DERUBATI DI CIÒ CHE NON ABBIAMO
di Massimo Mazzucco
L'Unita di oggi lamenta l'imbavagliamento dei giornalisti al seguito delle operazioni di guerra, che deriverebbe loro dalla "riforma" al codice militare, già approvata ieri dal senato, la quale prevede l'arresto per chi ne violasse i nuovi parametri. Finirà cioè sotto tribunale militare il giornalista che "procura notizie concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare, la dislocazione o i movimenti delle forze armate, il loro stato sanitario, la disciplina e le operazioni militari e, ogni altra notizia che, essendo stata negata, ha tuttavia carattere riservato."
L'articolo è poi corredato dalle timide voci di dissenso della sinistra, come quella del DS Fassone, che parla di "scelta molto inopportuna sotto molti aspetti, che rischia di avere conseguenze molto gravi anche nel campo della libertà dell’informazione". Il segretario della Fnsi, Serventi Longhi, definisce invece la misura "ricattatoria per i giornalisti invitati di fatto all’autocensura".
Dobbiamo invece dire che una volta tanto il nostro governo sembra avere ragione, almeno nello specifico, visto che non fa altro…
[lib]911400o.jpg[/img]NUOVA PAGINA: UN ALTRO CROLLO SOSPETTO? A ben guardare, sembra che anche WTC6, un grattacielo di 30 piani, abbia fatto la fine degli altri. Addirittura per primo. Diventerebbero così quattro gli edifici in cemento armato ad aver perso la battaglia col gasolio, quel giorno.
Inserimento precedente: Le prove sospette(da non perdere, la lettera d'amore di Jarrad)
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E' ARRIVATO IL PRIMO ASSAGGIO
Per tutti quelli che pensavano che una vittoria di Kerry non avrebbe fatto una gran differenza, è arrivato il primo segnale di quelli che saranno i prossimi due anni di amministrazione Bush. Sempre sperando che non diventino quattro.
Il meccanismo legislativo americano prevede che ogni nuova legge debba avere l'avallo della presidenza, concedendo a quest'ultima un pesante diritto di veto su qualunque proposta o decisione del Congresso (Parlamento). I "Padri Fondatori" però, nello scrivere la costituzione, studiarono anche un sistema di elezioni incrociate, per cui ogni due anni dopo l'elezione del presidente (un pò come le Olimpiadi Invernali) si rieleggono due terzi del Congresso. Si chiamano mid-term elections, e sono intese a spezzare sia eventuali accumuli di potere nelle mani di un solo partito, sia eventuali situazioni di stallo (gridlock), fra presidente e Congresso (accadde nel periodo 91-93, fra Clinton e un Congresso a maggioranza repubblicana, quando per molti mesi stettero a guardarsi in cagnesco e non passò nemmeno una legge sugli stuzzicadenti).
Nelle mid-term del 2002 i Repubblicani di Bush si erano presi una ventina di seggi in più alla Camera, e soprattutto avevano raggiunto i fatidici 51 senatori su 100, che ti permettono di fare praticamente quello che vuoi. Ma con 49 senatori contro, ne basta solo uno dei tuoi che non sia d'accordo, e disastri veri e propri non riesci ancora a farne. Ora invece, dopo le presidenziali appena trascorse …
VIGLIACCHI A CINQUE STELLE
Mezzaluna Rossa respinta all'ingresso di Falluja
di Massimo Mazzucco
I comandi militari americani sono composti da vigliacchi pluridecorati, noi siamo alleati di un esercito comandato da vigliacchi, e vigliacco è chiunque in questo momento faccia finta di niente e guardi dall'altra parte. Vigliacco è il Vaticano, che genericamente "incoraggia la pace", senza dire una parola su quello che sta succedendo davvero a Falluja. Vigliacca è la Croce Rossa, la cui voce dovrebbe sentirsi più forte di tutte, e invece tace. E vigliacca è tutta l'Europa, unita e disunita, che per timore di perdere qualche goccia di petrolio di elemosina permette che tutto ciò accada senza dire una parola.
Un'intera città di centomila abitanti - non, terroristi, ma abitanti, come me e te, con mogli e figli e scuole e negozi e case e automobili - è stata assediata, bombardata, affamata, ...
