Figaro oggi titola a 9 colonne: "La guerre en plein Paris". L'Est titola: "Etat de guerre". Le Parisien: "Cette fois c'est la guerre". Lo storico francese Marc Lazar dichiara : "Siamo in guerra". E naturalmente il Corriere della Sera si adegua, e apre col titolo "Guerra a Parigi".
Vi ricorda qualcosa?
A poche ore dagli attentati dell'11 settembre, dagli schermi di tutti i networks americani rimbalzavano nel mondo le scritte "War against America", "America under attack", "America at war". Questo servì a preparare l'opinione pubblica mondiale a quello che poi sarebbe conseguito, ovvero l'invasione militare dell'Afghanistan.
Ed oggi questo tam-tam mediatico, che ci parla così ossessivamente di "guerra", servirà probabilmente a preparare l'opinione pubblica mondiale ad una violenta escalation della guerra in Siria, e forse anche ad una possibile invasione del loro territorio da parte della solita "coalizione" delle Forze del Bene.
È chiaro infatti che l'entrata in scena della Russia sullo scacchiere mediorientale ...
... abbia rimescolato a tal punto le carte, da rendere ormai impensabile un rovesciamento di Assad da parte dell'Isis. Bisognerà quindi intervenire in modo diretto, e certamente gli attentati di Parigi stanno spianando la strada verso quella che sembra una conclusione ormai inevitabile.
Non è certo un caso che proprio nei giorni scorsi Netanyahu abbia chiesto a Obama di "riconsiderare"
la possibile annessione delle Alture del Golan, da parte di Israele, "a causa del conflitto siriano".
Solo un fesso non riesce a fare 2+2, di fronte a questo genere di notizie.
Nei prossimi giorni, invece, noi verremo letteralmente inondati di informazioni sui terroristi di Parigi: chi erano, da dove venivano, dove si erano addestrati; vedremo dozzine e dozzine di interviste di persone scampate per miracolo alle sparatorie: ero andato al gabinetto, mi sono nascosto sotto un tappeto, ero uscito in terrazza a fumare. Ci racconteranno nel dettaglio delle imponenti misure di sicurezza imposte in Francia a partire da oggi: hanno chiuso le frontiere, gli aeroporti sono supercontrollati, ci sarà un poliziotto su ogni carrozza dei treni francesi.
L'unica cosa di cui non sentiremo parlare, appunto, sono le nuove strategie militari che si attiveranno nelle prossime settimane in Medio Oriente.
Perchè Allah è grande, ma anche il nostro Dio della Guerra non scherza affatto.
Massimo Mazzucco
www.youtube.com/watch?v=n74HBrrFnIc