Ogni volta che facciamo una discussione sulla politica italiana ci sono diverse persone che sostengono che sia impossibile cambiare il sistema dall'interno, e che per uscire definitivamente dalla situazione attuale "occorre un cambio di paradigma".
Quando sento questa frase io provo immancabilmente un moto di tenerezza. E dove si va, di preciso, ad effettuare il "cambio di paradigma?" C'è un ufficio apposito per farlo? Quando devi cambiare le gomme della macchina vai dal gommista, me per cambiare il paradigma dove vai? Esiste un ministero apposito, che si occupa man mano di formulare i nuovi paradigmi in cui viviamo? Oppure si fa una richiesta ai carabinieri, in carta bollata, che dice: "Io sottoscritto tal dei tali, richiedo al più presto un cambio di paradigma. Non ne posso più di quello in cui viviamo. Non ne posso più dei media venduti ai politici, dei politici asserviti ai potenti, dei potenti che se ne fregano della povera gente"?
Perchè è questo il mondo in cui viviamo oggi: è un mondo fatto di giornalisti venduti, di politici asserviti, di potenti insensibili, e poi di ministeri, di carabinieri e di carte bollate messi lì apposta per tenere sotto controllo la povera gente. Ma questo mondo non ce lo ha imposto nessuno. Lo abbiamo creato noi, lo ha creato l'umanità stessa, nel corso di lunghi millenni di cosiddetta evoluzione.
Il paradigma in cui viviamo è semplicemente la summa di tutto quello che noi facciamo, inteso come umanità nel suo agire collettivo. Il paradigma è la risultante del nostro sistema sociale, non è la matrice da cui questo distema dipende.
Ecco perchè la frase "occorre un cambio di paradigma" mi fa tenerezza. Perchè presume che il paradigma sia qualcosa di autonomo, che si può applicare dall'esterno al nostro sistema sociale, invece di essere il prodotto intrinseco di questo sistema.
Quindi, a mio parere, l'unica risposta possibile allo stato angosciante nel quale ci troviamo a vivere è quella di cercare di modificare, lentamente ed incessantemente, tutte quelle variabili che alla fine della fiera producono proprio il paradigma in cui viviamo.
Come direbbero i latini, non confondiamo il post hoc con il propter hoc. Non confondiamo l'effetto con la causa.
Massimo Mazzucco
Ps. ora vado a godermi i commenti dei cerebropitechi che reagiranno al tuo pensiero su facebook.
ps2. Non così tanto sei sexy come filosofo :D
Ma andando avanti nel tempo, per quanto le rivoluzioni, penso a quella francese ad esempio, nel tempo possiamo dire che sono sempre fallite se si vogliono vedere in termini assoluti, hanno comunque portato ad un riordino, qualcuno dei vecchi regnanti ci ha rimesso la testa e nuovi potenti si sono affacciati, sfruttando le novità del nuovo sistema, non si è mai giunti ad un sistema che fosse basato sulla cooperazione anzichè al potere di forza, ma forse questo è per la natura umana o forse è dovuto ad istinti e a retaggi comportamentali, ad esperienze.
Ma il punto è che se non vi sono delle rivoluzioni, il potere tende sempre ad accentrarsi e a prender spazio sui più deboli, perchè il potere ti fa espandere in maniera esponenziale.
Per andare ai giorni nostri e rispondere strettamente a Massimo, prima dell'avvento 5 stelle, stava maturando in italia un forte disagio, e per i tempi odierni anche una forte partecipazione, è chiaro che un cambiamento lo puoi ottenere soltanto organizzando questo disagio, non a caso i regimi hanno da sempre vietato la piena libertà di associazione, magari poteva sfociale in una protesta dura, sicuramente quantomeno moderatamente violenta, che avrebbe potuto lasciare un segno. Magari sarebbero crollati molti impianti burocratici, e riorganizzato gli apparati sociali (per intenderci lo stato), sarebbero potute venir meno alcuni privilegi e caste, sicuramente non tutte, perchè come la storia insegna quelli bravi sanno sempre reciclarsi. Sarebbe stato difficile, avrebbe portato il paese a dover affrontare rappresaglie pesanti, anche e soprattutto sul piano economico, ma poteva essere un nuovo inizio o comunque quantomeno sarebbe stato un modo per rallentare l'accentramento di potere.
L'unica strada per compiere un cambiamento più o meno grande nel modo più indolore possibile, è quello di organizzare piccoli attivismi locali, su piccoli progetti, su cose che cambiano l'educazione, il contesto sociale e l'esperienza di vita sociale. Una rete di cellule autonome che si aiutano e si trasmettono l'esperienza ma che operano a livelli locali, con azioni concrete, piccole, dal azienda agricola cooperativa, alla lottizzazione di quartiere. Ripartire dalle piccole comunità. Dove conta il singolo individuo e la sua vita.
Io sono dell'idea contraria, che i paradigmi del vivere sociale siano bene o male dettati dalle classi dominanti e orientino l'agire collettivo. Naturalmente questo a livello di massa, poi vi sono sempre le piccole realta' che cercano margini di indipendenza dal sistema dominante, ma che non hanno mai i numeri per arrivare a determinare il "paradigma".
Basti vedere quanto succede oggi in ogni ambito, se il mainstream decide che Gheddafi, Saddam Hussein o Assad sono dei "ditatori", questo diventa il paradigma dominante che determina opinioni e reazioni della stragrande maggioranza dei cittadini. E diventa lecito seppellirli con i bombardamenti.
Lo stesso si dica per Euro, dottrina LGTB, Accoglienza migranti...
Il paradigma non e' la "risultante del nostro sistema sociale", quanto piuttosto la direttiva del nostro sistema dominante. E il popolino si adegua senza batter ciglio.
