31.05.04 - Non bastava che Pat Tillmann, il popolarissimo campione di football americano morto in Afghanistan poco tempo fa, avesse dato “un calcio ai miliardi per morire fra le capre” (link in coda), ma salta fuori oggi che ad ammazzarlo sarebbe stato addirittuta uno stesso suo commilitone.
Al già spropositato numero di vittime del “friendly fire” – “fuoco amico” – della campagna d’Afghanistan, va così ad aggiungersi un episodio che la dice lunga sulle effettive capacità cerebrali dei leader dell’armata più potente dl mondo.
Ma come si fa a mettere, insieme alle tue truppe, anche degli afghani che combattono con te, senza però ricordarsi...
Quello che in queste ore sta succedendo a Kobar lo possiamo già
leggere su tutti i giornali. A noi resta solo la misera
possibilità di cercare di capirci qualcosa, prima che ci
rovescino addosso la solita quintalata di letame informativo, che
verrebbe subito etichettata come “verità dei fatti”.
Intanto, una cosa dovrebbe essere chiara un pò a tutti: mentre
il mondo tiene costantemente gli occhi fissi sulle sabbie dell’Iraq, il
vero braccio di ferro sull’intera partita dev’essere in corso, dietro
le quinte, fra USA/Israele da una parte, e Arabia Saudita dall’altra.
E’ lì che si ci gioca il controllo del mercato globale del
petrolio, e quindi il controllo, in senso lato di tutta l’economia
globale che da questo dipende.
E per coloro che sostengono che in realtà siano CIA-Mossad a
manovrare a proprio uso e consumo i vari attentati “arabi” nel mondo,
lo spettacolare rapimento di oggi...
28.05.04 - Stando alle indicazioni della stampa odierna – da Panorama a
l’Unità – il problema di cui dovremmo occuparci con particolare
urgenza in queste ore è la posizione di presunta “rivolta” che
il direttore di un foglio come tanti avrebbe messo in atto contro il
nostro attuale presidente del consiglio.
Chissà perchè.
Un signore qualunque, tanti anni fa, decide di crearsi un nome, nel
panorama politico italiano, nell’unico modo in cui sia possibile farlo
nel nostro paese: sbraitando più forte degli altri. Forte di una
decente preparazione scolastica, un certo Ferrara Giuliano si mette un
giorno ad utilizzare l’ars locutoria (“ti fa su con le parole”, direbbe
mia zia Rina) per ricordare al mondo ciò che da Aristotele in
poi – passando doverosamente per Machiavelli - è una
verità di certo inconfutabile: che sia possibile, su qualunque
argomento, dire tutto ed il contrario di tutto, senza apparentemente
contraddirsi mai.
Ma siccome molta gente questa verità o non la conosce proprio, o
se l’era dimenticata, succede che da un giorno all’altro l’Italia
scopre che “Giuliano è intelligentisssimo” [sic]. A quel punto –
giustamente – il nostro sceglie di mettere a frutto la diceria popolare, e ...
28.05.04 - Il Procuratore Generale (Ministro di Giustizia) John
Ashcroft ha perso un’altra battaglia con lo Stato dell’Oregon, nella
lunga guerra per bloccare la legge sul suicidio assistito da loro
approvata nel 1997. Ma quello appena conclusosi rappresenta soprattutto
un ennesimo capitolo nell’eterna diatriba fra federali e stati singoli,
per stabilire fino a che punto i primi possano ficcare il naso negli
affari dei secondi, quando non vi siano di mezzo faccende che
riguardano direttamente la federazione come tale.
E infatti la US 9th
Circuit Court of Appeals of San Francisco, la corte federale* a cui
Ashcroft si era appellato, oggi ha confermato che il suo tentativo di
bloccare la legge non rientra nelle sue competenze. Il Giudice Richard
A. Tallman - considerato uno dei membri più conservatori,
all’interno di questa corte notoriamente “liberal” - scrive nella sua
opinione che non solo “il Procuratore generale va oltre la
portata della sua effettiva autorità nello Stato Federale” ma
“il suo sforzo unilaterale di regolare la pratica medica generale,
storicamente affidata ai legislatori dello Stato, interferisce con il
dibattito democratico...
Gli americani costetti a ritirarsi dalla città di Al-Sadr'.
