Vi presentiamo la versione sottotitolata in italiano di un film sulle demolizioni dell'11-9 che sta venendo visto in rete da milioni di persone in tutto il mondo: 9/11 Mysteries parte prima - Demolizioni.
Per scaricare il filmato con Bit Torrent, il link è questo. (Se non conosci Torrent clicca qui per una guida)
(seguono articolo e recensione...)
di Andrea Franzoni
I recenti fatti di via Sarpi, la Chinatown milanese, rappresentano il primo acuto di portata mediatica di un processo più complesso che, fino ad oggi in maniera silenziosa, sta ridisegnando la struttura, la composizione ed il senso più profondo delle metropoli.
Questo processo, che ha già in parte rivoluzionato il significato ed i connotati di molte aree urbane, va ben oltre la difficile convivenza tra comunità diverse, le speculari xenofobie ed i problemi concreti o presunti di viabilità, di “degrado” o semplicemente di “sicurezza” percepita. L’approccio e le soluzioni proposte, allo stesso tempo, non hanno nemmeno la pretesa di risolvere o favorire il processo di “integrazione” accrescendo le distanze e ponendo la questione come una lotta tra fazioni ed interessi opposti: italiani da una parte, cinesi dall’altra. Nemmeno la strumentalizzazione da parte di alcune fazioni politiche (o mediatiche) ci permette di avvicinare il nucleo ed il motore della rivoluzione, di quel flusso continuo di profonde modificazioni, di cui i fatti di via Paolo Sarpi sono soltanto un insignificante e chiassoso imprevisto. Insufficiente, per quanto interessante, anche il concentrare l’attenzione sulle preoccupazioni, sulle miserie e sui disagi reali che generano intolleranza, contrapposizioni etniche e capri espiatori. La radice profonda è, infatti, ben altra.
La storia di via Paolo Sarpi è una storia che molte aree urbane centrali hanno vissuto, che molte stanno vivendo e che le rimanenti sono destinate, presto o tardi, a sperimentare. Il processo in atto è quello della morte dei centri storici, …
di Marco Cedolin
Confidustria a più riprese rimbrotta contro la decisione del governo di sospendere le concessioni relative alle grandi opere non ancora cantierizzate, fra le quali alcune tratte TAV, lamentando il fatto che l’istituzione delle gare di appalto allontanerà nel tempo la partenza dei lavori. Il governo e tanta buona stampa scoprono improvvisamente ciò che in tanti ripetevamo da anni inascoltati, e cioè come le tratte TAV nostrane stiano costando mediamente tre volte più di quanto non accada negli altri paesi e 4 volte di più di quella che era la spesa preventivata. Mauro Moretti, Amministratore Delegato di RFI imputa il rialzo dei costi alle compensazioni di cui vengono fatte oggetto le voraci amministrazioni locali, dimenticando come solo grazie a questa sorta di “dispersione di denaro a pioggia” sia stato possibile indurre comuni e province a “chiudere entrambi gli occhi” sulla devastazione ambientale imposta ai loro territori.
Ma mentre si percepisce nettamente la sensazione che le nuove gare di appalto, spacciate come la panacea per tutti i mali, lungi dal risolvere il problema in qualche sua parte, si dimostreranno semplicemente l’ennesimo esempio di spoil system all’italiana, finalizzato alla raccolta di nuove prebende, …
Notizie e riflessioni su una delle più grandi "false flag" del 1939
di Enrico Voccia
Assai spesso, discutendo dell'11/9, alle critiche alla Versione Ufficiale dei Fatti si risponde opponendo l'idea che un coinvolgimento dell'amministrazione USA negli avvenimenti è molto improbabile, in quanto il numero di persone che avrebbe dovuto essere coinvolta sarebbe dovuto essere molto alto, che il paese è piccolo e la gente mormora e che prima o poi qualcuno avrebbe vuotato il sacco. Alcuni a questo genere di obiezioni rispondono con un approccio empirico, mostrando che questo numero non doveva essere chissà quanto elevato. Altri, che sostanzialmente si riconoscono in quest'approccio, mettono inoltre in evidenza il fatto che “vuotare il sacco” significherebbe, per la persona che lo facesse, un bel viaggetto dritto, se gli va bene, verso un processo che si concluderà con la pena capitale, se gli va male, verso il linciaggio.
