di Valerio Lo Monaco
“Menomale che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario perché, se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione“. Non è una mia frase, ma è uno degli aforismi celebri di Henry Ford ed è uno degli aforismi che nasconde una grandissima realtà. Possiamo partire da una semplice domanda: se una cosa è tua, hai bisogno di chiederla in prestito? Evidentemente no: se sei obbligato a chiederla in prestito, vuol dire che quella cosa tua non è, a maggior ragione se paghi un interesse per questa cosa che chiedi in prestito. E allora, se la cosa che chiedi in prestito, in questo caso la moneta, tua non è, evidentemente è di qualcun altro.
Come nasce la moneta?
Occorre qualche cenno storico per capire il tutto. Originariamente la moneta non esisteva. Per scambiare delle merci tra cittadini privati si utilizzava il baratto, che funzionava bene, era un accordo tra gentiluomini, merce contro merce, senonché aveva evidentemente delle limitazioni. In seguito si prese a scambiare della merce attraverso metalli pregiati. La cosa era leggermente più utile rispetto al baratto. Il vero passaggio chiave avvenne quando poi si decise di coniare delle vere e proprie monete. Chi è che poteva coniare delle monete? Prima di tutto furono gli imperi, per esempio l’Impero romano coniava monete: letteralmente batteva moneta. Poi venne il Signore. Il Signore del Feudo.
Ora, le due caratteristiche fondamentali della moneta erano intanto il fatto che venisse accettata: il Signore del Feudo poteva imporre che la sua moneta venisse accettata, così come poteva fare l’Impero romano, e inoltre sulla moneta si potesse scrivere un valore nominale. Originariamente una moneta di un metallo pregiato -facciamo finta l’oro – poteva pesare dieci grammi e valere dieci soldi, perché semplicemente sopra c’era scritto dieci. A un certo punto però che successe? Che chi poteva battere moneta, il Signore che batteva moneta, si accorse che poteva continuare a far circolare delle monete con sopra scritto un valore nominale preciso, poniamo sempre dieci soldi ad esempio, ma poteva mettere in circolazione delle monete che non pesavano più dieci grammi di oro, di argento o di altro materiale, ma poteva tranquillamente mettere in circolazione delle monete che pesavano meno, pur mantenendo lo stesso valore nominale scritto sopra. Letteralmente, il Signore del feudo ad esempio, toglieva materiale, toglieva peso da queste monete, grattava letteralmente. Grattare è un termine in auge ancora oggi: metteva in circolazione una moneta che pesava magari cinque grammi, sulla quale però c’era scritto dieci, quindi il valore era dieci. Ora, la differenza tra i cinque grammi reali in cui pesava la moneta e il valore dieci che c’era scritto sopra, era un aggio, né più e né meno che un aggio, di chi? Del Signore! Cioè il Signore aveva l’agio di poter mettere in circolazione una moneta che pesava realmente meno rispetto al valore nominale che c’era scritto sopra, l’agio del Signore, né più e né meno (da qui il termine signoraggio).
Un ulteriore passaggio si ebbe poi quando ci si accorse che non si doveva portare con sé per forza un sacchetto di monete, che potevano essere anche di un metallo abbastanza prezioso, perché ad esempio si poteva essere derubati. Quindi si decise di depositare queste monete, ad esempio presso gli orefici. Tu depositavi le tue monete di oro, di argento o di altro materiale presso un orefice, il quale ti rilasciava una nota di banco. Si chiamava esattamente così: “nota di banco”. Sopra c’era scritto che potevi utilizzare questa nota di banco come pagamento perché avevi depositato un controvalore in oro, ad esempio presso l’orefice (ndr: erano “pagabili al portatore“). Nasce così la banconota. Dunque si iniziò a utilizzare queste note di banco per scambiare delle merci. Dopo un po’, gli orefici si resero conto che in realtà pochissime persone andavano a convertire queste note di banco prelevando l’oro che era nei loro forzieri. E allora siccome gli orefici capirono che tutto quest’oro non veniva ritirato, potevano tranquillamente emettere più note di banco rispetto all’oro depositato, perché tanto non si sarebbe mai arrivati al punto in cui tutte le persone nello stesso momento sarebbero andate a ritirare l’oro di controvalore di queste note di banco in circolazione. Iniziarono così a circolare molte più note di banco rispetto alla quantità reale di oro convertibile. Nasce qui la riserva frazionaria. Tutto questo ci portò fatalmente a un punto di non-ritorno.
Il sistema va in crisi
Siamo quasi ai giorni nostri. Nel 1929, la crisi di Wall Street nacque, tra le altre cose, proprio per il fatto che non c’era più una stretta correlazione tra la convertibilità della Sterlina britannica, che allora era la moneta più utilizzata, con l’oro effettivamente depositato. Tanto più che nel 1944 si arrivò, dopo la seconda guerra mondiale, ai famosi accordi di Bretton Woods. In questi accordi decisero che l’unica moneta che poteva continuare a essere convertibile in oro sarebbe stata il dollaro e che tutte le altre banche degli altri Stati, anzi tutte le altre Banche Centrali, potevano avere dei depositi in dollari, ma non potevano avere la convertibilità della loro moneta in oro, perché l’unica a poterlo fare era appunto la Federal Reserve statunitense, cioè attraverso il Gold Exchange Standard.
Nel 1971 arrivammo al successivo passaggio-chiave, con il Governo Nixon il quale, arbitrariamente, a un certo punto decise che in seguito alle enormi spese sostenute per la guerra in Vietnam la Federal Reserve da quel momento in poi non garantiva più la convertibilità dei dollari circolanti in oro. Quindi non c’era più nessuna correlazione tra la moneta circolante e la quantità di oro effettivamente contenuta nei forzieri della Federal Reserve. A quel punto c’erano tutti i presupposti che potevano far crollare il dollaro, perché di fatto era carta straccia. Ciò non avvenne per un motivo molto semplice: il petrolio, cioè la merce più diffusa e più importante dell’epoca, era commercializzato in dollari e poteva essere commercializzato solo in dollari. Il dollaro come valuta continuava a essere accettata proprio perché era la valuta di riserva internazionale, attraverso la quale si poteva pagare il petrolio. Tanto più che successivamente – ed è la prova del nove – chiunque negli anni a venire avesse anche solo ipotizzato di commercializzare il petrolio senza utilizzare i dollari è stato fatto fuori. Né più né meno: è stato fatto fuori. Pensate a Saddam Hussein in Iraq e a Gheddafi in Libia.
In ogni caso erano le Banche Centrali dei singoli Stati, cioè gli Stati, che potevano continuare a emettere moneta: noi avevamo la nostra Zecca dello Stato e la Banca d’Italia poteva pertanto emettere moneta perché era un soggetto pubblico. Ma avvengono alcune cose di un certo rilievo: avviene cioè la madre di tutte le privatizzazioni. Intanto, nei primi anni ’80, con Andreatta c’è il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro, quindi i titoli di Stato pubblici invenduti vennero messi sui mercati e dunque furono appannaggio della speculazione. Poi ci fu la vera e propria privatizzazione della Banca d’Italia che da soggetto pubblico, di cui ognuno di noi era proprietario in quota-parte, divenne un soggetto privato. E soprattutto, questo non fu che l’antipasto per arrivare alla firma del Trattato di Maastricht. Ci sono i responsabili, ci furono nomi e cognomi. Per quanto ci riguarda parliamo di Ciampi, Amato (guarda: “Amato confessa“), Draghi, Prodi (guarda: “Prodi confessa“), i quali firmando questo trattato sancirono definitivamente il passaggio della proprietà della moneta dall’essere una cosa di Stato, cioè in quota-parte di ognuno di noi, all’essere appannaggio di un soggetto privato, che poi è quello che oggi ce la fa pagare dietro interesse, ovvero la Banca Centrale Europea.
Il Trattato di Maastricht
La perdita della sovranità monetaria, per quanto ci riguarda, avviene esattamente con il Trattato di Maastricht. Perché è lì che si concede l’autorizzazione a battere moneta a un soggetto di diritto privato, cioè la Banca Centrale Europea. C’è un articolo in modo particolare, nel Trattato di Maastricht, che riesce a far capire benissimo la situazione. È l’art. 7 del protocollo sul sistema europeo delle Banche Centrali, il quale riguarda l’indipendenza della Banca Centrale Europea. E recita testualmente:
“Conformemente all’art. 107 del Trattato di Maastricht, nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal Trattato e dal presente Statuto, né la Banca Centrale europea, né una Banca Centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni e dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri, né da qualsiasi altro Governo. Le istituzioni degli organi comunitari, nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della Banca Centrale europea o delle Banche Centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti”.
In pratica significa che, aldilà degli altri elementi che compongono la Comunità Europea (la Corte dei Conti, la Corte di Giustizia, la Commissione europea e il Parlamento europeo), la Banca Centrale Europea, l’unica in grado di emettere moneta oggi, non può in nessuna maniera essere sollecitata o chiamata a rispondere. Agisce in maniera del tutto autonoma. Dunque la Banca Centrale Europea è l’unica che per legge può battere la moneta circolante nel nostro paese e non può in nessun modo essere influenzata dagli Stati in quanto noi, attraverso il Trattato di Maastricht le abbiamo conferito questo potere.
Marco Della Luna, in un suo libro oramai famosissimo, Euroschiavi dalla truffa alla tragedia. Signoraggio, debito pubblico, banche centrali, pone le seguenti domande retoriche: “La Banca Centrale emette denaro per un valore, supponiamo, di mille miliardi di Euro. Quel valore, quei mille miliardi, di chi sono? A chi appartiene la moneta, il valore del denaro, nel momento in cui viene emessa dalla Banca Centrale? Alla Banca Centrale stessa, che quindi ha il diritto di farsela pagare dallo Stato? O allo Stato, al popolo, cioè che quindi non dovrebbe pagare interessi alla Banca Centrale quando ha bisogno di denaro?“.
Si tratta di domande fondamentali, perché rispondere a queste domande significa capire esattamente se noi siamo proprietari della moneta, oppure se non lo siamo perché la dobbiamo comprare da un soggetto altro, in questo caso la Banca Centrale Europea.
Ora, quando a noi serve moneta, quando allo Stato serve moneta, la moneta la prendiamo dalla Banca Centrale Europea, la quale ce la dà in cambio di Titoli di Stato, quindi in cambio di una promessa di ridarglielo indietro, oltre al pagamento di alcuni interessi, visto che i Titoli di Stato hanno interessi. Ciò ha delle implicazioni. Intanto si sancisce che la moneta non è la nostra, visto che la dobbiamo chiedere ad altri pagando un interesse. In secondo luogo si sancisce il fatto che noi non abbiamo nessuna possibilità d’intervento su questa moneta. Non stabiliamo quanta moneta è in circolazione. Non stabiliamo qual è il suo tasso di sconto. Non possiamo nemmeno variare nulla riguardo al suo valore, ad esempio attraverso le svalutazioni competitive. Noi possiamo semplicemente prenderla pagando un interesse. Il punto qual è? Che nel momento in cui dobbiamo restituire la moneta che abbiamo preso, con i relativi interessi, noi dobbiamo restituirla in moneta. Ma siccome non possiamo battere moneta, siamo costretti a prendere altra moneta dalla Banca Centrale Europea: la moneta che ci ha prestato più l’interesse. Come? Attraverso l’emissione di altri Titoli di Stato e di altri interessi. Voglio dire: non riusciremo mai a essere in pareggio, perché ogni volta che dobbiamo restituire la moneta che abbiamo chiesto in prestito alla Banca Centrale Europea, noi su questa paghiamo un interesse. Siccome non possiamo fare altro che prendere altra moneta per pagare questa moneta che ci hanno dato e l’interesse, gli interessi non possono che accumularsi e sommarsi nel corso degli anni. Dunque la moneta non è la nostra e per di più è una moneta a debito. È una moneta che ci indebita vita natural durante. Nei confronti di chi? Nei confronti del proprietario di questa moneta: la Banca Centrale Europea che – come abbiamo detto – è un soggetto privato, non risponde ad alcuna sollecitazione di carattere politico né da parte degli Stati nazionali, né tantomeno da parte della Commissione europea o comunque dell’Europa politica nel suo complesso.
Chi sono, alla fine, i proprietari della moneta?
È possibile fare nomi e cognomi di chi sono i proprietari di questa moneta perché è evidente che l’interesse che noi paghiamo per utilizzare questa moneta da qualche parte andrà a finire. Ed è chiaro che andrà a finire nelle tasche del proprietario di questa moneta, cioè dei soggetti che costituiscono la proprietà della Banca centrale Europea. Questi sono: la Banca Nazionale del Belgio, la Banca Centrale di Lussemburgo, la Banca Nazionale della Danimarca (che peraltro non ha l’Euro però partecipa agli utili della Banca Centrale Europea), la Banca d’Olanda, la Banca Nazionale della Germania, la Banca della Grecia con un misero 2%, la Banca del Portogallo, la Banca di Spagna, la Banca della Francia, la Banca Centrale di Svezia, la Banca Centrale d’Irlanda, la Banca d’Inghilterra (che non ha l’Euro e che però anche lei partecipa ai profitti della Banca Centrale) e la Banca d’Italia con un 14%. Naturalmente – lo sappiamo, forse non vale neanche la pena neanche rammentarlo – la Banca d’Italia è un soggetto privato, non pubblico. Allora, quelli che sono gli azionisti della Banca Centrale Europea sono anche gli azionisti del soggetto che può emettere moneta e che può farcela pagare dietro la corresponsione di un interesse, visto che non è più nostra.