L’avevano circondata con interi battaglioni, carri armati, elicotteri,
sensori a infrarossi, mezzi di trasporto corrazzati, postazioni di
visione notturna, recinzioni spinate, segnalatori elettronici,
sacchetti di sabbia, palle da bowling e lattine di coca-cola. Avevano
detto dateci Al–Sadr’ perchè è un cattivo e deve andare
in prigione. Avevano dato ai cittadini “poco, pochissimo tempo” per
ubbidire, se no sarebbe stato l’inferno.
Ma quando quelli hanno risposto con una pernacchia lunga un'ora, e hanno detto venite a prendervelo voi, se ci tenete tanto, i militari
americani hanno cominciato a sospettare di non essere in un film
western. Non avevano circondato infatti un qualunque villaggio di pellerossa,
armati di frecce; avevano circondato una città santa dell’Islam,
armata del Corano.
E infatti dopo un mese passato inutilmente ad abbaiare nella sabbia, la più potente armata del mondo...
ESPLODE LA RABBIA DI AL GORE, che riesce a ritorcere contro i repubblicani la loro ultima mossa.
AGGIORNAMENTO:
GLI ESTRATTI VIDEO DEI PASSAGGI PIU' IMPORTANTI: "Quello che è
successo in quella prigione","Come osano costoro..." ecc. (a fine
articolo).
27.05.04 - In un discorso tenuto ieri, l’ex-vice presidente Al Gore si
è sbilanciato ben oltre la consuetudine, aggredendo frontalmente
l’amministrazione Bush per i suoi “valori distorti” ed una “politica
estera atroce”, ed ha apertamente chiesto le dimissioni immediate di
Rumsfeld, della Rice e di George Tenet.
Perdendo più volte la compostura – che in qualunque speech
americano rimane sempre e comunque d’obbligo (Dean ha perso la corsa
alla candidatura per essersi lasciato andare a qualche urlo di troppo
dal palco) - Gore si è ritrovato ad un certo punto a gridare:
“Come osa questa gente assoggettarci a tale disonore e derisione? Come
si permettono di trascinare il nome degli Stati Uniti nello stesso
fango di Saddam che dicevano di voler cancellare?” Senza quasi prender
fiato, Gore – che in quanto ad elezioni non ha più niente da
perdere - ha poi proseguito: “Mi appello oggi a repubblicani e
democratici insieme, perchè si uniscano a me nel chiedere
ufficialmente le immediate dimissioni di tutti i coloro che si
trovano...
In realtà, il rapporto di cui all'articolo precedente parla della scoperta di un video, che mostrerebbe le feroci tecniche di addestramento dgli uomini di Al-Queda, che però noi non siamo riusciti a trovare in rete in nessun modo. Se qualcuno è più fortunato, si faccia avanti. Nel frattempo però quell'unico fotogramma mostratoci dai media (quello più grande dei 3, in alto nella foto) ci ha fatto venire in mente le immagini di un video molto simile, messe in circolazione dalla CNN già un paio di anni fa, e da noi per fortuna conservate. In effetti (vedi le due foto piccole, sotto), la jeep, la moto, e l'ambientazione stessa suggeriscono che con grande probabilità si tratti dello stesso video. Ovvero di una bufala vecchia di due anni, che qualcuno ha tentato furbescamente di riciclarci, senza però farcelo vedere troppo da vicino. Ma noi che le immagini già le avevamo, possiamo invece esaminare con tutto comodo queste terrificanti tecniche di addestramento...
Si dice che Al-Queda abbia oltre 18.000 militanti [a disposizione ] per le sue azioni.
By BARRY RENFREW, AP
Far
from being crippled by the U.S.-led war on terror, al-Qaida has more
than 18,000 potential terrorists scattered around the world and the war
in Iraq is swelling its ranks.
Lungi dall’essere stata "azzoppata" dalla guerra al terrorismo
guidata dagli Stati Uniti, Al-Queda ha più di 18000 potenziali
terroristi sparsi per il mondo, e la guerra in Iraq ne sta ingrossando
le fila.
Volendo un potenziale “terrorista” lo sarei anch'io, se proprio
guardiamo. Se mi invadono il giardino di casa coi carri armati, mi
portano via le arance del mio unico alberello, mi ammazzano i figli, mi
stuprano la moglie, mi incarcerano e torturano il cugino senza motivo,
e in più mi impongono un loro governo, con una bandiera tutta
nuova disegnata da uno studio grafico di Chicago, secondo voi io come
reagisco? Vado lì e gli dico “Dai ragazzi, lo sapete che non si
fanno queste cose”?
Leggi tutto: L’AMERICA CREA I SUOI EROI E POI LI AMMAZZA