di Massimiliano Paoli
"Le Br, realizzando l'impresa di via Fani, perseguivano anche lo scopo di affermare la propria egemonia su tutto lo schieramento eversivo ed erano quindi interessate a costruire per la propria organizzazione una immagine di altissima e autonoma efficienza, immagine che una presenza straniera avrebbe invece offuscato. Se ne trova conferma nella risoluzione strategica n.6, laddove orgogliosamente si afferma che «in via Fani, non c'erano misteriosi 007 venuti da chissà dove, ma avanguardie politiche tempratesi nella lotta della classe operaia e addestrate nei cortili di casa»". Dalla relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, 28 giugno 1983.
Roma, giovedì 16 marzo 1978, ore 9.02: "Un commando di terroristi, appostato in via Fani all'incrocio con via Stresa, apre il fuoco sulla scorta del presidente della Dc, on. Aldo Moro, uccidendo Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera [e] Francesco Zizzi [...]. Il commando, sterminata la scorta e prelevato Moro illeso dalla sua auto (una Fiat 130), carica l'ostaggio su una Fiat 132 blu e si dilegua"(1).
Inizia così quello che è stato definito già nel lontano 1978 da Leonardo Sciascia, "l'affaire Moro": ovvero quell'insieme di eventi che per decenni hanno spaccato in due l'opinione pubblica italiana e internazionale.
Due le principali correnti di pensiero che si sono scontrate ... ... (e sicuramente continueranno a farlo) nelle decadi passate: quella del "quasi tutto è chiaro e conosciuto", e quella dei cosiddetti "dietrologi". I primi, sulla base di certe risultanze, credono fermamente che la storia del sequestro e dell'uccisione del presidente DC sia nota (nei limiti del possibile) nella sua interezza, e anche se venissero alla luce dei nuovi elementi non subirebbe delle revisioni traumatiche. I secondi, invece, pensano che i pezzi mancanti del puzzle potrebbero riscrivere buona parte del caso.
La tesi preponderante del secondo filone d'inchiesta, quello dei "dietrologi", è il "sequestro in appalto"(2).
Ormai è chiaro, il classico bipolariasmo destra-sinistra, oppure conservatore-progressista, è definitivamente tramontato. Il panorama europeo lo sta dimostrando sempre più chiaramente, e le elezioni di ieri in Germania lo hanno confermato.
Alla destra dei conservatori storici - il cosiddetto centro-destra moderato - stanno nascendo un po' dappertutto formazioni estreme, che hanno diverse caratteristiche in comune: xenofobia, omofobia, intolleranza, ed un marcato nazionalismo antieuropeista fra le principali.
Se si ascoltano i discorsi dei rappresentanti della Adf - il partito di estrema destra che ieri Germania ha riportato quasi il 25% dei voti - non sono molto diversi da quelli di Matteo Salvini in Italia, oppure di Marine Le Pen in Francia. E curiosamente anche Salvini, unito alla destra di Fratelli d'Italia, rappresenta circa il 20% dell'elettorato italiano, esattamente come la Le Pen rappresenta circa il 20% di quello francese.
Abbiamo cioè ormai un 20% circa della popolazione, in questi tre paesi, che ha abbandonato le posizioni moderate del conservatorismo classico, ed ha assunto posizioni molto più estreme, caratterizzate appunto da forte xenofobia e marcato nazionalismo.
I danni che questa nuova destra sta portando all'interno del mondo dei conservatori sono evidenti, sia nel macro come nel micro:
Vorrei proporre una specie di sondaggio fra i nostri utenti, che risponda alla seguente domanda: come è possibile, oggi, che le più importanti voci della controinformazione uniscano le loro forze in qualcosa di comune, pur restando libere ed indipendenti, in modo da riuscire ad avere un sostanziale impatto mediatico anche a livello mainstream?
In altre parole: esiste una formula - un software, una piattaforma, o anche una semplice idea redazionale - che permetta a tutte queste voci di confluire in un unico torrente, con un forte impatto sociale, pur mantenendo intatte le caratteristiche peculiari di ciascuno?
(Ovviamente, il grosso problema da risolvere è quello della non-centralizzazione: centralizzando la direzione, infatti, si andrebbe inevitabilmente incontro a problemi di gerarchia, conflitti personali, competizioni e gelosie, che condannerebbero l'esperimento ad una durata molto breve).
Grazie a chi vorrà dare il proprio contributo.
M.M.
La sera in cui Robert Kennedy fu ucciso, all'Ambassador Hotel di Los Angeles, fu notato che diverse guardie della security non si comportavano correttamente, lasciando passare gente senza controllarla, proprio nei locali in cui sarebbe avvenuto l'omicidio. Altre guardie della security non si presentarono al lavoro, quella sera, lasciando il senatore Kennedy con una scorta ridotta, e chiaramente poco attenta a quello che succedeva.
Secondo il cantante degli Eagles of Death Metal, Jesse Huges, al Bataclàn è avvenuta una cosa simile la sera del 13 novembre 2015.