Tutto questo per dire che, quando si parla di privatizzazioni, si parla necessariamente di sovranità. Non potremo mai avere nessun tipo di sovranità politica se non rovesciamo la sovranità sulla moneta, che in questo momento non abbiamo. Siccome non siamo sovrani sulla moneta in un mondo che funziona per mezzo del denaro, e siccome siamo obbligati ad acquistare, dietro pagamento di un interesse, il denaro dalla Banca Centrale Europea, nessun discorso sulla sovranità nazionale politica potrà essere mai portato avanti, se non si mette a fuoco prima che è necessario assolutamente tornare sovrani sulla moneta. Finché usiamo una moneta che non è nostra, non potremo essere sovrani su nessuna decisione di carattere economico, né tantomeno su nessuna decisione di carattere politico.
Fonte Byoblu
Lo so che chiedo molto, a tutti coloro che hanno già le idee chiare su argomenti come signoraggio o sovranità monetaria. Ma è proprio per gli altri che chiedo la pazienza di spiegare, invece di saltarsi addosso l'uno con l'altro, come avviene di solito.
Grazie
Come facevano nell'antichità a coniare le monete in maniera sistematica? Con quale conio?
Un sistema manuale? Come facevano a coniarle su larga scala?
Alcuni pensano che le monete iniziarono a essere coniate su larga scala solo dopo l'invenzione della stampa poiché il conio poteva essere inventato solo per associazione di idee con quel processo.
Quindi si presume come minimo nel XVI secolo.
Che tipo di rivoluzione facciamo ? Reintroduciamo le ghigliottine o incrociamo tutti le braccia ?
Volentieri
Il punto cruciale è tutto qua: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta? Di moneta in circolazione ce n'è già, lo Stato incassa le entrate delle tasse, e ha le sue spese di Stato: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta? L'ho detto e l'ho mostrato con i dati ufficiali: perché il bilancio dello stato è in perenne deficit, cioè lo stato sceglie di spendere più di quanto incassa.
E' ovvio che se lo stato chiede un prestito ad una banca privata o ad una banca centrale, questa non sia un ente caritatevole e chieda in cambio un interesse: qualsiasi prestito ha un legittimo interesse collegato: nessuno ti presta 1000 per riavere 1000. Quindi la domanda è perché lo Stato sceglie di fare debiti in favore delle banche piuttosto che aumentare le entrate combattendo l'evasione e riducendo le uscite combattendo sprechi e corruzione.
La risposta è che è più facile rivalersi sui deboli ed ignoranti che sui potenti mafiosi.
Quando non saremo più ignoranti come pecore, smetteranno di tosarci.
Ma finché ci stiamo a chiedere "di chi è la proprietà della moneta" come se fosse un tema davvero importante, rimarremo pecore da tosare.
Ecco perché serve prenderlo in prestito.
Non importa quanto saving puoi fare nelle tasse. Devi ripagare gli interessi comunque. E non esiste il circolante per farlo.
Per lo Stato non è più etico prenderli dai criminali che prenderli da me, indebitandomi ulteriormente?
"X"+ "Y" di nuovo debito.
La Bank of England lo ha affermato in un suo paper ufficiale, cosa si vuole di più?
La seconda che hai detto.
La prima non funziona, la seconda si.
Manca però la parte ancora più antica:_ quella antecedente al baratto. Quando, nell'economia dell'abbondanza, tutti si fidavano gli uni degli altri e si scambiavano i beni gratis (avete presente il film: "Il pianeta verde"?). POI, quando si cominciò a non fidarsi più gli uni degli altri, si chiese qualcosa in cambio.... Questo sembra utopico, ma ci indica una direzione per invertire questo meccanismo: il dono libero e gratuito. (che sia un pochino utopico?)
Mi autocito:
All’inizio del mondo c’erano quelli che avevano voglia di lavorare e quelli che non ne avevano voglia.
Fra quelli che avevano voglia ce n’erano di più portati per la attività manuali: costruivano attrezzi, li riparavano, costruivano case, sedie, barche, ecc. Ce n’erano di quelli che erano più inclini ad altri tipi di attività: studiavano, insegnavano ai più piccoli, curavano le persone. E, vivendo tutti insieme, e scambiandosi liberamente i frutti del loro lavoro, a nessuno mancava il necessario e nessuno doveva lavorare per pagare debiti per tutta la vita, anche perchè non esisteva il denaro.
Il Tentatore andò dal gruppo di quelli che non avevano voglia di lavorare e disse: “Vedete come stanno lavorando bene gli altri! Costruiscono un mondo pieno di cose, di abbondanza, e voi ne rimanete fuori! Se continua così, vi troverete a morire di fame! Volete che vi insegni come fare per far diventare vostro tutto quello che loro stanno facendo gli altri? Anzi, se mi darete retta, farò diventare vostro anche il Creato: le terre, i monti, le pianure, le spiagge, i laghi, gli animali, l’aria stessa che si respira vi apparterrà!”. E insegnò loro a creare la moneta, a rendere l’uomo schiavo di questo “bene” (per modo di dire!), e fiorirono le banche, le finanziarie, i mercati dei cambi. E successe come l’Ingannatore aveva detto: quelli diventarono padroni del mondo e delle vite degli altri.
E quelli che avevano voglia di lavorare che fine hanno fatto? Continuano a lavorare, anzi, ancora di più, solo che adesso non sono più padroni delle loro case, dei loro mezzi di lavoro, del loro tempo: passano tutta la vita a cercare di pagare le tasse e debiti, mutui, rate, inconsapevoli di essere finiti nella trappola meglio architettata ai danni dell’umanità.
Io però avevo chiesto perché lo Stato invece che indebitarsi ancora con le banche non può aggredire l'illegalità
Il punto parlando della BCE,e'che e' un anomalia di suo cosi come e' stata concepita e come gli e'stato permesso di esserlo.
Compito della BCE non è di dare fiducia ai parlamenti nazionali ed al parlamento europeo e nemmeno di salvaguardare i diritti umani e sociali dei cittadini.
I suoi clienti sono i mercati finanziari, le banche e gli agenti finanziari speculativi
Semmai l'unico ente in questo momento sovrana e' proprio la BCE,ma che non ha di controparte un unico stato (UE) sovrano.Aldilà se sia giusta o non giusta la moneta euro.
Credo che la cosa non può reggere ancora tanto dato che ogni giorno la spirale discendente avanza ed e' sotto gli occhi di tutti
La BCE e' aldilà del sistema formato da parlamento europeo,dalla commissione europea e dai governi nazionali.Essa puo’ decidere cosa, come e quando vuole senza dover consultare o discutere con queste tre istituzioni.
Non ho trovato molto chiaro il tuo discorso.
La BCE è un potere indipendente (da noi chiaramente). Ma anche qualora fosse dipendente e sovrano, l'Euro - non essendo una moneta neutra per tutti - in quanto; per alcuni Stati è troppo debole, per altri troppo forte, avrebbe portato in qualsiasi caso come ho detto prima, delle situazioni di surplus/deficit cronici delle varie bilance commerciali.
Se la UE fosse uno Stato e la BCE una banca centrale pubblica, con l'euro come moneta, ci dovrebbero essere dei trasferimenti fiscali come avviene ad esempio negli Stati Uniti.
Ma a noi nel caso, converrebbe questa cosa? O sarebbe meglio in qualsiasi caso essere indipendenti e sovrani?
L'Articolo non toccando questo aspetto, non è da me considerato corretto.
Sertes:
al più può farlo sul mercato secondario.
[1] art. 123 della Versione consolidata del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea Comma 1: “Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca Centrale Europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell’Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
[2] “Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell’offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati”
In pratica lo Stato non può rivolgersi alla BCE all'atto di emissione della moneta per finanziarsi,
come invece accadeva prima del divorzio tesoro-banca d'Italia,
ma deve andare a prenderli dal mercato secondario (intermediari) pagando interessi ben più elevati che se li prendesse direttamente dalla BCE.
Marco Della Luna ed altri si chiedevano, ed hanno chiesto all'UE, come aggirare questo divieto ed ipotizzavano la creazione di una banca pubblica che, in quanto tale, avrebbe accesso diretto alla BCE per prendersi liquidità e rigirarla immediatamente allo Stato a prezzi vantaggiosi.
marcodellaluna.info/.../...
L'articolo sostiene anche che in Germania e Francia questa è una via già praticata:
perchè è evidente che quando si arriva a pensare come aggirare una legge fondamentale del funzionamento dell'UE,
appositamente studiata per "imbrigliare" gli Stati,
si è già al punto da avere compreso che è tutta l'istituzione UE da rigettare ed etichettare come nemica dei popoli,
senza perdere tempo a cercare improbabili scappatoie.
Peraltro va detto che l'art. 124 vieta agli Stati di fare leggi vincolanti per obbligare una certa banca a prendere liquidità dalla BCE per poi rigirarla allo Stato stesso a prezzi graditi:
In questo contesto è necessario ricordare la clausola stabilita dall’articolo 124 del TFUE, che stabilisce quanto segue:
“È vietata qualsiasi misura, non basata su considerazioni prudenziali, che offra alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell’Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri un accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie.”
Lo Stato, nel caso in cui adottasse una legge, regolamento o qualsiasi altro strumento giuridicamente vincolante, che obbligherebbe un istituto finanziario a comprare i titoli di stato governativi, violerebbe l’articolo 124.
Perchè non hai ancora afferrato dei concetti fondamentali di cui si era già parlato in passato, uno pure ribadito in questo articolo:
1) il sitema è basato sul profitto
2) esiste l'interesse,
come dice l'articolo, l'esistenza di un interesse per ripagare i prestiti,
e non parliamo neanche di debito pubblico, ma andiamo alle fondamenta del funzionamento dell'economia reale:
i prestiti all'impresa che apre, o i prestiti alle famiglie per comprarsi casa,
comportano che oltre ai soldi ricevuti si debbano rendere anche gli interessi,
e questi sono soldi tolti dalla circolazione,
vanno alla banca che comunque li userà, non torneranno nell'economia reale.
Questo è un processo che sottrae continuamente soldi dalla circolazione, moltiplicato per anni e per il numero dei prestiti fatti, dà come risultato la sottrazione netta di liquidità dal sistema,
a meno che, appunto, qualcuno (lo Stato) non re-immetta al netto nuova liquidità nel sistema (altrimenti diventiamo tutti poveri).
Per le stesse tasse di cui parli si potrebbe fare un discorso simile, ma in questo caso si potrebbe obiettare che i soldi delle tasse rientrano in circolo (in assenza di debiti finanziari).
Esiste il naturale processo di arricchimento personale per il quale alcuni guadagnano di più di altri,
ed è chiaro che l'accumulazione di denaro, poi non re-investito, comunque non tutto, nell'economia reale,
ma dirottato verso forme di investimento finanziario sottrae altri soldi dall'economia reale,
ecco che anche qui c'è bisogno di qualcuno (lo Stato) che re-immetta liquidità nell'economia reale o progressivamente diventiamo (quasi) tutti poveri,
e si rischia pure di fare saltare il sistema,
che per quanto mi stia largamente sulle balle, non è il metodo giusto per superarlo.
Per ipotizzare il sistema contorto che immagini bisognerebbe che tutti i soldi restassero nel sistema dell'economia reale, e quindi che
non esistesse la finanza,
non esistesse l'interesse,
non esistesse l'inflazione,
non esistesse la crescita demografica,
non esistesse l'accumulazione di denaro e quindi stringenti leggi che lo impediscono, insieme a misure che obbligano a reimmettere in circolo lo stipendio, nonchè leggi ferree sulla ridistribuzione dei redditi, diciamo pure un livellamento,
poi ci sarebbe il problema di finanziare grosse opere pubbliche (ospedali, strade, ecc.);
così, FORSE, FORSE EH, potrebbe funzionare,
ma è chiaro che sarebbe il fondamento stesso del nostro sistema (l'agire per profitto ed arricchirsi, e quindi la spinta propulsiva fondamentale dell'agire umano oggi) che verrebbe a cadere.
Insomma devi capire che c'è bisogno dello Stato che immetta continuamente liquidità nell'economia,
altrimenti parliamo di fiabe
Quanto peso ha l'inflazione nell'eurozona, cioe' che tutti i paesi devono essere allineati ad un certo valore??Come gia' si discuteva, diminuendo la disoccupazione, aumenta l'inflazione.
è scritto tutto qui:
memmt.info/.../...
No.
L'inflazione nella UE ufficialmente non dovrebbe superare il 2%,
in pratica è il target fondamentale nelle politiche monetarie della BCE, anche a scapito dell'occupazione.
Guardando poi il QE che in teoria dovrebbe servire a rialzare l'inflazione verso il 2%,
visto i risultati inconsistenti si ha l'impressione che a questi stia bene l'inflazione attorno allo 0% con buona pace dell'economia e dell'occupazione comunitaria.
Esatto come negli stati uniti c'è riequilibrio da parte della FED nei confronti degli stati federali.
Ma non è questo il punto cui volevo vertere:c'è quel Se.
Siccome non sono dei babbei (ma noi lo pensiamo) quelli che hanno fatto,instaurato questo impianto,la domanda da porsi è perchè lo fanno?Dove si vuole arrivare?
Il divide et impera ancora una volta regna fra tutti noi con, euro si euro no,keynesiani contro scuola austriaca etc..etc..etc..c'è ne per tutti i gusti.
Un po' come dire:ancora si parla di destra e sinistra quando il "nemico" è comune e invece ci si barrica per appartenenza.
Questa sarà l'ennesima discussione su tecnicismi (gia fatta e stra discussa non solo qui)per carità non nego che repetita juvant,
ma dove vogliamo andare così?
Siamo tutti in trappola, ma l'importante è non pensarci.
