Credevano di aver capito tutto, quelli che dicevano che Obama era “un prodotto di laboratorio”, creato apposta dai “burattinai” dei piani alti per dare al popolo l’illusione di un cambiamento inesistente (non parliamo poi di quelli come me, che credevano addirittura che Obama avesse vinto per il maggior numero di voti conquistati). E invece salta fuori che l’illusionista era proprio lui, il caro Obama, e la vittima inconsapevole era l’intero popolo americano.
Un documento che circola in rete rivela infatti che Obama avrebbe vinto le elezioni grazie a sofisticatissime tecniche di persuasione occulta, “rubate“ in qualche modo agli specialisti della PNL, e applicate per tutta la campagna elettorale in modo cinico e sistematico.
Il documento che denuncia questo scandalo si intitola: “Analisi dell’uso di tecniche nascoste da parte di Obama nei suoi discorsi”, e il suo sottotitolo recita: “Ecco le prove. Questo documento contiene oltre 60 pagine di prove e di analisi, che dimostrano l’uso da parte di Obama di un metodo, poco conosciuto e altamente efficace, di una forma di manipolazione ipnotica intesa al “sequestro” [mentale, si suppone] di milioni di americani inconsapevoli, e rivela ciò che soltanto pochi psicologi ed esperti di ipnosi/PNL conoscono”.
Affrontiamo quindi il testo con la dovuta serietà, perchè lo merita sicuramente. (In certi casi riporto il termine originale, fra parentesi quadre, chiedendo a chi è esperto in PNL ... ... di segnalare eventuali errori nella traduzione). Il documento inizia dicendo:
I discorsi di Barack Obama contengono le tecniche ipnotiche del Dott. Milton Erickson, che ha sviluppato una forma di ipnosi “colloquiale” [“conversational”], che si può nascondere in discorsi apparentemente normali, ed essere usata all’insaputa del paziente, con scopi terapeutici.
Questo documento analizza i discorsi di Obama parola per parola, gesto della mano per gesto della mano, il tono, le pause, il linguaggio del corpo, e dimostra l’utilizzo di ipnosi nascosta, previsto solo per medici autorizzati o pazienti consenzienti.
I discorsi di Obama contengono intenzionalmente:
- Induzione di trance (Trance Inductions)
- Agganci/Correlazioni ipnotiche (Hypnotic Anchoring)
- Ripetizione e indicazione (Pacing and Leading)
- Ripetizione, distrazione e utilizzo (Pacing, Distraction and Utilization)
- Deviazione dal fattore critico (Critical Factor Bypass)
- Accumulo di schemi verbali (Stacking Language Patterns)
- Adattamento a reazioni pre-programmate (Preprogrammed Response Adaptation)
- Affermazioni collegate / Ponti causali (Linking Statements/ Causality Bridges)
- Significati secondari nascosti nella trama (Secondary Hidden Meanings/Imbedded)
- Suggestioni (Suggestions )
- Trasferimento di emozioni (Emotion Transfer)
- Programmazione dell’emisfero non-dominante (Non-Dominant Hemisphere Programming).
Lo avete capito, cosa è successo? Questo ci ha preso tutti per le natiche in modo scientifico, dal primo all’ultimo.
L’adorazione mesmerizzata – prosegue il testo
- simile agli innamoramenti dell’adolescenza, da parte di milioni di persone, non è dovuta a fatto che Obama sia il più grande leader di questa generazione, che riesce ad ispirare magicamente con i suoi discorsi. Obama sta commettendo forse la più grande frode, con l’inganno, nella storia degli Stati Uniti.
Sembra di capire che vincere truccando le macchinette dell’Ohio, oppure facendosi assegnare la Casa Bianca dalla Corte Suprema, per l’autore del documento sia invece un gesto nobile e meritevole.
Sostenere che il successo stupefacente di Obama – dice ancora il documento
- sia dovuto al semplice fatto che è un grande oratore, non è logicamente sufficiente.
Infatti, come è noto, la gente di solito va ai comizi dei politici per vedere come ballano.
