di Federico Dal Cortivo
Dopo l’ultimo risultato referendario che ha decretato ancora una volta il no al nucleare civile in Italia, Europeanphoenix ha intervistato in esclusiva l’Ingegnere Giuseppe Gherardi, ricercatore dell’ENEA, l’Agenzia italiana per lo sviluppo delle nuove tecnologie, energia e sviluppo sostenibile.
D: Ing. Gherardi dopo il risultato del referendum sul nucleare civile in Italia, che come quello del 1987 ha detto no all’installazioni di centrali nucleari sul suolo nazionale ed ha probabilmente sancito la definitiva uscita di scena dell’Italia da tali programma di sviluppo energetico, quale è il suo parere in merito?
R: Le due situazioni sono estremamente lontane: nel 1987 il sistema Italia aveva proposto soluzioni avanzate e, se non fosse stato deciso diversamente, sarebbe stata possibile una politica industriale che avrebbe consentito di competere nel settore nucleare con gli altri paesi industrializzati, non solo per il mercato interno, ma anche in quello internazionale. Oggi, anche se le industrie del settore mantengono una posizione competitiva (il mantenimento in funzione delle centrali obsolete in giro nel mondo è un mercato importante) sarebbe stato necessario uno sforzo notevole per consentire alle industrie nazionali di partecipare a una parte significativa della catena di fornitura (il 75% era l’obiettivo ambizioso che ci si poteva porre). Inoltre avremmo dovuto ricostruire la capacità operativa delle infrastrutture, a partire dall’autorità di sicurezza, e soprattutto doveva essere ricostruita la fiducia del pubblico nella trasparenza e nella competenza di tali istituti.
Poco si era fatto, e il risultato del referendum ha interrotto un processo che sarebbe stato benefico per il paese, ma che non era ancora iniziato.
D: Non crede che l’abbandono tout court del nucleare, probabilmente sull’onda emotiva del disastro di Fukushima, ...
di Aldo Oliva
Non so descrivere con precisione le emozioni che ho provato ieri notte, quando ho seguito la diretta streaming di democracynow e sono stato reso partecipe e informato di un evento (termine doloroso e inadatto ma corretto) gravissimo, orrendo, che ho vissuto, grazie anche alle testimonianze e ai contributi dei giornalisti, come se fossi lì: gli attimi immediatamente precedenti e successivi alla esecuzione della pena di morte di un cittadino americano, Troy Davis, avvenuta nella città di Jackson, in Georgia.
Il solo pensiero che nel 2011 la "grande democrazia americana" e i "paladini della pace" contro il male - come vengono ormai definiti da tutto l'occidente moderato e "cosciente" - possano compiere un gesto simile verso un proprio concittadino, mi sconvolge e mi fa anche un po' arrabbiare. Perché i nostri amici americani oltre a compiere, purtroppo, azioni di guerra in Afghanistan, in Iraq, e in tutti gli altri stati dove i signori del bene hanno deciso di portare la pace, uccidono legalmente anche dentro "le mura amiche", in casa propria, spesso dei propri cittadini, nella maniera più barbara e forse medievale che ci possa essere. Tramite avvelenamento, iniezione letale.
Questa azione rende senz'altro gli Stati Uniti alla stregua di altri regimi dittatoriali ...
di Federico Povoleri
Il recente e interessante dibattito sul video di Emmanuel Kelly che canta “Imagine” al programma televisivo X-Factor (vedere a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=7kFpbxdqdSY), ha evidenziato in modo esemplare l'efficacia della propaganda nel colpire le persone creando stati emotivi che spengono il pensiero critico scavalcando la razionalità e sui quali si costruiscono opinioni e idee. Lo ha fatto utilizzando (e quindi permettendoci di vedere in azione) una delle armi propagandistiche per eccellenza: “L'immagine”. Nel caso specifico: la sequenza di immagini in movimento con tutta la loro grammatica cinematografica.
Il potere che possiede una fotografia o una sequenza di immagini in movimento, di comunicare una quantità enorme di informazioni, la maggior parte delle quali non vengono analizzate dal nostro cervello ma arrivano direttamente a colpire il nostro subcosciente creando gli stati d'animo più diversi, è enorme. Probabilmente pochi di noi si rendono conto di questo anche se tutti ci emozioniamo, ci spaventiamo, versiamo lacrime o ci sbellichiamo dalle risate al cinema.
