di Marco Cedolin
Proprio dopo essere riuscito a spegnere la TV in
maniera definitiva, ed avere portato a termine fino in fondo il processo di disintossicazione da telecazzate assortite, sono purtroppo caduto preda della malsana idea di farmi del male un'ultima volta, dando sfoggio di un masochismo che non credevo appartenermi.
Mi hanno detto che su LA7 si parlava del TAV in TV, nell'ambito della puntata di "Piazza Pulita", con perfino una diretta da Chiomonte, davanti al cancello della centrale, quello dove i tutori dell'ordine (costituito o meno) sono soliti gasarti ogni volta che ti avvicini. E non sono riuscito a resistere, ho imbracciato il telecomando e animato tutti i piccoli Sims che da tempo immemorabile albergavano rinchiusi nei pixel.
Non ho impiegato molti secondi per comprendere che si trattava di un'idea oltremodo infelice e che un buon libro sarebbe stato di gran lunga compagno migliore, ma ormai la frittata era fatta e non mi restava che ascoltare i Sims, fingendo che si trattasse di una cosa seria.
In tutta verità del TAV non si parlava, gli argomenti dei servizi e dei dibattiti in studio … … erano altri e spaziavano da tristi vicende di escort e puttane a raccapriccianti storie di mazzette e malaffare, per poi sfiorare ogni tanto problemi quali il debito pubblico e la credibilità della classe politica che, se misurata sulla campionatura dei politici ospitati in studio, appariva a dir poco in caduta libera.
Dopo avere ascoltato oltre un'ora di fesserie assortite, condite da battute di dubbio gusto e amenità dalle fogge più strane, ecco che intorno alle 23 (probabilmente attendendo che i bambini facilmente impressionabili potessero andare a letto) finalmente il conduttore passa la linea all'amico Sortino in collegamento da Chiomonte, con nutrita presenza di NO TAV per una volta assiepati tranquillamente davanti al cancello senza ricevere in dono gas e lacrimonegeni in faccia.
Il tempo per una brevissima presentazione e per un altrettanto breve quanto ficcante preambolo dell'amica Doriana ed ecco che la linea torna subitaneamente in studio, dove con concitazione il conduttore domanda un parere sulle parole ascoltate nientemeno che al Viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli, un uomo che benchè ottenebrato dai fumi dell'alcool, in virtù della carica ricoperta dovrebbe avere almeno una vaga idea dell'argomento di cui si sta dibattendo.
In tutta evidenza riguardo alla vaga idea mi sbaglio di grosso, poichè il beota dopo avere bofonchiato qualche parola di circostanza inizia ad esperire un campionario di bestialità difficilmente mandabili a memoria, fra le quali la perla che il Tav Torino – Lione partirà da Lisbona per andare fino a Pechino. Sarà mai possibile, mi domando, che un viceministro alle infrastrutture non sia al corrente del fatto che causa default economico il Portogallo ha rinunciato a qualsiasi progetto concernente le infrastrutture per i treni ad alta velocità e che Pechino è una citta che da Torino dista 8208 km in linea d'aria ed oltre 20mila se la si volesse raggiungere con l'automobile?
La parola passa poi a Matteo Renzi, sindaco di quella Firenze che sta attendendo di venire rottamata, ben più in profondità del PD, dal sottoattraversamento del TAV che la sventrerà, con tutta probabilità mandandola al creatore. Il Renzi, forse per il fatto di non avere bevuto prima della trasmissione, denota subito più buon senso del collega, tentando di spostare l'argomento ed evitare di confrontarsi su una questione scomoda per chi come lui è costretto a difendere l'indifendile.
Comunica dati falsi, raccontando che il TAV Torino – Lione costerebbe circa 8 miliardi di euro, mentre in realtà quella è la stima di previsione relativa al solo tunnel di base e non alla linea e poi inizia a parlare d'altro, coadiuvato dal conduttore che inspiegabilmente manda in onda un servizio dove anzichè di Tav si parla della villa di Verdini e di storie di faccendieri e politica.
