Immaginate una grande stanza buia. In quella stanza c'è un regista che sta sonnecchiando, disteso su un divano. Improvvisamente il regista si risveglia: gli è venuta un'idea per un nuovo film.
Il regista si mette al lavoro e inizia a scrivere la sceneggiatura. Inventa personaggi, crea situazioni, immagina ambienti, poi cambia e ricambia la storia per renderla sempre più interessante, finché non è completamente soddisfatto del risultato.
A quel punto il regista inizia a mettere in piedi la produzione del film. Fa i provini a diversi attori, sceglie quelli più adatti, e discute con loro tutti gli aspetti più reconditi della personalità dei protagonisti.
A loro volta, ciascuno degli attori valuta il ruolo che gli stato è offerto, e decide se partecipare o meno al film, anche tenendo conto della propria carriera. Ad esempio, un attore che nel film precedente ha interpretato il ruolo del cattivo, accetta volentieri il ruolo dell'eroe nel nuovo film, perché vuole evitare di venire percepito dal pubblico come una persona realmente cattiva. Oppure, un'attrice decide di partecipare al film perché la storia d'amore che dovrà vivere sul set le permetterà di esplorare una zona della sua personalità che ancora non conosce bene. Un terzo attore, che nel film precedente ha interpretato il ruolo di un industriale miliardario, accetta volentieri di interpretare il ruolo di un operaio sfruttato dal padrone, per conoscere meglio ambedue gli aspetti di questa dinamica sociale.
Nel frattempo il regista fa costruire i set, organizza la troupe, pianifica la produzione, e finalmente, un bel mattino, viene dato il primo ciak. [...]
Uno dei sistemi più funzionali per anestetizzare le coscienze è quello delle ‘mezze verità’, che la stampa mainstream, schiava dei poteri forti, usa nel suo quotidiano lavoro di disinformazione.
di Piero Cammerinesi
E non pensiate che le cose vadano diversamente dalla mia o dalla vostra riva dell’Atlantico; qui davvero vale il vecchio adagio ‘tutto il mondo è paese’.
Quando il lettore si trova davanti ad una mezza verità positiva si tranquillizza, si rasserena, si illude che il ‘buono’ di turno abbia vinto e il ‘cattivo’ abbia ricevuto finalmente la giusta punizione.
Purtroppo in genere le cose non stanno affatto così, anzi, quella ‘mezza verità’ è del tutto strumentale a rendere più ‘morbida’ la reazione della gente, restaurando (infondata) fiducia nelle istituzioni e nella giustizia e, al tempo stesso, frammentando l’opinione pubblica in modo da indebolire l’impatto dell’indignazione popolare.
Mi riferisco nella fattispecie ad una notizia che è stata data in Italia da La Repubblica, in cui si legge testualmente che negli USA “la commissione Giustizia della Camera ha votato all'unanimità una proposta di legge che vieta la raccolta indiscriminata e la conservazioni delle intercettazioni telefoniche e di mail”[1].
O, qui negli USA, ad esempio, da US News con il titolo “La riforma della NSA passa al Comitato della Camera con il nuovo Freedom Act USA”[2].
Leggendo queste notizie cosa viene da pensare?
Che la giusta indignazione dell’opinione pubblica mondiale di fronte alle rivelazioni di Edward Snowden sul controllo assoluto esercitato a livello mondiale dalla National Security Agency americana[3] e dal CGHQ britannico[4] ha finalmente sortito l’effetto desiderato, costringendo il governo americano a ridurre i poteri della NSA.
Nulla di più falso. [...]
Mi domando perchè a questo punto Beppe Grillo non vada regolarmente in TV, a ripetere le cose che ha detto in questa intervista.
Dovrebbe andarci ogni sera, dalla Gruber, da Ballarò, da Santoro, da Vespa, da Formigli, da oggi fino al giorno delle elezioni. Se così facesse, il Movimento 5 Stelle porterebbe alle urne almeno la metà degli astensionisti, e porterebbe a casa almeno il 40% dei voti disponibili.
Perchè non lo fa?
M.M.
"Il mondo del calcio e della politica sono sotto choc per la notte di follia calcistica di ieri sera allo stadio Olimpico." Così esordiva oggi un articolo dell'ANSA , riferendosi agli scontri fra tifosi che hanno preceduto la finale di Coppa Italia.
Giancarlo Abete, presidente Figc, ha detto che ''il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere. In alcuni stadi gli ultrà hanno un ruolo inaccettabile''.
Secondo la vedova di Filippo Raciti "E' una vergogna. Lo Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso".
Il responsabile Sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, ha detto: "E' una sconfitta complessiva, che pesa sul mondo dello sport e del calcio, su tutti noi che facciamo politica e su tutti i corpi dello Stato".
Beppe Grillo ha scritto: "La Repubblica è morta, i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare. All'Olimpico veniva da piangere, come a un funerale".
