COSA C’E’ DIETRO KOBAR?

Quello che in queste ore sta succedendo a Kobar lo possiamo già leggere su tutti i giornali. A noi resta solo la misera possibilità di cercare di capirci qualcosa, prima che ci rovescino addosso la solita quintalata di letame informativo, che verrebbe subito etichettata come “verità dei fatti”.

Intanto, una cosa dovrebbe essere chiara un pò a tutti: mentre il mondo tiene costantemente gli occhi fissi sulle sabbie dell’Iraq, il vero braccio di ferro sull’intera partita dev’essere in corso, dietro le quinte, fra USA/Israele da una parte, e Arabia Saudita dall’altra.

E’ lì che si ci gioca il controllo del mercato globale del petrolio, e quindi il controllo, in senso lato di tutta l’economia globale che da questo dipende.

E per coloro che sostengono che in realtà siano CIA-Mossad a manovrare a proprio uso e consumo i vari attentati “arabi” nel mondo, lo spettacolare rapimento di oggi...
... con tutto quello che ancora deve succedere, sembra offrire ottimi elementi a supportarne la tesi.

Sarà un caso, infatti, ma da una settimana a questa parte gli americani vanno sistematicamente battendo sul tasto che “bisogna che i maggiori produttori mondiali si decidano ad abbassare sensibilmente il prezzo del petrolio.” E sicuramente i 40 dollari al barile su cui l’Arabia Saudita tiene duro ormai da tempo non sembrano certo una cifra di favore.

Se non sbagli all’inizio della guerra stavamo sui 37.

Certo, è un pò semplicistico considerare l’odierna azione di Kobar come una semplice ed isterica ripicca da parte di chi non riesce ad avere ciò che vuole, ma non è difficile immaginare come ciò che noi vediamo non sia che la punta di un iceberg – quello dei rapporti USA-Arabia Saudita, imperniati da sempre sull’ambigua equazione petrolio=armi – profondo centinaia di volte la sua parte emersa, e sicuramente intricato, in senso orizzontale, almeno altettanto.

D’altronde, se i due giganti del mercato sono loro, non si vede perchè questa complessa e travagliata partita mediorientale debba essere giocata, ai massimi livelli, da chiunque altro.

Massimo Mazzucco