Si dice che un'immagine valga più di mille parole e non c'è nulla di più vero; una fotografia tocca il nostro immaginario ma per sua stessa natura è ingannevole: ci mostra infatti una rappresentazione della realtà e non la realtà oggettiva. Noi però abbiamo la tendenza a confondere le due cose e riteniamo verosimile ciò che stiamo osservando.
Del resto, come osserva Gustav LeBon, le folle pensano per “immagini” e non si lasciano influenzare dai ragionamenti: “L'apparenza ha sempre un ruolo più importante della realtà”
Agli albori del cinema, uno dei primi esperimenti fatti con la macchina da presa dai fratelli Lumiere, fu quello di filmare un treno mentre arrivava alla stazione …
[quote]"Ho infine determinato che il punto cruciale era scegliere se avere guerra o pace"
-- Murray Rothbard[/quote]
Sta finalmente cominciando a diventare conoscenza comune il fatto che convertire i propri risparmi in oro è un buon modo per evitare che vengano mangiati dall'inflazione, ma le proprietà dell'oro non si fermano certo qui.
Se infatti l'oro venisse usato correntemente come moneta al posto del denaro "fiat" (cioè creato dal nulla) imposto per legge, le conseguenze sarebbero molteplici, e tutte positive per la maggioranza delle persone.
Una delle più rilevanti sarebbe che non sarebbe più facile come adesso finanziare le guerre che in maniera così disinvolte vengono combattute dai cosiddetti "paesi civilizzati" in giro per il mondo, e che tanti danni e sofferenze causano, anche se queste ultime vengono di solito taciute o descritte come inevitabili danni collaterali necessari per esportare la nostra grande democrazia nel resto del mondo.
L'utilizzo dell'oro come moneta limita così tanto l'operato del governo, ed in particolare la sua possibilità di poter finanziare operazioni arbitrarie senza doverne rendere conto all'elettorato che negli Stati Uniti sono arrivati all'assurdità di definire "operazione terroristica" chi mette in circolazione monete d'oro.
Il video che presentiamo riassume alcuni dei concetti chiave dell'uso dell'oro come moneta e, per quanto sia possibile fare in uno spazio di tre minuti, dovrebbe dare molto da riflettere.
di Marco Cedolin
Proprio dopo essere riuscito a spegnere la TV in maniera definitiva, ed avere portato a termine fino in fondo il processo di disintossicazione da telecazzate assortite, sono purtroppo caduto preda della malsana idea di farmi del male un'ultima volta, dando sfoggio di un masochismo che non credevo appartenermi.
Mi hanno detto che su LA7 si parlava del TAV in TV, nell'ambito della puntata di "Piazza Pulita", con perfino una diretta da Chiomonte, davanti al cancello della centrale, quello dove i tutori dell'ordine (costituito o meno) sono soliti gasarti ogni volta che ti avvicini. E non sono riuscito a resistere, ho imbracciato il telecomando e animato tutti i piccoli Sims che da tempo immemorabile albergavano rinchiusi nei pixel.
Non ho impiegato molti secondi per comprendere che si trattava di un'idea oltremodo infelice e che un buon libro sarebbe stato di gran lunga compagno migliore, ma ormai la frittata era fatta e non mi restava che ascoltare i Sims, fingendo che si trattasse di una cosa seria.
In tutta verità del TAV non si parlava, gli argomenti dei servizi e dei dibattiti in studio …
Questo video di James Corbett, autore del “Corbett Report”, è intitolato “11 settembre: una teoria del complotto - Tutto quello che dovete sapere sulla teoria del complotto dell’11 settembre in meno di 5 minuti”. Ho provato a doppiarlo per chi non sa l'inglese (sottotitolarlo era impossibile, visto la velocità con cui parla), ma consiglio di vedere anche la versione originale qui. Il suo umorismo è difficile da duplicare. (M.M.)
Pubblicata la 2a parte
Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Corte di Cassazione, è stato il giudice istruttore di importanti casi di terrorismo italiani come il rapimento di Aldo Moro e l'attentato a papa Giovanni Paolo II.
Ferdinando Imposimato è anche uno dei membri di “Political leaders for 9/11 Truth”, insieme a personaggi come Andreas von Bülow, Michael Meacher, Yukihisa Fujita e Giulietto Chiesa.
