La notizia gira da giorni: gli americani in qualche modo sembrano voler implicare i sauditi per un coinvolgimento nell'11 settembre. Giulietto Chiesa ne ha parlato in questo suo recente intervento:
Fonte PandoraTV [Giulietto ha anche pubblicato un post sottilmente ironico sul Fatto Quotidiano]
Sulla questione io ho dei dubbi, che pongo agli utenti in forma di domanda: si rischia davvero che venga fuori qualcosa di grosso sull'11 settembre, oppure siamo di fronte alla solita sceneggiata nella quale si finge di dare la colpa al solito patsy, per allontanare i sospetti dal vero colpevole?
di Bill Bonner
Siamo seduti in un ristorante vicino al porto di Waterford. Qui si radunavano migliaia di emigranti disperati per partire alla volta dell'America.
Ma durante la carestia in Irlanda e in Scozia, il passaggio attraverso l'Atlantico era più un biglietto per una tomba in acqua che per una vita migliore.
I tassi di mortalità arrivavano fino al 30% – facendo guadagnare ai vascelli il nome di "navi bara".
Se gli emigrati riuscivano ad arrivare negli Stati Uniti o in Canada, le loro prospettive miglioravano. I loro figli o nipoti sarebbero potuti diventare presidente. O, come il vostro scrittore, almeno avere la possibilità di visitare di nuovo Waterford.
Ma torniamo negli Stati Uniti, dove le paghe non agricole sono aumentate di 211,000 unità a novembre... aggiungendosi ai 271,000 posti di lavoro creati ad ottobre. E la FED di Janet Yellen s'è attenuta al suo piano di voler iniziare a normalizzare i tassi d'interesse.
14 anni fa, quando iniziai ad interessarmi dell'11 settembre, trovai una fotografia delle Torri Gemelle che esplodevano, con il grande fungo di cemento che si proiettava verso il cielo. Io vi aggiunsi la scritta "Crolli, o demolizioni controllate?", e la spedii all'unico sito italiano che ero riuscito a trovare in rete che si occupasse di informazione alternativa.
Il sito in questione si chiamava ComeDonChisciotte.
Loro pubblicarono la mia fotografia, e a commento della mia immagine scrissero: "Esclusiva dall'America!" L'articolo "fece un botto", nel senso che le letture quadruplicarono di colpo: pensate, da un centinaio di letture circa schizzarono improvvisamente ad oltre 400! Fu un'emozione per tutti.
Da quel giorno, come tutti sappiamo, molta acqua è passata sotto i ponti. I siti di controinformazione si sono moltiplicati, e anche l'utenza è cresciuta in modo esponenziale. Ma ComeDonChisciotte è sempre rimasto in prima fila, continuando a crescere fino a diventare quello che è oggi: un punto di riferimento fisso, assolutamente irrinunciabile, per moltissimi utenti che amano informarsi sulla rete.
E la notizia che abbia deciso di chiudere, giustamente, ha scatenato stupore e tristezza fra i suoi moltissimi estimatori.
Oggi pomeriggio mi trovavo in un paesino di montagna, sui colli calabresi della costa ionica. Stavo chiacchierando con alcune persone, quando un tizio ha chiesto ad un altro: "Ma tu sei andato a votare oggi?" "A votare per cosa, per le trivelle?" ha chiesto quello con sarcasmo. "Sì, per le trivelle" ha risposto il primo con espressione seria. "Ma a me che cazzo me ne frega? - ha replicato il secondo, ridendo - Io vivo in montagna, al mare non ci vado mai!"
E' tutta qui, in questo breve scambio, la quintessenza del problema italico. Se un problema non mi tocca direttamente, la cosa non mi riguarda. (Se invece io andassi al mare tutti i giorni - prosegue il ragionamento di quel tizio - allora con 'sta minchia che li lascio trivellare. Mica voglio fare il bagno in mezzo al petrolio, io). Gli interessi dell'italiano medio sono direttamente proporzionali ai vantaggi o agli svantaggi che gli derivano personalmente. Altrimenti, chissenefotte.
Di fatto il senso di collettività, il senso di bene comune sono talmente remoti, nel nostro paese, che viene da domandarsi quale sia il motivo per questa totale disaffezione dei nostri connazionali verso la cosa pubblica.
Fonte PandoraTV
di Maurizio Blondet
Appena si prova toccare l’argomento dei privilegi dei dipendenti pubblici – descrivendoli per quel che sono: una casta parassitaria, inadempiente e che si sente estranea al destino nazionale – subito mi scrivono degli statali raccontando il loro caso personale. Esibiscono le loro piaghe: gli anni di precariato, la fatica del concorso (“erano chiusi da dieci anni”), i trasferimenti ad altra sede, il misero stipendio; mi giurano che loro lavorano onestamente, anzi si esauriscono a sgobbare senza riscuotere la minima soddisfazione dal pubblico, e poi chiedono: “Le sembro un privilegiato, io?”.
Ora, con tutta la carità possibile, un simile argomento non dimostra, in chi lo usa, se non una cosa: una vera e propria falla dell’intelligenza, una incapacità al pensiero logico ed una allarmante inettitudine a cogliere le idee generali. Un caso personale non inficia un’asserzione generale. Il fatto che “io, statale, andrò in pensione con 1330 euro mensili” non smentisce il fatto che la pensione media dei pubblici dipendenti è di 1770 euro, che è il 72% superiore a quella media dei privati, e che questa è “indebitamente eccessiva”, un regalo esecrabile a danno dei poveri, rispetto alla condizione di bancarotta dell’ente previdenziale, il quale è stato messo a carico dei dipendenti privati – e contribuisce a diminuire le loro pensioni e a rendere “meno competitivo” il costo del lavoro italiano.
