Dall’ANSA di ieri leggiamo: FINI: IL GOVERNO NON ESAUTORI IL PARLAMENTO
ROMA - Un intervento della giunta per il Regolamento della Camera per discutere la questione del ricorso alla fiducia da parte del governo su maxiemendamenti che di fatto esautorano il "diritto-dovere del Parlamento discutere e intervenire". E' quanto annuncia il presidente della Camera Gianfranco Fini in una intervista sul canale satellitare di Montecitorio, per un consuntivo del primo anno di legislatura.
Fini sottolinea la necessità di trovare un equilibrio tra poteri delle Camere e dell'esecutivo. Rileva che il tema "non é nato in questa legislatura, ma è nel dibattito politico da almeno 2 o 3 legislature.
Ricordo che in quella passata - aggiunge - il Capo dello Stato, che era anche all'epoca il presidente Napolitano, si rivolse espressamente al governo dell'epoca per sottoporre all'attenzione il problema del meccanismo che si determina nel momento stesso in cui il Governo, legittimamente, presenta un maxiemendamento a un decreto, sul quale, altrettanto legittimamente, pone la questione di fiducia". Secondo il presidente della Camera, la conseguenza è che "l'Assemblea, specialmente se non è rispettato e tenuto nel dovuto conto il lavoro delle Commissioni, si vede di fatto esautorata del diritto-dovere di discutere e intervenire e, se vuole, di emendare". […] "E' certo - conclude Fini - che il governo deve essere consapevole che nel parlamento nessuno vuole limitare il diritto-dovere di governare che una maggioranza ha. Al tempo stesso, nessuno da parte del governo può pensare di non doversi confrontare con il Parlamento, perché questo prevede la nostra Costituzione". La questione investe dunque "i grandi principi della democrazia", e per questo il presidente della Camera ritiene necessario debba essere affrontata.
Bravo Fini! Complimenti, applausi, chapeau! Fini sarà anche un manganellatore in abiti civili, ma almeno è cosciente di certi eccessi, e cerca di evitarli. Grande Gianfranco! Così si parla, così si difende la nostra Costituzione, così si protegge la natura stessa della democrazia.
Altrimenti a cosa serve votare, scusate, se poi quelli che vengono eletti non possono nemmeno discutere le leggi che vengono emanate?
Già, ottima domanda: a cosa serve votare? Dunque, vediamo un attimo…
Se qualcuno volesse misurarsi in un difficile esercizio di “ricerca della verità”, può utilizzare il documentario di William Karel “The Dark Side of the Moon”, uscito nel 2001, nel quale si rivela la partecipazione di Stanley Kubrick al presunto “falso lunare”. Sarebbe stato cioè Kubrick, come molte voci già sostengono da tempo, a realizzare i falsi filmati delle passeggiate lunari di Apollo 11, con quali la NASA avrebbe poi ingannato il mondo intero.
Ma i livelli di bugia e di verità, di storia e di fiction, di invenzioni plateali e di distorsioni impercettibili sono talmente tanti, nel film di Karel, da rendere il suo documentario una delle più complesse e sofisticate operazioni di disinformazione nella storia della comunicazione. (Potrebbe essere interessante, per chi già non lo conoscesse, vedere il documentario prima di leggere il resto dell'articolo, per valutare da solo cosa possa essere vero e cosa no). L’efficacia di questa diabolica macchina narrativa, capace di rivelare le verità più nascoste come di nascondere quelle più eclatanti, è moltiplicata da un ulteriore velo di incertezza, che è determinato dalla preparazione specifica dello spettatore sull’argomento dei viaggi lunari : si va da un estremo nel quale uno spettatore meno preparato potrebbe teoricamente prendere per vero tutto quello che passa sullo schermo, …
Ormai non si riesce a far passare un mese senza che l’Italia torni a far notizia nel mondo, e sempre per gli stessi motivi: siamo i pagliacci del circo politico mondiale, quelli che riescono a dire tutto e il contrario di tutto nello stesso momento, convinti che nessuno si accorga delle nostre pietose contraddizioni, giustificate in seguito da scuse ancora più pietose.
Ora che il Re della Gaffe - nonchè Primo Ministro del nostro paese – è momentaneamente in ritiro a leccarsi le ferite, tocca al celoduro nazionale balzare alla guida del carrozzone, annunciando una specie di “ritiro unilaterale” delle nostre truppe in Afghanistan: ''Abbiamo un sacco di missioni all'estero dei nostri militari che ci costano troppo – ha detto Bossi - e i morti non piacciono a nessuno. Faccio parte di una coalizione di governo e non posso decidere da solo. Ma dobbiamo incominciare a parlarne, a ragionarci sopra.”
Il terremoto è stato immediato, e qualcuno ha dovuto subito correre all’ambasciata americana, per rassicurare i nostri padri-padroni sulle vere intenzioni del nostro governo. Nel frattempo partiva il classico “damage control” all’italiana, con Berlusconi che cercava di spegnere il classico incendio con una pisciata: “E’ stata solo una battuta”, ha detto con il sorriso di quello che ormai è abituato a dare la stessa spiegazione per qualunque cosa accada. “Ho detto che i musulmani sono arretrati? Era solo una battuta!” “Ho detto che Schultz è un kapò nazista? Era solo una battuta!” “Ho toccato il culo al primo ministro finlandese? Era solo una battuta!” Se non altro, Berlusconi ha evitato di dirci che la frase di Bossi “è stata presa fuori contesto”, che sarebbe stato ancora peggio.