Questa intervista è stata realizzata prima prima che il giudice Imposimato partisse per Toronto, dove ha partecipato ai “Toronto Hearings” sui fatti dell’11 settembre. (Un resoconto completo dei Toronto Hearings verrà pubblicato al più presto). L‘intervista è stata divisa in più parti, per motivi di lunghezza.
Prima parte (11 settembre, caso Moro, infiltrazione BR da parte di CIA e Mossad):
COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
Roma, 14 agosto 2011
Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi
On. Roberto Maroni Ministro dell’Interno e, p.c.,
Al Ministero dell'Interno - Ufficio Amministrazione Generale
Dipartimento della P.S. - Ufficio per le Relazioni Sindacali
OGGETTO: I poliziotti esigono di poter usufruire dei buoni pasto da 7 euro al ristorante presso il Senato della Repubblica o presso Palazzo Montecitorio.
Dai principali organi di stampa nazionali apprendiamo che presso il ristorante del Senato è possibile consumare le “lamelle di spigola con radicchio e mandorle” a soli 3 euro e 34 centesimi, che le “penne all’arrabbiata” costano euro 1,60, che un filetto alla griglia costa 5,23 euro e che una “fetta di crostata” vale 1,74 euro.
Una domanda allora sorge spontanea, egregio signor Presidente del Consiglio e signor Ministro: se ad un Senatore bastano poco più di tre euro per consumare un primo ed un secondo, perché mai deve guadagnare circa 14mila euro al mese? Senza pensare ai viaggi gratis in aereo ed in treno, …
Questo video rappresenta, a mio parere, una sintesi eccezionale di tutto quello che è la società mediatica di oggi.
Da una parte abbiamo il dramma personale – assoluto e incontestabile – di una vittima dell’imperialismo occidentale. Un bambino abbandonato in una scatola di scarpe, nato deforme a causa dei bombardamenti all’uranio impoverito effettuati durante la Prima Guerra del Golfo. (C'eravamo anche noi, non dimentichiamolo).
Poi abbiamo l’avventura umana di Moira Kelly, una donna eccezionale che ha dedicato la sua vita ad aiutare migliaia di vittime dell’ingiustizia e delle guerre nel mondo, come Emmanuel e suo fratello. Dopo aver lavorato con Madre Teresa, la Kelly ha promosso diversi interventi umanitari su larga scala, che le sono valsi svariati premi e riconoscenze.
Ed è qui che termina la vicenda individuale di queste persone, ...
(ASI) Dieci anni fa avvenivano, oltreoceano, gli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono. Agenzia Stampa Italia ha contattato Massimo Mazzucco, regista e scrittore, gestore del sito luogocomune.net, portale che sviscera argomenti di enorme rilevanza politica e sociale, facendolo in maniera competente ed alternativa.
Mazzucco è autore di approfondite ricerche sugli attentati dell’11 settembre, le quali lo hanno portato a sviluppare una versione su quell’evento diversa rispetto a quanto impostoci dalle autorità e dai media di massa. Ha raccolto il suo lavoro nel documentario dall’eloquente titolo “11 settembre 2001, inganno globale”. A dieci anni dagli attentati che scossero l’opinione pubblica mondiale e scatenarono nuove, interminabili guerre atte a modificare gli assetti geopolitici, il tema sta ricorrendo su carta stampata e tv. Noi di Agenzia Stampa Italia abbiamo scelto di discuterne con Mazzucco, al fine di comprendere le argomentazioni di coloro i quali vengono, sprezzantemente, definiti “cospirazionisti” o “complottisti”, dunque relegati ai margini dell’informazione cosiddetta “mainstream”.
Mazzucco, la storia dell’uomo è costellata di eventi importanti che, nel corso del tempo, sono stati revisionati dagli storici che ne hanno dipanato le ombre scure delle verità ufficiali, partigiane e imprecise. Tuttavia, questo processo di revisione solitamente impiega periodi di tempo molto lunghi; nel caso dell’11 settembre, ritiene che siano bastati questi dieci anni – durante i quali sono spuntati documenti, sono usciti una decina di libri e vari documentari che inchioderebbero l’amministrazione americana quale complice dell’accaduto – per rendere presso l’opinione pubblica inattendibile la versione ufficiale?
In realtà il processo di revisione non arriva mai fino in fondo. Se prendiamo ad esempio il caso Kennedy, nel corso degli ultimi quarant’anni centinaia di ricercatori, …
Leggi tutto: Nucleare civile, quale futuro?