Quando inizi una partita di Monopoli, il banco distribuisce i soldi a tutti i giocatori. Se dovesse pretenderli indietro con gli interessi, è chiaro che ad un certo punto deve prestartene degli altri, per poter pagare quegli interessi. (Che nel frattempo i soldi siano finiti o meno nell'illegalità, non cambia nulla).
divorzio tesoro/banka italia
eeco perche siamo in balia dei mercati che determinano a quale interesse dobbiamo restituire i soldi
mentre prima del 1981 non era cosi
www.youtube.com/watch?v=t_ssGy0LXo0
www.youtube.com/watch?v=uSefocmsw10
www.youtube.com/watch?v=6e23Gaz-Jb4
attenzione al 1981 memmt.info/.../La-lira-fuori-dallo-Sme-1992.jpg
e non mi si dica che prima del 1981 non c'era la corruzzione
Ho letto il tuo link, l'inflazione a quanto era in quegli anni, intendo prima del divorzio?
Con quel "no" intendi che i paesi a valuta sovrana non si finanziano con le banche private??
I prodotti si dividono in due categorie: beni e servizi. I beni, tipicamente, hanno bisogno di una materia prima e di una lavorazione prima di poter essere dati all'acquirente o a chi li prende in prestito. I servizi no, nascono sempre "dal nulla", cioè dal lavoro di chi compie il servizio.
Se tu hai il giardino messo molto male, chiami un giardiniere. Mica ti puoi lamentare che lui il servizio lo crea dal nulla!
Anzi, lui ti direbbe: non ti piace il mio lavoro? E allora tieni meglio il tuo cavolo di giardino disastrato e non avresti nemmeno bisogno di chiamarmi! Allontana i parassti e vedrai che il giardino si mantiene da solo.
Se avesse attaccato l'illegalità non avrebbe fatto altri debiti e la quota interesse sarebbe rimasta a 75 miliardi. Invece così è cresciuta ancora.
Magari lo stato fosse già alla fase in cui vuole ripagare il debito. Qua siamo nei guai a pagare solo l'interesse del debito!
La banca centrale produce denaro dal nulla e lo presta alle banche private allo 0,05% di interesse (QUESTO E' IL SIGNORAGGIO: il reddito da produzione di moneta)
Lo stato spende più di quanto incassa e per colmare il deficit di bilancio (cioè l'ammanco dei conti) mette sul mercato i BOT diciamo al 2%. E per la maggior parte questi titoli vengono acquistati da banche private. (QUESTO E' L'INTERESSE SUL DEBITO PUBBLICO)
Siamo nei guai per quel 2% di interesse sul debito pubblico, mica per lo 0,05% del signoraggio! Lo stato ha speso 75 miliardi di interesse sul debito pubblico nel solo 2014, certo dentro ci saranno anche 3,75 milioni di euro dovuti al signoraggio, ma se io fossi il grasso banchiere vorrei che la gente continuasse a lamentarsi di 3,75 milioni annui piuttosto che iniziare a capire la spesa da 75 miliardi annui.
No, calma, stavamo parlando dello Stato
1) Lo Stato è una costuzione sociale, NON E' basato sul profitto.
2) L'unico "interesse" che dovrebbe importare allo stato è l'interesse dei cittadini, non l'interesse bancario.
Quindi ripeto la domanda: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta? Di moneta in circolazione ce n'è già, lo Stato incassa le entrate delle tasse, e ha le sue spese di Stato: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta?
Una volta era il monarca di turno, poi sono stati i banchieri centrali. Un domani potrebbe, che ne so, essere in mano ai finanzieri.
Ed è altrettanto ovvio che se usiamo una moneta centralizzata saremo schiavi di chi la emette.
Ma questa enorme crisi che abbiamo affrontato ci ha dato anche la risposta: le criptomonete (Bitcoin). Che sono DI PROPRIETA' del portatore.
Ormai ci sono i presupposti per passare in massa a questo tipo di moneta (specie se ci bloccano i conti come Cipro e Grecia).
Alla fine a cosa mi servono l'euro e il conto in banca?
1) a pagare cash
2) pagare con carta di credito/debito
3) proteggere i miei soldi (c/c) (di interessi non si parla neanche più)
4) comodità di pagare le bollette (RID sul c/c)
Ebbene le soluzioni stanno arrivando
1) si può pagare anche tramite smartphone e la rete bitcoin si sta allargando
2) per pagamenti in Euro ci sono le carte di debito collegate al wallet bitcoin. Che ad es. "convertono" i vostri bitcoin in Euro al momento del bisogno
www.bitcoin-italia.org/carte-prepagate-in-bitcoin/
3) il wallet privato (quindi NON dato in gestione ad un ente terzo), se gestito bene, è molto più sicuro di un c/c. Non c'è bail-in e nessun altro può metterci le mani, nemmeno lo Stato.
4) Adesso al posto dei RID c'è il SEPA direct debit. Basterà aspettare che i gestori delle carte di cui al punto 2) lo aggiungano come servizio.
non è che se il dentista ti dice che hai i denti cariati perchè mangi troppe caramelle, tu gli rispondi che è impossibile perchè le caramelle le hai sempre mangiate, anche quando avevi i denti sani.
tutto parte dall'iniziale truffa di svilire la moneta e stamparci sopra un valore non corrispondente all'effettivo contenuto in oro.
Ora prendiamo una moneta di 1000 anni fa. togliamoci qualsiasi valore storico. vai a venderla o cambiarla, cosa ti danno? il valore nominale, che non si sa più cosa sia, o il valore in oro effettivo?
evidentemente il valore in oro.
La truffa mette però in luce un fatto: che se la moneta serve per scambiare merce, il valore in oro è inutile. Se vuoi accumulare risparmio, allora è necessario il contenuto d'oro.
Dal 1971 vi è stato un passaggio cruciale, che nei fatti era già avvenuto e che breton woods certifica: la separazione tra valore intrinseco della moneta e il valore di scambio. cioè la moneta è passata da money a currency.
cioè hanno tenuto quello che serve per effettuare gli scambi, cosa per la quale non serve alcun valore intrinseco, ma solo un pezzo di carta certificato che dice che per averlo io ho venduto merce o lavoro per tale valore e che invece di barattarli direttamente li ho convertiti in un mezzo generico che mi da la possibilità di avere a breve termine altra merce o lavoro per tale valore.
nulla di quel che concerne il concetto di risparmio è stato mantenuto. in sè la valuta non vale niente se non la riscambio, in più va soggetta a deprezzamento inflazionistico, tanto per essere chiari che accumularla è deleterio.
La banca centrale fornisce tale mezzo, si occupa della stampa di cerificati di scambio di valore che devono essere emessi secondo criteri al fine di non renderli assolutamente inutili, perchè se li stampi a cazzo, non certificano niente.
La proprietà della valuta è di chi ce l'ha in tasca, salvo restando tutti i diritti dell'ente certificatore di mettere fuori corso tali certificati, nel qual caso restano sempre di chi li ha in tasca solo che nessuno li vuole più.
ripeto: distinguere tra valore di scambio puro e semplice, dal valore merce. l'oro include entrambe le cose, la cartamoneta, solo il valore di scambio.
La valuta non è sempre a prestito, se mi pagano non mi fanno un prestito.
Per lo stato è a prestito come per chiunque non ce l'ha e non ha generato merce per l'importo che gli viene dato più un interesse che va a costituire il guadagno finale della banca.
L'interesse è necessario per un motivo lapalissiano: che altrimenti non la restituiresti più, perchè tanto devi restituire sempre lo stesso valore, quindi fallo subito o tra 50 anni o muori e fregatene e non cambia niente, quindi potresti anche fare a meno di produrre, al che costituirebbe stampa di valuta in cambio di nulla e vanificherebbe qualsiasi utilità di tale certificato di scambio. mi sembra che sia tutto ovvio e molto semplice.
Io sono un privilegiato, e guadagno 26.000 euro l'anno
13.000 euro dei miei guadagni finiscono in tasse (pressione fiscale reale dello Stato Italiano 50%)
13 euro dei miei guadagni finiscono in signoraggio (costo del denaro BCE 0,05%)
E' giusto che mi preoccupi di quei 13 euro che sono dovuti alla proprietà della moneta? O forse è prioritario capire perché lo Stato mi impone una tassazione da 13.000 euro, a fronte di servizi mediocri, e per poi andare in deficit lo stesso?
Mentre le banche creano moneta dal nulla accreditando una somma che non hanno sul conto di chi chiede un prestito, il richiedente di quel prestito deve lavorare per restituire il tal prestito con in piu' l'interesse. Siccome la parte costituente l'interesse non e' stata ancora stampata, lui o qualcun altro dovra' giocoforza richiedere un altro prestito per pagare l'interesse.
In pratica chi puo' "trasferisce" il suo debito to altri, mentre i piu' deboli resteranno con il cerino del debito in mano.
E' giusto dire che senza sovranita' monetaria non ci sara' mai sovranita' politica, ma non bisogna dimenticare che nel caso italiano anche la sovranita' monetaria non basta, visto che si tratta di una colonia usa e getta.
Chi lo ha fatto sapeva benissimo che il sistema sarebbe andato in crisi. (Non parlo dei politici cialtroni, ma dei tecnocrati). Gli Obbiettivi ne individuo a spanne due:
1) Fare le cosiddette riforme, che hanno avuto solo lo scopo di distruggere le tutele sociali conquistate nei decenni precedenti. Creando cosi un grosso bacino di sottoccupazione.
2) I paesi "core" ( tipo la Germania) ha accumulato grandi surplus commerciali, mettendo in crisi i paesi in deficit. I quali sono costretti a svendere i propri Asset. A chi? Alla Germania!! :) Quindi parliamo di un'aggressione di stampo imperiale di un capitalismo maturo e più sviluppato (quello tedesco), nei confronti dei capitalismi dell'Europa mediterranea.
mia mamma prende circa 13 , 14000 di lordo ed e' andata in pensione a 38 anni con la baby. Ecco, forse capisci. tu matieni mia madre..poi sai quanti son da mantenere?? tra statali e pensionati ..........
Infatti la domanda era perché mai dovrei preoccuparmi dei 13 euro annuali del signoraggio con cui mantengo il grasso banchiere, quando con 13.000 euro annuali mantengo gente come i commessi della camera, che prendono 9.800 euro di stipendio AL MESE. Loro non creano il denaro del loro stipendio dal nulla?
La proprietà della moneta è solo un gigantesco specchietto per le allodole.
1. uno è quello spiegato dall’articolo, ossia la moneta-debito che lo Stato deve comprare da un privato a interesse, in ragione della cessione della sovranità monetaria;
2. l’altro è quello – illustrato da anni da Bagnai, per esempio – della sperequazione tra i vari Stati che, impossibilitati a utilizzare la leva della svalutazione, sono costretti a usare una valuta troppo forte (quelli periferici) o possono godere di una valuta molto più debole (Germania e soci) rispetto a quelle che il “libero mercato” delle economie e valute nazionali determinerebbe. Ne consegue che i paesi “centrali” possono esportare molto più del dovuto in quelli “periferici” e le bilance commerciali si alterano talché noi esportavamo molto più della Germania prima dell’Euro e ora molto meno. Questo è ormai chiaro e assodato, col meccanismo del ciclo di Frenkel, che dapprima produce un forte indebitamento privato – giacché i capitali dal centro affluiscono in periferia dove i rendimenti sono maggiori – e poi, per porvi rimedio, indebitamento pubblico (Grecia docet, ma anche Spagna e Portogallo) fino alle presenti tragedie.
Questi due meccanismi, compresenti all’attuale, sono AMBEDUE fondamentali.
Il primo di essi sussisterebbe anche senza l’Euro, almeno dopo il criminale golpe Ciampi-Andreatta del 1981 (il c.d. divorzio del Tesoro dalla Banca Centrale). Esso sussiste ogni qual volta viene ceduta a un privato la sovranità monetaria e lo Stato è costretto a comprare la moneta a debito, a un tasso d’interesse peraltro non predefinito dallo Stato bensì lasciato alla speculazione del cosiddetto “mercato” ossia alle manovre di quei pochi, e ben coordinati, gruppi di potere finanziario che lo manipolano. Tanto è vero che il debito pubblico italiano, che era la 57% del PIL nel 1981, schizzò al 120% nel giro di breve tempo:
leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml
L’articolo di Lo Monaco si sofferma su questo primo aspetto di perdita della sovranità monetaria (n° 1), cruciale quanto il secondo, giacché l’Euro ha sistematizzato questo meccanismo usurario e lo ha perfezionato, aggiungendoci il secondo (n° 2) ossia applicando ai paesi europei periferici la miglior trappola inflitta dal FMI a quelli del Terzo Mondo.
In che senso lo ha perfezionato? Con un po’ di pazienza lo si capisce:
Se lo Stato è costretto a procurarsi sempre ALTRA moneta per restituire il debito+interessi, ha solo le seguenti alternative:
a) la prende ancora a debito, e quindi s’indebita sempre di più, nel meccanismo classico del “cravattaro” che conduce al progressivo soffocamento;
b) la prende tosando sempre più i cittadini con sempre nuove tasse, balzelli e/o riduzione dei servizi che costituisce un nuovo costo per i cittadini (se lo Stato non mi dà più una medicina, devo comprarla io) ossia un’austerità per definizione infinita, perché il bisogno di sempre ALTRA moneta è eterno nel sistema;
c) la prende tosando sempre più i vicini, esportando più di quanto importa: è il meccanismo del mercantilismo, che ora la Germania applica alla perfezione grazie al meccanismo n° 2 dell’Euro (distruzione della domanda interna con mini-job e azzeramento degli investimenti pubblici + esportazioni a gogò grazie a una valuta per lei debole) e che noi applicavamo bene quando non c’era ancora l’Euro (col suo meccanismo n° 2) e che perciò ci ha permesso di stare a galla nel periodo in cui avevamo già perso la sovranità monetaria ma non avevamo ancora l'Euro.
