Questo è l'articolo originale sul possibile fallito attentato al presidente Bush, all'alba dell'undici settembre, di cui si è parlato ieri sera a Matrix
Proviamo ad immaginare la sera dell'11 Settembre 2001, come tutti la ricordiamo, con una piccola variante: il mondo osserva allibito gli schermi del televisore, sui quali non solo scorrono le immagini dell'attacco a Torri Gemelle e Pentagono, ma anche quelle relative all'assassinio del presidente Bush. E' stato ucciso quel mattino all'alba, nell'albergo della Florida in cui si trovava, e poche ore dopo Dick Cheney, che già aveva avuto in mano la situazione per l'intera giornata, a causa della sua assenza, ha giurato ed ha preso il suo posto. Le immagini di Laura Bush piangente, accanto alla bara del marito, uniscono una nazione che ancora non ha dimenticato i terribili giorni di Dallas. L'indignazione per le torri abbattute si moltiplica ...
Qualcuno, guardando distrattamente la televisione, crede di aver notato qualcosa di strano sullo schermo. Si concentra, guarda meglio, e si accorge che all'interno del flusso normale di immagini vengono messi in onda anche dei brevi fotogrammi, che con quelle imnmagini non c'entrano nulla.
Sembrerebbero dei classici messaggi subliminali, da tempo noti a tutti, e da tempo proibiti in tutto il mondo cosiddetto civile.
La persona si butta allora in rete, comunica la cosa su un forum, e scopre di non essere affatto un visionario. Altri avevano notato la stessa cosa. La notizia si spande veloce, e in qualche modo arriva persino su Striscia la Notizia.
In realtà, i messaggi subliminali si chiamano così …
(Segue: "Assimilato? No grazie" di Sergio Brundu)
Al di là delle discussioni sull'effettivo valore commerciale dei soldi, e sulla truffa a livello planetario ad opera delle banche centrali, c'è un secondo aspetto importante della moneta, ed è il suo valore simbolico. E' infatti la moneta, intesa come misura di ricchezza, la vera icona religiosa del mondo moderno. I soldi non separano solo i ricchi dai poveri, ma anche i "giusti" dagli "sbagliati", i vincitori dai vinti.
E così il sistema americano, perversamente, ha finito per replicare questo dualismo inconciliabile sulle stesse facce dei nuovi dollari che andranno al conio l'anno prossimo: la figura del conquistatore, e quella del conquistato. Nelle nuove monete avremo, da una parte, i vari presidenti americani (a turno, dal numero uno al numero trentasette - per fortuna i viventi sono esclusi), dall'altra, il volto dell'indiana Sacagawuea.
Chi era costei? Secondo la leggenda, un'indiana del Dakota che aiutò i "bianchi" …
Giungono segnali sempre più forti, dalle "stanze del potere", riguardo all'11 Settembre. Dopo le sortite esplorative di Panorama & soci (dalle parti di casa nostra), dopo il terrorismo preventivo alla Gentiloni ("infame" ci chi prova), dopo la "calata agli inferi" di Vittorio Zucconi (che ha dovuto ricorrere ad un Attivissimo qualunque, per difendersi dalla sete di verità dei suoi lettori), dopo il "garantismo" capovolto alla Teodori (la Commissione 9/11 ha confermato tutto, quindi è vero), dopo... beh, su Minoli stendiamo un p.v., è toccato ieri al Giornale sparare una bordata preventiva su Maurizio Blondet, da tempo in prima linea per la verità sull'11 Settembre.
Il quotidiano lo ha fatto ricorrendo a tutti i veleni conosciuti nel mondo dei pennaioli, ma soprattutto nell'ambito rigoroso della più grandiosa fallacia mai insegnata da Aristotele in poi: l'argomento ad personam. Screditare l'individuo, nel tentativo di screditare anche tutto ciò che dice.
