Il dibattito sull’utilità della chemioterapia ha finalmente raggiunto il livello mainstream.
Ieri sera Larry King (CNN) ha dedicato la puntata del suo talk-show alla questione cancro, invitando l’attrice-autrice Suzanne Somers a presentare il suo nuovo libro intitolato “Knockout – Interviste a dottori che curano il cancro”, che va in distribuzione negli Stati Uniti in questi giorni.
Ex-attrice di una nota serie TV degli anni ’80, la Somers (63 anni) è diventata una convinta sostenitrice delle terapie alternative dopo essersi curata un tumore al seno con l’Iscador, nel 2001. Da allora ha scritto diversi libri, nei quali denuncia la scarsa efficacia della chemioterapia per la maggioranza dei tumori più comuni, e sostiene a spada tratta la tesi naturalistica/nutrizionale mirata alla ricostituzione di un sano sistema immunitario.
Fino a ieri però la Somers, che ha un grosso seguito di pubblico femminile, aveva soltanto “flirtato” con la critica all'oncologia ufficiale, ...
di Marco Cedolin
Posta di fronte alle “belle parole”pronunciate dal ministro Tremonti, riguardo al valore della stabilità nel lavoro, come contraltare della flessibilità che limita le prospettive dei lavoratori, nuoce alla famiglia e mina la stabilità sociale, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, a capo di un impero industriale (e non solo) il cui fatturato è superiore al PIL di molti stati africani, si è ritrovata in palese difficoltà.
Difficoltà che è andata aumentando a seguito dell’appoggio dato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (da lei stessa invitato pochi giorni fa nel continuare serenamente il proprio lavoro fino alla fine della legislatura) alle parole di Tremonti e dalla disponibilità offerta dalla CGIL all’apertura di un tavolo di confronto con il governo, all’interno del quale affrontare questi temi senza perdere altro tempo.
Visibilmente contrariata da tanti atti di lesa maestà, più che seriamente preoccupata delle conseguenze di quelle che con tutta probabilità resteranno solo parole, ...
di Federico Povoleri
Che ci piaccia o no tutti, nessuno escluso, siamo condizionati dalla propaganda, e molto spesso quelle che consideriamo le nostre opinioni ci sono state in realtà costruite addosso da altri. I nostri atteggiamenti e il nostro modo di vedere le cose sono spesso il frutto di una manipolazione incessante, di cui non abbiamo alcuna percezione cosciente.
La propaganda non è, come molti credono, qualcosa di vago e indefinito, ma si tratta di una vera e propria scienza, con leggi e regole ben scandite. Un manuale di istruzioni, che applicato scrupolosamente fa girare il motore. Una guida che, seguita passo passo, fa ottenere le migliori prestazioni da quel motore.
E colui che ha scritto quel manuale, che viene scientificamente applicato a tutt'oggi, è considerato uno dei 100 uomini più influenti del XX secolo, anche se pochissimi lo conoscono.
Stiamo parlando di Edward Bernays, il nipote di Sigmund Freud emigrato a New York verso la fine del 1800. Di origine ebraica, Bernays fu amico di Franklin Roosevelt e della First Lady, ...
di Marco Cedolin
Hanno suscitato molto stupore ed una lunga serie di reazioni le parole pronunciate ieri dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante la chiusura dei lavori di un convegno organizzato dalla Bpm.
Tremonti ha infatti dichiarato “Non credo che la mobilità di per sé sia un valore, penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso è la base su cui organizzare il tuo progetto di vita e la famiglia”. Aggiungendo “La variabilità del posto di lavoro, l'incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no”. E poi ancora “C'è stata una mutazione quantitativa e anche qualitativa del posto di lavoro, da quello fisso a quello mobile. Per me l'obiettivo fondamentale è la stabilità del lavoro, che è base di stabilità sociale”.
In buona sostanza il ministro ha bocciato senza appello la politica del lavoro flessibile, ...