Occorre quindi fare alcune considerazioni:
- la soluzione b) è destinata in qualche modo a esaurirsi prima o poi perché si arriva inevitabilmente al punto che la pecora viene scorticata e muore, mentre la necessità di ALTRA moneta, per pagare l’interesse sulla precedente moneta-debito, permane sempre giacché essa è continua e progressiva, inarrestabile;
- per questo, anche se eliminassimo (auspicabilmente) tutti gli sprechi, l’evasione e la corruzione, si arriverebbe al punto che non c’è più nulla da grattare sul fondo del barile per potersi procurare l’ulteriore ALTRA moneta; e ciò dimostra quanto il concentrarsi sulle (sacrosantissime per motivi di equità) battaglie contro castaevasionecorruzzzzione sia fuorviante giacché quel problema - pur scandaloso e importante - non è il nocciolo del vero problema, con buona pace delle ossessioni notturne e diurne di Sertes; lo dimostra ad abundantiam il caso della virtuosissima Finlandia che sta nei guai (con l’Euro) mentre la similmente virtuosa Svezia sta bene (senza l’Euro);
Quindi, al netto del sacrosanto recupero di castaevasionecorruzzzzione il problema è che GIA’ la semplice perdita di sovranità monetaria – ossia 1981 e non ancora 2001/Euro, con l'intermezzo preparatorio dello SME – ci costringe, per evitare (in parte) le soluzioni a) e b), a praticare la politica del Beggar Thy Neighbour (BYN) ossia fotti il tuo vicino.
La follia delle litanie sulla “competitività” ripetute dai sacerdoti neoliberisti sta nell’idea che TUTTI dovremmo essere esportatori: ma allora chi importa? Come dice Goofy(Pippo)nomics: strano come un credito (da esportazione) se visto dall’altro lato sia un debito (da importazione).
Facciamo l’esempio di un padre di famiglia indebitato con un usuraio: poiché deve procurarsi sempre ALTRA moneta, o fa economie finché può (soluzione b) o la ruba al vicino se ne è capace (soluzione c) oppure inevitabilmente la prende ancora dall’usuraio (a), aumentando così ulteriormente il suo debito finché esso non sarà insostenibile; e allora il “virtuoso” usuraio avrà il DIRITTO di rivalersi sul “peccatore-debitore” antropologicamente dissoluto (in tedesco debito e peccato sono la STESSA parola) spogliandolo di ogni suo bene.
E così abbiamo ben capito la finalità del (ben progettato) percorso che dalla perdita di sovranità monetaria (1981) conduce al trattato di Maastricht (1992), alla “prova generale” dello SME e poi all’introduzione materiale dell’Euro (2001). Il fine è semplicemente la spoliazione di Stati e popoli in favore delle élite finanziarie multinazionali.
Fase1: prima si sottrae la sovranità monetaria, costringendo a indebitarsi sempre più (il nostro debito pubblico raddoppia nel periodo citato) e a BTN Beggar Thy Neighbour;
Fase 2: poi si introducono i cambi fissi che concentrano in pochissime mani gli ingenti benefici economici degli stessi e aggravano quindi la situazione debitoria della gran massa di tutti gli altri, essendo pochissimi in grado ancora di BTN;
Fase 3: il sistema del debito privato esplode dopo un periodo di accecata euforia (ciclo di Frenkel) ed esso viene travasato al pubblico, ma anche questo inevitabilmente esplode, allora si pratica austerità (soluzione b);
Fase 4: quando tutti, privati e Stati, sono indebitati fino al collo – tranne i pochi soggetti che beneficiano del mercantilismo (ossia le élite tedesche e simili, non certo il loro popolo) – e non ci sono più margini per tosare (ossia la soluzione b arriva al fondo) allora, guarda caso, il proprietario della moneta chiude il rubinetto del finanziamento degli Stati (ossia della soluzione a) non accettando più che essi s’indebitino ancora e applicando rigorosamente i non-casuali vincoli di bilancio (che i patetici piddioti vorrebbero far allentare come se si trattasse d’una soluzione e non solo d’un inutile procrastinare l’esito mortale): a questo punto, se non si rientra fra i pochissimi a poter praticare la soluzione c) BTN, non resta che consegnare tutti i propri beni all’usuraio, come sta facendo la Grecia con la svendita dei beni pubblici – ma anche noi lo abbiamo già fatto in parte cospicua, affidando tale svendita, guarda caso, a Prodi e Amato, i padri dell’Euro in Italia, e ora porteremo a compimento l'opera.
L’excursus è necessariamente sommario, ma chi ha orecchie per intendere…
Quindi: la sovranità è il PRIMO problema, cui segue quello dei “cambi fissi”: prima il golpe Ciampi-Andreatta e infine l’Euro (con SME preparatorio).
Se la BCE diventasse un giorno la banca pubblica (e non privata) dei fantomatici Stati Uniti d’Europa, e finanziasse perciò direttamente gli/lo Stato/i secondo il suo fabbisogno (ossia facesse esattamente quanto ora è VIETATO) permarrebbe allora il meccanismo sperequativo n° 2 (come in Italia tra Nord e Sud con la Lira) ma verrebbe meno il meccanismo n° 1 della moneta-debito.
Ma chi ci crede? Balle e poi balle… Ti pare che ci restituiscono la gallina dalle uova d’oro della sovranità monetaria? Sogni d’oro.
Così come se eliminassimo l’Euro ma non riconquistassimo la sovranità monetaria, elimineremmo il meccanismo n° 2 (potendo fare svalutazione competitiva e quindi BTN) ma non la catena servile n° 1 della moneta-debito, come nel periodo post-1981 e pre Euro.
Quindi, secondo logica: fuori dell’Euro E INSIEME nazionalizzazione della Banca Centrale, che finanzia lo Stato secondo i suoi bisogni.
Avendolo già fatto altrove, non voglio rispondere qui alle prevedibili sciocchezze del tipo “vuoi dare la stampante in mano ai politici corrotti” (ma teoricamente soggetti a controllo democratico); basterebbe risponder loro con questo esempio: poiché tra le maestre d’asilo (soggette a controllo pubblico) ce ne può essere e anzi ce n'è sicuramente qualcuna violenta, allora affidiamo direttamente i bambini all’Associazione Pedofili, peraltro privata e non soggetta ad alcun vincolo né controllo pubblico (democratico poi…).
E infine, ho già argomentato altrove, casta e corruzione sono FUNZIONALI a questo progetto neufeudale di spoliazione e asservimento talché sono le stesse élite a volere fortemente e a imporci - tramite i mass media capillarmente controllati, per es. - una casta di politici-camerieri corrotti e sempre ricattabili, di cui non ci libereremo mai finché saremo sotto il giogo delle élite stesse.
Non apriamo qui una scatola di vermi, che sarebbe anche OT
Gli schiavi credono di guadagnare soldi attraverso il lavoro, senza sapere che quel denaro non gli appartiene. La prova si trova sulle banconote, quella C che sta per copyright indica che la proprietà della moneta è intestata ad una banca privata (la BCE). Comunque a prescindere dalla proprietà, il problema è che le masse continuano a dare valore a quella carta straccia prodotta da falsari (che sia una banca o lo stato la sostanza di fondo non cambia) restando intrappolate in quel ricatto/schiavitù/illusione senza neanche rendersene conto.
Facciamola ancora più facile: eliminate la convenzione del denaro, che per come lo usate, è una misura inutile, astratta e a quanto si vede controproducente per la maggioranza di voi schiavi, così mettete a nudo tutti i re e vedrete come cambia la musica. Per combattere la povertà vi dicono che servono i soldi! Questa è una delle tante cazzate che ha sfornato la vostra società cosiddetta civile. Non servono pezzi di carta e tanto meno economisti o tecnocrati, per dare un tetto sopra la testa, del cibo e una vita dignitosa a tutti quanti. Servono anime, voi ce l’avete ancora un’anima o inconsapevolmente avete venduto anche quella?
1) Effetto inflattivo? A me pare che siamo in deflazione. Poi bisogna vedere se l'inflazione in generale danneggia i ranties o le classi subalterne.
2) Le Banche centrali e le banche in generale non controllano direttamente la massa monetaria e quindi l'inflazione. Ma sono le condizioni dell'economia in generale a determinarla. La Bce ha “iniettato” nel sistema svariate centinaia di miliardi di euro attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO), ma le banche non hanno soldi da prestare. Perché? Per diversi motivi, incluso quello, banale, che preferiscono non erogare credito, in un periodo nel quale i loro bilanci sono fragili, e soprattutto lo sono le condizioni economiche generali, per cui chi presta non sa se rivedrà indietro i soldi.
PS: e il controllo dell'informazione
E' di oggi la notizia che il pagliaccio ha aumentato per l'ennesima volta il QE....siamo ad 80
Non servirà ancora una volta ad una mazza...ma fa niente andiamo avanti
www.forexinfo.it/.../
Riguardo alla Cermania cui accennavi sopra,il surplus è sforato da diversi anni adesso siamo al 6% e la commissione europea gli ha fatto solo un richiamo senza uno straccio di sanzioni
Fantastico
@incredulo
Grande George Carlin lo rivisto volentieri
bye
ps.
Ok esco ho la nausea ho letto troppi post d'un fiato
Quello di sfruc poi ti ammazza
L'esempio che fai del "giardiniere" è assolutamente fuorviante ed errato, perchè mettere a posto un giardino richiede una certa quantità/qualità di lavoro, di materiali e di competenza, e tutto ciò ha ovviamente un determinato valore in quanto tale.
La creazione di denaro dal nulla e l'eventuale accreditamento sulle casse del Tesoro non richiederebbe invece nulla di tutto ciò, e sarebbe praticamente a costo ZERO: dunque si tratta di un paragone che non sta nè in cielo nè in terra.
Una Banca d'Italia pubblica in uno Stato dotato di moneta sovrana potrebbe "stampare denaro" a costo ZERO, accreditandolo alle casse dello Stato a costo ZERO: si chiama "monetizzazione del deficit" ed è una pratica che non solo in Italia si è regolarmente usata sino agli anni '70, ma è TUTT'ORA utilizzata negli Stati di mezzo mondo in accordo con le loro Banche Centrali.
L'articolo contiene alcune imprecisioni, tra cui quella più macroscopica (e già segnalata da altri utenti) riguarda il fatto che la BCE vada a prestare denaro direttamente agli Stati (in realtà non può farlo: al massimo si può dire che lo fa indirettamente usando come intermediario le singole banche private), ma coglie perfettamente il punto essenziale: e cioè che la proprietà privata della moneta andrà sempre, sempre, SEMPRE a favorire le elìte finanziarie (che hanno tutto l'interesse di emetterla a debito), e che dunque bisogna combattere affinchè la proprietà della moneta torni, almeno parzialmente, in mano PUBBLICA.
L'allontanamento progressivo della sovranità pubblica sulla moneta è avvenuto mediante diverse tappe: prima lo SME (innalzamento forzato dei tassi d'interesse per compensare gli squilibri commerciali indotti dal cambio semi-fisso), poi il Divorzio (addio garanzia di finanziamento da parte di Bankitalia --> ulteriore innalzamento tassi), infine l'Euro (sparisce la possibilità stessa di emettere moneta), passando per lo SME "credibile" e Maastricht.
Si tratta di smantellare tali "riforme", una per una, ripercorrendo il cammino a ritroso: via Euro, via Maastricht, via il Divorzio.
Hai scritto tanto, e mi dispiace risponderti in maniera sintetica.
Sono perfettamente d'accordo con te, infatti nel mio primo messaggio di risposta, il primo aspetto l'avevo sintetizzato brutalmente con la frase Recuperare la sovranità monetaria penso sia una cosa fondamentale. Comunque hai fatto bene nel dubbio, a mettere in chiaro le cose.
Però a mio avviso, o la storia si racconta tutta o ha scarsa valenza. Ecco perchè non giudico positivamente l'articolo in questione. Se non racconti la seconda parte della storia, e racconti quindi solo la prima, sembra che il problema sia solo il fatto che la BCE sia un banca centrale privata che addebita gli Stati. Quindi un problema di Debito Pubblico non sovrano. Che è quello che pensano i signoraggisti.
Mi scuso con Robin 1610 e con tutti gli altri, ma la cosa doveva essere spiegata per intero, seppur sommariamente
@Nick_85
Hai ragione che il problema è duplice: recuperare la sovranità monetaria (punto 1 del mio post) E INSIEME eliminare gli squilibri conseguenti a cambi artificialmente fissi (che tu hai segnalato e io ho ripreso nel mio punto 2).
E' una visione parziale, e perciò pericolosamente limitata, sia quella dei signoraggisti - che si fermano al SOLO punto 1 ma magari accetterebbero una BCE pubblica dei (fantomatici) Stati Uniti d'Europa - sia quella degli anti-Euro, che si limitano SOLO a demonizzare la Cermania cattiva, alla Salvini, e che però lascerebbero intatto il meccanismo della moneta-debito.
Ma i due aspetti e meccanismi infernali sono solo due diverse parti di un unico progetto di spoliazione neufeudale, peraltro esplicitamente dichiarato: come afferma perfino Magaldi, non si tratta di un complotto bensì d'un progetto condotto alla luce del sole.
www.ilfattoquotidiano.it/.../2534224
E' fantastico vedere questo modello economico accartocciarsi su se stesso e le persone accapigliarsi sul nulla spinto.
Si confondono valori reali con gli strumenti di scambio del valore (che siano talleri o bit).
La deflazione e la disoccupazione saranno elementi integrati nel sistema (globale) e non potranno che aumentare.
La classe media (la struttura portante di questo modello economico basato sul consumo ciclico) sarà erosa inesorabilmente.