Il cantante del gruppo si dice convinto che i membri della security sapessero in anticipo quello che sarebbe successo. Chi li ha avvisati di non venire al lavoro quella sera?
di Valerio Lo Monaco
“Menomale che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario perché, se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione“. Non è una mia frase, ma è uno degli aforismi celebri di Henry Ford ed è uno degli aforismi che nasconde una grandissima realtà. Possiamo partire da una semplice domanda: se una cosa è tua, hai bisogno di chiederla in prestito? Evidentemente no: se sei obbligato a chiederla in prestito, vuol dire che quella cosa tua non è, a maggior ragione se paghi un interesse per questa cosa che chiedi in prestito. E allora, se la cosa che chiedi in prestito, in questo caso la moneta, tua non è, evidentemente è di qualcun altro.
Occorre qualche cenno storico per capire il tutto. Originariamente la moneta non esisteva. Per scambiare delle merci tra cittadini privati si utilizzava il baratto, che funzionava bene, era un accordo tra gentiluomini, merce contro merce, senonché aveva evidentemente delle limitazioni. In seguito si prese a scambiare della merce attraverso metalli pregiati. La cosa era leggermente più utile rispetto al baratto. Il vero passaggio chiave avvenne quando poi si decise di coniare delle vere e proprie monete. Chi è che poteva coniare delle monete? Prima di tutto furono gli imperi, per esempio l’Impero romano coniava monete: letteralmente batteva moneta. Poi venne il Signore. Il Signore del Feudo.
Breve capitolo dal film in preparazione. (Il capitolo che segue è l'ultima delle risposte alle presunte prove, sostenute dai debunkers, che siamo stati davvero sulla luna).
Non è facile capire cosa sia successo nei giorni scorsi intorno alla vicenda dei quattro ostaggi italiani - due uccisi e due liberati, nell'arco di sole 24 ore. Ci sono però alcuni punti fermi che risulta molto difficile considerare casuali, e non correlati fra loro.
1 - Fino all'altro ieri circolavano voci insistenti di una imminente attacco militare italiano alla Libia. Non si capiva bene si sarebbe trattato di una "cinquantina di uomini" dei corpi speciali, oppure di un vero e proprio attacco militare, ma dopo che il capo del Pentagono Ash Carter ci aveva generosamente dato "la benedizione" per guidare le operazioni militari in Libia, era diventato molto difficile fare finta che non ci fosse nulla in preparazione.
2 - Dopo che Fausto Piano e Salvatore Failla sono stati uccisi, i loro relativi familiari hanno denunciato lo Stato italiano per "averli abbandonati al loro destino". Subito dopo, abbiamo saputo da "fonti certe" italiane che gli altri due, Calcagno e Pollicardo, erano vivi e stavano bene. Questo significa che molto probabilmente, i nostri servizi sapevano anche benissimo dove si trovassero i primi due.
di Marco Della Luna
L’inefficienza e la corruzione del sistema-Italia derivano dalla collocazione subalterna e asservita dell’Italia nella gerarchia delle potenze, quindi non è possibile curarle dall’interno dell’Italia, con mezzi politici o giudiziari o di altro genere. Promesse di questo genere sono pertanto mendaci o sciocche. Il dibattito politico e culturale resta sterile e impotente proprio perché non tematizza questa condizione giuridica internazionale di sudditanza dell’Italia, compresi i trattati e i protocolli riservati che sanciscono questa sua condizione, nonché il rapporto tra tale sua condizione da un lato e la sua decadenza dall’altro.
L’Italia, dall’alto medioevo in poi, non è mai stata indipendente (tolta Venezia e qualche altra città), ma è stata assoggettata a potenze e interessi esterni; questa sua posizione è stata consolidata dai secoli, è divenuta uno dei principi cardine del diritto internazionale; i suoi governanti sono sostanzialmente al servizio di questi interessi e potenze: ottengono e mantengono la poltrona in quanto obbediscono un padrone esterno, e in cambio possono fare i loro comodi all’interno a spese dei cittadini (del resto, lo Stato unitario italiano nasce per interesse e intervento di Londra e Parigi).
Ahi serva Italia! I rari tentativi di ribellione e di difesa di interessi nazionali sono stati repressi con ogni mezzo, compreso l’omicidio (vedi il caso di Enrico Mattei) e il downrating (vedi il caso Berlusconi). [...]
Fanno male, le immagini dei migranti con il volto pressato contro le reti metalliche che separano il confine greco da quello macedone.
Non c'è niente da fare: al di là delle posizioni politiche, al di là delle analisi storiche, al di là delle opinioni personali, vedere degli esseri umani schiacciati contro le reti come se fossero bestie da macello fa male.
È finito il tempo delle parole, ed è venuto il momento di agire. Basta a quelli della destra, che si nascondono dietro il fatto che "fra loro ci possono essere anche dei terroristi" per avere un alibi con il quale chiudere indiscriminatamente le nostre frontiere a tutti. Basta con quelle della sinistra, che continuano a fare i gargarismi con un buonismo dozzinale, ma di fatto non fanno assolutamente nulla per risolvere la situazione.
In un momento in cui l'Europa sta apertamente ammettendo il suo fallimento, causato dagli egoismi nazionali, l'unica strada percorribile in tempi brevi ci è stata mostrata nei giorni scorsi dalla piccola comunità delle chiese Valdesi, in collaborazione con la comunità di Sant'Egidio.
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