"NOI", E "LORO"
di Massimo Mazzucco
Almeno un italiano su due, ad occhio e croce, teme oggi in qualche misura il pericolo islamico. L'altra metà, sempre più o meno, è più propensa a credere che questo pericolo non esista, ma sia solo il risultato di una sapiente e prolungata "campagna diffamatoria", su scala globale, ai danni dell'Islam.
Ma da qualunque parte la si veda, tutti più o meno concordano sul fatto che la spaccatura odierna vada fatta risalire in maniera determinante agli eventi dell'11 Settembre. Risulta infatti evidente come le persone che "temono l'Islam" siano in gran parte le stesse che accettano la versione ufficiale dei fatti di quel giorno, mentre quelle scettiche sul pericolo islamico ...
QUANDO LA VERITÀ FA MALE
L'assassinio di Theo van Gogh
Nella grande spaccatura che si sta evidenziando sempre più, fra coloro che cercano la verità a tutti i costi, e coloro che la rifuggono perchè a loro costerebbe troppo, Theo van Gogh era certamente uno dei primi. Il mezzo che usava era il cinema, e proprio un suo cortometraggio, di soli dieci minuti, era riuscito ultimamente ad arrivare al cuore di un problema grande quasi quanto l'Islam stesso: la concezione della donna all'interno dell'insegnamento e della pratica ortodossa di quella religione.
Che sia stato aizzato da personaggi della destra xenofoba olandese, che in questi giorni stanno godendosi in pieno i frutti della viscerale reazione anti-islamica, o che abbia maturato questa decisione tutto da solo, appare scontato che l'assassino di van Gogh abbia agito per vendicare il suo piccolo film, che ha messo a nudo un enorme tabù culturale all'interno del mondo islamico.
Il film narra di quattro donne islamiche, che si ritrovano a chiedere aiuto ad Allah dopo essere state picchiate, violentate, e costrette al matrimonio dagli uomini dei loro villaggi. In una scena, girata in controluce, si intravvedono le forme dei loro corpi attraverso lo chador, e sulla loro pelle appaiono …
Identificati
tutti ,
ricomposti e imbalsamati. Persino i dirottatori.
E noi che l'avevamo preso così tanto in giro. Invece aveva
ragione lui, Mohammed Attà, che si era premurato di mettere in
valigia il testamento con cui chiedeva che il suo corpo venisse sepolto
con i piedi rivolti alla Mecca, e che chi lo ricomponesse
indossasse guanti di gomma nella zona dei genitali. Anzi, visto quello
che è successo ai suoi compagni finiti nel Pentagono, quasi
quasi gli conveniva addirittura tenerselo addosso, quel testamento.
Infatti, mentre noi siamo qui a cercare dappertutto le 100 tonnellate
di aereo letteralmente "polverizzatesi" contro la facciata del Pentagono, i
corpi dei passeggeri avrebbero sopportato molto meglio le conseguenze
di quell'impatto, al punto da essere stati tutti non solo
ritrovati, ma addirittura identificati e riconsegnati ai propri
familiari. Tutti, per la precisione, meno 5 di loro. Ma i dirottatori
ci sono tutti.
Con i seggi elettorali chiusi ormai da una settimana, comincia a
delinearsi una tesi, condivisa più o meno da tutti, che a fare
la differenza, a favore di Bush, sia stato proprio il fattore
religioso. Pare che Karl Rove, grazie ad un meticoloso piano di
"rastrellamento" messo in atto nei mesi precedenti, sia riuscito a
portare alle urne circa 4 milioni di elettori molto particolari, che
all'elezione precedente non avevano votato: tutti fedelissimi
frequentatori delle varie chiese protestanti, a loro volta fedelissime
di Bush.
Si sapeva inoltre che gli stati che avrebbero deciso l'elezione
sarebbero stati, con tutta probabilità, Florida, Pennsylvania e
Ohio, con quest'ultimo probabile ago della bilancia. Ed è
proprio qui che gli uomini di Rove si sono sbizzarriti in mille trovate elettorali, che alla fine si
sono assommate in quel famoso 51 percento che ha permesso a Bush di
restare in sella. Fra queste, abbiamo recuperato un spot pubblicitario,
grazie a 2Americhe.com, che abbiamo sottotitolato in italiano. E' lo
spot più caro in assoluto dell'intera campagna elettorale di
Bush….
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