Segnalato da Nicoletta Forghieri - Sottotitoli di moksha75ar.
Come vediamo da questo secondo video ...
... l’idea di una pandemia di influenza suina risale addirittura al 1976, e veniva diffusa tramite la pubblicità ...
di Marco Cedolin
Al fondo del sito web del Corriere della Sera, accanto alle valutazioni sui risultati auditel del “ciclone” D’Addario e alla notizia della finta lite fra Madonna e Lady Gaga, qualche giorno fa si poteva leggere un interessante articolo che racconta la triste vicenda di una ragazza americana di 22 anni, ritrovatasi paralizzata dopo 9 mesi di coma, a causa dell’ingestione del “cibo spazzatura” acquistato in un supermercato.
Stephanie Smith, questo è il nome della sfortunata giovane del Minnesota, un paio di anni fa durante il barbecue domenicale, fece lo sbaglio di mangiare una polpetta di carne tritata contenente il micidiale E.Coli. Carne prodotta dalla multinazionale alimentare Cargill, con sede a Minneapolis e filiali praticamente in tutti i paesi del mondo, dall’Australia al Vietnam, dal Guatemala al Ghana, per arrivare alle 11 sedi presenti in Italia, dove risulta leader nella produzione e vendita di dolcificanti, amidi, aromi ed addensanti, oltre che del cibo per animali.
La carne mangiata da Stefanie Smith, che la stessa Cargill garantiva, tramite la scritta posta sulla confezione, essere selezionata e di prima qualità, ...
Il video con le dodici domande sul 9/11 è stato doppiato in francese, ed è uscito ieri sul sito di ReOpen911. (Da noi siamo rimasti con un vuoto impressionante da parte dei debunkers, che non sono stati in grado di spiegare alcuni aspetti essenziali della versione ufficiale, come la dinamica del crollo di WTC7 o i resti di UA 93 trovati a 14 Km. dal luogo di impatto).
Sempre ReOpen ha organizzato lo scorso week-end una riunione mondiale del Movimento 9/11, alla quale hanno partecipato personaggi come Annie Machon, Cinthya McKinney e Giulietto Chiesa, che ha appena presentato la versione francese di “Zero”.
Anche “Il nuovo secolo americano” sarà presentato in versione francese nelle prossime settimane.
La Francia infatti sta finalmente iniziando a risvegliarsi ...
La cosiddetta “one-state solution”, la soluzione di uno stato unico, ha cominciato a circolare timidamente qualche anno fa, ma non è mai stata presa ufficialmente in considerazione nè dalla leadership israeliana nè da quella palestinese, che preferiscono continuare a parlare di “soluzione a due stati”.
L’idea di “Isratina”, uno stato che comprenda tutte le terre delle attuali Israele e Palestina, sembra però prendere piede comunque, specialmente dopo i fatti di Gaza, che hanno dimostrato quanto l’idea di una convivenza pacifica fra le due nazioni sia soltanto una mera illusione. Non a caso Gheddafi ha rilanciato l’idea dello stato unico, con un editoriale pubblicato dal New York Times, proprio alla fine dell’invasione di Gaza. Ecco l'articolo completo.
La soluzione di uno stato unico – di Muhammad Gheddafi (The New York Times 21.01.09)
Lo sconcertante livello dell’ultima ondata di violenza fra Israele e Palestina, che si è conclusa con il cessate il fuoco di questo weekend, ci ricorda perché una risoluzione per la cosiddetta crisi del Medio Oriente sia così importante. È assolutamente necessario non solo interrompere questo ciclo di distruzione e ingiustizia, ma anche negare agli estremisti religiosi che alimentano il conflitto una scusa per portare avanti la propria causa.
Se però ci si guarda intorno, fra i discorsi e la diplomazia più disperata, non esiste una vera strada per procedere. Una giusta e duratura pace fra Israele e i palestinesi è possibile, ma va trovata nella storia della gente di questa terra combattuta, e non nella trita retorica della suddivisione o della soluzione dei due stati.
