Questo è l’ultimo capitolo del film “L’Altra Dallas” , sull'ipotesi del coinvolgimento della CIA, tramite il programma MK-Ultra, nell’omicidio di Robert Kennedy.
Appare certamente possibile condizionare un individuo a compiere azioni contro la sua volontà, ma sembra che sia necessario qualcosa di più della semplice ripetizione di una frase o di un gesto della mano attraverso lo schermo televisivo.
Credevano di aver capito tutto, quelli che dicevano che Obama era “un prodotto di laboratorio”, creato apposta dai “burattinai” dei piani alti per dare al popolo l’illusione di un cambiamento inesistente (non parliamo poi di quelli come me, che credevano addirittura che Obama avesse vinto per il maggior numero di voti conquistati). E invece salta fuori che l’illusionista era proprio lui, il caro Obama, e la vittima inconsapevole era l’intero popolo americano.
Un documento che circola in rete rivela infatti che Obama avrebbe vinto le elezioni grazie a sofisticatissime tecniche di persuasione occulta, “rubate“ in qualche modo agli specialisti della PNL, e applicate per tutta la campagna elettorale in modo cinico e sistematico.
Il documento che denuncia questo scandalo si intitola: “Analisi dell’uso di tecniche nascoste da parte di Obama nei suoi discorsi”, e il suo sottotitolo recita: “Ecco le prove. Questo documento contiene oltre 60 pagine di prove e di analisi, che dimostrano l’uso da parte di Obama di un metodo, poco conosciuto e altamente efficace, di una forma di manipolazione ipnotica intesa al “sequestro” [mentale, si suppone] di milioni di americani inconsapevoli, e rivela ciò che soltanto pochi psicologi ed esperti di ipnosi/PNL conoscono”.
Affrontiamo quindi il testo con la dovuta serietà, perchè lo merita sicuramente. (In certi casi riporto il termine originale, fra parentesi quadre, chiedendo a chi è esperto in PNL ...
Quello che sta per iniziare non è un anno come tutti gli altri. Il 2009 sarà un anno che rischia letteralmente di decidere le sorti dell'umanità, nel bene come nel male.
Dopo aver imperversato per lunghi anni con furti, inganni e crimini di ogni tipo, in neocons se ne vanno e lasciano un'America in ginocchio, obbligandola ad affrontare con estrema urgenza tutte le grandi contraddizioni con cui aveva convissuto in silenzio fino a ieri.
L'elezione di Barack Obama, percepito da molti come un messia liberatore, è stata tanto imprevedibile quanto inevitabile, e le enormi aspettative che ora si riversano su di lui non sono che la misura dell’angoscia profonda che attanaglia ormai buona parte degli americani.
E per quanto il resto del mondo finga di vivere su un altro pianeta, sappiamo tutti quanto le sorti dell’occidente dipendano in maniera diretta da quelle degli Stati Uniti.
Per la prima volta nel dopoguerra si profila il rischio concreto di un totale collasso del sistema economico, ...
. A short film: THE NEVER-ENDING WALL (If stream drags, pause it for 20 secs. then hit play again).
. HERE you can download a HQ version of the film.
(Se il filmato zoppica, lascialo in pausa per una ventina di secondi, poi premi "Play" - Su Arcoiris.tv puoi scaricare il filmato in alta risoluzione)
Piombo Fuso - di Marco Cedolin
E’ vero che non esiste mai una realtà oggettiva, ma solo tante piccole effimere realtà che mutano in funzione dell’angolazione con la quale osserviamo quello che accade intorno a noi. Lo si comprende bene di fronte all’ennesima strage di uomini, donne e bambini che Israele ha deciso di regalare al popolo palestinese per celebrare la fine dell’anno. Una strage raccontata dai media con distaccata superficialità, quasi in punta di piedi, prestando la massima attenzione a compiacere gli “alleati” di Tel Aviv.
Oltre 400 persone già massacrate con l’ausilio di bombe e missili, in attesa che i carri armati israeliani invadano la striscia di Gaza per portare a termine l’operazione “Piombo Fuso” programmata da tempo con l’intento di annientare Hamas e qualunque prospettiva di resistenza palestinese.
Piombo Fuso, a solidificarsi al di sopra delle coscienze d’Occidente, per sigillare qualunque anelito di umanità possa ancora pervadere una società come la nostra,...
Ieri è morto il padre di un nostro amico. Il nome non ha importanza: è uno di noi, e la morte dobbiamo affrontarla tutti. Prima affrontiamo quella degli altri - parenti, amici o semplici sconosciuti – poi affrontiamo, incredibile ma vero, anche la nostra.
Nonostante questa ineluttabilità, che in realtà determina alla base le nostre esistenze, della morte non parliamo quasi mai, e quando lo facciamo la trattiamo come una specie di intruso che sia venuto a disturbare una bella festicciola.