A cambio di paradigma, al giorno d'oggi, equivale il passaggio da una moda all'altra. Indica il cambio del colore dei calzini (ma i calzini rimarranno sempre calzini)
Quando lo Stato da, lo deve fare sotto forma di scambio: assistenza agli anziani, disabili, rimboschimenti, manutenzione nelle spiagge, pulizie straordinarie delle città ecc.
Vedete in Italia per come la vedo io, la maggioranza della gente ha un rapporto forte con la furbizia. Anche il Vangelo di Luca cita qualcosa sulla astuzia, il versetto 16:8 recita " i figli del mondo infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della Luce.
Ora non è che i Vangeli sono un esclusiva per l'Italia, ma in alcune zone della nostra Nazione una buona parte dei cittadini, sono fieri di essere non in linea con le istituzioni e non hanno tutti i torti. Abbiamo un art. 4 della Costituzione che dovrebbe garantire il lavoro a tutti e invece niente. Pensate che è una cosa normale prendere in giro i cittadini per quasi 70 anni. E da qui (e non solo) il cane che si morde la coda.
Quello prima ancora è stato il soppiantamento della società greco-romana con la società nobiliare, dal mito Cristico del I secolo a Carlo Magno del VIII. Il grido era GIUSTIZIA.
Tutti vennero conclusi attraverso una contrapposizione tra offerte idealistiche (impero-cristianesimo, comunismo-capitalismo) una delle quali era la meno peggio.
Crediamo davvero che tutta questa pulsione di contenuti new age sia solo frutto del caso (cure alternative, teorie del complotto, alimentazione vegana, rielaborazione storica)? Ci sono buone probabilità che sia proprio una delle offerte idealistiche su cui dividere la società nel prossimo "cambio di paradigma"
Pensiamo davvero che le valanghe nascano da valle?
Fondamentalmente noi non siamo altro che ripetitori: le nostre passioni, le nostre idee, le battaglie che scegliamo di intraprendere (rinunciando a tutte le altre), non sono che il frutto della cultura del nostro tempo, che noi assorbiamo come spugne.
Quello che ci interessa non può che essere già stato concepito, deciso e trasmesso preventivamente, esattamente come accade per ogni contenuto televisivo. Non avrebbe avuto così tanta popolarità da poter conquistare il nostro subconscio altrimenti.
@MassimoIn soldoni tendo anch'io a vederla così. Siamo noi gli artefici materiali dello stato delle cose. Vedere lo stato delle cose come la causa di noi stessi è incoerente. Ma noi ragioniamo da una prospettiva per sua natura svantaggiata. Noi osserviamo i fenomeni e li giudichiamo con le informazioni in nostro possesso. Ma una colonia di topi in una gabbia che vede presentarsi periodicamente il formaggio ragionerà allo stesso modo. Noi partiamo da una condizione di ignoranza relativa, nella quale non possiamo sapere se lo stato delle cose e i suoi miliardi di componenti casuali non siano in realtà frutto di una volontà apicale. Il grande rilievo di conoscenze esoteriche e gruppi iniziatici nel sottobosco culturale farebbe sospettare qualcosa...
Ps: Non parlo della "certa gente" normale, che sono per la maggior parte brava gente, ma di quella minima percentuale che comanda!!
Buona sera a tutti
Insomma, per come la interpreto io, cambio di paradigma significa spogliarsi di tutti i dogmi, fare tabula rasa e ricreare la nostra realta'/verita'.
Ma e' un processo che va fatto prima dentro di noi e poi l'attuazione pratica al di fuori seguira' naturalmente, avverra' in automatico.
Einstein diceva I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha generati.
hai centrato il punto ;)
se posso dare un suggerimento a redazione ed ai gentili e attenti lettori di luogocomune:
negli anni '90 lessi ed iniziai ad applicare la prima delle seguenti guide e via via le altre:
GUIDA PRATICA PER IL NUOVO PARADIGMA – Volume I
visionealchemica.com/.../...
ABBRACCIANDO L’ARCOBALENO - Volume II
visionealchemica.com/.../...
DIVENIRE - Volume III
www.visionealchemica.com/.../DIVENIRE.pdf
MESSAGGIO PER EQUIPAGGIO DI TERRA - Volume IV
visionealchemica.com/.../...
mi auguro che qualcuno di voi, compreso redazione, le legga
Ora potete anche sorridere, ma così sarà..
Credo proprio di si' Peonia, ci sara' bisogno di una bella scossa perche' cio' avvenga!
inizia dal primo libro... in verità è abbastanza piccolo e se puoi cerca di leggerlo subito... il tempo è tiranno
Innanzi tutto un grazie per la tenerezza, visto che sono tra gli utenti che spesso hanno inneggiato a questo tipo di cambiamento , mi sento leggerissimamente e piacevolmente chiamato in causa.
In primis vorrei sottolineare il fatto che personalmente ho usato questa espressione “cambio di paradigma” trasponendola da ciò che per anni all’università fu la mia materia di studio : la metodologia delle scienze sociali.
Durante i miei studi, naturalmente, mi sono imbattuto in Thomas Kuhn e nella sua teoria di scienza rivoluzionaria (it.wikipedia.org/.../...).
E’ da quegli studi che oggi traggo spunto per l’utilizzo dell’espressione “cambio di paradigma” , che personalmente ritengo possa essere un ottimo esempio per spiegare la relazione che intercorre tra noi (i cittadini) e chi ci governa e a tutti quei meccanismi sottostanti questo “rapporto”.
Mi sembrava un ottimo sistema per spiegare che stando dentro un paradigma (sistema politico italiano) si arriva ad un certo punto in cui i paradossi sono talmente numerosi e irrisolvibili (mi pare che questo nel nostro caso sia sotto gli occhi di tutti) che questo paradigma diviene inadeguato e nasce nella comunità scientifica (metaforicamente,NOI cittadini) l’esigenza di “cambiare”.