Il documento poi si addentra in una approfondita presentazione della PNL, delle diverse tipologie di ipnosi, della differenza fra inconscio e subconscio, ecc. ecc., sostenendo che sia indispensabile conoscere i termini principali della materia, per capire a fondo la potenza dell’inganno perpetrato da Barack Obama.
Ma noi ci accontentiamo di capirla solo in parte, e saltiamo la lunga introduzione - anche per conservare intatti i pochi neuroni disponibili – andando direttamente ad esaminare queste strabilianti tecniche di ipnosi di massa.
Il capitolo che le introduce si intitola:
“Esempi specifici in cui Obama usa la ripetizione di 14 frasi diverse nel discorso alla Convention di Denver del 2008.
Esempi elementari di ripetizione includono la frase “Questo è il momento”, e “mentre sono qui davanti a voi”.
Queste affermazioni sono innegabilmente vere, e fanno parte della sua tecnica di ripetizione, perchè è evidente che il momento sia questo, e che lui stia davanti a loro. Queste sono cose innegabilmente vere, che l’ipnotista utilizza per abbassare la nostra soglia critica, permettendogli di far penetrare i messaggi nel subconscio.
Praticamente, per alzare la soglia critica del suo pubblico, Obama dovrebbe dire “Voi mi vedete, ma io non ci sono. Ci sarò domani, forse, ma in questo momento no, e comunque non sono qui, ma forse lì”. A quel punto però non può più rifilargli nessun messaggio subliminale, perchè quelli sono diventati attenti come delle faine.
“Comunque, questa ripetizione di frasi è solo una piccola parte della complessa induzione di trance ipnotica a cui ricorre Obama”.
Ah, ecco, mi pareva un pò pochino. Vediamo allora il capitolo seguente, intitolato:
“Significati nascosti nella trama – “Struttura profonda” e “struttura superficiale” del linguaggio” .
“Notiamo come Obama non chieda quasi mai il nostro voto. Dopo aver ripetuto a milioni di persone frasi indiscutibilmente vere, che abbassano la soglia critica delle loro difese, Obama semplicemente pronuncia il comando ipnotico “… e io sarò il vostro prossimo presidente”.
Oddìo, qualcuno potrebbe anche suggerire che Obama non chieda esplicitamente il voto, perchè ormai lo sanno anche i sassi che lui si è candidato. Però vai a sapere, magari McCain ha perso proprio perchè si è dimenticato di dire alla gente che voleva il loro voto. (Loro pensavano che fosse venuto per cantare, e andavano da casa dicendo “Insomma, la voce è così-così, però con le braccia si muove bene”).
“Il collegamento erikcsoniano delle affermazioni imita il modo in cui il cervello riceve le informazioni”.
“Dopo aver praticato la ripetizione a molteplici livelli, e aver abbassato la soglia critica di difesa, l’ipnotista colloca il collegamento fondamentale nel nostro subconscio, grazie ai collegamenti verbali.”
“Questo collegamentre avviene grazie a parole come “e”, “come”, o “per questo motivo”. Dire ad esempio “E’ necessario il cambiamento, e per questo motivo io sarò il vostro prossimo presidente”, è un classico esempio di collegamento verbale. In realtà, il fatto che il cambiamento sia necessario non ha nulla a che vedere con il fatto che debba essere Obama il nuovo presidente”.
Questo è vero, bisogna riconoscerlo. Obama avrebbe ottenuto lo stesso identico effetto nella folla se avesse detto “Il cambiamento è necessario, quindi votate per McCain”. (Lì sì che la vedevi schizzare in alto, la “soglia di attenzione”!)
L’autore in seguito si spiega meglio:
“Come laureato ad Harward, Obama sa bene che i suoi discorsi sono basati su una logica fallace. Pur non essendoci un vero collegamento logico fra le due cose, la gente torna a casa convinta che per avere il cambiamento sia necessario votare per Obama”.
Hai capito, il paraculo? Quindi anche Berlusconi, quando diceva “Bisogna cambiare l’Italia, quindi votate per me”, diceva una fregnaccia? (E pensare che io ci avevo creduto in pieno).
“I comizi di Obama sono un grande esercizio di induzione ipnotica, che usa il discorso estremamente lento, il ritmo, le tonalità, la vaghezza, le immagini mentali, le metafore, e il crescendo emotivo.”