E come le due torri gemelle minate nelle fondamenta, il sistema collasserà in caduta libera.
Gli scomposti colpi di coda di burocrati, manager e politici, nel panico totale, non faranno che accelerare il processo.
La sovranità monetaria è importante certo, così come la lotta alla corruzione, all'evasione e agli sprechi. Ma per una soluzione reale a medio-lungo termine è necessario cambiare paradigma economico e sociale a livello globale.
Tutto il resto sono soluzioni che non risolveranno il problema n°1: quello dell'occupazione minima sufficiente a mantenere il sistema in piedi.
La realtà è che la produttività del nostro sistema è aumentata notevolmente (grazie alla tecnologia) ma non, contestualmente, la distribuzione della ricchezza che invece si è accentrata nelle mani di pochi, pochissimi. Gran danno, per tutti, ma solo se rimaniamo ancorati a questo paradigma.
Siamo nella quarta rivoluzione industriale, a Davos (weforum.org/.../...) ne hanno parlato e cominciano a rendersi conto del problema che questa rappresenta in QUESTO modello economico.
Curiosamente quello che è un problema, e anche molto serio, in grado di mettere seriamente a rischio la stabilità del sistema, no matter what, sarebbe la SOLUZIONE semplicemente cambiando paradigma economico e sociale.
Ti ho letto volentieri.
Tra l'altro in rete ho trovato anche il Pampleth "Della Servitù Volontaria" in pdf che citi
Grazie
Eccallà!!!!! Il giardiniere ha diritto ad essere remunerato perchè crea, col suo lavoro, un beneficio che non esisteva prima.
Ma il banchiere che crea dal nulla il denaro che lavoro ha fatto? Per quale motivo gli deve essere restituito TUTTO il denaro più gli interessi?
Quello che ci viene rifinanziato anno per anno è l' interesse passivo che non riusciamo a pagare mai.
Come spesso accade, un esempio calzante, può forse rendere meglio di ogni discussione:
www.youtube.com/watch?v=xUjEz-_bMcQ
Considerate che la situazione del video è semplificata, la realtà è molto peggiore.
Guardatelo,sono pochi preziosi minuti........
Ottimo intervento, completa benissimo l'articolo di Lo Monaco.
È sconcertante vedere come, a dispetto della loro semplicità, certi concetti non riescano ad essere assimilati.
***
MEDICIALBE:
La seconda parte del problema è: l'abolizione in Europa del libero mercato dei cambi valutari. Prima ogni moneta (marco tedesco, dracma greca, escudo portoghese..) prezzava esattamente il peso della singola economia. La Germania ha sempre avuto un'economia forte, e quindi il marco valeva tanto rispetto ad esempio alla dracma, che rappresentava l'economia greca di gran lunga meno sviluppata.
Prima succedeva questo: Quando un Paese esportava i propri prodotti, la valuta di quel Paese veniva richiesta dai mercati e si rivalutava nei confronti di quelle dei Paesi che fino a quel momento avevano importato. A un'esportazione corrisponde un'importazione, e a un'apprezzamento di una valuta corrisponde una svalutazione di un'altra. Nessuna svalutazione competitiva: è l'illustrazione banale del mercato dei cambi valutari.
A questo punto cosa succedeva? Che il Paese che aveva svalutato, riacquistava competitività e la bilancia commerciale si riequilibrava.
Con l'Euro questo discorso cessa di esistere. Visto che 1 euro portoghese corrisponde 1 euro tedesco. Il mercato dei cambi viene quindi abolito, ma non è che se 1 euro portoghese vale 1 euro tedesco vuol dire che l'economia portoghese sia uguale a quella tedesca
Quindi l'Euro essendo una media di tutte le ex valute nazionali, è troppo leggera per la Germania ma troppo pesante per il Portogallo.
Chi ha una moneta troppo forte per la propria economia, intende ad importare troppo. Con la conseguenza finale che la bilancia commerciale va a rotoli.
Alla luce di questo discorso fondamentale, parlare solo di Moneta sovrana senza coniugare questo discorso, vuol dire non solo essere incompleti, ma raccontare un qualcosa di fuorviante per la reale comprensione della realtà.
Ovviamente ritrovare la flessibilità del cambio e la sovranità monetaria non basterà, c'è da affrontare il discorso di come il capitalismo sia evoluto nel mondo occidentale dalla fine degli anni 80 in poi. E questo penso sia il terzo pezzo della storia.
Devo aver sbagliato indirizzo pensavo di aver cliccato su luogocomune invece mi trovo su Goofynomics
A parte gli scherzi...quoto in todos
In proposito, è lungo e abbastanza tecnico ma è chiaro e documentato: leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml
Per altro, come notato egregiamente da Anakyn, l'articolo contiene un grossolano errore quando afferma che la BCE presta euro in cambio di titoli di stato dei singoli governi. Questo non lo può fare, altrimenti avrebbe un ruolo politico. Cosa che comunque ha lo stesso, con buona pace di coloro i quali credono che l'economia sia solo una questione "tecnica".
Riguardo a quanto proposto da Sertes, e cioè di risolvere la crisi recuperando le risorse dalla criminalità e dall'evasione fiscale, funzionerebbe se questa fosse una crisi originata dal debito pubblico. Tuttavia, il debito pubblico non è la causa della crisi (cosa su cui ormai la ricerca accademica è piuttosto concorde). Per conoscere le cause della crisi non aiuta analizzare l'andamento del debito pubblico ma quello delle partite correnti dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi (es. Grecia, Spagna, Italia, ...).
La banca centrale fa due lavori istituzionali, perché è un privato a cui è assegnato un monopolio istituzionale: controllo del tasso di sconto, su cui si basano tutti i prestiti, e controllo della massa monetaria, da cui dipende l'inflazione. Si aggiunge un terzo lavoro che è il contrasto alla falsificazione, che è nell'interesse di tutti, banca centrale inclusa.
Quindi il banchiere centrale ha fatto il lavoro di capire quanto denaro creare e in che momento e a che tasso. E' vostra facoltà considerarlo un lavoro da poco, ma non lo è.
MEDICIALBE: Per quale motivo gli deve essere restituito TUTTO il denaro più gli interessi?
Perché i prestiti funzionano SEMPRE così. Io ti presto 1000 oggi in funzione del fatto che tu usufruisci di questi beni per un anno, e tra un anno mi devi ridare i beni 1000 + l'interesse concordato che è il mio legittimo guadagno. Non sono io banca che ti cerco per prestarti dei soldi, dopotutto: di soldi in circolazione ce n'è già in abbondanza, se tu non riesci a farti bastare quelli allora sei tu che vieni ad interpellare me.
Così come il denaro della banca centrale viene creato dal nulla, alla restituzione viene distrutto nel nulla. Gli interessi coprono le spese della banca centrale, e il guadagno degli azionisti, che sono le banche centrali nazionali, che fanno parte di consorzi di banche private nazionali e che vengono pesantemente tassate a loro volta.
Ora che ho risposto, qualcuno si degnerà di dirmi perché dovrei preoccuparmi di un problema da 13 euro l'anno quando c'è uno sperpero da migliaia di euro l'anno? Anche io avevo fatto una domanda.
Era la versione semplificata di quest'altra domanda: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta? Di moneta in circolazione ce n'è già, lo Stato incassa le entrate delle tasse, e ha le sue spese di Stato: perché ad uno Stato serve ALTRA moneta?
Che dici Massimo, qualcuno risponderà prima o poi?
Sembrerebbe che ci sia un'inversione di tendenza con l'ultima uscita del "Drago"
"Le banche che fanno prestiti all’economia reale verranno pagate per ricevere liquidità
Il risultato, appunto, sarà che la Bce si troverà a pagare alle banche che ricevono un prestito un tasso dello 0,40 per cento."
Siamo agli interessi negativi.
www.comedonchisciotte.net/.../
D'Alema lo esprime chiaramente, sia il concetto che ha espresso a meraviglia Nick85 e ormai stradibattuto su questo sito e sia del perchè non venga immessa moneta nell'economia nonostante le politiche monetarie di Draghi che tendono ad aumentare la massa di danaro a disposizione delle banche come ben esposto da etrnlchild.
Si capisce anche in quale modo ci indebitiamo sempre di più e come venga drenata ricchezza con il giochino dei tassi di interesse.
Uno forma di strozzinaggio legalizzato ed accettato da tutti gli aderenti all'€ che impoverisce progressivamente tutte le nazioni latine a favore della potente Germania e del suo atavico sogno di dominio.
Lui comunque sia, il baffetto malefico, alla fine del video se la ride di gusto.....non sono certamente problemi suoi....
L'articolo di Lo Monaco non è "sbagliato", e non è fuorviante, ma tratta con chiarezza il tema della sovranità monetaria. Il tuo intervento sui cambi valutari, molto bene esposto, tratta di un argomento complementare, altrettanto importante, ma un altro argomento.
Altrimenti potrei contestarti che anche il tuo è un tema "sbagliato" perchè il vero problema sono ad esempio i trattati economici internazionali imposti dai grandi interessi privati, come l'assunzione del dollaro come moneta di riferimento (pensa quanti pizzi e tangenti si sono incassati gli USA con questo sistema dal dopoguerra in qua), il TTIP attualmente in elaborazione, che falsa fortemente il naturale andamento del mercato, oppure le violazioni ripetute delle cosiddette "regole di mercato" da parte degli stessi paesi che dicono di promuoverle, attraverso embarghi e sanzioni illecite, o quando questo non basta attraverso l'invasione armata e il genocidio dei popoli non allineati... Oppure ancora potremmo parlare del sistema di potere massonico alla base di tutto questo, senza il quale non sarebbe mai stato possibile pilotare i governi nazionali verso la situazione attuale...
Insomma, di questioni ce ne sono un'infinità, e nessuno di questi toglie nulla al discorso sulla sovranità monetaria, che resta una delle cause principali alla radice dell'attuale dittatura delle oligarchie finanziarie: come ti fa notare @Massimo, una volta eliminato l'euro e recuperata la sovranità monetaria, è eliminato anche il blocco dei cambi valutari.
O no?
Nell'intervento linkato qualche post sopra da @Incredulo, D'Alema stesso (e dico D'Alema, non Lo Monaco, Bagnai, Barnard o Mori) parla di tassi al 15% per i cosiddetti "prestiti" alla Grecia, che poi come sappiamo finiscono direttamente al sistema bancario tedesco e francese senza nemmeno passare dalle mani dei greci: 15%, che mi sembra qualche migliaio di volte distante dallo 0,05% di cui hai vaneggiato.
L'Italia non è ancora nella situazione della Grecia, ma tra 15 e 0,05 ci sono tre zeri di mezzo.
Chissà che magari i 13.000 euro delle tue tasse invece di finire in scuole e ospedali, oltre che in mazzette e stipendi parlamentari, vengano assorbiti direttamente dalla piovra europea?
O forse dimentichi che ALTRA MONETA è sempre servita, che al tempo dei tuoi bisnonni per comprare casa ci volevano 100 lire, al tempo dei tuoi nonn 10000, e al tempo dei tuoi genitori qualche milione? Dimentichi che nel nostro sistema - libero mercato - i prezzi SALGONO?
Se non lo hai dimenticato, allora puoi passare a fare una considerazione più interessante:
Il nostro sistema economico per funzionare ha bisogno della MONETA come strumento i scambio per beni e servizi, e la MONETA deve essere per sua natura un BENE DI SCAMBIO COLLETTIVO, uno strumento che la collettività usa per scambiare beni e servizi, gestito dalla comunità, nell'interesse della comunità. La moneta è un accordo tra cittadini: io e te ci scambiamo le cose attraverso uno strumento NOSTRO su cui ci siamo accordati, con un vero e proprio contratto (Banco-nota, come ricorda Lo Monaco), stabilendo che tale moneta ha per noi tale valore.
Capisci che quando un privato, e peggio ancora un consorzio di privati stranieri molto potenti, si appropria del nostro sistema di scambio, e ci costringe a COMPRARE da lui la moneta che a me e te serve per scambiarci le cose e far funzionare la nostra economia, ci ha completamente in suo potere, perchè per ogni attività che noi vogliamo fare dobbiamo necessariamemte passare da lui, che a costo quasi nullo stampa carta straccia e ce la vende come moneta, in cambio di beni e servizi reali! In cambio di titoli di stato nel migliore dei casi, o in cambio di terre e beni patrimoniali come succede in Grecia da anni e come ha iniziato a succedere anche da noi: svendita di beni demaniali, privatizzazioni di spiagge, qualche settimana fa la lega ha presentato un interrogazione parlamentare al governo Renzi per chiedere conto del fatto che il governo ha venduto DI NASCOSTO alla Francia qualche decina di chilometri di litorale ligure, restringendo i confini del nostro paese in palese violazione della costituzione.
Se invece della BCE fosse Silvio Berlusconi a stampare moneta gratis e a venderla al nostro paese in cambio di beni e servizi reali, e con tanto di interessi, nessun italiano lo accetterebbe, ci sarebbero rivolte violente perchè la truffa sarebbe troppo palese. Ma bastano due passaggi in più, basta non mettere in vista i volti dei nostri aguzzini, complicare con due balzelli la percezione del meccanismo, ed ecco che miracolosamente la stragrande maggioranza dei cittadini cede con gioia a degli sconosciuti miliardari stranieri tutti i diritti di gestione della propria moneta, convinta che stiano "lavorando per noi"...
Sconcertante, a dir poco.
Appunto.
Ti faccio notare che Massimo ha chiesto di evitare polemiche quindi se ti permetti di dire a me che sto vaneggiando dovresti come minimo indicare una fonte per il tuo numero.