Ma per essere più precisi vado a spiegare più profondamente il senso delle mie parole:
la ricerca scientifica (nel nostro caso la nostra vita sociale,antropologica e anche politica) mette continuamente in luce fenomeni nuovi ed insospettati.
Ciò accade per la ragione che, ad un certo momento, la comunità scientifica (nella mia metafora, NOI cittadini) prende coscienza di un’anomalia, di un problema che sfida gli assunti centrali del paradigma (nel nostro caso potrebbe essere ad es. la democrazia, le libere elezioni,il modo in cui è nata e cresciuta la politica) e che costringe la comunità degli scienziati (NOI) a sostituire il vecchio paradigma con un altro: questa è una rivoluzione scientifica, che si attua mediante la scienza straordinaria (esemplificando nel nostro caso potremmo chiamarla solo “rivoluzione” anche se il termine mi pare obsoleto e inappropriato, anche esso retaggio del vecchio paradigma…. ma questo è tutto un altro discorso).
Gli scienziati (nel nostro caso sempre NOI), di fronte alla massa di rompicapo che non riescono a risolvere con l’applicazione di quel paradigma, mettono in dubbio i principi fino a quel momento seguiti (destra, sinistra, centro, elezioni PCI, DC, PSI, Forza Italia,PD, PDL, M5S, il “dai sù andiamo a votare per cambiare le cose ecc. ecc. ) e accettati come “dogmi” (costituzione, repubblica,democrazia , il MIO voto può cambiare le cose ecc. ecc.), e vanno alla ricerca di un paradigma nuovo, incommensurabile (o “incompatibile”) con quello precedente.
Andando avanti:
Non vi può essere confronto tra i due paradigmi (questa è una parte molto delicata, capite bene il perché….. e il perché, in questo caso può essere identificato nel motivo stesso che ha spinto Massimo a scrivere questo articolo e a me, Emiliano, a non comprenderlo) , perché a seconda del quadro teorico muta il significato attribuito alle osservazioni empiriche (all’articolo di Massimo, alle cose di tutti i giorni, alla routine quotidiana, agli sbattimenti cui siamo tutti sottoposti) e agli esperimenti che dovrebbero confermare o falsificare il modello in questione (le NOSTRE reazioni a tali accadimenti).
E ancora:
I tempi di una rivoluzione possono anche essere lunghissimi (he….. purtroppo è proprio così).
Ma quando essa avviene è come se si entrasse in un nuovo mondo: «quando mutano i paradigmi, il mondo stesso cambia con essi»
in realtà io umilmente sostengo il contrario….. è il cambio di paradigma che ti porta a vedere il mondo in modo diverso, e a cambiarlo……. non è il mondo e la sua visione a cambiare il paradigma…..
è il nuovo paradigma a trasformare il mondo.
È il paradigma, il punto di vista, il quadro concettuale, il “mondo”, a risultare mutato.
Occorre quindi ripensare tutto: concetti-base, metodi, problemi. Un abisso di incomprensione si spalanca fra i sostenitori di due paradigmi differenti. Non ci si comprende più, non si comunica più. Si hanno concezioni del mondo diverse.
Il passaggio da un paradigma all’altro segna una trasformazione del modo di vedere le cose. I dati che si hanno a disposizione sono magari gli stessi di prima, eppure vengono interpretati in modo diverso.
il paradigma è inevitabilmente il prodotto del sistema in cui viviamo ma, come scritto sopra arriva un punto in cui un paradigma (quello attuale) non regge più, e la svolta avviene, in primis capendolo, e successivamente adottando sistemi nuovi (quelli del futuro “nuovo paradigma”) per vedere, per capire, interpretare e dare spiegazioni, ripensare e ri-vedere la funzione di organi e poteri istituzionali, però ….. è qui sta la mandracata, usando metodologie diverse da quelle del paradigma che si vuol superare (un esempio in campo scientifico può essere Il passaggio dal sistema tolemaico al sistema copernicano) è qui che sta la vera rivoluzione…… perché un conto è cercare di cambiare una cosa, tutt’altro è vedere una cosa in modo completamente diverso. Vedendo una cosa in modo completamente diverso si vengono a creare delle soluzioni “nuove” che la vecchia visione ottundeva.
Non vado dai Carabinieri a chiedere un nuovo paradigma….. devo sforzarmi di vedere il mondo con una visione diversa da quella ad oggi dominante, chiaramente formata da NOI, ma arrivata ad un punto di rottura e ciò nonostante “qualcuno” (non chiedetemi chi e come perché ci perderemmo nell’abisso) ha un forte interesse a mantenere tale.
E ripeto, a mio modesto avviso, sperare che QUESTO sistema fatto di PD PDL M5S o Lega possa con l’uomo giusto, il leader carismatico, ecc. ecc. “cambiare le cose” vuol dire continuare ad avere una visione gerontoparadigmistica che rigetta il NUOVO potenziale PARADIGMA……. rifiuta una visione NUOVA, inesplorata e rischiosa della realtà.
N.B. Ora che ho fatto il fichetto però non chiedetemi come fare tutto ciò perchè, onestamente, non ne ho la più pallida idea !
Quindi, a mio parere, l'unica risposta possibile allo stato angosciante nel quale ci troviamo a vivere è quella di cercare di modificare, lentamente ed incessantemente, tutte quelle variabili che alla fine della fiera producono proprio il paradigma in cui viviamo.
Proprio chi sente la necessità di un cambiamento radicale, è spesso preda del sistema che ripudia,
si straccia le vesti, ma non rinuncia, nemmeno in parte, a tutto ciò che lo rappresenta.
