A questo punto ci conviene metterci a pregare che Rudy Giuliani vinca la nomination del partito repubblicano. Non è uno scherzo, e nemmeno una provocazione, ma il frutto di un ragionamento molto semplice.
Se Giuliani diventasse il candidato repubblicano alla Casa Bianca, è molto difficile che non salti fuori qualcuno, in zona democratica, che non sappia resistere alla tentazione di far sapere al mondo quello che ora sanno solo i ricercatori e gli esperti di undici settembre: Rudy Giuliani fu avvisato in anticipo del crollo della prima Torre, ma non fece nulla per salvare uno solo dei pompieri che stavano combattendo le fiamme al suo interno.
Il capo di accusa è uno dei più potenti e incontrovertibili – dichiarò lui stesso di essere stato avvisato - e sarà probabilmente questo a rendere la tentazione davvero irresistibile.
Una “bomba” del genere, rilanciata dai media nazionali, comporterebbe un dibattito che non potrebbe a quel punto non estendersi a tutti gli altri importanti capi di accusa di cui il movimento per la verità sull’11 settembre è da sempre il portabandiera. Ma il nostro compito, in un certo senso, oggi è finito: abbiamo trovato e raccolto tutte le prove più significative, e le abbiamo organizzate in modo da renderle facilmente accessibili a chiunque (non era incantevole Rosie O’Donnell, mentre recitava la litania delle “Torri crollate alla velocità di un corpo in caduta libera” come se fosse il rosario del suo catechismo?), e ora sta a chi ha peso e visibilità appropriarsene e farne quanto necessario.
E che questo accada in America, nei prossimi mesi, è molto meno improbabile di quello che possa apparire. Basti pensare che solo un anno fa, qui da noi, un evento del genere sembrava far parte dei sogni più irrealizzabili, ...
Siamo arrivati al paradosso assoluto: gli americani in Iraq hanno deciso di armare i gruppi sunniti per aiutarli contro i fantomatici “insorgenti infiltrati da Al-Queda”.
Avevano già usato una strategia simile in Kosovo, armando i “ribelli” albanesi per farsi aiutare a mantenere l’ordine nelle zone della Serbia occupate, ma con una grande differenza: sin dall’inizio i ribelli albanesi - sempre armati e aizzati dagli americani - erano stati al loro fianco nel portare i primi attacchi ai serbi di Milosevic, mettendo in moto quel processo di destabilizzazione che avrebbe poi “richiesto l’intervento della forza multinazionale”.
In Iraq invece gli americani stanno armando gli stessi nemici originali, i sunniti di Saddam, che erano venuti a spodestare, nel disperato tentativo di riprendere in mano una situazione che è ormai chiaramente al di fuori di ogni controllo.
Ma l’aspetto più incredibile di questa nuova svolta sta proprio nelle giustificazioni accampate dal Pentagono per riuscire in qualche modo a far quadrare un teorema ...
Nei giorni scorsi si è tenuta, come ogni anno, la riunione del G8, dove i Capi di otto Paesi, quelli più industrializzati, si riuniscono tra loro per decidere qualcosa che dovrebbe influenzare i destini del mondo. Ormai da qualche anno però il G8 è divenuto sinonimo di scontri di piazza e guerriglia urbana. Seattle, Goteborg, Genova: nomi che evocano tristi ricordi, dove ragazzi sono stati uccisi dalla polizia e manifestanti picchiati e brutalizzati.
La dinamica degli scontri pare essere sempre la stessa: decine di migliaia di manifestanti pacifici che sfilano; sparuti gruppetti di misteriosi personaggi che provocano danni ad auto e vetrine; cariche della polizia contro tutti i manifestanti.
Il G8 del 2007 non è diverso. Sabato 2 giugno a Rostock, Germania, non lontano da dove si sarebbero poi riuniti gli otto grandi, si è tenuta una manifestazione contro il G8. E come al solito, il copione si è ripetuto. Manifestanti pacifici e polizia che si scatena a causa di sedicenti “autonomi” o “anarchici”.
Il G8 in Germania è un evento studiato e preparato da mesi. Sono settimane che in tutta la Germania si susseguono perquisizioni e azioni di polizia...
"Da quando sono sindaco non ci sono stati aumenti: se i consiglieri mi chiedono di migliorare i loro strumenti di lavoro, sono d’accordo". Così, riportata dalla Stampa, si è espressa Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, sull'aumento dei contributi ai consiglieri (totale: oltre 1 milione di euro) approvato all'unanimità dall'intera casta che siede nel consiglio comunale di Napoli (60 consiglieri).
Pc portatili e palmari con collegamento diretto all'Ansa, cancelleria, lettere, fotocopie, manifesti, inviti, convegni...