La fonte per il costo del denaro della Banca Centale Europea è questo simpatico grafico interattivo del Sole24ore (ma sono dati ufficiali controllabili ovunque)
www.ilsole24ore.com/.../tassi.shtml
Costo del denaro allo 0,05% significa che se Banca Unicredit prende in prestito 1 miliardo dalla Banca Centale Europea, poi a fine anno deve pagare d'interesse di Signoraggio mezzo milione.
Quindi dimmi tu quanto paga il denaro l'italia con un link ufficiale.
...ed a parte che la "creazione di denaro" è in massima parte affidata alle banche commerciali e non a quella centrale...
...ed a parte che anche sul denaro "creato" dalla Banca Centrale per monetizzare il deficit, il controllo su quando e come crearlo ce l'avrebbe lo Stato, mentre la Banca Centrale fungerebbe solo da strumento tecnico...
...ma anche considerando tali funzioni come effettivamente reali ed essenziali: in ogni caso esse, nel momento in cui fossero riportate in mano pubblica, potrebbero banalmente essere remunerate tramite un semplicissimo STIPENDIO come tutti i lavori del mondo.
Perchè mai, invece, si sceglie di remunerarle tramite un interesse sulla moneta erogata? Interesse che poi genera la trappola del debito in cui sono invischiati, in misura diversa, tutti gli Stati del mondo occidentale?
Perché gli stati non pagano l'interesse alla Banca Centrale, gli stati sono in crisi per pagare l'interesse ai creditori del debito pubblico, che sono le banche private, gli altri stati ed alcuni individui facoltosi. Gli stati infatti non possono ricevere (nel caso generale) denaro dalla Banca Centrale, ma solo emettere titoli di debito che vengono comprati dai privati.
Sono le banche private che a loro volta pagano l'interesse di signoraggio alla banca centrale.
E i due numeri sono profondamente diversi: per il primo si viaggia su interi punti percentuali, il secondo come abbiamo detto è allo 0,05%
una volta che poi il debito di uno stato si è consolidato è del tutto impossibile estinguerlo perchè gli stessi interessi composti (interessi sugli interessi) mantengono il capitale debitorio maggiore della massa monetaria che lo ha generato
avete presente il gioco del monopoli? come potrebbe funzionare se ad ogni passaggio dal "via" non venissero ritirati i soldi?
inoltre...quei soldi sono regalati ai giocatori (emissione a credito) ma cosa accadrebbe se ogni volta che passo dal "via" la banca mi da 20 € e mi segna una passività di 20€+interessi (emissione a debito)?
tempo qualche giro e l'intero gioco collassa con tutti i giocatori in debito con la banca
Sertes, non ci capiamo: lo so benissimo che nell'eurozona lo Stato si fa finanziare dalle banche private e non da quella Centrale, l'ho pure scritto poco più sopra per correggere l'errore dell'articolista che affermava l'opposto.
Ciò che hai quotato del mio commento era in risposta NON alla situazione attuale, bensì al tuo affermare che, anche nel caso in cui fosse una Banca Centrale pubblica a finanziare lo Stato (cioè un ritorno dell'Italia alla monetizzazione del deficit), la Banca Centrale dovrebbe pretendere un interesse sulla moneta erogata.
Hai elencato una serie di funzioni che non solo in buona parte (a mio avviso) non esistono o sono sovrastimate per importanza, ma se anche esistessero, potrebbero essere remunerate da un semplice stipendio, e non si vede alcun motivo per cui invece la remunerazione dovrebbe avvenire mediante l'elargizione di un interesse che poi infila lo Stato nella trappola del debito.
E comunque, anche senza ragionare su ipotesi al momento non esistenti (Banca Centrale pubblica italiana che finanzia direttamente lo Stato), possiamo argomentare allo stesso modo anche nei confronti della stessa BCE! La necessità di prestare ad interesse per remunerare l'UTILISSIMO e PREZIOSISSIMO (sì, è un eufemismo) lavoro dei banchieri centrali è così impellente che... la BCE ormai presta il denaro ad interessi ZERO! Eppure pare che vada a gonfie vele lo stesso...
Morale della favola: non esiste alcuna giustificazione nè pratica nè teorica affinchè una Banca Centrale debba utilizzare lo strumento dell'interesse per "remunerare" il proprio stesso lavoro. L'interesse serve unicamente come strumento per "raffreddare" l'economia nel momento in cui è troppo "surriscaldata", cioè in altri termini per frenare l'inflazione.
Giustificare lo strumento dell'interesse come necessario per "remunerare il lavoro" della Banca Centrale è non solo sbagliato (basterebbe un semplicissimo stipendio), ma assolutamente pericoloso perchè giustifica come imprescindibile ed ineliminabile la pratica dell'interesse nel finanziare lo Stato.
LO STATO DEVE POTERSI FINANZIARE A COSTO ZERO!
NON ESISTE CHE SI TROVINO GIUSTIFICAZIONI PER UN SISTEMA CHE COSTRINGE GLI STATI A FINANZIARSI A DEBITO E CON INTERESSE!
Certo: se ti presto 10.000 € per "n" anni mi aspetto che tu a) me li restituisca (ovvio) e b) magari con interesse. L'interesse, si dice in economia, remunera due cose: 1) la indisponibilità del capitale prestato (ho avuto un inconveniente dovuto alla indisponibilità del capitale), e 2) il rischio di non averli indietro.
Ma nel caso di denaro creato dal nulla grazie alla riserva frazionaria, vengono a mancare entrambi i presupposti (oltretutto il secondo è normalmente garantito da ipoteche sui tuoi beni per valori ampiamente superiori all'importo del prestito.
"Non è stata la banca a veniti a cercare per darti dei soldi".
Sbagliato. Vedi "Io so e ho le prove" di Vincenzo imperatore, oppure "La grande scommessa", dove altrimenti non si capirebbe perchè le banche prestavano ai NINJA (No Income No Job or assets): se si fossero private di soldi per fare quei mutui sarebbero state autolesioniste, no?!????
Riguardo alla tua ultima domanda:
Perché dovrei preoccuparmi di un problema da 13 euro l'anno quando c'è uno sperpero da migliaia di euro l'anno?
perchè qui non stiamo facendo microeconomia ma macroeconomia. Anch'io ho un mutuo, e non mi sognerei mai di non pagarlo perchè so quello che so (micro); ma in termini macro riconosciamo che il sistema è inquinato, avvelenato, destinato al collasso se continua così. il debito è ormai molte volte il PIL mondiale, sono indebitati privati, famiglie, aziende, pubblica amministrazione locale, stati: e ci vogliono far credere che con l'austerity se ne verrà fuori!
E poi la risposta, scusa, te l'hanno già data altri: solo di interessi, lo stato italiano ha già versato ben più dei 2.000 e passa miliardi di debito pubblico. E gli interessi, come spero di averti dimostrato all'inizio di questo intervento, non sono dovuti.
Spero di averto risposto.
Purtroppo no:
L'eccezione non cancella la regola.
Il debito pubblico è la somma dei deficit statali annuali
I bilanci statali annuali vengono decisi dal lato politico, non dalle banche private e tantomeno dalla BCE
Il problema del signoraggio bancario/proprietà della moneta è un problema, ma messo di fianco a quello dei bilanci statali in perenne deficit rimpicciolisce fino a diventare uno specchietto per allodole
N.B: Li ha pagati ai detentori dei titoli di debito pubblico, NON ALLA BCE.
Tornando invece alla mia domanda, che proverò a riformulare per togliere anche gli ultimi alibi: perché ciascuno di noi dovrebbe preoccuparsi di un problema come quello del signoraggio/proprietà della moneta, che incide sul nostro portafogli per circa 10 euro l'anno, contro un problema di deficit della spesa pubblica che incide per migliaia e migliaia di euro l'anno per ciascuno di noi?
Bravo, lo fa già: si chiamano tasse.
Che inizino a prenderle da chi non le paga, invece che venire sempre a tocciare da me.
Lo Stato non si finanzia con le tasse Sertes....
E, comunque sia i politici verranno sempre a tocciare da te, chiunque governi lo farà, perchè tu sei il soggetto più debole e i soggetti più deboli sono la maggioranza della popolazione.
Se il Governo tassasse troppo i grandi investitori, questi non investirebbero più in Italia, se tassasse troppo le grandi imprese e le banche, si farebbe nemici importanti e potenti e le banche non comprerebbero più i titoli del debito pubblico con il quale lo Stato si finanzia.
Per questo la tua è un'illusione propagandistica, nessuno andrà a toccare gli affari dei grandi gruppi mafiosi o delle corporations, o delle banche.
Ogni governo preferirà colpire i consumi, mettere tasse occulte e imporre il suo bastone sulle masse indifese, operazione che garantisce un mare di danaro senza rischi.
Quando anakyn dice che lo Stato si dovrebbe finanziare a costo zero però, non sta parlando di tasse....
le banche private manderanno il loro esercito privato alla conquista di tutti gli Stati del mondo occidentale?
io sta cosa qui non l'ho mai capita.
io sapevo che se si ha un piccolo debito è un problema del debitore, ma se si ha un grosso debito (a maggior ragione se riguarda tutti) è un problema del creditore!
perchè questa semplice "legge di natura" non si applica +?
Ci sarebbe un problemuzzo intermedio, quello del signoraggio secondario, ed è questo che incide su quanto lo Stato spende per finanziarsi di moneta.
Ma perchè aggiri le questioni invece di affrontarle?
Sai già perfettamente che le tasse che lo Stato raccoglie dalla cittadinanza sono già più che sufficienti per finanziare la spesa pubblica corrente, cioè la spesa dello Stato al netto degli interessi.
Dunque il problema del deficit, ribadiamolo ancora una volta (ma perchè non puoi prenderne atto, invece di costringere ogni volta a ricordare l'ovvio?) riguarda NON la spesa pubblica primaria, e dunque NON le tasse (che bastano ed avanzano a finanziarla), BENSI' la spesa per interessi.
La tasse bastano a finanziare la spesa primaria e invece non bastano a finanziare anche la spesa per interessi.
Dunque già lo Stato toglie alla cittadinanza più di quanto eroga (visto che la spesa primaria è in surplus da circa 25 anni), ma tu da quanto capisco proponi che gli tolga ancora di più, in modo da finanziarsi anche la spesa per interessi.
Quindi invece di affrontare il problema alla radice ed estirpare o limitare fortemente il presunto diritto di chiedere allo Stato interessi per finanziarlo, secondo te bisognerebbe agire sul versante fiscale (tasse), giustificando dunque implicitamente l'interesse sul finanziamento statale, e facendo sì che tale interesse venga pagato dalla cittadinanza.
Ma perchè?
Scusa Anakyn ma così torniamo per l'ennesima volta a discutere del problema del debito pubblico e non affrontiamo il vero problema, cioè quello del debito privato (che tu conosci benissimo).
Il problema della moneta è che andrebbe distribuita meglio. Come scrive Sertes, io vado in banca a chiedere un prestito "perché non mi faccio bastare i miei soldi", cioè non riesco a comprare una lavatrice in contanti, ma neanche una macchina, o peggio una casa. Ma è vero anche che se la controparte i soldi li spendesse, invece di risparmiarli per prestarli, contribuirebbe al riequilibrio del sistema. Dato che questo non accade, per ovvi motivi di umana indole competitiva ed egoista, serve uno stato sovrano che faccia delle politiche ridistributive. Non parlo di comunismo o di socialismo (per carità!) ma quantomeno vorrei che il divario fra ricchi e poveri non continuasse a crescere (parlo in generale ovviamente).
La moneta viene creata (a debito) per il 97% dalle banche private, per il solo restante 3% dalle banche centrali (fonte: Bank of England). Quindi se affrontiamo il signoraggio dello stato ci stiamo occupando solo del 3% del problema; oltretutto, se non cambiassimo le regole, si creerebbe un assurdo: lo stato che crea la sua moneta in maniera indipendente dal mercato, le banche private che continuano a prestare quello che non hanno (generando debito ed inflazione).
Il problema del signoraggio bancario/proprietà della moneta è un problema, ma messo di fianco a quello dei bilanci statali in perenne deficit rimpicciolisce fino a diventare uno specchietto per allodole
Come credo di averti sostenuto, è esattamente il contrario.
Li ha pagati ai detentori dei titoli di debito pubblico, NON ALLA BCE.
Qui ti dò ragione: anche i privati a volte comprano i titoli. Ma questo non mette in discussione l'assunto che il sistema, così come è oggi, è completamente marcio.
perché ciascuno di noi dovrebbe preoccuparsi di un problema come quello del signoraggio/proprietà della moneta, che incide sul nostro portafogli per circa 10 euro l'anno, contro un problema di deficit della spesa pubblica che incide per migliaia e migliaia di euro l'anno per ciascuno di noi?
perchè è un problema sistemico, non individuale.
Ma non è semplicemente un problema di finanze pubbliche: riguarda il concetto stesso di sovranità nazionale. Se uno Stato per finanziarsi DEVE chiedere denaro a privati ed a debito, NON E' uno Stato sovrano. Il che è un'enormità costituzionale molto prima che un problema di bilancio.
Il debito privato è il principale problema in ottica economica, e da quella prospettiva andrebbe sicuramente affrontato per primo.
Il finanziamento da privati ad interesse è uno dei principali problemi in chiave istituzionale.
Ti ringrazio per il tuo apprezzamento del mio discorso sui cambi valutari.
La questione non è quella di scrivere o meno un trattato sull'economia. Ma è quello di dare una visione il più completa possibile sulle cause della crisi dell'Eurozona, che è quella che stiamo vivendo in prima persona in questo preciso momento storico.
Parlare di argomenti diversi a compartimenti stagni, non solo non ti da il quadro completo della situazione, ma potrebbe prestarsi a dei fraintendimenti che possono essere usati dalla controparte per rafforzare la propria posizione dominante.