E' secondo me, esattamente il "cercare di modificare lentamente ed incessantemente" se stessi e il
proprio stile di vita togliendo ossigeno al sistema, un modo pacifico per porre il seme di un lento e
duraturo cambiamento.
L'utopia del "Pianeta verde" tale è, ma ci indica la strada da percorrere e lo si può fare, anche individualmente.
Mi piacerebbe però sapere quanti sono coloro che pur di cambiare le cose, sarebbero disposti magari a trasferirsi nella
casa del nonno in campagna, coltivare nel tempo libero la terra, o quanti siano disposti a rinunciare ad un auto
nuova quando la vecchia è in ottime condizioni, oppure a cambiare lo smartphone col nuovo modello che si
accende quando lo mandi a quel paese.
Penso che solo un crollo fisiologico e catastrofico di questo sistema possa porre le basi per una nuovo vivere... forse.
Forse c’è ancora bisogno di tempo per andare al di là dei “paradigmi”, al di là di quel conformismo che porta ad utilizzare frasi fatte ma che, comunque, rappresenta l’inizio di un qualcosa che mira al cambiamento….vero….
seguiro' il tuo consiglio
Problema di crisi di valori, tra cui, che le parrocchie sono semi-vuote.
Intanto,
penso che il requisito fondamentale (non sufficiente, giusto il primo) per il cambio di paradigma è:
"Ama il prossimo tuo come te stesso."
E' una parola, e chi ci riesce?
Forse, purchè il mio prossimo mi stia lontano e non rompa le scatole come una suocera.
Riuscite ad amare come voi stessi (ammesso che siamo almeno in grado di tenere a noi stessi perchè neanche questo è automatico) la Lorenzin e chi vi obbliga a vaccinare i vostri figli?
O Renzi, Attivissimo, o chi ci riduce in miseria?
Non vorrei insistere ma il Progetto MONDO MIGLIORE del Coemm e tutti coloro che vi partecpano stanno cercando di farlo.... sembra Utopia ma non lo è.. se solo la smettissimo di darci sempre per vinti!
C'era una volta un uomo, a cui succedevano tante cose strane. Non sapendo cosa gli stesse capitando e il come e il perche' ando' a chiedere aiuto ad un politico in carica. Questo fu molto interessato e perplesso, gli disse che solo il governo aveva i mezzi per fare cio' , nessun altro. Gli disse che lo avrebbe aiutato, gli disse di tornare da lui dopo qualche giorno. L'uomo torno' fiducioso, ma lo stesso politico lo accolse con sdegno e arroganza:"non succede nulla, non so di che parli" e gli sbatte' la porta in faccia. L'uomo torno' a casa furioso, arrabbiato con il politico e criticandolo e maledicendolo tutta la sera. Quella notte ebbe un sogno, vide il politico imbavagliato e legato come un pupazzo, la sua anima era in catene, non poteva liberarsi. Una voce gli disse "vedi, questo e' l'uomo con cui te la prendi tanto, ma bada stai perdendo tempo, perche' lui non e' piu'".
Uno saggio disse un giorno, perdonali perche' non sanno quello che fanno quindi per risponderti non li odio, non li amo, ho solo tanta pena per loro!
In quanto anche io facente parte, a quanto pare, del "club tenerezza" devo dire che hai espresso più che correttamente anche il mio pensiero. E in maniera decisamente molto più chiara di quanto sarei riuscita a fare io.
Io ho sempre rimproverato grillo e 5 stelle di non aver investito i milioni dei rimborsi per organizzare appunto qualcosa di completamente diverso (sai quanti campi , quante imprese fallite si sarebbero potuti acquisire e avviare a nuovi tipi di gestione con criteri di collaborazione invece che di profitto, magari usando anche un nuovo tipo di denaro...).
invece si continua sempre sulla vecchia strada, concependo solo stampelle del vecchio sistema (finanziamento piccole imprese..... vaffanculo !).
Bisogna creare delle isole immuni dal richiamo del "dollaro", isole che dovrebbero provenire non da chi non ha o non ha da perdere (sfrattati, disoccupati, arrivisti, incapaci) ma da chi invece si mette in gioco rischiando. Penso a imprenditori, industriali, commercianti, dipendenti, possidenti che invece di accumulare ricchezza , il surplus la dedichino au progetto organico di "socializzazione".
io il progetto ce l'ho, ma mancano le persone iniziali.
Diventa dura combattere contro gente così ... al momento una soluzione non l'ho trovata.
Per ogni piccola variabile che riesci a cambiare in meglio, loro che sono più organizzati, te ne cambiano 5 in peggio!
Come li batti?
www.azlyrics.com/lyrics/genesis/theknife.html
Per curiosità sono andato a leggere cosa è questo progetto Coemm che sentivo per la prima volta, e alla voce chi siamo ecco che trovo:
E il comitato scientifico:
mmm ucci ucci sento odor...
Sarebbe cmq interessante vedere nel concreto che hanno fatto.
La risposta è no.
Tutte le "civiltà" che ci hanno preceduto, il cui mezzo per evolversi era lo sfruttamento indiscriminato delle risorse a disposizione sono finite, sparite.
La differenza era che prima, ognuna di queste aveva un campo "limitato" di azione, mentre ora la nostra, ha globalizzato il proprio confine, e non si fermerà fino a che non ci sarà il deserto totale.
E per arrivare a questo potrebbero bastare anche solo i prossimi cinquanta/cento anni.
D'altronde l'impero romano è durato anche di più.
Sopravviveranno quelli che nel frattempo si saranno adattati, sempre che ci siano ancora delle condizioni a cui potersi "adattare".
E' probabilmente una fatto istintivo quello di voler espandere il proprio spazio al massimo, il problema è che raggiunto il limite per un certo tipo di espansione, si deve crescere in maniera differente, nuova.
