Noi abbiamo il ricordo infamante di Bolzaneto, dove dei normali cittadini vennero torturati dai poliziotti italiani con un tale livello di crudeltà da causare la denuncia dello stato italiano da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Gli americani hanno il ricordo infamante di Abu Grahib, che tutti ben conosciamo e che viene anche denunciato nel film "Il nuovo secolo americano" (1h 21 min.)
Ma a quanto pare nemmeno i russi scherzano poi tanto. In un video pubblicato di recente da Novaya Gazeta, si vedono alcune guardie del penitenziario federale di Yaroslavl torturare sadicamente un detenuto, mentre i loro colleghi lo tengono bloccato su un tavolo, seminudo.
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Si sta instaurando ormai a tutti i livelli, nel pubblico confronto, un meccanismo per cui la verità diventa qualcosa di liquido, immediatamente "reversibile" nel suo opposto grazie ad una semplice dichiarazione contraria.
Facciamo qualche esempio: Luigi Di Maio accusa l'ex-ministro Calenda di avere mal condotto la gara che ha portato all'offerta di Arselor-Mittal per l'acquisto dell'ILVA di Taranto. Risposta di Calenda? "Totali idiozie", e liquida così con due parole l'accusa del ministro che lo ha rimpiazzato.
Oppure: L'ex presidente della camera Pietro Grasso viene condannato a risarcire il PD per 80 mila euro che non avrebbe mai versato nelle casse del partito, durante la sua militanza piddina. Risposta di Grasso? "Parole infamanti, è una ritorsione”, liquidando così in due parole una sentenza emessa dalla magistratura italiana.
(Consigliamo di leggere l'articolo prima di guardare il video).
La tecnica del "falso del falso" ormai imperversa. E' una tecnica che viene spesso utilizzata quando si vuole combattere una teoria alternativa che dà troppo fastidio al pensiero mainstream.
Il meccanismo è relativamente semplice: si prende la teoria scomoda, si crea con grande clamore una falsa notizia che sembra confermarla, ma poi si rivela che la notizia era falsa. Si approfitta quindi del momento di sconcerto del pubblico, per far passare il concetto (errato) che "allora anche la teoria originale è falsa".
Si cerca cioè di estendere il concetto di falsificazione, creato appositamete per la notizia falsa, a tutta la teoria che si voleva combattere. Purtroppo moltissima gente ci casca.
Nuovamente si è trovata una soluzione momentanea alla questione migranti, e nuovamente il governo italiano canta vittoria, come se il problema fosse stato risolto definitivamente.
Ieri si era cantato vittoria perchè la Spagna aveva deciso di accogliere la nave Aquarius, oggi si canta vittoria perchè i 450 di Pozzallo verranno smistati fra Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo.
E' certamente un enorme passo in avanti - questo non lo nega nessuno - ma è assolutamente impensabile che ogni volta che arriva una nave carica di migranti il nostro primo ministro debba prendere carta e penna e mettersi a scrivere a tutte le cancellerie d'Europa per chiedere se "perfavore" possono prendersi una cinquantina di migranti.
A mio parere Conte dovrebbe approfittare della situazione odierna per chiedere una riunione urgente a Bruxelles, nella quale pretendere che ciò che oggi viene fatto come "gesto volontario" da domani diventi la regola per tutti.
Da domani, e non "in futuro".
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Accade che a volte vengano presi dei provvedimenti - o vengano fatte dichiarazioni - che appaiono sensati, ma solo se li si considera individualmente. Se invece si dispone di un minimo di memoria "ram", ecco che allora saltano fuori le contraddizioni.
Esempio #1:
LA NOTIZIA: "Sui manifesti “no vax” affermazioni sbagliate: condannata per falso allarme. Lo scorso febbraio comparvero una serie di maxi manifesti di chiara ispirazione «no vax», cartelloni da sei metri per tre con la scritta «Non speculate sui bambini, vogliamo la verità sui vaccini», accompagnata da un dato e da una fonte autorevole: «21.658 danneggiati nel triennio 2014-16 secondo i dati Aifa». Il gip di Modena Paola Losavio ha ora stabilito la falsità dell’informazione e, per la prima volta in Italia, la responsabile di una fake news legata al movimento che si batte contro i vaccini è stata punita con una multa. Magda Piacentini, che commissionò i manifesti, dovrà pagare 400 euro per il reato di procurato allarme. Il motivo della sentenza è che il dato non era corretto: il numero riportato si riferiva al totale di segnalazioni sospette e non ai bambini che avevano effettivamente riportato dei danni in seguito all’assunzione dei vaccini.
