La prima tragedia si chiama Mitt Romney. Il candidato repubblicano ha fatto il suo primo tour all'estero, infilando una tale serie di gaffes, nell'arco di pochi giorni, da far dubitare che fra le sue orecchie esista davvero qualcosa chiamato cervello.
Mitt Romney, che vanta fra i successi della sua vita la direzione dei giochi olimpici invernali di Salt Lake City, è arrivato a Londra nel giorno dell'inaugurazione delle olimpiadi, ed è riuscito a criticare gli inglesi dicendo che "ci sono forti dubbi sul modo in cui è stata condotta la preparazione di questi giochi, ed è tutt'altro che garantito che il risultato sarà positivo".
Ti invitano a cena, e tu per prima a cosa ti metti a criticare la tapezzeria.
Questa sua uscita da bambino saputello, della serie "io sono più bravo di voi", ha fatto talmente imbestialire gli inglesi, che lo stesso primo ministro gli ha risposto pubblicamente, dicendo che "una cosa è organizzare giochi olimpici estivi in una delle più grandi capitali del mondo, ben altra è organizzare i giochi invernali nel mezzo di una landa sperduta".
L'eco di questa sua gaffe non si era ancora spenta, che Romney è riuscito a vantarsi davanti alle telecamere inglesi ...
di Marco Cedolin
Ci sono vicende che meglio di altre riescono a rappresentare un momento storico ed una situazione sociale, incarnandone tutte le contraddizioni.
Quanto sta accadendo in questi giorni all'Ilva di Taranto é un teatro degli orrori in grado di aprire uno spaccato quanto mai esaustivo sul cortocircuito logico costituito dal mondo della crescita che posto nell'impossibilità di crescere ancora indefinitamente, decide di mangiare i propri figli degeneri, felici di assurgere allo stato di pasto, purchè il sacrificio serva a far brillare un attimo di più la stella morta del progresso.
Ma veniamo alla vicenda in sé, l'Ilva da quando esiste é sempre stata una fabbrica di morte, dispensatrice di veleni di ogni tipo, barattati al mercato delle "opportunità" con posti di lavoro ben retribuiti.
Alla luce di recenti analisi, diventate di pubblico dominio é pero emerso che i cittadini di Taranto (anche quelli che all'Ilva non hanno mai lavorato) pisciano piombo e pure un pò di cromo, tutte sostanze altamente cancerogene al di là di ogni ragionevole dubbio....
Europeanphoenix intervista Angelo Ledda, coautore del libro “Servitù Militari in Sardegna-Il Caso Teulada”
Il governo di Mr Monti voleva tagliare anche il fondo per le vittime dell’Uranio Impoverito, portandolo da 21 a 11 milioni si euro.
Un gesto vile, l’ennesimo di questo “governo delle banche”, bloccato dal coro di proteste che si è prontamente levato. Oltre al danno sarebbe stata anche la beffa per le migliaia di militari italiani contaminati in questi anni nei vari teatri operativi dove hanno operato in ambito Nato, a cui si dovrebbero aggiungere i civili abitanti nelle zone limitrofe ai poligoni militari.
Questi ultimi si trovano in Sardegna, la grande isola italiana nota per le sue bellezze naturali, ma che da anni è sede d’importanti installazioni militari della Nato come i poligoni interforze di Capo Teulada-Salto di Quirra-Capo Frasca, cui si aggiungono le basi di Decimomannu, La Maddalena Tempio e Tavolara.
Da decenni questa terra italiana subisce le cosiddette “servitù militari”, che non sono attuate per interessi nazionali, giacché il Trattato di Pace sottoscritto dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale ci proibisce d’installare nostre basi aeronavali nell’isola, ma degli Stati Uniti e dell’Alleanza Atlantica.
E proprio partendo da quest’ultimo aspetto, poco conosciuto dal grande pubblico, ...
di Marco Cedolin
Non si tratta della nuova campagna promozionale di Trenitalia e neppure dello spot che accompagna il permesso di far viaggiare i cani nelle carrozze dei Frecciarossa, si tratta proprio di un treno che nel cuore della notte, mentre voi dormivate ignari di quanto accadeva, ha percorso mezzo Piemonte, da Vercelli a Novara, ad Alessandria, ad Asti e poi su, fino a Torino e attraverso la Val di Susa fino alla Francia.
Un treno Castor riempito di scorie nucleari e destinato agli stabilimenti della Areva di La Hague, sulle coste dell'Atlantico, dove il materiale radioattivo sarà sottoposto a riprocessamento, prime di venire rispedito in Italia.
Un treno di gran lunga più pericoloso di quello che a Viareggio due anni fa bruciò come tizzoni 32 persone e ne lasciò almeno un migliaio senza casa, senza che ad oggi sia stato individuato alcun colpevole.