Siamo sicuri che questo abbia visto i comizi di Obama, e non magari un concerto dei Pink Floyd?
“Tutti hanno conosciuto la sensazione di pendere dalle labbra di Obama, dopo ogni parola che pronuncia. Questo non è affatto casuale, anzi. Obama parla intenzionalmente in modo da rendere quasi impossibile sentire quello che dice, a meno di pendere letteralmente dalle sue labbra.”
Pensa a tutti quei coglioni degli altri politici, che fanno a gara ad urlare dal pulpito, per farsi capire meglio dalla gente.
“Obama usa un modo innaturale lento, ritmico, di quattro o otto parole, seguite da pause enormi, che vengono pronunciate come se fossero idee complete, mentre sono solo una parte della frase”.
Questo, devo dire, l’ho notato anch’io. Ricordate ad esempio il discorso di Obama alla Convention, lo scorso agosto? Dopo aver fatto aspettare tutti per tre ore, è salito sul palco e ha sospirato: “Qui davanti a voi…” (4 parole). Poi si è fermato. Molti non si erano nemmeno accorti che avesse iniziato a parlare, e aspettavano con ansia il grande discorso del leader appena prescelto. Dopo un pò Obama ha avuto un piccolo tremito, e ha aggiunto, sempre sottovoce “io accetto con onore la candidatura alla presidenza” (8 parole). Poi si è fermato di nuovo.
A quel punto ci sono stati un pò di mormorii, e qualcuno si è accorto che quelli delle prime file fissavano intensamente Obama, come se pendessero dalle sue labbra.
- Ha parlato, ha parlato! Diceva qualcuno fra la folla eccitata.
- E cosa ha detto? Chiedevano altri.
- Non lo so! Portiamoci più avanti, che forse riusciamo a pendere anche noi dalle sue labbra.
A quel punto nello stadio si fece un silenzio assoluto. La gente non respirava più, pur di non perdersi la prossima frase di Obama, mentre i tecnici audio mandavano al massimo i potenziometri dei microfoni, puntati a zero sulle labbra del profeta.
Obama vibrò di nuovo, impercettibilmente, e senza quasi muovere le labbra (anche perchè pendevano davvero in tanti, a quel punto. Bastava un mezzo starnuto e ne volava via un centinaio) disse: “di questa grande nazione”. 4 parole, nuovamente, che riecheggiarono a lungo nello stadio congelato dall’emozione. (Di solito le emozioni sono rumorose, specialmente se vissute da una folla compatta, ma qui viaggia tutto sul subliminale).
Sembrava che Obama avesse finito, ma nessuno osava muoversi. E infatti, dopo una decina di minuti di lancinante attesa, ha aggiunto: “Abbiamo davanti un grande lavoro che ci attende” (8 parole). Poi è tornato muto.
Convinti che stavolta avesse davvero finito, alcuni nelle retrovie hanno iniziato a sciamare verso le uscite.
Ma un nuovo scossone ha risvegliato la statua di carbone, che ha preso un fiato profondo, e in un colpo solo ha detto: “sappiate che il governo non può risolvere da solo i vostri problemi, ciascuno di voi dovrà fare la sua parte”.
Aveva sforato di ben 12 parole su 20, ma evidentementre l’ipnosi collettiva ha funzionato lo stesso, perchè due mesi dopo sono corsi tutti a votarlo comunque.
Ma non è finita, signori, perchè non è solo dalle parole che dobbiamo guardarci. L’autore del prezioso documento infatti ci rivela che:
“Obama usa anche i gesti delle mani per trasmettere dei precisi comandi ipnotici. Notate ad esempio come Obama unisca molto spesso il pollice e l’indice della mano destra, mentre parla”.
In questo modo - ci spiega l’autore - Obama crea con le dita una forma che ricorda la lettera “C”. “C” come “change” (cambiamento), ma anche “change” nel senso di monete, di soldi.
Capito l’astuto?