Stiamo vivendo un tempo nel quale è alle soglie la nascita di nuovi strumenti potentissimi. La vera ricchezza, il vero potere è dato sempre da due cose: il tempo, e l'energia (strettamente collegate anche in fisica). Prima l'energia era data dalla forza lavoro della braccia umane, pertanto un "vecchio" potente era colui aveva la possibilità di controllare tanti uomini (energia). Oggi l'uomo è superato, lo era già da un po con le macchine, solo che queste avevano necessità di essere guidate da più uomini, con l'automazione l'utilità dell'uomo viene sempre meno e presto pochi uomini potranno attraverso l'uso di macchine autonome costruirsi tutto ciò che vorranno.
Quando si parla di intelligenze artificiali, a questo serviranno, non saranno capaci, almeno non è nelle attuali previsioni, che sappiano darsi autonomamente uno scopo, ed è lo scopo che controlla le decisioni. I padroni, i nuovi potenti, controlleranno queste macchine autonome dandogli lo scopo che gli farà più comodo, gli insegneranno come curare, a produrre nei campi, ad assisterli e tutto il resto.
@Mazzucco
Il cambio di paradigma stà non nel cambio di sistema sociale e altre stronzate simili che sono solo la sintesi migliore possibile del paradigma che c'era alla base. Il cambio lo si avrà quando si passerà dalla ricchezza energetica, alla ricchezza temporale. Alla qualità di come si passa il tempo a disposizione. Quindi il passaggio dal quanta energia si riesce a smuovere al come si utilizza invece l'energia a disposizione. Questo è il passaggio essenziale.
Si è passati da esseri "primitivi" capaci di usare solo l'energia dei propri muscoli, a poter grazie alle tecnologie smuovere immense quantità di energia.
Pochi disponibili a cambiare le proprie abitudini
Ma và che caso
Pienamente d'accordo, hai espresso benissimo il significato del "cambio di paradigma" e il potenziale deterministico del paradigma stesso rispetto all'antropizzazione del reale da parte dell'uomo.
Resta ancora da distinguere come nella genesi di nuovi paradigmi, pochissimi di essi nascano autonomamente e si pongano realmente in maniera "rivoluzionaria" rispetto allo status quo, mentre la stragrande maggioranza rappresentino un finto cambiamento indotto dallo stesso paradigma vigente per continuare a perpetrarsi ad lib.
Grazie
Se parliamo provocatoriamente, vanno bene le tue asserzioni, se invece parliamo nel concreto, ti posso dire che ovviamente non tutti sono d'accordo a cambiare il paradigma, perchè c'è evidentemente un numero di persone che stà più o meno bene in questo status quo, e per i pochi disponibili a cambiare le proprie abitudini ti dico che hai pienamente ragione, ma quei pochi possono diventare molti di più se gli si fa vedere concretamente in funzione un modello differente.
Sulla base di questi ragionamenti sostengo che non vadano bene i grossi progetti, i cari leader, i movimenti ecc... ma occorre overe si un orizzonte di lungo respiro, ma quello deve essere solo l'orizzonte finale, intanto va operato nel concreto con piccole cose, che possono essere anche un condomineo, e poi riproporre e scalare i modelli, fare le cose lentamente e gradualmente, perchè è un cambiamento che intacca il modo di relazionarsi, di vivere, e delle esigenze. Nel mondo del tutto e subito non è possibile realizzare questo tipo di cambiamento.
Se la mia idea di cambiamento è passare dal quanto al come, è chiaro che il come inteso come qualità del tempo, non si può stravolgere le cose, non saremmo abituati, non sappiamo come, andremmo in contro ad un altro grosso fallimento.
Essendo all'oscuro di tutto son certo che riuscirei nè a scrivere nè a parlare dell'argomento in pubblico, di una O per esempio e nel suddetto cerchio trovarvi un non so che anno era oltre al:
i bambini di oggi saranno gli uomini di domani...... e gli uomini di domani saranno i bambini di oggi...... e i bambini di oggi saranno gli uomini di domani......
In caso fossi fuori tema vi rientrerò leggendo l'articolo.
Non si è mai visto un "cambio di paradigma" partire dal basso, dalla gente. Tutte le grandi rivoluzioni, tutti i grandi cambiamenti sono sempre stati organizzati e gestiti dall' alto, dai centri di potere. Il cittadino comune non può fare assolutamente nulla se non cercare di modificare al meglio se stesso, cosa sicuramente auspicabile ma che influisce ben poco sul paradigma sociale. Certo si possono migliorare le proprie relazioni umane, la propria famiglia, la propria cerchia di persone, ma senza le "armi" non si rovesciano i "troni".
Avete mai visto le galline di un allevamento intensivo detronizzare gli allevatori e riprendersi la loro libertà?
Al massimo qualche pollo eroico può rifiutarsi di deporre le uova...ma a quale risultato? Quello che da gallina ovaiola diventerà gallina da carne e tutto il resto rimarrà identico.
Se anche tutte le galline smettessero di deporre le uova, l'allevatore si limiterebbe a rimpiazzarle con altre e venderebbe quelle ribelli come carne.
E se per utopistica ipotesi, tutte le galline riuscissero a organizzarsi (impossibile senza un leader...e se una si erigesse a tale ruolo diventerebbe immediatamente carne), a rompere le sbarre delle loro gabbie, ad assalire e uccidere l'allevatore e riconquistare l'agognata libertà, cosa accadrebbe dopo?
Semplice, morirebbero tutte! Chi in pasto agli animali selvatici, chi sotto le auto e chi semplicemente di fame, in quanto abituate da generazioni a una vita di prigionia non sarebbero in grado di sopravvivere senza quelle sbarre che le rinchiudevano ma allo stesso tempo le proteggevano.