Il solito gruppo di "scienziati" - in questo caso canadesi - ha dato l'ennesima prova della cecità assoluta con cui spesso si procede nel campo della ricerca. L'ultima barzelletta che ci raccontano è che la monogamia sarebbe nata in tempi preistorici, per evitare la diffusione di malattie veneree.
Dall'ANSA di oggi leggiamo: "Nessun romanticismo né misticismo: a spingere l'uomo ad abbandonare la poligamia e abbracciare la monogamia é stata la più prosaica necessità di proteggersi da sifilide e malattie a trasmissione sessuale. Una scelta forse più noiosa ma più sicura ed efficace, anche dal punto di vista riproduttivo, tanto da essere imposta con la minaccia di punizioni, e avvenuta nella preistoria, ai tempi delle tribù di cacciatori-raccoglitori. Lo hanno dimostrato i ricercatori guidati da Chris Bauch, dell'università canadese di Waterloo, riproducendo al computer i modelli di comportamento di queste popolazioni. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, la monogamia sarebbe stata la norma sociale più adatta a contenere le infezioni a trasmissione sessuale, molto più diffuse con la poligamia."
Sarebbe davvero divertente verificare come questi ricercatori siano riusciti a "dimostrare" la loro tesi, ...
di Gianluca Ferrara
Gianroberto Casaleggio è morto. Migliaia di simpatizzanti e attivisti piangono la sua prematura dipartita. Aveva 61 anni. Senza di lui i tanti meet up ramificati in tutto il Paese, le tante passioni e la tanta rabbia sociale non avrebbero trovato un luogo dove sperare e lottare. Casaleggio e con lui Beppe Grillo, hanno dato una speranza a tanti italiani e tante italiane stufi del degrado morale e culturale che i cittadini hanno ereditato da una partitocrazia marcia, al servizio dei potentati economico finanziari. Gianroberto Casaleggio, a prescindere da come la si pensi, è stato un uomo che ha avuto una visione politica e sociale completamente alternativa a quella vigente. Il principale dramma odierno è proprio la perdita di visione, di un sogno da rendere reale. Nell’odierna tecnocrazia economica, i sogni sono stati soppressi è stato vietato il diritto a sognare come sosteneva il grande Edoardo Galeano.
Casaleggio ha avuto il coraggio di sognare un mondo diverso, distante dagli schemi e dalle prigioni sociali in cui sempre più persone sono rinchiuse. Nel suo libro Vieni vidi web, scrive: “Molti ospedali e produttori di farmaci hanno chiuso i battenti da quando sono diminuite le malattie ambientali. Gli ipermercati sono stati rasi al suolo ovunque. I beni alimentari prodotti e consumati a chilometro zero sono stati defiscalizzati...
di Marco M.
Un episodio inquietante riporta alla ribalta uno dei tanti "misteri italiani", quello legato al disastro del Moby Prince. Nella notte tra venerdì e sabato sera a Marina di Pisa è stato aggredito un consulente tecnico che si stava occupando della tragedia, in cui morirono 140 persone, il 10 aprile 1991, dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo.
Quattro persone a volto coperto hanno drogato l'uomo, ex paracadutista di 39 anni e l'hanno chiuso nella sua auto, alla quale hanno poi dato fuoco. L'uomo ha ripreso subito i sensi, ed è riuscito a mettersi in salvo. Dalla sua macchina sono scomparsi alcuni documenti. Il consulente stava per incontrare l'avvocato Carlo Palermo e un importante testimone, che quella notte ha visto una bettolina di sette metri di fianco al Moby con tre persone a bordo. Le imbarcazioni degli ormeggiatori, dei rimorchiatori e della Guardia di Finanza quando sono arrivati al Moby Prince hanno visto questa imbarcazione e hanno cercato un contatto con gli occupanti, i quali senza dare spiegazioni sono andati via velocemente.
L'inchiesta sulla tragedia del Moby Prince è stata riaperta un anno fa grazie ad elementi portati proprio dall'avvocato Palermo, su incarico di Angelo e Luchino Chessa, i figli del comandante del traghetto. Navi militari americane più una francese quella notte, poco dopo le 22, stavano trasportando ingenti quantità di materiale bellico, compreso esplosivo, ...
Ricordate il tormentone dei media occidentali che "Assad usa le armi chimiche contro il suo popolo"? E' andato avanti per mesi, l'anno scorso, finchè è intervenuto Putin che ha definitivamente staccato la spina a questo fastidioso mantra mediatico.
Ora invece salta fuori che sono stati proprio i famosi "ribelli moderati" (quelli finanziati da Washington e supportati dalla Turchia) ad usare armi chimiche proibite, nei giorni scorsi, contro le milizie curde che combattono ad Aleppo.
Lo ha riconosciuto lo stesso gruppo Jaysh al-Islam, dicendo che "durante gli scontri uno dei capi delle nostre brigate ha usato armi che sono proibite in questo tipo di confronti", senza specificare però di quali "armi proibite" si trattasse.
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