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La Russia parla apertamente di guerra mondiale – Disertori ucraini mandano un messaggio a Zelensky – Parzialmente assemblato a Wuhan il virus della scimmia - Burioni: “Contro il Covid il vaccino non …” - Polidoro diventa un fumetto per bambini.
di Francesco Santoianni
Saltano i nervi ai media mainstream davanti alla proposta di una Commissione parlamentare d'inchiesta su vaccini anti Covid. Sbracato, ad esempio, l’Huffington post che illustra la conferenza di Alternativa che presenta la proposta di Commissione, come “il gran galà di no vax, no pass, filoputiniani anti-vaccinisti e cospirazionisti vari”. Ma perché tanta fibrillazione? Perché c’è la possibilità che questa Commissione - davanti all’evidente fallimento della gestione dell’emergenza Covid e la quarta dose di vaccino paventata per l’autunno – non finisca come la fantomatica Commissione parlamentare d’inchiesta sul coronavirus che pure avrebbe dovuto indagare SOLO su quanto avvenuto prima del 30 gennaio 2020.
L’ultimo libro di Franco Fracassi affronta tutti i più importanti fatti storici degli ultimi 70 anni, dal punto di vista della manipolazione dell’informazione. Dal Vietnam alla prima Guerra del Golfo, dall’omicidio Kennedy alla Guerra dei Balcani, la lista dei fatti storici manipolati dai media di regime è quasi più lunga di quella dei fatti storici accertati.
AVVISO: Le immagini video non corrispondono all'audio originale. Sono state montate in seguito su una registrazione audio dell'evento.
A Torino, durante l’assemblea dei farmacisti, il dottor Fabio la Falce, farmacista ospedaliero, ha fatto un intervento che sul web a preso a circolare velocemente ma che i media nazionali si sono ben guardati da rilanciare, nonostante abbia parlato in scienza e coscienza e dati alla mano. Dopo che il presidente dell’ordine, Mario Giaccone, gli ha dato la parola, La Falce ha iniziato l’attacco: “Non ci interessa parlare dei soldi del bilancio. Vogliamo solo poter parlare per esporre quanto è accaduto in questi due anni. Non parlerò delle ‘situazioni surreali’ delle sospensioni dei professionisti, e nemmeno di posizioni pro vaccino e contro vaccino, o dell’efficacia e della sicurezza degli stessi perché parlare di sicurezza di un vaccino che fa anche morire e di efficacia posto che siamo arrivati alla terza e quarta dose pare fuori luogo”.
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Il grano di Odessa e le mine degli Ucraini – Di Maio preso a sberle da Lavrov - Vaiolo della scimmia: persino la data era già prevista – Vaccino pronto da oltre un anno - Una manina ha modificato la pagina dell’ISS.
Questo articolo, preso da Observateur Continental, propone una diversa lettura per la richiesta di rapida adesione dei due paesi scandinavi alla NATO.
di Alexandre Lemonine
La rapida e imminente adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO sembra essere collegata ai fatti recenti, ma solo a prima vista. Comunque sia, è attraverso l'operazione russa in Ucraina che di solito viene spiegata la rapida integrazione di Stoccolma e Helsinki nella NATO.
Tuttavia, è impossibile immaginare un pericolo che derivasse dagli obiettivi dell'operazione speciale per questi due paesi. Un altro stato neutrale, l'Ucraina, minimizzerebbe solo i limiti del confronto diretto tra le organizzazioni militari occidentali e la Russia. Coloro che cercano di passare il più rapidamente possibile sotto l'ombrello della NATO lo capiscono. Il presidente finlandese ammette apertamente che Mosca non ha un piano di attacco contro il suo Paese, ma questo non è di importanza decisiva ai suoi occhi.
di Gianluca Cosentino
Ormai lo sappiamo: nel mondo della medicina, ogni volta che qualcuno di intraprendente cerca soluzioni fuori dallo schema legato alla vendita di farmaci, viene subito messo all’angolo, sia come professionista che addirittura come persona. Tutti noi ricordiamo l’impegno e l’intraprendenza del dott. Giuseppe De Donno con il plasma iperimmune, ma dimentichiamo facilmente tutte le ripicche che politici, comunità scientifica e istituzioni hanno messo in atto nei suoi confronti, portandolo ad un gesto estremo e tutto questo con l’appoggio – se non l’istigazione - dei cosiddetti “professionisti dell’informazione”.
Abbiamo visto lo stesso trattamento sul Metodo Di Bella ai tempi di Rosy Bindi, sul Metodo Stamina ai tempi di Beatrice Lorenzin e molti altri casi analoghi in giro per il mondo.
Quando si parla di curare è come se si attivassero immediatamente degli allarmi antifurto.
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Pentagono: per 8 anni abbiamo addestrato gli ucraini – Azovstal: evacuazione o resa? - Stefania Craxi: “Perchè mi piace Putin” – Panorama: troppe reazioni avverse - Virus del vaiolo: Bill Gates già lo sapeva.
Intervista a Roberto Pecchioli, che ha scritto un libro su uno degli uomini più importanti della storia moderna. L'uomo che in pochi giorni ha messo in ginocchio la lira e la sterlina, l'uomo che finanzia le rivoluzioni colorate in mezzo mondo, l'uomo che è stato in grado di cambiare la filosofia della sinistra europea, trasformandola da progressista a mercatista e filo-imperialista.
di Toni Capuozzo
Fine della retorica. In italiano, come in ogni lingua, le parole hanno un peso: quella dell’Azovstal non è un’evacuazione. E’ una resa. Certo, non una resa umiliante, non ci sono forche caudine. Non una resa vile, c’è un ordine del Comando supremo, e ci sono 80 giorni di resistenza, alle spalle.
Ma non è una resa con l’onore delle armi: si finisce caricati sui bus verso un ospedale o verso centri di detenzione, con un futuro da scrivere tra scambi di prigionieri e forse processi.
Ma è la fine della retorica, come se l’eroismo fosse un destino rimasto nel ‘900, il secolo cui appartengono gli strenui nazionalismi e i relitti ideologici che in questa guerra affiorano ogni tanto.
E’ la fine della retorica: il Corriere della Sera ancora questa mattina racconta i resistenti dell’Azov come “angeli”, nelle parole dei profughi da Mariupol.
di Alberto Medici
Se da una parte appare evidente la spaccatura fra le cosiddette informazioni ufficiali e quelle che si trovano nel sempre più ricco ed articolato mondo della controinformazione, non si può fare a meno di notare come la fase di transizione dall'una all'altra sia sempre più rapida.
Se in passato una bugia poteva durare molto più a lungo, anche decenni (si pensi all’omicidio Kennedy, allo sbarco sulla luna o all’incidente del golfo del Tonkino, che fornì il pretesto per avviare la guerra in Vietnam), oggi l’avvento di internet, che permette una rapida diffusione di prove, fatti, immagini, ecc., rende possibile una evoluzione sempre più veloce, un passaggio sempre più veloce di una versione alternativa da “complottista” a “verità comunemente accettata“.
Un grande banco di prova per questo nuovo modo di collaborazione mondiale, nella ricerca della verità, è stato sicuramente l’11 Settembre 2001. Anche se a tutt’oggi, a 21 anni dall’evento, molti non sanno la verità, è chiaro che sempre meno persone credono alla versione ufficiale.
Leggi tutto: Commenti liberi 4 giu. 2022