Mi spiego: se tu in un'articolo parli solo di sovranità monetaria, ti presti al seguente fraintendimento: "Il problema è che la BCE non garantisce gli Stati e non monetizza i deficit". Quindi in primo luogo uno pensa che si tratta di un problema di finanza pubblica e non privata. E poi che il problema non è l'euro in se, ma la natura e il ruolo della banca centrale.
Ma in che modo la controparte rafforza la propria posizione dominante? Premessa: la posizione dominante del mainstream (che è anche quella dei signoraggisti), è che la Banca Centrale controlli direttamente la massa monetaria e l'inflazione. Quando non è cosi.
Se paventi che è solo un problema di sovranità monetaria (o in discorso/articolo parli solo di quello), e quindi che la BCE non è come la FED e non monetizza i deficit, la controparte ti risponde:
" sei pazzo? cosi si crea inflazzzzzzzione!!!" .. e qui finisce la partita.
Quindi la sovranità monetaria è fondamentale e va riconquistata, ma bisogna unirla al discorso della flessibilità del cambio se si vuole ottenere un quadro minimo. Poi è chiaro che a questo, bisognerà a sua volta unire la deriva della distribuzione del reddito che ha avuto il capitalismo dagli anni 80 in poi e altre cose.. per avere un quadro più completo. (ho semplificato al massimo) Ma parlare solo di sovranità monetaria, non ottieni un quadro. Ma una possibile fonte di fraintendimenti..
Di nulla Massimo, figurati.
Bene, una affermazione così grossa necessita di un link diretto, se ce l'hai.
ESATTO!
Deve togliere a chi vive nell'illegalità, e creare EQUITA'. Che è uno degli scopi dello Stato
Questo è già un obiettivo dello stato, che PUO' e DEVE essere perseguito da oggi, senza dover aspettare future ipotetiche rivoluzioni fiscali e monetarie.
Nick, tutto ciò che hai detto è corretto, anch'io seguo Bagnai, e grazie a lui ho appreso tutto il contorno della situazione. Tuttavia, le variabili che hai così bene inserito, non fanno che, a mio avviso, complicare le idee. L'argomento principe dell' articolo, e l'origine di tutti i seguenti, è l'emissione di moneta a debito da parte di organismi che hanno a cuore l'attuale distribuzione piramidale della ricchezza nel mondo e la possibilità (contraendo l'erogazione di credito) di drenare ricchezza dai reali produttori (una sorta di schiavitù inconsapevole).
La moneta non è un bene, nè ha un valore. È uno strumento atto a facilitare gli scambi. Uno stato dovrebbe emetterla e farla circolare, spendendola pagando i servizi pubblici. Ovviamente nella giusta quantità ( al fine di non creare inflazione). Le tasse servirebbero esclusivamente per redistribuire i redditi, impedendo accumuli talmente alti, da corrompere una maggioranza parlamentare.
Tutti gli strumenti utilizzati per camuffare il fatto che lo stato anziché stampare direttamente, si fa prestare la moneta, servono solo a questo. Poi possiamo discutere di tutto e di più, possiamo vivere meglio con tante pezze e ottimizzazioni,ma la radice di tutti i mali è questa.
Tempo fa pubblicai un post con quest'immagine. La moneta stampata dalla BCE, cioè quella su cui ha il signoraggio (1.1 currency in circulation) rappresenta meno del 10% della moneta in circolazione. Il resto è moneta bancaria. Questa è la fonte:
www.ecb.europa.eu/press/pdf/md/md1501.pdf
bankofengland.co.uk/.../...
...Although commercial banks create money through lending, they cannot do so ....... make up the vast majority — 97% of the amount currently in circulation. ... Palley (1996)....
OOPPPSS! Il 97 % era riferito alla quantità di denaro rappresentata dai CC bancari. Quella percentuale era indicata negli studi del gruppo inglese Positive Money, e ha dato addirittura il titolo ad un loro documentario che si può vedere su YT: [youtube]97% Owned - Monetary Reform documentary - YouTube.mp4[/youtube]
Se queste variabili le ho inserite bene, non capisco in che modo possano complicare le idee. Il mio discorso è molto semplice:
1 La sovranità monetaria è fondamentale.
2 Ma parlare solo di sovranità monetaria senza inserirla nel contesto dei cambi flessibili, non solo non serve a niente, ma quello si che può complicare la corretta divulgazione.
Qui non si tratta di fare una gara tra qual'è la radice di tutti i mali. Bisogna fare un discorso che unisca tutti i pezzi del puzzle. Se segui Bagnai, sai che parla di sovranità monetaria, ma questa è inserita in un discorso coerente e completo.
Ma Sertes, in questo modo tu andresti solo a migliorare la distribuzione della ricchezza (il che ovviamente di per sè va bene), ma continueresti comunque ad aggravare il problema principale, e cioè il continuo drenaggio di liquidità dal sistema economico.
Se proponi che lo Stato nel complesso tolga ancora più liquidità rispetto a quanta ne immette, significa che la spirale deflattiva si aggraverebbe ulteriormente.
Togliere denaro "ai più ricchi" significa comunque togliere denaro all'intero sistema, perchè "i più ricchi" ne fanno comunque parte: comprano beni/servizi, pagano stipendi, fanno circolare denaro.
Tradotto: la "torta" della ricchezza prodotta dal sistema economico sarebbe tagliata in maniera più equa, ma sarebbe ancora più piccola!
Certamente a noi il discorso non risulta complicato, quindi completarlo, magari parlando di riserva frazionaria, di cambio libero e fluttuante, di partita doppia nei bilanci di chi stampa moneta e dichiara una perdita all'atto dell'emissione facendo così la più alta evasione di tasse esistente, diventa un giusto approfondimento. Purtroppo chi si avvicina al concetto da profano, trova difficoltoso digerire il tutto.
Quindi questo articolo pubblicato sul bollettino trimestrale della Banca d'Inghilterra afferma che il 97% del circolante è sotto forma di depositi bancari, e il 3% è banconote, e NON che il 97% del denaro è creato dalle banche private e il 3% dalla Banca Centrale, giusto?
Di solito sono io che trovo le macedonie quando leggo le discussioni di economia su questo sito. Gli argomenti della riserva frazionaria, moneta creata dal nulla.. li ho sempre trovati e non li ho mai portati.
Io invece sto mantenendo il discorso sul molto semplice. Dando per scontato il tema della sovranità monetaria, però rendendolo effettivamente valido solo inserendo nel contempo il discorso della flessibilità del cambio e degli squilibri che ha causato la sua assenza.
Se non parli della flessibilità del cambio, il tema Euro semplicemente non lo affronti. O lo affronti in una maniera fuorviante.
Ma neanche per idea: io propongo che lo stato INVECE che andare a fare ulteriori debiti, attinga dall'evasione per avere più soldi, e combatta la corruzione per avere meno spese.
L'ho detto già 20 volte, ed era anche il tema di un mio articolo.
Se un criminale reinveste in attività tassate i soldi di prostituzione, traffico di droga, ed estorsioni, tipo va a perdere vagonate di soldi sporchi in una sala bingo di un amico mafioso così i soldi sporchi diventano incassi legali, e lo stato ci guadagna le accise e l'iva sulle vincite, io a quei soldi lì sporchi di sangue ne faccio volentieri a meno, garantito: preferisco che lo stato gli faccia la guerra e li recuperi direttamente.
Allora saremmo tutti più poveri o più ricchi?
La tua priorità nella vita qual è, l'equità tra le persone o la tutela dell'economia dei criminali?
Lo 0,05 % di cui vaneggiavi non e' l'interesse che una nazione deve pagare per prendere denaro in prestito, ma la ridicola farsa di percentuale con cui le grandi banche private (gli stessi azionisti della BCE) vengono pompate - praticamente gratis - di liquidita' che poi prestano ai governi nazionali, come tu stesso affermi, a interessi fatti di "interi punti percentuali", che tradotto significa dal 5 al 20% secondo i casi, ai governi nazionali.
In poche parole, le stesse bamche azioniste della BCE, prendono denaro in prestito allo 0,05% e lo girano allo Stato al 5-20%, per cui, per favore, non confondiamo l'usuraio con la sua vittima.
Pertanto, come ben potresti vedere se solo volessi, in una discussione sul signoraggio e sulla sovranita' monetaria, tirare in ballo lo 0,005% di interesse con cui gli azionisti BCE finanziano se' stessi, non c'entra una beneamata fava ed e' puro vaneggiamento riferirlo agli interessi della moneta debito per lo Stato.
Sbagli sia nella forma che nei contenuti, ma nella via dell'insulto io non ti posso seguire.
Byebye!
A scanso di equivoci, in ogni caso tengo a precisare che "vaneggiare" significa "dire cose vane", e fino a prova contraria questo non e' un insulto ma una semplice constatazione.
Un po' come dire
Bye anche a te!
Ok, la pensiamo diversamente, io purtroppo frequento molta gente a digiuno in materia, pertanto non riesco a far si che assimilino più di un concetto alla volta. Diciamo che sei più fortunato.
No ma io mi sto riferendo qua su LC, di solito le discussioni sull'economia le ho quasi sempre trovate molto pasticciate, poco coerenti e inseribili in un discorso unitario. Il mio umile intento è quello di tentare di riordinare il mazzo delle carte. Mi spiace che passi il contrario
Non fare il finto tonto ..... (anche se capisco che qui dentro tu ti possa sentire un po' accerchiato)
... dice che il sistema bancario privato crea la stragrande maggioranza del circolante dal nulla tramite prestito non garantito se non in minima parte.
Ridurre 20 pagine a quell'unica affermazione non è da te, caro Sertes.... hai fatto una attivissimata!
Come preferisci.
Byebye!!
A mio avviso la sovranità monetaria implica per forza di cose la flessibiltà dei cambi, altrimenti, come nei vari casi di aggancio di monete sudamericane al dollaro, non si è più in condizioni di sovranità, ma di dipendenza. Sovranità monetaria significa il pieno controllo sulla propria valuta, da stampare, valutare e svalutare secondo gli obbiettivi economici del caso.
Comunque hai fatto benissimo a riportare l'attenzione su questo fattore, solo, la prossima volta, magari introducilo in maniera più "conciliante": una cosa è dire che al discorso sulla sovranità va affiancato il discorso complementare delle fluttuazioni valutarie, altra cosa è iniziare dicendo che il discorso sulla sovranità "è sbagliato" (nel tuo primo commento) perchè i cambi valutari sono un tassello fondamentale per la libera economia...
Tra un discorso "sbagliato" e uno che può essere "integrato" la differenza esiste.
Parlare in un discorso solo di sovranità, può far intendere la non volontà (o la non l'esigenza/priorità) di uscire dall'euro, ma di cambiare solo la natura e il funzionamento della BCE. Discorso che ho approfondito nel messaggio numero 82.
All'Interno dell'Euro ogni discorso di questo tipo è impossibile. In quanto si riaprirebbe la falla del debito estero. Quindi l'unico modo per rilanciare la crescita è uscire, recuperare la sovranità monetaria unendo Banca Centrale e Tesoro, e attuare politiche anticicliche. Cioè: di sostegno al reddito da un lato (domanda aggregata), e di abbassare le tasse dall'altra.
Le tasse vengono pagate se la gente ha i soldi in tasca per farlo, e quella appena illustrata, è l'unica soluzione per fare in modo che ciò accada. Attualmente in Italia c'è sicuramente un problema di equità fiscale ma non di evasione sui conti pubblici.
Visto che come è stato precedentemente detto in questa discussione, l'Italia al netto degli interessi, ha un saldo primario in attivo. Il saldo complessivo va in negativo per via degli interessi sul debito. Alla luce di questo, mi sembra incredibile parlare di evasione (intendo sempre a livello macroeconomico, e non in generale) e non di recupero della sovranità monetaria.
A livello generale tutti hanno problemi di evasione. L'Italia evade 122 miliardi all'anno su 1000 dell'intera UE. Quindi da soli facciamo il 12,2% dell'evasione europea. Ma se andiamo a calcolare quanto facciamo noi del Pil europeo, "si scoprirà" che facciamo il 12%. Questo significa che gli altri con l'88% del PIL, fanno l'88% di evasione.
Alla luce di quest'ultimo fatto appena descritto, e del nostro saldo primario al netto degli interessi, la conclusione è che l'evasione c'è, - e va combattuta attraverso la crescita, e non attraverso una caccia all'uomo in un Paese dove la domanda aggregata è stata fatta a pezzi www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc -, ma non a livello anormale rispetto agli altri Paesi "moralmente e eticamente a noi superiori". Non siamo peggiori di loro, quindi finiamola di tirarci le martellate sui coglioni.
Tu dici: "L'Italia evade 122 miliardi all'anno"
Ocse invece dice: "L'Italia evade 180 miliardi all'anno"
Le tue conclusioni erano:
"Alla luce di quest'ultimo fatto appena descritto, e del nostro saldo primario al netto degli interessi, la conclusione è che l'evasione c'è, - e va combattuta attraverso la crescita, e non attraverso una caccia all'uomo in un Paese dove la domanda aggregata è stata fatta a pezzi www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc -, ma non a livello anormale rispetto agli altri Paesi "moralmente e eticamente a noi superiori". Non siamo peggiori di loro, quindi finiamola di tirarci le martellate sui coglioni."
Se tu dovessi riformulare le tue conclusioni sul dato Ocse, quali sarebbero?
tu confondi, o fai finta di confondere, la voglia di NORMALITA' per "caccia all'uomo".
L’Italia è tra i Paesi in cui si tengono meno persone dietro le sbarre per reati finanziari. Solo 228 detenuti, lo 0,6% della popolazione carceraria, sono stati condannati con sentenza definitiva per reati che vanno dal riciclaggio all’insider trading al falso in bilancio, oltre a corruzione e reati contro la pubblica amministrazione. In Germania il dato è dell’11%, in Spagna del 3,1, in Gran Bretagna dell’1,9 per cento.
www.ilfattoquotidiano.it/.../2527597
Itala : Germania = 1 : 18
se per te è tutto normale...
