Quando Al Gore perse la gara per la Casa Bianca, dopo la sentenza della Corte Suprema a favore di Bush, andò in TV e disse: “Non condivido questa sentenza, ma la accetto”.
Ieri invece Silvio Berlusconi si è ribellato alla sentenza sul Lodo Mondadori, definendola “al di là del bene e del male” e “certamente una enormità giuridica”, come se si trattasse di un dispetto personale. E da un certo punto di vista non ha nemmeno torto, poveraccio: essendo ormai abituato a farsi le leggi su misura, sicuramente la sentenza di Milano deve essergli suonata strana, e ora il Grande di Arcore comincia davvero a sentire l’inverno che si avvicina. A sinistra ormai si festeggia la sua caduta imminente, mentre il simpatico Bossi, leale e fedele come sempre, parla già di elezioni anticipate.
Il Vaticano, naturalmente, tace.
Ma invece di rassegnarsi, ecco che il nostro Premier si ricorda improvvisamente di essere stato eletto democraticamente, e si appella con tutte le forze che ha in corpo alle “istituzioni”: “Sappiano comunque tutti gli oppositori – avvisa sprezzante Berlusconi - che il governo porterà a termine la sua missione quinquennale e non c'é nulla che potrà farci tradire il mandato che gli italiani ci hanno conferito".
Sono 50 anni che i governi cadono, per un motivo o per l’altro, prima della fine del mandato, e nessuno ha mai parlato di tradimento. Anzi, da noi un governo che arrivi intatto … … al traguardo dei 5 anni entra direttamente nel Guinness dei Primati.
Una nota dei vertici parlamentari PdL parla di un tentativo “ con mezzi impropri, di contrastare la volontà democratica del popolo italiano", e aggiunge: “Gli attacchi che fuoriescano dai canoni dell'opposizione democratica, dura ma rispettosa delle Istituzioni, ci portano ad assicurare che, in Parlamento così come nel Paese, forti di un consenso chiaramente e più volte espresso dagli italiani, il centrodestra proseguirà nella politica del fare e del governare, che nessun disegno eversivo potrà sconfiggere".
E’ interessante, questo personaggio: dopo aver calpestato la Costituzione a suo uso e consumo, svenduto il paese ai mercanti di passaggio, e trasformato il Parlamento in un camerino d’avanspettacolo, si impegna addirittura a “non tradire il mandato” ricevuto dagli italiani, mentre raccomanda ai suoi fedelissimi di scrivere “istituzioni” con la “I” maiuscola.
Qualcuno dovrebbe spiegargli che se si vuole essere credibili, in casi come questo, “le istituzioni” bisogna essere i primi a rispettarle.
Quando esce una sentenza la si accetta. Dopo, casomai, si inizia a discutere.
Massimo Mazzucco