Qualcuno forse si illude che per noi umani sarebbe diverso?
Forse di diverso ci sarebbe solo che si presenterebbe un allevatore travestito da gallina a promettere gabbie con le porte aperte (che difendono ma non imprigionano) ma poi a causa delle volpi verrebbero nuovamente chiuse. Con l'unico risultato che l'allevatore 2 ha fregato le galline all'allevatore 1...e non è da escludere che la rivolta delle galline l'abbia organizzata proprio l'allevatore 2 :-).
Poniamo l'ipotesi di un reale cambiamento delle coscienze da parte di un gran numero di persone...La prima domanda è:
Dove?
E la risposta è ovvia, ovvero nel mondo occidentale, dove c'è cultura e benessere, nei paesi poveri tutti questi nostri bei discorsi sono lontani anni luce dalla realtà delle persone che devono combattere quotidianamente la fame, le malattie e tutto il resto.
La domanda successiva è COME realizzare il cambiamento (parziale visto che riguarda solo una parte di mondo)?
Attraverso le elezioni? Hahahahahahahahah
Con una rivoluzione armata? Hahahahahahahahah....chi ha le armi, chi le sa usare e come si concilia la ritrovata coscienza con la violenza?
Attraverso la disobbedienza mediante atti di eroismo individuale? Dopo i primi eroi morti quanti sarebbero ancora disponibili a emulare le loro gesta? E se per ipotesi utopistica fossero veramente tanti quanto ci mette il potere a rimpiazzare tali "criminali" (perchè così verrebbero definiti) con altrettanti terzomondisti ben felici di essere schiavi di un padrone migliore?
Ho visto qualche video di incontri che hanno fatto. Alcuni personaggi già li conoscevo es. Nino Galloni.
Molti di quelli che ho visto sono persone con buone idee e propositi. Ma la cosa da tenere bene a mente quando nascono questo genere di partecipazioni, è come poi convogliano queste energie. Ricordo che anche il M5S, prima che divenisse tale, aveva qualche spunto interessante all'interno. Quelli li puoi trovare, oggi più di rado, anche in vecchie strutture come PD o robe simili (ormai difficilissimo in loro perchè sono vecchie puttane usurate e sgamate).
Comunque spunti interessanti ce ne sono, quantomeno ci sono personalità interessanti, che se non vengono convogliate male possono offrire qualcosa di concreto.
aggiungo anche heartminded...
www.youtube.com/watch?v=ZF20yFbJRXU
Grazie
Il cambio avviene solo quando i dissidenti riescono a raggiungere un numero e/o una potenza tale da sovvertire la WeltanSchauung (la visione del mondo o "vulgata corrente") diventa tanto palesemente quanto sofferentemente insopportabile.
E non può essere cambiato senza una serie di sofferenze anche maggiore, perchè chi rimane attaccato alla precedente visione può diventare anche violento nel suo rifiuto del cambio di paradigma.
- Pijate un bel rilassante, mettete comodo, medita e vedrai che dopo un pò, alla seconda sinapsi a destra vedrai che quarcosa te cambia. E portate un giacchetto che fa freddo (era Ottobre)
- Eh ho capito ma cor resto der monno come a mettemo..? mo' nn è che se cambio io l'altri se svejano.. ennò, quelli stanno bbene coi prosciutti agli occhi!
- eee adesso! er monno.. è arrivato er fenomeno! miliardi de persone che se fanno i cazzi loro e tu glje vuo' imparà come se sta ar monno..
- Quindi ce dobbiamo tenè sto cazzo de monno violento e cinico?
- Embè? V'a spiegato pure Dante v'a spiegato: prima de annà nei mondi de lassù, ve tocca esplorà i monni de quaggiù, conoscere er male fino ar profondo.. Se vuoi imparà a fare le cose bene te tocca sbaglià, e' regole so regole...
- Quindi? sto cambio di paradigma non ci sarà?
- A ragazzè, pensa pe' tè, vivi tranquillo come te senti, agisci e pensa in modo coerente e soprattutto, nun me rompe i cojioni!
er monno sta bbene così com'è, sennò sarebbe diverso. O' vuoi diverso? Prima mparate ad accettà er paradigma dell' altri. Mò magna che te se fredda..
Da "A cena cor Supremo",Celestial edizioni
Una volta, o forse ancora tuttora, si usava un modo molto semplice ma geniale per catturare le scimmie.
In sostanza si usava un vaso dal collo stretto e fissato a terra o su un muretto se volete.
All'interno del vaso si mettevano delle noci di cui le scimmie sono ghiottissime.
La particolarità di questa trappola è che la mano (della scimmia) si infila perfettamente attraverso il collo del vaso, ma appena avvinghia le noci la mano si stringe a pugno e in questo modo non riesce più a passare attraverso il collo stretto del vaso.
Le scimmie non lasciano la presa, apparentemente non riescono a capire che con il pugno chiuso non riescono più a tirare fuori la mano del vaso e rimangono intrappolate. Successivamente il cacciatore le cattura con facilità. E perdono la libertà.
Cambiare paradigma sarebbe rompere il vaso, se possibile, oppure rinunciare alle noci e tirare fuori la mano. Ma chi è che ha il coraggio di fare questo?
Rompere il vaso significa affrontare il potere oscuro e distruggerlo. Ma questo è quasi impossibile: è troppo forte.
L'altra soluzione è cambiare profondamente dentro di sé rinunciando a tutto ciò che ci tiene legati ai vecchi paradigmi capendo che sono cose che non funzionano e non ci servono in verità.
Ma anche questo è un lavoro difficile e faticoso e molto ma molto doloroso, e molto ostacolato. Chi è in grado di farlo?
Eppure è l'unica strada.