No signori, state sbagliando tutti: lo stato non ha perso, e non è affatto stato sconfitto. Lo stato - inteso come emanazione visibile dei poteri occulti - ha vinto clamorosamente la sua partita. [...]
In una intervista a Press TV Webster Tarpley ha suggerito che i prigionieri dei ribelli pro-russi in Ucraina non siano affatto "osservatori della OSCE" - come sostengono i media occidentali - ma piuttosto agenti dell'intelligence della NATO. Ovvero, spie militari.
Ecco la traduzione dell'intervista (a partire da 1:34):
Press TV: Se guardiamo ai recenti fatti, relativi agli osservatori della OSCE, ci mostrano quale sia la mancanza di fiducia della gente dell'Ucraina dell'est e del sud rispetto a qualunque cosa che abbia a che fare con l'Europa. Come vede lei il ruolo di questi osservatori?
Webster Tarpley: Prima di tutto, dovremmo smettere di chiamarli osservatori della OSCE, perché tutte le indicazioni suggeriscono che non lo siano. Questo è quello che la OSCE ha continuato ad affermare sin dall'inizio, e lo si può vedere sul loro sito Web. Ci sono sostanzialmente due versioni: i media occidentali dicono che sono osservatori della OSCE, mentre il sindaco pro-russo di Slavyansk, Ponomaryov, dice che sono spie. Temo che la realtà dei fatti vada nella direzione del signor Ponomaryov. [...]
Nel corso della storia migliaia di scienziati, filosofi e sapienti da ogni pare del mondo hanno provato a spiegare l'origine dei sogni. Ma a tutt'oggi abbiamo al massimo delle teorie, molto generiche e incomplete, che ci lasciano praticamente al punto di partenza: non sappiamo con certezza da dove vengano i sogni, come nascano, e quale sia la loro reale funzione.
Le due principali correnti di pensiero sono quella endogena e quella esogena, che potremmo anche definire "scientifica" e "metafisica". La prima sostiene che i sogni vengano "da dentro", ovvero che siano sostanzialmente il risultato di una nostra attività cerebrale interna, che ha luogo durante le ore del sonno. Questa corrente di pensiero si rifà naturalmente all'idea più ampia che la mente stessa - e quindi il nostro pensiero - non siano che delle semplici funzioni biologiche, generate dalla attività biochimica del nostro cervello. Secondo la scienza, in altre parole, tutto avviene all'interno del nostro cervello, senza alcun collegamento con l'esterno.
Le tesi esogena invece vuole che il nostro cervello sia una specie di ricetrasmittente collegata con un mondo superiore, sottile ed invisibile, che esiste al di fuori di noi. In questo mondo superiore le idee - o archetipi - esistono indipendentemente dagli esseri umani, e questi ultimi utilizzano il cervello per collegarsi al mondo delle idee, sia durante le ore della veglia che durante quelle del sonno. Durante la veglia il risultato sono i nostri ragionamenti, durante il sonno il risultato sono i sogni.
Si tratta, naturalmente, di due distinzioni molto generiche, e non è mia intenzione addentrarmi nello specifico delle mille teorie che sono fiorite al riguardo di ciascuna, nel corso della storia. Voglio però proporre un paio di osservazioni, che mi portano a credere che la tesi esogena sia più corretta di quella endogena. [...]
Perfavore, aiutatemi a far girare questo annuncio su FB. Grazie. M.M.
Domenica 11 Maggio - Milano
Centro PIME, via Mosè Bianchi 94 (zona Ple. Lotto)
Ore 10 - 13.30: CONFERENZA - INCONTRO CON IL PUBBLICO
LE GRANDI MENZOGNE DELLA STORIA
Con Massimo Mazzucco e Tom Bosco
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ORE 15.30: SEMINARIO SUL CINEMA DIGITALE
La giornata prosegue con un seminario di Massimo Mazzucco sul cinema digitale: come realizzare un documentario completo in casa propria.
Ingresso Conferenza : 10 euro
Ingresso Seminario: 25 euro (per chi ha già partecipato alla conferenza il contributo sarà di 20 euro)
AVVISO: Il seminario ha un numero limitato di posti. Chi è intenzionato a partecipare è pregato di prenotare.
Informazioni: info[chiocciola]salusbellatrix.it. (Solo per prenotare il seminario: Francesca 328-4790669) - Scarica la locandina.
(Segue programma seminario)
Sembra che anche all'interno della Chiesa Cattolica esistano i debunker.
L'esempio che segue nasce dalla nota polemica sul conclave del 1959, che vide l'elezione di Angelo Roncalli al pontificato.
Secondo la nota "Tesi Siri" , inizialmente il conclave scelse come pontefice il cardinale Siri, erede naturale di Pio XII. Ma gli "infiltrati" della massoneria ebraica (B'nai B'rith) lo obbligarono, tramite il cardinale Tisserant, a rifiutare il posto, che venne poi assegnato a Roncalli come forma di "compromesso" fra Siri e Montini (candidato ufficiale della massoneria ebraica). Peccato che Roncalli fosse, a sua volta, un massone sotto mentite spoglie.