La disperazione della classe medica per inventarsi nuove malattie ha abbattuto l'ultima barriera: ora persino chi scopa troppo sarà da considerarsi "malato". Il termine è "sex addict", che dovrebbe tradursi con un "assuefatto al sesso".
Secondo il servizio sanitario inglese (solo da loro poteva arrivare una notizia del genere) "i malati di sesso potranno ricevere un trattamento sanitario non appena i capi della salute mondiale avranno riconosciuto formalmente l'assuefazione al sesso come una malattia mentale".
"Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - prosegue l'articolo - il comportamento sessuale compulsivo viene definito come l'incapacità di controllare i propri intensi desideri sessuali, che portano le persone a trascurare la propria salute, nonostante spesso non traggano alcun piacere dai rapporti intimi".
Robert Fisk è considerato uno dei più grandi reporter di guerra del mondo. In Medio Oriente dal 1976 come corrispondente del Times, ha seguito la guerra civile libanese, l’invasione sovietica dell’Afghanistan, la guerra Iran-Iraq, le guerre balcaniche, la prima e la seconda guerra del Golfo, sempre denunciando crimini di guerra di opposte fazioni e molte delle attività dei governi occidentali in Medio Oriente. Un vero testimone del nostro tempo. Oggi collabora con l’Independent, e qui vi proponiamo ampi stralci del suo ultimo clamoroso articolo sulla Siria. Titolo: “La ricerca della verità tra le macerie di Duma – e i dubbi di un medico sull’attacco chimico”. La parola di Fisk ha un peso, e se anche lui si chiede “gli attacchi con il gas sono avvenuti davvero?”, il mondo non può non ascoltare.
Questa è la storia di una città chiamata Duma, un luogo devastato tra palazzi distrutti, e di una clinica sotterranea le cui immagini di sofferenza hanno autorizzato tre delle nazioni più potenti del mondo occidentale a bombardare la Siria la settimana scorsa. C’è un dottore amichevole in camice verde che, mentre lo seguo nella clinica, allegramente mi dice che il video sul “gas” che ha fatto inorridire il mondo, malgrado i dubbiosi, è perfettamente autentico.
di Marcello Pamio
I vaccini si sa contengono sostanze note e altre meno note perché coperte dall’inviolabile segreto industriale, quasi a livello militare. Ma dietro a sigle e acronimi si celano materiali che potrebbero giocare un ruolo prioritario nell’eziologia di gravissime e incurabili patologie neonatali e non solo.
Da oggi il quadro generale sta prendendo forma….decisamente una forma molto inquietante.
Ad accendere il lumino e portare luce nella tenebra più oscura ci ha pensato il Corvelva, il Comitato veneto che da oltre vent’anni si occupa di fare corretta informazione nell’ambito delle libertà vaccinali. A proprie spese hanno infatti commissionato l’analisi delle contaminazioni biologiche e le verifiche delle sequenze genomiche.
Le motivazioni di tali analisi ce le spiega Nassim Langrudi, una responsabile del Corvelva: «siamo stati costretti a farlo, dal momento che si sente ripetere da tutti che i vaccini sono i farmaci più sicuri ed efficaci al mondo; che non presentano effetti collaterali, senza però averne mai avuto una dimostrazione tecnico-scientifica. Abbiamo voluto verificare empiricamente se queste affermazioni fossero fondate o meno».
Il Corvelva ha quindi portato in un laboratorio, non certo il primo scelto a caso, visto che «i laboratori appena sentono la parola ‘analisi’ associata a ‘vaccini’, tendono a tirarsi indietro».
Leggi tutto: In prigione, tutto il mondo è paese