinto se ne va sbofonchiando e torna un'ora dopo con un intero battaglione, ma loro nel frattempo non si sono nemmeno preparati una via di fuga, travestiti magari da dromedari del Circo Togni?
E poi ancora: se tu fossi quel signore americano, e ricevi la soffiata - come ci racconta la versione ufficiale - sul nascondiglio dei fratelli maledetti, vai prima a bussare con educazione, portandoti solo quattro marines sudati e sfiniti, e poi torni con l'esercito soltanto se ti dice male, ...
di Stefano Serafini
Ma i Marines americani e la NATO che cosa vanno a fare in Crimea? Il loro compito non è difendere la pace e la lotta contro il terrorismo?
Se lo domandano gli abitanti della Crimea che da due settimane organizzano proteste, picchetti e resistenza civile contro gli armati a stelle e strisce, nel silenzio dei media occidentali. Il parlamento della regione autonoma di Crimea l'altroieri ha votato all'unanimità per rendere l'intera penisola "NATO-Free". La protesta ha raggiunto la Rada di Kiev, il parlamento nazionale, dove oggi la discussione è stata violentemente sospesa da alcuni "arancioni" e rimandata alla prossima settimana.
La Crimea, già territorio russo, "donata" da Kruscev nel 1954 all'Ucraina ...
di Marco Cedolin
Mentre il neonato governo italiano capitanato da Romano Prodi stava concludendo il proprio conclave nella serenità dell’Umbria, alla ricerca dell’unità perduta, o se preferite mai trovata, in Iraq a un centinaio di chilometri da Nassirija il caporalmaggiore Alessandro Pibiri perdeva la vita nell’esplosione del mezzo blindato sul quale viaggiava insieme a quattro commilitoni che sono rimasti feriti nell’incidente.
I soldati italiani stavano scortando un convoglio logistico britannico quando un ordigno telecomandato ha fatto saltare in aria il loro automezzo. Salgono così a 38 i “caduti di guerra” vittime di una missione di pace che se fin dall’inizio ha avuto ben poche ragioni di esistere, oggi non ne possiede veramente più nessuna.
Ogni giorno che passa si palesa maggiormente l’assoluta mancanza di motivazioni che sostengano la necessità di mantenere in terra irachena un contingente militare ormai impaludato nelle sabbie mobili di un’occupazione armata priva di senso e di prospettive.
Romano Prodi, esempio inarrivabile di mediazione e diplomazia, sembra in verità l’unico italiano a non essersi ancora accorto ...
Una delle ferite maggiori che l'amministrazione Bush rischia di aver inferto al futuro dell'America, potrebbe essere il taglietto quasi invisibile, e apparentemente indolore, rappresentato dal nuovo equilibrio che si è venuto a creare all'interno della Corte Suprema americana, con il pensionamento (volontario) del giudice Sandra O'Connor, sostituita senza troppo clamore da Bush con il giudice Samuel Alito (accento sulla "i", in caso di dubbio).
Nulla in realtà sarebbe cambiato dal frustrante 5-4 che i democratici vanno subendo ormai da tempo, e che è già passato alla storia per aver deciso, in pieno sospetto di anticostituzionalità, le fatidiche elezioni del 2000 a favore di Bush.
Repubblicana era la O'Connor, e repubblicano è Alito. Ma la differenza fra i due è fondamentale, e sintetizza alla perfezione le due anime, ...
Leggi tutto: La paura di ciascuno, il silenzio di tutti