La buffonata messa in piedi da Napolitano si è rivelata nel suo più squallido splendore con la consegna del documento ufficiale dei 10 saggi al nostro presidente della Repubblica.
Basta dare una scorsa veloce alla "sintesi" pubblicata dall' Ansa, per capire che passano più idee nuove in 10 minuti di Ballarò o Porta a Porta di quante ne contenga il loro documento.
"RISCHIO LAVORO - La mancanza di lavoro è la priorità numero uno. Per combattere la conseguente crescita di povertà, la via maestra è lo "sviluppo economico equo e sostenibile"."
Maddài, diggiùro! E io che credevo che la priorità in Italia fosse la protezione dei parchi naturali. Comunque, sono molto contento che abbiano trovato la soluzione: basterà perseguire uno "sviluppo economico equo e sostenibile" e tutti i problemi scompariranno.
"FISCO - La redistribuzione del carico fiscale è una questione politica, dicono i saggi che quindi scelgono di non occuparsene con l'eccezione del mondo del lavoro."
Quindi i saggi, chiamati a risolvere un problema politico, scelgono di non occuparsene perchè quella del carico fiscale è una questione politica.
Sarebbe come chiamare a Maranello un esperto di motori, per sentirsi dire che "bisognerebbe aumentare un po' la potenza ai bassi regimi, ma io scelgo di non occuparmene perché questa è una faccenda che riguarda i motori."
"Nell'agenda comunque c'é l'invito a rendere il fisco più amico e a procedere sulla strada di alcune riforme rimaste a metà, da quella federalista a quella del catasto."
L'idea di rendere il fisco più amico mi piace molto. L'unica domanda che rimane è: amico di chi, esattamente? Degli italiani, o dei banchieri di Bruxelles? [...]
di Marco Cedolin
Nonostante la novella presidente della Camera Laura Boldrini, impegnata con migranti e migrazioni di altro genere, abbia dichiarato di non esserne al corrente e mostri tutto il proprio stupore per la povertà in cui versano i suoi connazionali privi di uno stipendio dell'ONU, una larga parte degli italiani vive in condizioni sempre più drammatiche, senza che esista alcun ammortizzatore sociale in grado di mitigare gli effetti della catastrofe economica che si è riversata sulle loro teste.
L'ondata di persone che al culmine della propria disperazione decidono di sublimare il proprio dramma emigrando nell'aldilà, continua a farsi sempre più impetuosa ed inizia a tracimare dagli argini di silenzio attraverso i quali Monti e Napolitano hanno deciso di nasconderla alla vista, intimando ai media la più completa omertà.
Qualche caso più eclatante degli altri, come la strage di Perugia o il triplice suicidio di Civitanova Marche, finisce per forza di cose per trovare spazio sui quotidiani a tiratura nazionale, ma nonostante perfino la Boldrini e qualche opinionista chic dei salottini TV inizino a prendere atto del fatto che una sempre più ampia fascia della popolazione italiana sia in procinto di migrare con mezzi assai più drammatici dei barconi, continua a mancare totalmente una reale percezione del fenomeno. [...]
Da Istanbul, il ministro degli esteri americano Kerry ha duramente condannato gli "attacchi terroristici" che sono costati la vita a cinque americani in Afghanistan l'altro ieri. Fra loro c'era anche una giovane diplomatica che lavorava per John Kerry, Anne Smedinghoff.
Kerry ha descritto la Smedinghoff come una "generosa donna idealistica, che si era svegliata ieri mattina con l'intento di portare dei libri di scuola ai bambini, per portare a loro un'educazione. Anna e quelli che erano con lei sono stati attaccati dai terroristi talebani, che si sono svegliati invece non con la missione di educare e di aiutare, ma con la missione di distruggere."
Il ministro degli esteri americano ha concluso dicendo che "gli attacchi terroristici hanno non hanno fatto altro che rafforzare la volontà della nostra nazione, del corpo diplomatico e dei militari di continuare nel duro lavoro di aiutare la gente che ne ha bisogno".
Peccato che nel suo vomitevole discorso, pieno di falsità e di ipocrisia, il buon Kerry si sia dimenticato di citare anche gli 11 bambini afghani che sono stati uccisi nello stesso giorno da un attacco aereo della Nato, nella provincia di Shigal.
Naturalmente anche loro quel mattino si erano svegliati con l'intenzione di fare del male e di distruggere ...
Intervista della BBC a John Everard, ex-ambasciatore britannico in Corea del Nord.
D.: John Everard, ex ambasciatore inglese. Lei crede che questa volta sia diverso, Signor Everard?
R.: Sì, lo credo, per diverse ragioni. Prima di tutto, non abbiamo mai visto prima questo livello di retorica, in particolare questa escalation di retorica e minacce contro gli Stati Uniti e contro la Corea del sud.