E' vero che ci sono persone, entità, forme pensiero che fanno di tutto affinché l'uomo non capisca le trappole.
Ma è vero che nelle trappole la maggior parte degli uomini ci si è ficcata dentro di sua spontanea volontà (anzi direi che ha contribuito a crearle) e non è disposta a rinunciare ad alcunché per riconquistare la libertà che è la cosa più preziosa che l'uomo ha. La propria energia personale, il proprio potere, la propria via.
Ho un amico che odia il suo posto di lavoro ma che guadagna tantissimo. Dice che si sente uno schiavo. Gli racconterò come catturano le scimmie (cioè noi) i Banchieri... Grazie!
Praticamente hai descritto, in modo diverso e personale, il tema del libro di George Orwell "La fattoria degli animali".
Un po' meno conosciuto del più famoso "1984" ma validissimo.
Ci hanno fatto anche un film di animazione:
it.wikipedia.org/.../...)
Bello se vi capita vedetelo........ma il romanzo è chiaramente meglio.
Ne deduco che, se ognuno avesse modo, tempo e volontà per darsi un'aggiustatina... la società ne gioverebbe all'istante.
Ritengo dunque che il "cambio di paradigma" sia innanzitutto un impegno individuale.
Lux-fiaba - Rinunciare a 3 o 4 misere noci, aprire il pugno e andarsene liberi è un eccellente esempio!!
A chi fare la "domanda in bollo" ? - 1
Prima di tutto a noi stessi. [tu Massimo, per esempio, non hai accettato la versione ufficiale dell'11/9 che ci fu propinata dal mainstream; non hai accettato in primis su te stesso quel paradigma]
Conosci te stesso per (provare a) conoscere/capire il mondo.
Asserzione semplice ma non banale, secondo me.
In sostanza la politica delle gocce che diventano un mare. Un lento ma continuo mutamento che applicato con costanza può portare lontano.
A chi fare la "domanda in bollo" ? - 2
In secondo luogo a tutto quello che ci circonda. [tu Massimo, per esempio, non credi di contribuire ed avere contribuito a cambiare il paradigma dell'11/9 ? Una tessera importantissima del mosaico]
Esercitare una attenzione e "pressione" costante su quanto ci circonda cercando di coinvolgere le persone nel cambiamento ... difficile eh ... e come fare? Se ti capiscono, ed accettano il concetto, faranno tutto da soli. Altrimenti una piccola spinta potrebbe essere la gradualità ... avendo fiducia nell'incredibile capacità di adattamento dell'essere umano.
p.s. in rif. alla seconda "risposta" , specifico, sono tendenzialmente un ottimista e tendo a dare fiducia alle persone. Ingenuità ? No, speranza nel cambiamento. Spesso disattesa. Vero. Ma come ogni sentimento e rapporto (personale e non) necessità di attenzione, tempo, ed in parte, dedizione. Bisogna crederci.
Le citazioni farlocche lasciamole ai rossobruni, che di bolscevico non hanno manco le dita dei piedi, per favore...
Ad esempio, qualcuno che ha studiato perché il nostro sistema finanziario ed economico è malato ha capito che non è guaribile perché sbagliato nelle fondamenta e che l'unico modo è costruirne uno nuovo che non abbia nulla in comune con il vecchio. E' per questo che nel 2009 è nato Bitcoin.
Quando nel 2011 ho cercato su queste pagine di spiegare che la novità era una totale e completa rottura con il passato sono stato criticato dalla comunità di LC tutta, chiaramente senza che però le critiche fossero sensate e nel merito: semplicemente le persone non erano in grado di adattarsi ad un cambio di paradigma, perché costringe a rivedere tutto ciò che uno conosce (o pensa di conoscere).
Al tempo un Bitcoin valeva circa 1€, e la pluralità delle persone di LC (soprattutto quelle che pensano di intendersene di economia) ha messo in guardia tutti gli altri di non toccarli perché avrebbero perso tutti i loro soldi. Chi se ne è sbattuto di critiche infondate è andato però avanti lo stesso ad approfondire l'argomento e tutte le cose correlate.
A distanza di soli 6 anni, Bitcoin sta passando dall'essere un giocattolino per pochi nerd in grado di utilizzare complessi programmi sul pc a strumento finanziario in grado di mettere in mano ai singoli (persone qualunque) una completa autonomia finanziaria, al riparo da banche, governi ed altre strutture nate per schiavizzare le persone e farle lavorare per loro.
Oggi un Bitcoin vale circa 3500€, cioè 3500 volte più di allora.
Per far capire l'immenso apprezzamento che c'è stato, chi allora avesse comprato 300€ di Bitcoin tanto per provare a capire come funzionavano oggi si ritroverebbe in mano un capitale di più di un milione di euro, spostabile in tutto il mondo in barba alle frontiere e vincoli di ogni sorta e tipo.
Quando tra qualche anno l'attuale marcio sistema economico collasserà sotto il peso dei debiti e tutto ciò che ci è stato costruito sopra ed un nuovo mondo che utilizzerà le cryptovalute invece delle valute fiat prenderà il suo posto, i libri di storia parleranno di un "cambio di paradigma", e le persone si chiederanno come mai, pur vivendolo, non se ne erano accorti.
A volte i cambi di paradigma sono talmente radicali che ci vuole una certa apertura mentale e voglia di mettersi in gioco per accorgersi che stanno avvenendo (prima che sia troppo tardi per approfittarne).
In altre parole il cambio di paradigma spesso avviene sotto i nostri stessi occhi ma ci se ne accorge quando è già avvenuto.
Ti auguro che nel tuo wallet ce ne siano molti di più , ma se non ricordo male già allora il mining era difficile nonostante la giovinezza del sistema.