"Tu dici e invece L'Ocse dice"... sarò malizioso, ma tale accostamento sembra fatto apposta per screditare alla radice la mia argomentazione. Comunque (come era facilmente ben intuibile) non lo dico io, ma ho solo riportato un recente studio di Confindustria, che è stato a sua volta riportato pure dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Tenendo sempre conto del fatto che abbiamo il saldo primario in attivo e che va in passivo con gli interessi sul debito. E quest'ultima frase, fa capire quanto - a essere generosi - sia molto ipotetico quello che ho detto appena sopra.
Beh, se non basta una differenza del 50% (12->18 dell'italia) a cambiare il senso di un discorso o di un'argomentazione, allora nulla può.
Quindi lo studio di Confindustria, riportato pure da Marco Travaglio sul Fatto, è sbagliato? E sembra che dai per scontato che qualora i miliardi fossero 180 e non 120, all'epoca di tale misurazione, il Pil italiano pesasse sempre il 12% e non magari il 18% sul quello dell'intera UE. A me visto che il nostro saldo primario è in attivo, pare un'ipotesi molto remota. (per non dire una cazzata)
Sull'evasione il discorso macroeconomico l'ho già fatto. Per il resto, la mia voglia di normalità è rappresentata dal fatto che ho voglia di ritornare in uno Stato democratico sovrano politicamente ed economicamente, che rispetti la nostra Costituzione che è di natura keynesiana.
Scusa Nick_85, perché cambi discorso?
Non stavamo mica parlando del fatto che lo studio dell'OCSE fosse più o meno autorevole di quello di Confindustria.
Ti stavo mostrando una cosa interessante: se le tue conclusioni non cambiano con una così significativa variazione dei dati, significa che le hai decise prima.
Non capisco, sinceramente, perché continui a focalizzare la tua attenzione sul settore pubblico ("stampante magica", spesa e debito pubblico) quando è dimostrato che la crisi è scoppiata a causa del settore privato. Dal 2008 in poi sono stati i governi a salvare le banche, e non il contrario. Anche oggi in Italia sono le banche a rischiare il fallimento, non i conti pubblici. Prima della crisi il debito pubblico, in rapporto al PIL, decresceva in quasi tutti i paesi europei più colpiti dalla recessione. Ciò vuol dire che il loro reddito cresceva di più del loro indebitamento che diventava quindi un problema sempre più piccolo. Al contrario, nello stesso periodo il debito PRIVATO è esploso in tutti i paesi più colpiti dalla crisi.
Vitor Constancio, nel suo famoso discorso ad Atene ci ha anche spiegato come mai questo è accaduto. Fissando i cambi (l'euro è un cambio fisso), non potendo più svalutare, i soldi sono andati dove venivano remunerati di più, ovvero in quei paesi dove, per la legge dell'utilità marginale decrescente, ce ne era di meno: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna.
La lotta contro le ingiustizie interne (evasione, corruzione, etc. etc.) va sempre fatta. Peccato però che uno dei motivi per cui non si fa è che una politica ridistributiva delle risorse, cioè dare più soldi a chi è onesto ma ne ha di meno favorirebbe la crescita dei consumi. Perché i poveri spendono di più dei ricchi in proporzione al proprio reddito. Se aumentassero i consumi, aumenterebbero anche le importazioni, e la nostra bilancia dei pagamenti tornerebbe in passivo, facendo aumentare il debito estero che è proprio quello che nel 2011 Monti ha evitato. Uscire dall'euro significherebbe guadagnare competitività tramite la svalutazione, come hanno sempre fatto tutti i paesi in crisi fuori dall'area euro. Questo ci permetterebbe di rilanciare la nostra economia tramite i consumi di prodotti interni, e tramite le maggiori esportazioni verso gli altri paesi europei, Germania in primis (che è il nostro primo partner commerciale).
Proprio non capisco perché di tutto questo tu non voglia affatto discutere.
Guarda, siamo buoni l'uno con l'altro: se davvero pensi l'enormità che hai scritto qua sopra, allora non c'è proprio margine di dialogo tra noi.
Comunque ti do la mia personalissima indicazione: la crisi è nata nel 1913 quando la più potente delle repubbliche rappresentative del popolo s'è messa in condizione di farsi corrompere per privatizzare il dollaro. Ecco perché il problema è di etica e di giustizia.
Qui su LC si viene a discutere e tu, anche questa volta, sei stato evasivo. Quando l'argomento è l'economia ti metti subito a giocare in difesa, cercando negli interventi degli altri qualsiasi cosa utile per portare avanti la tua polemica. Se non ti va di discutere con me puoi continuare a farlo con Nick, oppure con Anakyn o Aironeblu ma credo che ti diranno più o meno le stesse cose.
Ma potresti anche, serenamente, prendere in considerazione la possibilità di essere in errore. Esattamente come feci io qualche anno fa quando discussi con Toussaint. Misi in discussione le mie idee, e questo mi ha permesso di imparare moltissimo.
Se il rublo dovesse riprender la via d'un paio d'anni fa ricambiando in euro mi ritroverei con 200000.
Quei 100000 euro nascono da dove??
io credo sono sicuro che i poveri, invece di andare alla caritas, acquisterebbero ciò che ora viene gettato in discarica perchè INVENDUTO.
it.euronews.com/.../...
striscialanotizia.mediaset.it/.../...
ogni anno in Italia 4 mila tonnellate di alimenti finiscono in discarica (il 18% della carne, il 15% del pane e della pasta, il 12% di frutta e verdura), tutti prodotti ancora utilizzabili, ma rimasti invenduti sugli scaffali delle attività commerciali.
www.italiafruit.net/.../
agrodolce.it/.../...
Non ho materiale in formato elettronico a portata di mano ma se riesco a mettere un pò di ordine in tutti gli scritti del centro studi monetari magari faccio piccolo saggio in pdf da condividere...
Spiegare queste dinamiche in un commento è impossibile!!!
Per favore puoi indicare la fonte di questo dato?
Dove e quando l'Ocse ha detto che l'Italia evade per 180 miliardi all'anno?
Non mi sembra che tu sia cosi aperto a nuovi orizzonti, visto che al mio messaggio (numero 105), invece di prendere in considerazione quanto ho detto e trarne le relative conclusioni, ti sei subito preoccupato di presentare un contro messaggio con il tuo dato. Se per te il dato OCSE non era più autorevole di quello di Confindustria, non vedo perchè avere tutta questa fretta.
Il tuo dato presenta le seguenti caratteristiche:
1) E' più vecchio del mio, visto che l'ho trovato in un'articolo del Fatto che risale al 2013.
2) E' incompleto, perchè nel messaggio (105) parlo anche di PIL. E tu il dato sul PIL non l'hai presentato.
Inoltre:
1) Continui ad ignorare il fatto che l'Italia ha un saldo primario in attivo. E questo fatto, combacia alla perfezione con il mio discorso (messaggio 105).
2) Non è questione di decidere prima a priori, ma di aver unito i puntini prendendo in considerazione più informazioni.
Il compito istituzionale della BCE è la stabilità dei prezzi. Cosa che è ampiamente in conflitto con la stabilità dell'occupazione. Quindi, si può dire che il fine politico della BCE sia quello di proteggere chi di mestiere campa di rendita salvaguardandolo dal suo peggior nemico, l'inflazione che erode il valore reale del suo credito. Tra l'altro, la nostra Costituzione, invece, prevede che l'Italia sia una repubblica democratica FONDATA SUL LAVORO (non sul capitale). Quindi, puoi comprendere come il problema che sollevi (interesse privato contro quello pubblico) esiste eccome, e sta nei suddetti termini.
@Parsifal79
La correlazione positiva fra reddito e importazioni, in economia, è qualcosa di più che una teoria. Se hai seguito le precedenti discussioni economiche su LC dovresti aver colto il fatto che l'aggiustamento in termini macroeconomici che il governo Monti (e i successivi) hanno eseguito in Italia è quello delle partite correnti. Cioè, hanno effettuato delle politiche pro cicliche (ovvero hanno aggravato la congiuntura negativa) allo scopo di far diminuire le importazioni tramite il calo del reddito degli italiani (cavalcando cinicamente il fenomeno della disoccupazione). Il risultato è stato il riequilibro del nostro saldo con l'estero. Per tua comodità ti posto il grafico qui sotto.
i miei interrogativi in tal proposito sono:
1)il made in Italy non sarebbe + competitivo se sgravato dalle tasse che devono coprire ANCHE corruzione/evasione?
2)se il made in Italy è + competitivo, non ne dovrebbe beneficiare anche la famosa bilancia dei pagamenti?
Spiego.
Con la premessa che il dato del 18% è stato presentato incompleto (manca il dato sul PIL, fondamentale per le mie conclusioni del messaggio 105)
Dal 12% al 18% c'è una variazione del 50%. E' tanto in relazione ai due dati citati. Ma per "cambiare il senso di un discorso o argomentazione" lo riferivo a livello macroeconomico sui 1000 dell'intera UE.
il 12% del nostro PIL rimane invariato.
Con il 12% di evasione, gli altri farebbero con l'88% del PIL, l'88% di evasione.
Con il 18% di evasione, gli altri farebbero con l'88% del PIL, l'82% di evasione.
Sertes, tra 88 e 82 c'è ancora una variazione del 50%?
Il trattato della UE non permette a un paese di discriminare le produzioni di quelli degli altri membri. Quindi, se vuoi difendere il made in Italy il mercato unico già non è il massimo, l'euro poi diventa una vera e propria follia. A quel punto che fai? Ti tieni l'euro e demolisci il mercato unico? Non mi sembra razionale.
Comunque, mettiamo pure che recuperiamo tanti bei soldi dalla corruzione e dall'evasione fiscale. Il che, in breve, significa andare a recuperare i soldi dalle multinazionali. Se dopo abbassassimo le tasse a tutti, ma soprattutto ai più poveri (che sono quelli che ne hanno più bisogno) ci ritroveremmo con più macchine straniere (utilitarie a bassissimo costo) ma anche con tanta gente che finalmente può andare al discount a comprare latte della Baviera, succhi di frutta austriaci e olio tunisino (che non c'entra con l'Europa ma è di attualità). E sai perché? I loro prodotti, a parità di moneta, costano meno dei nostri dopo tanti anni d'inflazione più bassa. Insomma, quella svalutazione che se facessimo noi sarebbe tanto ignobile, loro la stanno già facendo dal momento in cui abbiamo fissato i cambi obiettivo (1996) fra le monete che avrebbero aderito all'euro dal primo gennaio 1999.
sinceramente non sapevo che non si poteva abbassare la pressione fiscale alle aziende del proprio Stato; mi informerò.
hai un link?
EDIT: scusa forse sono stato io a leggere male. Avevi capito bene.
Ma finché ci stiamo a chiedere "di chi è la proprietà della moneta" come se fosse un tema davvero importante, rimarremo pecore da tosare.
Fantastico come la domanda delle domande la cui risposta delle risposte chiarirebbe un concetto FONDAMENTALE sia vista come un assurdità.
Andiamo bene.
"Come facevano nell'antichità a coniare le monete in maniera sistematica? Con quale conio?
Un sistema manuale? Come facevano a coniarle su larga scala?
Alcuni pensano che le monete iniziarono a essere coniate su larga scala solo dopo l'invenzione della stampa poiché il conio poteva essere inventato solo per associazione di idee con quel processo.
Quindi si presume come minimo nel XVI secolo."
No, il conio esisteva molto tempo prima.
Non è assolutamente una cosa complicata.
Noi nella "Associazione Storica" ne avevamo alcuni, immagina un punzone composto di due parti.
Una fissa (un cilindro, tipo quello di un motore) e l'altra mobile (tipo un pistone, il punzone vero e proprio.
Entrambi sono incisi in rilevo, in modo che premendo violentemente lascino impresso il loor disegno sulla moneta "grezza".
La parte fissa viene fissata ad un peso, tipo un tronchetto di legno; si inserisce la moneta grezza (un semplice disco di materiele tenero, rame od ottone o altre leghe), viene appoggiato sopra il punzone, poi lo si colpisce con una mazza.
In questo modo trasformi plasticamente la moneta grezza, facendola imprimere con i disegni a rilievo che sono sulle due parti del conio.
Molto più semplice da fare che da spiegare.
Noi rievocavamo un mercato del 13° secolo, ma credimi esistevano molto tempo prima.
"Quando inizi una partita di Monopoli, il banco distribuisce i soldi a tutti i giocatori. Se dovesse pretenderli indietro con gli interessi, è chiaro che ad un certo punto deve prestartene degli altri, per poter pagare quegli interessi. (Che nel frattempo i soldi siano finiti o meno nell'illegalità, non cambia nulla)."
L'esempio del "Monopoli" è illuminante: se i giocatori non ritirasse le 20.000 £ ogni volta che transitano dal "Via", il gioco durerebbe pochissimo.
E non dimentichiamo che lo scopo del gioco stesso è "far fallire tutti gli altri giocatori".
I Medici di Firenze erano i banchieri del Papa, e lo Stato Pontificio coniava in larga scala già dal Medioevo, con le varie zecche (Bologna, Roma, Gubbio per citarne tre).
"Minimo nel XVI secolo", scrisse. Massimo quando secondo lei o questi eminenti studiosi? Studiosi, precisiamo, sicuramente (se vi sono i nomi) fai da te e che non possiedono una specializzazione numismatica. All'Università di Vienna riderebbero.
Se puoi rispondere a queste mie domande Pyter te ne sarei grato.
Ciao