Ci sorprendiamo sempre se qualcuno muore. Ci sorprendiamo quando la cosa accade all’improvviso – e questo è ancora comprensibile - ma ci sorprendiamo anche quando sapevamo già da tempo che la persona stesse per morire.
In realtà non è l’evento di quella morte che ci sorprende, ma il concetto di morte in sè, che noi non conosciamo, e che quindi inconsciamente rifiutiamo.
Persino chi “crede in Dio” fatica spesso ad accettare fino in fondo quello che dovrebbe essere, secondo la sua fede, una semplice transizione da uno stato all’altro.
Ma non è colpa nostra: veniamo da lunghi secoli di razionalismo cartesiano, ...
E’ necessario sempre uno sforzo grande per capire le ragioni di Israele e sarà necessario compierlo anche domani e dopodomani. Bisogna sforzarsi di capire l’ebreo di Masada e separarlo da un impresentabile espansionismo colonialista decimononico e dalla follia del voler essere l’ultimo avamposto d’Occidente (e dell’imperialismo statunitense) invece di essere il cuore del Medio Oriente. E’ ben difficile anche aver simpatia per Hamas, trogloditi razzisti e sessisti, e solo dei folli possono scambiare le sue organizzazioni clientelar-caritatevoli come progressiste.
di Gennaro Carotenuto
Detto questo abbiamo ancora occhi per vedere. E vediamo la scientifica volontà di torturare un milione e mezzo di persone a Gaza fino a renderle pazze di disperazione, di odio, di fame. E prima ancora abbiamo visto la scientifica delegittimazione di Fatah e Arafat proprio per favorire la consegna dei palestinesi ai loro peggiori umori, rappresentati da Hamas.
Se riduci un popolo di un milione e mezzo di abitanti a cercare da mangiare nella spazzatura rinchiudendolo nel più rigido embargo della storia per dare una spallata di più alla classe dirigente di questo e renderlo pronto all’esodo, alla diaspora come liberazione, non sei la vittima del lancio di razzi, per quanto folli essi siano, ma sei il carnefice.
Con la complicità dei sicari informativi come Claudio Pagliara, corrispondente da Gerusalemme per la RAI, ...
Uno degli argomenti più dibattuti, all’interno della querelle mondiale sul cristianesimo, è sicuramente quello che riguarda la sindone di Torino.
Il realtà, l’importanza attribuita all’autenticità di quel telo appare esagerata, sia da un fronte che dall’altro.
Da parte dei cristiani, poter dimostrare che quel telo sia autentico (che risalga cioè ai tempi di Pilato) non dimostra comunque che il cadavere avvolto fosse quello di Gesù.
Sul fronte opposto, dimostrare che il telo non risalga a quell’epoca non aiuterebbe in alcun modo coloro che vogliono negare l’esistenza del cristo storico tout court: solo perchè quello NON è il telo che avvolse Gesù, non significa che questi non sia esistito.
Nonostante l’evidente futilità della disputa, orde di appassionati, su un fronte e sull’altro, hanno fatto della verità sulla sindone una specie di test supremo, conclusivo e irrefutabile, dal quale sembra quasi dipendere la legittimità stessa del cristianesimo.
L’ABUSO DEL METODO SCIENTIFICO
La cosa più interessante è che proprio il cristiano, che ripete incessantemente – e correttamente - che la fede sia questione di dogma, e vada quindi accettata al di fuori dell’ambito razionale, stia poi a scervellarsi per trovare il modo di “dimostrare” in maniera scientifica l’autenticità di quel telo.
Ne è un ottimo esempio, fra i tanti reperibili in rete, un articolo pubblicato da un'associazione di medicina alternativa, dal titolo “Uomo della Sindone. Riflessioni sul significato simbolico specifico delle ferite”.
Vale la pena di seguire per intero il ragionamento dell’Autore, perchè è tipico di un abuso del metodo scientifico/razionale da parte di chi lo disdegna, quando rappresenti un ostacolo alle proprie tesi, ma è pronto a farsene scudo …
La difficoltà nel seguire da vicino la politica italiana sta non soltanto nell’insensatezza del discorso in generale, ma anche nell’uso ormai depravato della lingua italiana che fanno sempre più spesso i nostri giornalisti, o cosiddetti tali.
Quando leggi, nello stesso articolo, “tutti si aspettavano che il presidente del Consiglio avrebbe parlato di giustizia”, oppure “sembra difficile che la riforma potrà mai vedere la luce”, oppure ancora “la misura prevederà che l'allungamento della vita lavorativa delle donne sarà volontario”, ti viene letteralmente il mal di pancia. Se all’orrore di queste storpiature aggiungi il nonsense che pervade le notizie stesse, ti rendi conto che il cittadino medio oggi nuota in un ridicolo vaso di vetro, mentre è convinto di trovarsi in mare aperto.