Anche perchè Bossi il contesto non sa nemmeno cosa sia: lui grugnisce una ventina di parole al massimo - tutte insieme, come vengono vengono – poi a metterle in ordine, e casomai a trovare una relazione con quanto accade nel mondo, ci pensa qualcun altro.
La giustificazione di La Russa invece è stata molto più sofisticata e colta, …
Sarà la calura, sarà che i big si ritirano momentaneamente dalla scena, o sarà forse solo una coincidenza, ma nel periodo delle vacanze estive sembra sempre di sentire notizie diverse dal solito. Sono notizie assurde, metafisiche, slegate da ogni senso logico, che sembrano arrivare da un pianeta distante milioni di anni luce dal nostro.
A Spotorno una bambina è annegata nella fontana di un albergo, sotto gli occhi di tutti, mentre i genitori erano a mangiare al ristorante. Una signora intervistata dice sorridendo: “Una bambina è una cosa troppo importante per morire in quel modo”. Si presume che sorrida perchè la stanno intervistando, e non perchè è morta la bambina, ma resta comunque difficile riconciliare i suoni con le immagini. “Il questore ha concesso il permesso per i funerali - conclude il commentatore di RaiNews24 – e la fontana è stata messa sotto sequestro”.
La fontana, hanno messo sotto sequestro. Non i genitori, che per non offendere la sacralità del pasto insieme hanno lasciato la bambina da sola. Non i responsabili dell’albergo, che potevano anche pensare, visto che ospitano dei bambini, di far recintare la fontana. No, sotto sequestro hanno messo la fontana. Così impara.
L’ex-presidente dell’Honduras Zelaya ha piantato le tende sul confine col Nicaragua, e non intende muoversi da lì finchè non lo faranno rientrare alla guida del paese. Quest’uomo già si era reso ridicolo due settimana fa, ...
C’è qualcosa di profondamente ributtante nel vedere quello che stanno facendo Repubblica e l’Espresso intorno agli scandali di Berlusconi. Ma non è il semplice fastidio provocato dal miserrimo livello raggiunto nel pubblicare le telefonate delle prostitute, è qualcosa di molto più profondo e arcaico, ce va a cozzare con il più intimo senso di giustizia della natura umana.
O forse è un disperato gesto di ribellione, che nasce nel sentirsi manipolati al di là di ogni accettabile limite.
O forse ancora è il fastidio per questa viscida ipocrisia, da parte delle suddette testate, nel travestirsi da “giornalismo” solo quando la cosa torna utile, ben sapendo di non aver mai assolto a quel compito per il resto dei giorni dell’anno.
Insomma, deve essere qualcosa di profondamente grave, se una persona come il sottoscritto, che non ha mai provato la minima simpatia politica per Berlusconi, si ritrova oggi incapace di gioire per la sua ormai inevitabile discesa agli inferi.
Sembra quasi che il vederlo sconfitto su un territorio così poco “politico”, dopo averlo visto scorrazzare indisturbato sulla carcassa della nostra nazione, ...
La verità sul caso Aldrin-Sibrel (Video all’interno)
Lo ha detto lui per primo, cercando di prevenire la inevitabile valanga di battute che sarebbe conseguita a questa sua infelice dichiarazione: “Lo so che la cosa può essere interpretata male, ma in questo momento io sento sulle mie chiappe il calore delle chiappe di Aldrin. Questo è un momento da non dimenticare”.
Chi parla è Paolo Attivissimo, il padre del debunking all’italiana, dopo essersi seduto sulla sedia occupata fino a poco prima da Buzz Aldrin, in una conferenza stampa tenutasi a Roma nei giorni scorsi.
L’occasione era quella del lanciamento del libro di Aldrin “Magnificent desolation”, una sorta di riflessione di Aldrin sull’esperienza nello spazio, e su quanto gli è accaduto in seguito nella sua vita. (Nello spazio ovviamente Aldrin c’è stato. E’ su quanto si sia allontanato dalla terra che verte casomai la diatriba).
Naturalmente Attivissimo ha approfittato dell’occasione per incontrare quello che ritiene un vero e proprio eroe, "un uomo che ha fatto la storia", almeno a giudicare da quanto lui stesso ha scritto sul suo blog: Averlo davanti a me, a pochi metri, non mi sembra vero: no, in realtà non mi sembra possibile. Confesso che mi sono sentito come un bambino che scopre che Babbo Natale esiste davvero in carne e ossa ed è pure simpatico (e, ciliegina sulla torta, è anche un geek).
Nello stesso articolo, Attivissimo si esibisce inizialmente nel solito pedante elenco di “imprecisioni” altrui, …
Leggi tutto: Proposta "lunare" a Paolo Attivissimo