Il titolo non si preoccupa certo di essere ambiguo: "Da Cuccia a bin Laden, le dietrologie dello specialista in complotti planetari". E già dal sottotitolo vieni a sapere che "Blondet fu licenziato in tronco da Avvenire", e che "al Corriere della Sera scriveva una rubrica intitolata realtà romanzata". Nella didascalia della foto ...
di Piero Merlo
L'altra sera avevo difficoltà a prendere sonno. La televisione era accesa e, nel tentativo di trovare qualcosa di interessante, ho pigiato sul telecomando il tasto di Raitre. Mi sono reso conto che era molto tardi in quanto stava per andare in onda "La storia siamo noi" per Rai-Educational. Subito dopo la sigla compare Giovanni Minoli che introduce l'argomento della puntata. Egli dice, più o meno:
- Oggi parliamo di eventi gravi che sono stati oggetto di alcuni processi.
- I giudici sono, però, giunti ad escluderne l'esistenza.
- Durante la nostra trasmissione proveremo che gli avvenimenti in oggetto ebbero veramente a verificarsi.
- Vi faremo ascoltare le dichiarazioni esclusive di un compartecipe, che non solo conferma tutto quanto emerse dalle inchieste giornalistiche dell'epoca ma fornisce nuovi inquietanti elementi...
Il sonno si fà sentire, ma faccio uno sforzo per restare sveglio ... Minoli spiega, evidentemente ed insolitamente emozionato, che sono emerse notizie sconvolgenti in merito agli avvenimenti dell'11 settembre 2001…
Quante volte abbiamo sentito dire che è mille volte più pericoloso, statisticamente parlando, viaggiare in automobile che non in aereo? Serve a poco, lo sappiamo, per far passare la paura di volare a chi ce l'ha, ma la cosa è assolutamente vera: se dividi il numero di passeggeri che vola ogni anno in tutto il mondo, per quelli che muoiono su uno di quegli aerei, ottieni una cifra risibile in confronto al numero di persone che salgono in macchina ogni anno, diviso per quelli che muoiono durante il viaggio su quella macchina.
Ma quante probabilità hai, salendo in macchina, di morire per un incidente aereo? Ieri un bimbo di sei anni ha scoperto che per lui ce n'erano a sufficienza. E' morto nella sua automobile, guidata dal padre a non più di 50 all'ora, quando un 737 che stava atterrando all'aeroporto di Midway, a Chicago, è "arrivato lungo", ha sfondato le recinzioni, ed è finito di traverso sull'autostrada che passa accanto. E' stata l'unica vittima di questa tirata di dadi quasi impossibile.
L'episodio sembra contenere la perfetta sintesi del conflitto irrisolvibile in cui ci siamo cacciati, come società, nel perseguire ...
Nel giornalismo americano vigono regole leggermente diverse dalle nostre. Per un reporter del New York Times, come del Chattanooga Gazette, è lecito dire "una fonte che preferisce rimanere anonima, ad alto livello governativo, mi ha rivelato che…". Se ci provi in Italia, ti ridono dietro per un mese. Ma negli Stati Uniti è una specie di codice d'onore, e c'è sempre il direttore del giornale che garantisce per te. Se per caso vieni smentito, tu non scriverai mai più una riga in tutta la tua vita, e il direttore viene con te a comperarsi una bella canna da pesca. In Internet le cose non sono così, ma ormai anche qui i siti di una certa reputaziona si stanno allineando, permettendosi di fare citazioni "anonime" basate sulla loro presunta credibilità. (Noi stessi, nel nostro piccolo, staremmo ben attenti a pubblicare una sola informazione non verificata sull'11 settembre, ad esempio. Ne basta una sbagliata, e hai chiuso).
Questa lunga premessa è per poter dare il giusto valore alla notizia che riportiamo, che appare appunto non su carta stampata, ma su un sito di una certa credibilità, Capitol Hills Blue. A giudicare dai contenuti, peraltro, non si fa nessuna fatica a credere che il dialogo riportato fra Bush e i suoi collaboratori sia assolutamente genuino. Nell'Ufficio Ovale si sta discutendo il rinnovo del Patriot Act, che i falchi vogliono …
Qando un gruppo di persone si unisce in protesta, e alza al cielo la voce che chiede giustizia, spera con tutte le forze che il resto del mondo lo ascolti, e faccia in qualche modo sentire il peso della propria partecipazione. Non ha infatti altra speranza che quella, visto che sicuramente non detiene abbastanza potere per cambiare da solo la propria sorte. E' gente che chiede aiuto al mondo, con tutta la voce che ha in gola.