Ho ricevuto in e-mail questa simpatica lettera, nella quale la rivista Focus annuncia una “nuova versione”, sia nella grafica che nei contenuti:
È in edicola un numero specialissimo! Non diciamo che non riconoscerete più Focus, ma sicuramente lo troverete molto cambiato, con una nuova grafica (vogliamo farlo più elegante) nuove rubriche (che speriamo vi piacciano) e soprattutto più interattivo. Trovete infatti anche un vero “giornale nel giornale”: E non dimenticate di inviarci il vostro parere votando gli articoli via sms o collegandovi a questo link.
Visto l’invito rivolto ai lettori, sarebbe forse il caso di ricordare tutti al Direttore della rivista, Sandro Boeri, che aveva assunto con il sottoscritto un chiaro impegno a rivedere l’articolo sul 9/11, comparso sul numero di febbraio della rivista – e pieno zeppo di errori macroscopici, che vanno tutti curiosamente a supporto della tesi ufficiale - in base a questa pagina che avevo appositamente preparato per lui.
”Nel nome di una corretta informazione” aveva proposto lui stesso che la preparassi, ma deve poi essersi dimenticato dell’impegno assunto - con i suoi lettori, suggerisco, prima ancora che con me - visto che non ha mai più risposto ai miei ripetuti messaggi, ....
di Federico Povoleri
Tempo fa pensavo di essere una persona normale, istruita, dotata di buon senso e di una vivace intelligenza. Tra le mie passioni c'era la musica, il cinema e l'aviazione; tra le mie esperienze, l'amore, le amicizie, il lavoro, le delusioni.
Tempo fa pensavo di essere una persona onesta intellettualmente e praticamente. Oggi mi hanno detto che non è vero; qualcuno, dopo avermi osservato, ha deciso di prendere la mia cartella e spostarla in un altro cassetto, nel reparto: ―Inaffidabili―.
Mi sono state offerte due possibilità: la categoria degli ingenui creduloni, oppure quella dei disonesti sfruttatori di questi ultimi; se insisterò a chiedere spiegazioni, verrò registrato in questa seconda categoria, la più infamante.
Mi è stato anche detto chi sono; è curioso perchè da solo non ci sono mai arrivato a capirlo ma mi è stato assicurato che qualcuno lo ha capito per me; sono un ―Cospirazionista―. Non so esattamente cosa voglia dire, ho provato a consultare un vocabolario ...
di Nicoletta Forcheri
Appare degna di nota la notizia che Paolo Scaroni, amministratore delegato di ENI SpA, sarebbe stato "cooptato", a maggio di quest’anno, dal consiglio di amministrazione di Veolia, la maggiore multinazionale dell'acqua, energia, trasporto e rifiuti, francese, che sta conducendo una strategia aggressiva di appropriazione delle nostre risorse tramite il sistema, questa volta non solo nostro, delle scatole cinesi e della diversificazione dei nomi d'imprese.
Si dice infatti in un rapporto della società Veolia di fine anno (2006) che (traduzione dal francese): "il consiglio di amministrazione ha preso atto il 12 dicembre delle dimissioni di Arthur Laffer e del decesso di Francis Mayer, che erano stati nominati amministratori dall'assemblea generale del 30 aprile 2003. Durante la stessa seduta, il consiglio di amministrazione, previa la consultazione del comitato delle nomine e delle retribuzioni, ha cooptato Paolo Scaroni in sostituzione di Laffer. Questa nomina sarà sottoposta ad approvazione dall'assemblea generale del 10 maggio 2007. In caso di approvazione da parte dell'assemblea, il mandato di Scaroni sarà valido fino al termine di quello del Dott. Laffer, cioè fino a quando l'assemblea generale sarà invitata a deliberare sui conti dell'esercizio sociale concluso il 31 dicembre 2008."
Così con il sistema della cooptazione, sistema antidemocratico per eccellenza, si nomina alla carica di amministratore della Veolia, presente in Italia nei settori dell'acqua (Veolia Water) e dell’energia (Dalkia/Siram), il massimo esponente dell'ex monopolista di Stato italiano per l'energia, l'ENI. I francesi, nostri diretti concorrenti, ...
Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico tra il materialista Lima-de-Faria e il card. Schoenborn
di Giuseppe Sermonti
La trasformazione di un'ipotesi scientifica in catechismo ateo, il razzismo evolutivo della teosofia, i tentativi di imparentarla con Marx, il fondamentalismo di MicroMega.