Non solo, ma questo collegamento inconscio – spiega sempre il documento - è destinato a scattare nel momento in cui il pollice e l’indice della mano si uniscono nell'atto di afferrare una penna, come ad esempio quando andiamo a votare. Questo è un classico meccanismo – spiega l’autore - chiamato "comando a distanza”, che ha permesso a Obama di portarsi a casa quella valanga impensabile di voti.
Nel leggere queste frasi ho rivolto un pensiero di conforto a quei milioni di americani che da allora cercano disperatamente di votare per Obama, ogni volta che firmano un assegno, che si annotano un numero di telefono, o che fanno un semplice scarabocchio sulla carta, mentre parlano al telefono. Anche le donne che si truccano, quando prendono in mano la matita, finiscono spesso per cerchiare gli occhi con una curiosa “O” marrone scuro, e poi ci fanno una croce in mezzo. E quelli che giocano con le caccole del naso, facendole rotolare fra il pollice e l'indice, restano spesso imbambolati a guardarle per ore, convinti di vedere una montagna di soldi. (A volte le caccole si seccano, saldando definitivamente le due dita, e bisogna andare al pronto soccorso per farsele separare).
Pensate a cosa succederebbe in Italia, dove abbiamo il vizio di parlare sempre con le mani, se qualcuno provasse ad utilizzare anche da noi queste sofisticate tecniche di persuasione occulta.
Ad esempio, di fronte a uno che ti fa le corna si potrebbe condizionare la gente a urlare istintivamente “Viva Berlusconi!” Oppure, quando qualcuno ti fa il gesto dei soldi, sfregando il pollice e l’indice fra di loro, si potrebbe condizionare la gente a urlare “Vota Di Pietro!”
Ma soprattutto, viene da domandarsi perchè mai Veltroni, che ormai imita Obama anche nel modo di respirare, riesca comunque a perdere anche le elezioni più facili da vincere. Forse perchè si dimentica di nascondere le malizie della PNL fra le banalità ammorbanti con cui infarcisce i suoi discorsi?
Proviamo allora ad applicare, anche per Veltroni, le astuzie micidiali della persuasione occulta, e vediamo se riusciamo in qualche modo a ridare una speranza al popolo di depressi della sinistra italiana.
Per prima cosa, Veltroni deve liberarsi degli occhiali. Già c’è il televisore, che deforma il volto in maniera grossolana: se ci metti di mezzo anche quei fondi di bicchiere, rischi che la casalinga di Voghera, nel cercare di seguire il suo sguardo ipnotico, vada a sbattere contro la mensola del cucinino.
Poi Veltroni deve sedersi da Bruno Vespa, a Porta a Porta, e iniziare a ripetere come un mantra “Io sono qui. Lei non mi vede ma io sono qui. Nessuno mi caga ma io sono qui. Sono qui, ora in questo momento. Sono sempre stato qui, per quanto voi pensiate, e sempre ci sarò!” (Può anche aggiungere “Tiè, tiè, tiè!”, ma sottovoce).
Quando vede che le difese di Vespa scendono finalmente sotto la soglia critica, Veltroni deve subito installargli il comando subliminale, che al momento giusto lo farà bestemmiare come un turco per venti minuti consecutivi. Mentre installa il comando subliminale, Veltroni deve anche mostragli da vicino un anello di pietre preziose, mormorando nel frattempo qualcosa di incomprensibile, in cui si distingua il sibilo di una doppia “S”.
Incuriosito dal mormorio, Vespa si avvicinerà a Veltroni fino a pendere dalle sue labbra, collegando in questo modo in maniera irreversibile il comando subliminale al suo detonatore verbale.
E così, la prima volta che Vespa andrà a trovare il Papa, e gli bacerà la mano pronunciando le parole “Sua Santità”, la vista dell’anello e il doppio sibilo – amplificato dalla dentiera nuova di pacca - faranno partire in lui una selva di bestemmie inarrestabile, che durerà per tre giorni consecutivi.
Lo scandalo sarà tale che metà degli italiani manderà al diavolo la Rai e la democrazia cristiana in un colpo solo, e Veltroni potrà finalmente vincere le elezioni senza trovarsi fra i piedi i soliti chierichetti travestiti da politici come Di Pietro, Rutelli o padre Prodi.
Vai Walter che sei tutti noi!
Massimo Mazzucco