Quasi sempre proteste del genere - almeno quelle legittime e genuine - sono accompagnate da un senso di indignazione talmente denso, che spesso ti arriva sotto la pelle, ti contagia, per un bel pò di tempo non ti abbandona più.
E' sicuramente il caso di questo documento, messo in rete dal "gruppo NO TAV di Roma", che pare avere la sua bella dose di lamentele per lo stesso progetto che sta mettendo sottosopra mezzo Piemonte. C'è anche un "però", però, che presenteremo alla fine.
INIZIO DOCUMENTO
Il gruppo NO TAV di Roma si è unito nella piena civiltà e nel pieno diritto di protesta ...
Nonostante le brutture a cui abbiamo assistito dalla Val Susa - e non li giustifico in nessun modo, sia chiaro - io non credo esista un solo poliziotto italiano che riuscirebbe a fare quello che ha fatto ieri, con tutta tranquillità, l'agente della security all'aeroporto di Miami: sparare alla schiena di un uomo che scappa.
Noi siamo diversi. Fetenti finchè vuoi, venduti finchè vuoi, ma noi (intendo la cultura europea, in genere, contrapposta a quella americana) non procediamo mai per blocchi di azioni preordinate, senza integrarle in qualche modo con un giudizio sulla situazione specifica. Il poliziotto che ha deciso di picchiare in Val di Susa si sarà fatto il suo bel ragionamento - distorto finche vuoi, non ci piove - ma non agisce mai in maniera del tutto meccanica. Non è comunque un manichino a comando, e lì l'essere umano, per quanto magari da revisionare, c'è sempre tutto.
L'agente di Miami invece non ha agito, ma ha reagito, meccanicamente, ad un set preordinato di situazioni, per ciascuna delle quali è prevista una specifica reazione. E nel caso in questione, ...
Un Hercules C-130 pesa, a pieno carico, 70 tonnellate, poco meno di un Boeing 757, ed ha un'apertura alare praticamente identica, di 40 metri. In compenso, invece dei due Pratt&Whitney da 5 tonnellate l'uno, porta appesi alle ali quattro turboelica Allison che ne pesano tre ciascuno.
Al momento di colpire un edificio, quello che conta di più, oltre all'apertura alare, sono proprio i motori, che sono dei veri proiettili d'acciaio rovente, praticamente indistruttibili, in grado di tranciare strutture portanti anche di una certa solidità.
Eppure, un edificio "qualunque" di Tehran si è digerito un intero C-130, con oltre cento passeggeri a bordo, senza scomporsi più di tanto. L'incendio dopo un pò si è esaurito, e l'unico vero dramma è stato quello della conta delle vittime. L'edificio, come tutti hanno visto, è ancora lì.
Se si confronta questo caso a quello delle Torri Gemelle, dovrebbe diventare ancora più evidente la bestemmia ingegneristica ...
di Andrea Franzoni
Ho una voglia matta di andare in Val Susa, e non è per i paesaggi nè per la neve. In Val Susa, da mesi, si sta consumando infatti il più scintillante esempio di impegno civile e di opposizione/proposizione dal basso. Una ventata di democrazia pura che manca, quaggiù, nell'asfittica Pianura Padana come nei sontuosi palazzi di Roma, nei gabinetti profumati della Bresso, di Chiapparino, di Lunardi, come sui palcoscenici asettici di Bruxelles.
Sindaci di centro-destra (ora paiono spariti, forse richiamati all'ordine dai partiti semi-democratici che servono) e sindaci di centro sinistra (che, evidentemente, se ne fregano dei richiami delle loro gerarchie altrettanto centraliste), giovani e pensionati, donne e uomini, costruiscono barricate, chiedono incontri, raccolgono documenti, progettano alternative, "occupano" le loro valli (chi se non loro ha il diritto di occuparle).
I sindaci, con le fasce tricolori al petto, fronteggiano i poliziotti ...
Leggi tutto: E se fosse diventato presidente Cheney?