Secondo la Chiesa più conservatrice, questa fu la fine del "vero" papato tradizionale, e fu l'inizio di una serie di anti-papi di stampo massonico, di cui appunto Roncalli sarebbe stato il primo rappresentante.
Il documento che segue cerca di smentire questa tesi, ammorbidendone i contorni nel classico stile di un debunking ante-litteram. Però, come noi sappiamo, "excusatio non petita..."
NOTA: pubblico il documento integrale, da me salvato diversi anni fa, perchè ho visto che in rete non esiste più (M.M.).
GIOVANNI XXIII E LA MASSONERIA
Rosario F. Esposito SSP - Già prof. negli Atenei Pontifici di Roma e Napoli
1. - Un cammino laborioso
L’argomento non riveste un’importanza primaria in questo pontificato, ma ha un certo rilievo; me ne sono occupato in diverse circostanze, qui sosterò su alcuni momenti particolarmente significativi ringraziando fin d’ora Mons. Loris F. Capovilla, il quale, come ha fatto in passato per altre questioni giovannèe, anche in questo caso mi è stato largo di consigli ed ha messo a mia disposizione la documentazione in suo possesso. L’apertura di Papa Giovanni agli altri, estesa a tutto campo, è un dato di fatto "antico e accettato". Lo fu anche nei confronti della Massoneria? Sostanzialmente la risposta è positiva, ma l’accoglimento di tale istanza non è stato privo di problematiche.
Molte immagini della NASA suggeriscono che gli astronauti abbiano utilizzato dei cavi d'acciaio per simulare la gravità lunare, e che quindi le riprese delle missioni Apollo in realtà siano state fatte sulla terra.
Per “Cristo storico” si intende la intricata disputa fra teologi, esegeti, archeologi, studiosi laici e credenti, che dura ormai da oltre un secolo, sulla effettiva esistenza del personaggio di Gesù Cristo.
In altre parole, molti nel corso del tempo si sono domandati, e continuano a domandarsi, “ma Gesù è esistito davvero, o è soltanto una bella fantasia”?
Diciamo subito che non vi sono prove assolute nè in un senso nè nell’altro. Vi è però una sufficiente quantità di riscontri documentali - fra cui primeggiano ovviamente i Vangeli - per affermare almeno che un certo predicatore di nome “Joshua” abbia calcato il suolo della Palestina in quel periodo storico. Il vero problema, casomai, è stabilire quali episodi a lui attribuiti siano veri e quali eventualmente no.
Nel cercare di ricomporre questo complicato puzzle, infatti, subentrano continuamente possibilità di una lettura allegorica, che spesso “sdoppiano” il personaggio di Gesù in una versione prettamente umana, ed un suo possibile duplicato “simbolico”, con valenze anche divine.
In altre parole, il Gesù che predicava alle genti nelle piazze è lo stesso Gesù che faceva i miracoli e camminava sull’acqua? O forse quello “miracoloso” è uno strato aggiuntivo, sovrapposto alla figura del normale predicatore per aumentarne la credibilità presso i suoi contemporanei? Oppure ancora, i “miracoli” erano veri miracoli - nel senso che trasgredivano le leggi della natura - o erano solo rappresentazioni metaforiche di banali eventi quotidiani? (Ad esempio, nella comunità degli Esseni il sacerdote che praticava i battesimi raggiungeva il centro della pozza d’acqua camminando su una sottile plancia di legno, e visto da lontano sembrava che camminasse sull’acqua. Era infatti definito, all’interno della comunità, “colui che cammina sull’acqua”. Se Cristo fosse stato – come molti sostengono – un sacerdote esseno, faceva dei veri miracoli, o era semplicemente uno a cui non piaceva bagnarsi i piedi?)
Ma il vero problema, che rende difficile una qualunque ricostruzione storica, sta nel fatto che la stessa fonte dei Vangeli sia “inaffidabile” per sua natura. Contrariamente a quanto molti credono, infatti, i Vangeli “degli apostoli” non furono scritti direttamente da Marco, Matteo Luca e Giovanni, ....
Gli americani lo chiamano "preaching to the choir", che significa letteralmente predicare ai membri del proprio coro, ovvero a coloro che già la pensano come te.
E' quello che stanno facendo Beppe Grillo e Matteo Renzi, impegnati in un testa a testa per riuscire a riportare la vittoria alle prossime elezioni europee.
Grillo continua a ripetere che Renzi è un buffone e un bugiardo, che è inaffidabile e che parla senza mai supportare le proprie parole con fatti concreti.
Renzi continua a ripetere che Grillo rappresenta l'antipolitica, che è un demagogo senza un progetto reale, e che tutto quello che Grillo aveva promesso di fare in realtà lo sta facendo lui, Matteo Renzi.
I due continuano ad attaccarsi a vicenda, e nel farlo utilizzano argomentazioni che risuonano in pieno all'interno della propria base, ...
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