Un treno del cui passaggio, per legge, la popolazione interessata dovrebbe essere avvisata, ...
Qui il forum di Davide Gramiccioli.
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Lettera ad un censore senza nome - di Massimo Mazzucco
Hanno chiuso la trasmissione "Ouverture" di Davide Gramiccioli su Radio Yes. La cosa era più che prevedibile: non si può parlare liberamente di cure alternative contro il cancro, di 11 settembre, di pericolo dei vaccini, di corruzione nelle istituzioni, di scie chimiche e di preti pedofili, senza che arrivi prima o poi la classica telefonata che "consiglia vivamente" all'editore di chiudere al più presto quella trasmissione.
E siccome l'editore in questione è una figura di rilievo della sanità privata, bisogna dire che ha già avuto fin troppo coraggio nel permettere a Gramiccioli la totale libertà che lui richiede nel condurre le proprie trasmissioni. Ma gli ascolti stavano aumentando costantemente (pare che la gente - cosa curiosa - abbia una gran sete di verità in questo periodo), e quindi ad un certo punto la fatidica telefonata è arrivata.
Ed è proprio alla persona che ha fatto quella telefonata - di cui ovviamente non conosco il nome - che voglio rivolgermi.
Lei è la persona che ha fatto fisicamente da tramite fra il desiderio di qualcuno più potente di lei di liberarsi di un problema, ...
di Enrico Galoppini
È un po’ di tempo che lo penso: tutti questi film che escono al cinema non sono solamente inutili, ma gravemente nocivi per l’equilibro sia dell’individuo che della società. Quello che è accaduto a Denver, dove uno studente universitario travestito da “cattivo del film di Batman” ha fatto una carneficina in un cinema, è solo la punta dell’iceberg di un problema grave, che solo la superficialità dei moderni, nel loro “scetticismo”, impedisce di affrontare con le dovute misure.
Non mi riferisco al livello demenziale di numerose pellicole, tipo certe “commedie” o sedicenti “film comici”, di una comicità inautentica, cerebrale e sforzata, caratteristica dell’uomo degenerato senza più freni inibitori per il quale tutto va deriso e insozzato. Né alla propaganda insita in svariati film d’argomento “storico”, per mezzo dei quali un pubblico boccalone pensa di conoscere la storia, che finisce per corrispondere a quanto inscenato nell’interessata finzione.
Non sto pensando neppure al cinema “porno”, che al confronto con certi capolavori di manipolazione mentale del cinema d’oggigiorno risulta quasi innocuo!
Ai fini del discorso che intendo svolgere non è nemmeno importante il fatto che Hollywood, la capitale di questa “industria del sogno”, sia in mano o no a personaggi appartenenti ad un’unica cricca etnico-religiosa votata allo spargimento della corruzione sulla terra.
E non è nemmeno questione del profluvio di soldi che potrebbero essere spesi certamente meglio.
Attraverso il cinema – ma anche la radio, la tv, e ora anche internet – chi detiene il potere sa di poter contare su un mezzo fenomenale ...
D'accordo, gli italiani sono dei menefreghisti. Gli italiani se ne fottono di quello che succede al loro paese, e guardano soltanto al vantaggio personale. Gli italiani si sentono tutti uniti quando gioca la nazionale, ma poi tornano subito al loro passatempo preferito, che è quello di pisciare nel giardino del vicino.
Gli italiani reagiscono come belve ferite se li tocchi nel portafoglio: prova a ritoccare le tariffe dei tassisti, e avrai di colpo intere città bloccate dalle auto gialle, che protestano per questi ritocchi. Oppure prova a ritoccare le sovvenzioni agli agricoltori, e avrai di colpo le strade di mezza Italia bloccate dalle mucche e dai trattori. Ma non vedrai mai i tassisti che scioperano per difendere i diritti degli agricoltori, nè gli agricoltori che scioperano per difendere quelli dei tassisti. In Italia la solidarietà fra le varie categorie non esiste, esattamente come non esiste la soliderietà fra gli individui.
Ognuno per i cazzi suoi, e che Dio ce la mandi buona.
Ma perchè siamo così diversi dagli altri? Perchè gli spagnoli scioperano uniti contro le misure dell'austerity, perchè gli inglesi protestano uniti quando la benzina è troppo cara, perchè i francesi scendono compatti in piazza contro l'innalzamento dell'età pensionabile, mentre noi restiamo serenamente a casa nostra, a meno che la cosa ci riguardi da vicino?
La prima risposta che viene alla mente, è che da noi il meccanismo del divide et impera abbia funzionato meglio che nelle altre nazioni. Ma siamo daccapo: perché da noi avrebbe funzionato meglio, e dagli altri invece molto meno?