Il problema ha una radice comune, ed è l’assoluta sciatteria mentale del nostro giornalismo - sia nella forma che nel contenuto - che è ormai abituato a passarci le informazioni senza più applicarvi il minimo filtro razionale.
Prendiamo ad esempio questa frase: “Nel primo Consiglio dei ministri di gennaio, il governo approverà un disegno di legge di riforma del sistema giudiziario. Due i punti salienti: separazione di giudici e pm da una parte, indagini affidate alla polizia giudiziaria, senza più la direzione del pm, dall'altra”.
Dove starebbero, i “due” punti salienti? Per me, che di giustizia ne so poco, se “affidi le indagini alla polizia giudiziaria, senza più la direzione dei PM”, hai effettuato proprio una “separazione di giudici e pm”, no? A me pare un punto solo, non due.
Sarebbe come dire: “Due le innovazioni nel regolamento calcistico: sarà aumentato il numero degli arbitri, e verrà introdotto il quarto uomo”. (A quel punto manca solo di aggiungere “e non verranno aboliti i guardialinee” ...
Maurice Caillet, Venerabile di una Loggia francese, ne svela i segreti
Maurice Caillet, Venerabile di una Loggia francese per 15 anni, svela alcuni segreti della Massoneria in un libro di recente pubblicazione e dal titolo: “Sono stato massone” (LibrosLibres).
Rituali, norme di funzionamento interno, giuramenti - in particolare le implicazioni del giuramento che obbliga a difendere gli altri “fratelli” massoni - oltre all'influenza sulla politica da parte di questa organizzazione segreta vengono ora alla luce.
Il volume svela anche la decisiva influenza della Massoneria nell'elaborazione e approvazione di leggi come quella dell'aborto in Francia, a cui Maurice Caillet, in quanto medico, ha partecipato attivamente.
Nato a Bordeaux nel 1933 e specializzato in Ginecologia e Urologia, Caillet ha effettuato aborti e sterilizzazioni prima e dopo la legalizzazione nel suo Paese delle interruzioni di gravidanza. Membro del Partito Socialista Francese, è arrivato a ricoprire incarichi di rilievo nell'amministrazione sanitaria.
Quando è entrato ufficialmente nella Massoneria?
Maurice Caillet: All'inizio del 1970 mi convocarono per una possibile iniziazione. Ignoravo praticamente tutto ciò che mi aspettava. Avevo 36 anni, ero un uomo libero e non mi ero mai affiliato a un sindacato o ad alcun partito politico. Un pomeriggio, in una via discreta della città di Rennes, bussai alla porta del tempio, …
di Marco Cedolin
In questi giorni di metà dicembre, con i cieli plumbei solcati da nuvoloni neri che si fronteggiano con furia belluina, i corsi d'acqua in piena che borbottano minacciosi e le montagne infiocchettate di neve come mai prima d'ora in questo periodo, lo "spirito natalizio" sembra permeare ogni cosa, fino a penetrare le nostre anime aride d'inguaribili pessimisti.
Il Presidente degli Stati Uniti G. W. Bush, recatosi in terra d'Iraq per un saluto di commiato da porgere alla colonia in occasione della scadenza del suo mandato, ha finalmente portato alla luce quelle armi di distruzione di massa che per tanti anni hanno albergato solamente nella sua fantasia ed in quella di pochi suoi fedelissimi. Si trattava di un paio di scarpe numero 42 che sibilando sinistramente sono sfrecciate poco sopra la sua testa, senza che nessun missile patriot riuscisse preventivamente ad intercettarle. Scarpe provenienti certo dall'arsenale segreto di Saddam, che un giornalista iracheno addestratosi a lungo nei campi di Al Quaeda nell’attesa del momento propizio, gli ha lanciato contro con destrezza, apostrofandolo contemporaneamente come "cane" fra lo stupore degli astanti, provocando un certo risentimento fra tutti i quattro zampe che hanno dimostrato di non gradire affatto il paragone.
In Italia il PD di Veltroni somiglia sempre più alla vecchia Democrazia Cristiana durante il periodo di tangentopoli. Il numero degli inquisiti continua a salire ogni giorno di più e gli scandali si susseguono uno dopo l'altro senza soluzione di continuità. Veltroni, ormai drammaticamente a corto di fantasia, inveisce contro la magistratura che avrebbe preso di mira il suo partito, pronunciando le stesse frasi che Berlusconi ripete ormai da quasi 15 anni. Tutti si affannano a discutere della "questione morale", ma non si comprende bene come il ladrocinio qualora praticato all'ombra di un partito cessi di essere "furto" per trasformarsi semplicemente in un'azione moralmente discutibile.
Le elezioni in Abruzzo hanno decretato il crollo del PD, che dopo gli scandali si è manifestato molto più vicino ai penitenziari che non agli elettori. Nonostante lo scontato successo del PDL i veri vincitori sono risultati l'astensione, che ha portato un abruzzese su due a disertare le urne e Antonio Di Pietro, ...