In secondo luogo, non abbiamo mai visto in passato questo tipo di dichiarazioni legate direttamente al leader supremo, in questo caso Kim Jong-un. Nei precedenti scontri hanno usato dei mezzi diversi, come ad esempio le dichiarazioni del ministro degli esteri, che erano meno importanti. In termini nordcoreani, questa differenza è molto significativa.
I cinesi certamente sembrano vederla in modo diverso. La cosa più importante è che ieri la televisione nazionale cinese ...
"E' incredibile il numero di stronzi che riescono a trovare da candidare alle elezioni e il numero dei saggi che riescono a scovare dopo." - Pyter
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di Marco Cedolin
A distanza di oltre un mese dalle elezioni, siamo tornati esattamente al punto di partenza, con la netta sensazione di avere girato intorno qualche settimana, come un cane che si morde la coda.
Se l'inattesa dimensione del successo di Beppe Grillo era stata in grado di mettere in crisi il progetto primigenio (già venduto in Europa e negli Usa), consistente in una riedizione del governo dell'usuraio di Goldman Sachs sostenuto dal PD di Bersani (o viceversa, gli addendi possono venire invertiti a piacimento), Napolitano, senza scomporsi più di tanto, ha dimostrato chiaramente che quando si agisce al di fuori di ogni regola e di ogni parvenza democratica, tutto ciò che è uscito dalla porta può rapidamente rientrare dalla finestra.
Bersani ha recitato senza sbavature il ruolo dell'utile idiota, impegnato ad adescare i grillini, nel tentativo di farli cadere in fallo ed eliminare sul nascere il movimento di Grillo. Rifiutando al tempo stesso qualsiasi alleanza con gli "impresentabili" del PDL, insieme ai quali governa da quasi un anno e mezzo nel nome di Monti.
Berlusconi con altrettanta destrezza si è finto paladino dei cittadini, preoccupato per l'IMU, la pressione fiscale ed il disatro economico che si sta impadronendo delle famiglie italiane, grazie alle riforme da lui stesso votate nel nome di Monti durante l'anno appena trascorso. E proprio per salvare gli italiani si è manifestato disponibile a governare insieme al PD, ricevendo da Bersani quella stessa sfilza di No che Mr. Legacoop aveva collezionato da Grillo.
Mario Monti saggiamente è rimasto in silenzio, dal momento che Napolitano gli aveva suggerito di saltare un turno. [...]
Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.
L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.
Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.
D: Avv. Della Luna lei ha recentemente pubblicato un saggio da titolo eloquente, “Traditori al governo?”, nel quale analizza in modo esauriente le dinamiche e i personaggi che hanno portato la nostra nazione al punto in cui si trova oggi dopo l’ultimo governo tecnico di Mario Monti. Quali sono stati a suo avviso i passaggi fondamentali che ci hanno portato alla situazione attuale di grave crisi economica?
R: Le principali tappe della rovina voluta, e finalizzata a dissolvere il tessuto produttivo del paese, desertificandolo industrialmente e assoggettandolo alla gestione via centrali bancarie fuori dai suoi confini, onde farne territorio di conquista per capitali stranieri, sono le seguenti: [...]
La versione francese della rivista Nexus ha pubblicato un dossier intitolato: "11/9: un caso chiuso?" il cui sottotitolo è "Consensus 9/11, 28 punti che danno fastidio".
Il riferimento è ai 28 punti pubblicati fino ad oggi dal 9/11 Consensus Panel.
L'articolo inizia spiegando che "l'obiettivo del progetto Consensus 9/11 è di raccogliere, in forma semplice e documentata, i punti precisi che mostrano senza dubbio come la versione ufficiale sia incoerente, incompleta e addirittura falsa. In ultima analisi, questo sito vuole offrire una base di documentazione esaustiva destinata ai cittadini, agli scienziati, ai giornalisti, ai politici, ecc. Non si tratta quindi di ideologie, di propaganda o di spiegazioni su quello che è successo l'11 settembre, ma piuttosto di mettere in risalto quello che NON è successo".
L'articolo poi passa a riassumere, senza fronzoli e senza ambiguità, i 28 punti su cui i membri del Consensus Panel hanno trovato un accordo completo. [*]
Si parte dalla mancanza di prove sulla colpevolezza di Osama Bin Laden, si passa ai sospetti sulle operazioni di insider trading, e si arriva alle argomentazioni tecnico-scientifiche sui crolli delle Torri Gemelle e dell'Edificio 7. Ci sono poi i problemi dell'aereo del Pentagono, ...
Leggi tutto: Se questi sono i saggi, rivogliamo i deficienti