Per quanto sia difficile concepirlo, dopo gli orrori a cui abbiamo appena assistito, ...
di Marco Cedolin
Spargere allarmismo non rientra nelle nostre corde, tanto meno in materia di pandemie, influenzali o meno, in merito alle quali preferiamo "fare i pompieri" anziché portare acqua ai profitti di Big Pharma.
Il caso in oggetto però ci ha incuriosito oltremisura, per l’evidente sproporzione fra i mezzi messi in campo per affrontare l’emergenza e l’assoluta serenità ostentata dalle fonti sanitarie e dagli esperti.
Un cittadino senegalese di 44 anni residente a Torino, tornato da un paio di giorni da un viaggio in madrepatria, inizia ad accusare strani sintomi quali dolori muscolari, febbre alta e vomito. Dal momento che i sintomi non accennano a diminuire, mercoledì 7 ottobre decide di recarsi in pronto soccorso e viene immediatamente ricoverato presso l’ospedale Amedeo di Savoia, specializzato in malattie infettive, dove gli viene diagnosticata, secondo le parole del direttore sanitario Paolo Mussano, una febbre emorragica di natura sconosciuta.
Le due persone che condividono l’appartamento con lui vengono contattate e messe sotto osservazione, ...
Ti svegli un mattino e scopri che ti hanno dato il Premio Nobel per la pace.
“A me? - ti domandi stupefatto – Ma cosa c'entro io?”
Cominci ad informarti in giro, e vieni a sapere che l'altro giorno, al bar, avevi fatto un bellissimo discorso sulla necessità di rappacificare palestinesi e israeliani, riportando così equilibrio in tutto il Medio Oriente. Qualcuno ti ha sentito, la cosa è arrivata fino in Svezia, e così ti hanno dato il Premio Nobel.
“Si va beh - dici tu - Avrò anche fatto un bel discorso, ma erano solo parole. Mica ho combinato niente di concreto”.
“Non importa - ti rispondono - E' chiaro che si tratta di un Nobel "di incoraggiamento".”
“Ma io non posso mica cambiare il mondo, solo perchè mi hanno dato il Nobel!” protesti tu, giustamente.
“No, tu non devi cambiare nulla - ti dicono - sarà il mondo a cambiare intorno a te.”
Ed infatti, ti accorgi con stupore che le cose intorno a te cominciano davvero a cambiare. Già sul tram, andando al lavoro, la gente ti addita incuriosita, e molti ti sorridono quando li guardi in faccia. In ufficio poi la cosa è stravolgente: mentre prima non ti cagava letteralmente nessuno, mentre raggiungevi trafelato la tua scrivania, oggi molti colleghi si alzano in piedi al tuo passagio, altri ti applaudono, ...
Tira una brutta aria negli Stati Uniti.
Da un pò di tempo sembra di percepire segnali che puntano tutti nella stessa direzione: una esasperazione della polarizzazione ideologica, moltiplicata all’infinito dall’incognita della crisi economica, su cui aleggia l’oscuro fantasma di una pandemia di dimensioni catastrofiche.
Dal punto di vista politico, la destra evangelica del Bible Belt non è riuscita a digerire l’elezione di un nero alla Casa Bianca, e sta lasciando emergere il suo odio mascherandolo da protesta per la politica “socialisteggiante” di Obama. Ma i toni estremi dei contestatori, che spesso si ritrovano a ritrarre il Presidente come una scimmia o come un cannibale con l’osso nel naso, tradiscono chiaramente la natura razzista del loro malcontento.
Nel Sud si sente parlare sempre più seriamente di secessione, mentre Sarah Palin ha lanciato l’idea di un partito a sè, che unisca tutti gli evangelici e li separi definitivamente dai “normali” repubblicani senzadio.
Paradossalmente, però, questo malcontento viene alimentato dall’intero partito repubblicano, ...
Leggi tutto: Inizia a sfaldarsi il mito della chemio