Dopo la fioritura di metà Novecento, con la scoperta degli antibiotici, della struttura del DNA, della sintesi proteica e delle staminali, la biologia sta diventando una vecchia signora, con remoti sogni extraterrestri, incombenti minacce terrene, povera di fascino e di attrattive, non aliena alle serate di beneficenza. In questo contesto, il darwinismo assume il ruolo di verità devozionale, di catechismo ateo. Viene allora da chiedersi che cosa fu nei contesti culturali e politici in cui sorse e si sviluppò nel suo secolo e mezzo di vita. Segnalo al riguardo un numero del trimestrale Atrium, dedicato all’Evoluzione, curato e presentato da Stefano Serafini. In qualche modo esso ribatte a un recente numero di Micromega, dedicato a Darwin, dio e altri animali.
Nella belle époque di fine Ottocento, sazia di positivismo, luce della ragione e darwinismo sociale, si assisteva ad una rinascita di esoterismo, occultismo, spiritismo e buddismo teosofico. Presso i cercatori di una rifondazione religiosa su base gnostica, la prospettiva evolutiva era stata accettata di buon grado. “Teosofia e occultismo – scrive Massimo Marra – si fanno propugnatori di un evoluzionismo spirituale che guarda alle antiche tradizioni sapienziali.” E’ il tempo dell’antroposofia di Madame Blavatsky. In essa, la fede nel progresso si inquadra in una visione ciclica della storia ...
A poche settimane di distanza torniamo a parlare delle dichiarazioni di Norman Mineta, col rischio di annoiare i lettori, ma questo aggiornamento è importante per fugare ogni dubbio in proposito.
Nella testimonianza di fronte alla 9/11 Commission, omessa dal rapporto ufficiale, l'ex Ministro dei Trasporti diceva chiaramente di riferirsi “all'aereo che veniva verso il Pentagono” ma i difensori della teoria della cospirazione ufficiale ad oggi continuano a sostenere che Mineta si fosse confuso e si stesse riferendo, invece, a United 93.
Qualche settimana fa avevamo presentato un resoconto dettagliato di testimonianze e news televisive che corroboravano la prima tesi ma è sicuramente molto più “forte” sentirselo raccontare direttamente dall'interessato, come ha fatto in quest'intervista rilasciata alla Academy of Achievement
[... continua sotto ...]
Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all'Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963, e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua morte sono finite nell'oblio.
Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai essere stata presa seriamente in esame. D'altronde, mentre a Dallas abbiamo forse il più intricato "giallo" della storia moderna, Shiran ha sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria - almeno a livello popolare - non si è mai parlato.
Ma la storia, com'è noto, "è scritta dai vincitori". Ed il vincitore di quella tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon ...
Vigliacchi, vigliacchi e ancora vigliacchi.
L’industria farmaceutica è in gran festa, per una “scoperta” che promette di rallentare, se non di arrestare del tutto, la progressione del tumore al fegato. Il New York Post titolava ieri “Liver Cancer Breakthrough Found” (“Scoperta rivoluzionaria nella lotta contro il cancro al fegato”), e passava a descrivere le stupefacenti qualità di una nuova pillola, chiamata Sorafenib, che “attacca le cellule maligne impedendo che il sangue vi affluisca”. “I tumori non scompaiono nè regrediscono - proseguiva l’articolo - ma in molti casi smettono di crescere”.
Curiosamente, la possibilità di ottenere questo risultato – la capacità di inibire la crescita del tessuto bloccando la neovascolarizzazione si chiama “antiangiogenica” - esiste da oltre trent’anni, ed è stata rilevata nella cartilagine di squalo dal Dottor Willam Lane, che negli anni settanta pubblicò il rivoluzionario libro intitolato “Sharks don’t get cancer” (“Agli squali non viene il cancro”). Sono già decine di migliaia, nel mondo, le persone che hanno sconfitto il cancro grazie a questo prodotto naturale, ma ben pochi lo sanno. La cartilagine di squalo infatti è relativamente facile da reperire, poco costosa da trattare, e inoltre il mondo è già pieno di “buggigattoli alternativi” che la vendono a prezzi decisamente competitivi. ma sull’etichetta non si può scrivere che “cura il cancro”, perchè “la sua efficacia non è scientificamente provata”.
Se invece la scoperta la fa la Bayer, ecco che l’FDA approva immediatamente il prodotto, che sta per inondare il mercato dai poli all'equatore. Naturalmente, al prezzo che decideranno loro.
Tre anni fa scrivevamo, su questo stesso sito: “Come combattono in questo caso, le case farmaceutiche, un prodotto del quale riconoscono addirittura le preziose proprietà antiangiogeniche? Prima di tutto impedendo a chiunque di pubblicizzarlo come “cura per il cancro”, ...
Leggi tutto: Forza Rudy!!!