Pazienza, la tech è interessante lo stesso, anche se non ci si arricchisce.
Il mining è una attività da tecnici e non capisco perché la gente si fissa e ci si interessa.
Comprarli, usarli e venderli invece è una attività da tutti.
I gamers sono inca**ati con i miners perchè fanno man bassa di schede video di medio livello che sono diventate introvabili per utilizzare le GPU per i calcoli
Un avvertimento per TUTTI , ora i siti di streaming hanno implementato applet java che caricano il processore al 100% per effettuare il mining a spese vostre, okkio
www.tomshw.it/.../
in fondo all'articolo si nominano delle estensioni per bloccare il JavaScript. non le ho ancora provate ma di certo lo farò..
Può essere remunerativo, ma è una operazione da fare con molta competenza, altrimenti si spendono (molti) più soldi dei possibili guadagni.
Non sono applet Java (che ormai sono disabilitati per default ovunque), ma normale codice JavaScript (Java e JavaScript hanno la parola in comune ma sono totalmente diversi e non hanno assolutamente nulla in comune).
Perché, ti spiace riuscire a far guadagnare qualche spicciolo a chi fornisce del contenuto di cui tu puoi usufruire gratuitamente?
Un articolo invece in tema, per chi si stesse perdendo la più grande rivoluzione che sta avvenendo sotto i nostri occhi da quando è nata Internet:
La criptoeconomia sta fiorendo sotto i vostri occhi
Allusioni grottescamente generalizzate ... ed etichette attaccate un tanto al chilo, qui e là, tanto per risultare più efficace.
Allora:
Primo: nessuno che sostiene seriamente (perché spero si stia parlando di chi parla seriamente, e non di qualche bimbominkia) il cambiamento di Paradigma, ha mai sostenuto che la cosa possa essere in alcun modo celere.
Questo io posso sostenerlo più di molti altri, perché sono stato il primo a portare con forza questa terminologia su LUOCOGOMUNE, quindi posso parlarne con cognizione di causa, e sono anche stato tra i primi a invocarne il riconoscimento, al punto che - per darne una misura - quella volta Pispax (non tutti sanno chi è) mi rompeva i coglioni su questa storia del paradigma, e me la rinfacciava prepotentemente ...
... e ora vedere un Mazzucco, che, in sostanza, si allinei ai medesimi fastidi che aveva un Pispax e che, come lui, dimostra di mischiare capre e cavoli, dà da pensare.
Chi come me ritiene questa visione valida, la ritiene valida solo come Tassello di un puzzle, e non come soluzione che avrebbe in una sola direzione il suo cammino. Quindi volerla dipingere come la stregoneria di Mago Merlino e la bacchetta magica, è veramente irritante.
Chi la sostiene, riconosce che il primo fondamento risiede proprio nel fatto che può essere SOLTANTO un processo lento, al punto che, io stesso (tra i principali sostenitori) asserivo (e asserisco) che è cosa che varrà per i nostri pro-nipoti, ad andare bene. Quindi?
Quindi ecco che verso il finale, quando Mazzucco (riporto testuale) dice:
Se la sta cantando da solo. Come se questa prerogativa non fosse quella di chi riconosce l'esigenza di cambiare il paradigma. Misteri della fede.
SECONDO MOTIVO:
No, ma ci sono posti da evitare, e cioè le cabine elettorali. Quindi sentire asserzioni che vogliono un cambiamento, da posizioni che continuano a legittimare il potere che funziona grazie a questo sistema, altro che tenerezza, direi.
E ripeto, prima che parta la carica delle iperboli di STOKAZZO, questo sarebbe solo un tassello.
Grazie per la scoperta, Massimo. Cosa c'entri, non si sa. Cioè, cosa vorresti dire?
A parte che un simile PENTOLONE che racchiude millenni di storie di Potere, sintetizzarlo in una summa così dozzinale, non può avere senso. Magari cominciamo a parlare dei secoli che abbiamo vicini. Senza contare che - COLCAZZO - che l'abbiamo voluto sempre noi.
In ultimo. Che un sistema non si possa cambiare con gli strumenti che ti dà il potere stesso: - è un fatto Non ultima, l'inculata fotonica che avete preso coi cinque stelle. E sia mai che lo scambiaste per una questione personale, no no, perché questa è solo l'ennesima dimostrazione che se i paradigmi non li compri al mercato, peggio ancora è credere di cambiarli con una croce s'un pezzo di carta igienica. A proposito di tenera Tenderly e dieci piani di morbidezza.
Quando arriveranno a disturbare seriamente, vedrai che magicamente
Spariranno
Diventeranno illegali
Diventeranno inutilizzabili
Altro a tua scelta.
Finché sono un trastullo per lo 0,01% della popolazione mondiale, ti lasciano usarlo, è normale, non è un cambio di paradigma.
Questo è certo, faranno di tutto per evitarne l'uso: peccato però che una volta che siano sufficientemente diffusi il loro utilizzo è inevitabile.
Per dire, anche le droghe sono illegali, ma non mi pare che siano difficilmente accessibili a chi vuol farne uso.
Bitcoin funziona attraverso una rete p2p priva di server centrali e totalmente trustless: è impossibile da bloccare senza spegnere Internet. Ed anche in quel caso sarebbe dura perché la blockchain viene anche trasmessa via satellite.
Tieni presente che l'impossibilità di impedire qualcuno di usare Bitcoin, cioè l'incensurabilità, è nel DNA stesso della sua tecnologia: completamente e totalmente inarrestabile.
Non a caso fino al 2008, momento in cui Nakamoto è uscito con il suo famoso paper, sia il mondo della ricerca che quello dell'industria dava per scontato che un oro digitale fosse impossibile da realizzare.
Ti consiglio di approfondire, e se vuoi dettagli non esitare a chiedere.