Quando la linea ritorna in studio, il ministro Castelli, non contento della propria performance precedente non trova di meglio che insultare i NO TAV presenti a Chiomonte, qualificandoli come violenti, nonostante i primi piani mostrino solo madri e padri di famiglia. Afferma che la volontà di 2000 persone non conta nulla se rapportata a quella di 25 milioni d'italiani che a suo avviso vorrebbero il TAV (dato da lui esperito in tutta evidenza nel fondo della bottiglia) e accusa i valligiani di avere fatto fallire la ditta che costruisce il cantiere, mandando in mezzo alla strada centinaia di dipendenti.
Possibile che un Viceministro alle infrastrutture, dopo che la questione del Tav in Val di Susa è ormai da anni sulle prime pagine dei giornali, non sappia che in Valsusa i cittadini contrari all'alta velocità sono circa 40mila su 60mila abitanti della Valle? E non sia al corrente del fatto che la ditta Italcoge è fallita perchè non pagava dipendenti e creditori e non certo perchè l'abbia fatta fallire il movimento NO TAV attraverso una qualche strana macumba?
Per un qualche miracolo la linea torna al buon Sortino, ancora un minuto di Doriana, poi un accorato sermone sull'inutilità della classe politica (compresi i Sims in studio) esperito dalla brava Simonetta in un altro paio di minuti, ed ecco che Chiomonte sparisce di nuovo. Ritornano i servizi fuori argomento e si parla nuovamente d'altro.
Ancora il tempo perchè si noti a tutto schermo che i NO TAV di Chiomonte, evidentemente contrariati dalla piega presa dalla tramissione, hanno girato le spalle alla telecamera in segno di disprezzo. Ancora il ministro Castelli che sfodera numeri degni di Mr Bean, definendosi povero (ed insultando i poveri veri) dal momento che guadagna solamente 145mila euro l'anno, che secondo lui equivarrebbero a circa 4mila e 500 euro mensili, lasciando basito il telespettatore che si sta ancora domandando dove sia andato a scuola questo attempato signore.
Ancora qualche sproloquio esperito da una ragazzetta vestita alla maniera delle escort dei servizi precedenti, ma che il conduttore chiama "onorevole" riguardo al fatto che loro, al sud il TAV lo vorrebbero eccome. Ma ne avete già una di Salerno – Reggio Calabria, davvero non vi basta? Ingordi!
Ancora il tempo perchè Renzi sfrutti a suo vantaggio la scivolata del finto povero Castelli e perchè entrambi dichiarino che in Val di Susa il dialogo con i cittadini c'è stato eccome. Certo, un
dialogo molto particolare , loro chiusi dentro i cancelli della comunità montana ed i cittadini fuori a protestare, con in mezzo oltre alla cancellata una cinquantina di poliziotti in tenuta antisommossa. Se non è stato un dialogo questo.
Un servizio video con intervista a Beppe Grillo sul tema della classe politica.
Un siparietto durante il quale in studio arrivano due giornalisti, Peter Gomez (unica persona contraria all'alta velocità che abbia varcato quella soglia) e Belpietro.
Ancora il tempo perchè Castelli, sempre più vittima del fuoco etilico, accusi i valsusini di essere inguaribili violenti che lanciano pietre da 40 kg sui poliziotti con macchine da guerra di foggia medioevale e prenda ad esempio della violenza la scritta presente su un muro (coadiuvato in questo dalla regia) facendola passare per uno striscione dei manifestanti.
Ancora un brevissimo passaggio a Chiomonte, dove il sindaco di Avigliana in tre soli minuti riesce a costruire una replica ficcante, non dimenticando di catechizzare il Renzi suo compagno di partito e già la linea torna in studio per l'ultima volta, il buon Sortino sparisce in una dissolvenza.
Il conduttore ringrazia onorevoli e disonorevoli, convinto di avere fatto il suo dovere d'informazione e cala il sipario su una trasmissione che non ha detto nulla, con tutta probabilità per la semplice ragione che non aveva nulla da dire.
Schiaccio il tastino del telecomando, restituisco i Sims al loro stato criogenico e, pentito del mio gesto, mi riprometto che TAV o non TAV non li risveglierò mai più.
Marco Cedolin
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