Propongo un ragionamento, senza pretendere ovviamente di avere la verità in tasca. La nostra nazione ha una storia molto particolare, che la differenzia da tutte le altre: è stata infatti sia la culla del grande impero romano, ...
di Marco Cedolin
Anche ad un osservatore estremamente disattento non potrebbero sfuggire le tantissime analogie fra le misure lacrime e sangue imposte in Spagna dal governo Raioj, seguendo alla lettera le direttive della Bce e le "riforme" sangue e lacrime dispensate in Italia da Monti, con l'ausilio di lacrima Fornero e di tutti i banchieri che gli fanno da contorno.
Fin qui nulla di strano, dal momento che il "padrone" che dirige le gesta di tutta codesta pletora di camerieri di banca é uno solo, così come univoche sono le sue direttive.
Meriterebbero invece qualche riflessione le reazioni del popolo spagnolo e di quello italiano, posti di fronte ad una serie di angherie in tutto e per tutto simili.
Gli spagnoli si riversano esasperati nelle piazze, bloccano il paese, ...
Nell'estate del 44 un gruppo di militari della vecchia aristocrazia prussiana cercò di rovesciare Hitler, per riprendere il potere e salvare la Germania dal disastro ormai inevitabile verso cui la stavano portando le scelte sempre più irresponsabili del Fuhrer.
Approfittando della fiducia di cui godeva un giovane colonnello fra i livelli più alti dello stato maggiore tedesco, i congiurati gli affidarono il compito di piazzare una bomba nella sala stessa in cui il Fuhrer si riuniva quotidianamente con i suoi generali.
Il colonnello riuscì a piazzare la bomba, la innescò e si allontanò poco prima che avvenisse l'esplosione, nella quale restarono uccisi diversi generali. Ma quando rientrò a Berlino, venne a sapere che Hitler si era miracolosamente salvato, e che quindi il colpo di stato era fallito.
Ieri a Damasco qualcuno è riuscito a piazzare una bomba negli uffici della security da cui gli uomini di Assad dirigono la repressione ...
Negli Stati Uniti, gli ispanici si lamentano perché vengono trattati come razza di serie B dai bianchi, e li accusano di razzismo. Poi però gli ispanici trattano come razza di serie B i neri americani, i quali a loro volta li accusano di razzismo. Ma gli stessi neri americani - che mediamente hanno la pelle color cioccolato - trattano come razza di serie B i neri africani, che invece sono più neri del famoso locus di Ludovico il Moro. Con chi se la prendano a loro volta i neri africani non lo sappiamo, ma di certo questa situazione non li rende molto allegri.
Tutto questo ruota intorno ad un falso concetto culturale - quello dell' "inferiorità razziale" - inventato dai bianchi, che si arrogano da sempre il diritto di comandare su tutti gli altri.
Nella finanza mondiale sembra succedere un po' la stessa cosa. La Banca Europea si lamenta con il Fondo Monetario Internazionale, perchè fa la voce grossa con loro, ...
Il settore del farmaco scoppia di salute, e il mensile E, edito da Emergency, mette in fila i numeri per scoprire quanto vale “Il business dei sani”, come titola la copertina del numero in edicola. Un business da primato, che nemmeno la crisi planetaria ha scalfito. “Il giro d’affari delle aziende farmaceutiche nel mondo ha superato nel 2010 i 610 miliardi di euro, fatturato a cui quelle italiane contribuiscono con una quota di circa 25 miliardi – spiega l’inchiesta di Roberta Villa -. La spesa media pro capite di ogni italiano per le medicine è di oltre 300 euro l’anno, ma non è tutto qui, perché il settore dei farmaci concorre per meno del 15 per cento all’intero comparto economico che ruota attorno alla salute. E questo mercato del benessere, dai confini sempre più sfumati, rappresenta ormai il 10 per cento dei consumi in Europa e il 15 per cento negli Stati Uniti“.
Peccato per le conseguenze collaterali, che hanno nomi difficilotti ma spiegazioni assai semplici. Il “disease mongering” non è un morbo contagioso, ma la prassi di marketing che negli ultimi anni ha consentito al comparto di far volare utili e nuovi brand: come spiega Gianfranco Domenighetti, docente di Comunicazione ed economia sanitaria presso l’Università della Svizzera italiana, l’importante non è riuscire a vendere più medicine ai soliti malati, ma sensibilizzare la gente a nuovi consumi nel nome di una presunta attenzione alla salute.
Come? Semplice, basta “gonfiare l’importanza di una malattia ...
Leggi tutto: Mitt Romney: la tragedia dentro la tragedia