Seguendo l'approccio teso a ridimensionare il numero di persone che avrebbero preso parte all' "inside job" dell'11/9, l'esempio storico più calzante è certo quello dell'incendio del Reichstag.
Oggi, il ritrovamento di vari documenti probatori e le confessioni al Processo di Norimberga, ci permettono, infatti, di ricostruire l'evento in questi termini: nel 1933 un piccolo gruppo di nazisti, al massimo una decina, ...
La testimonianza dell'ex Ministro dei Trasporti Norman Mineta, davanti alla 9/11 Commission, rappresenta, per ricerca gli eventi dell'11 Settembre 2001, una delle indicazioni più lampanti della complicità dell'amministrazione, e nello specifico di Richard Cheney, negli attentati terroristici di quel giorno.
Link diretto
La 9/11 Commission, conscia di ciò, si è limitata ad ignorare questa testimonianza ma altri...
Qui di seguito trovate l'intero contributo di luogocomune passato su Matrix il 16.04.07, diviso in cinque blocchi: Introduzione + difesa aerea, Pentagono, Torri Gemelle + United 93, WTC7, Testimonianze.
1 parte - Introduzione + difesa aerea
In questo segmento
a) viene sottolineato come i difensori della versione ufficiale si appoggino sistematicamente ad un documento - il Rapporto della Commissione 9/11 - che viene denunciato come ricettacolo di menzogne non solo dai "teologi" di passaggio, ma da senatori in carne ed ossa, e addirittura dal presidente e vice presidente della Commissione stessa, una volta liberati dal loro impegno ufficiale !!!
b) scopriamo come avrebbe fatto Rumsfeld a impedire che la difesa aerea funzionasse a dovere, senza necessariamente coinvolgere "centinaia di persone" nel complotto.
AVVISO ai nuovi visitatori: Per domani (martedi) sarà pronta una guida completa a tutti i materiali presenti sul sito sull'argomento "undici settembre", compreso un "percorso guidato" per chi ancora conosce poco l'argomento.
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Come abbiamo visto poco fa in trasmissione, la questione non è affatto "mazzucco vs. debunkers", ma bugie contro verità. E una delle più importanti verità è finalmente stata mostrata in tutta la sua evidenza: la Torre numero 7 non è affatto caduta da sola, ma è stata demolita intenzionalmente. Soltanto un "cieco di professione" a questo punto potrà sostenere ...
Mancano poche ore allo showdown governativo americano che ha assunto ormai una valenza politica che trascende di gran lunga il fatto stesso. Il Ministro di Giustizia Alberto Gonzales, pupillo "intoccabile" del Presidente Bush, comparirà domani di fronte alla commissione parlamentare - a maggioranza democratica - che vuole chiarimenti sugli improvvisi licenziamenti di otto giudici federali, firmati da Gonzales nei mesi scorsi.
Come abbiamo già chiarito in precedenza, Gonzales aveva attribuito i licenziamenti a motivi futili e non correlati fra di loro, mentre sembra che esistesse un vero e proprio piano di "epurazione", originato dalla Casa Banca (Karl Rove), inteso a rimpiazzare l'intero corpus dei giudici federali (97 in tutto), sostituendoli progressivamente con personaggi più favorevoli ideologicamente all'amministrazione ora al governo.
Nonostante le pressanti richieste di dimissioni da parte democratica, finora Gonzales ha tenuto botta, sostenendo che il piano di "epurazione" non è mai esistito, e che lui stesso non aveva mai pensato a dei sostituti prima dei licenziamenti stessi. A sua volta la Casa Bianca ha negato di aver mai avuto con Gonzales contatti specifici al riguardo. Ma il New York Times ha reso pubblica ieri una e-mail "riservata" di Kyle Simpson, capo-gabinetto di Gonzales, …
di Marco Cedolin
Gli incidenti sul lavoro sono da sempre una piaga spaventosa accuratamente epurata dall'informazione. Sui giornali da sempre trovano spazio solo nei trafiletti nascosti ed io stesso che quando scrissi il libro sul TAV volli inserire nome e cognome di tutti coloro che costruendo le tratte TAV avevano perso la vita, dannai non poco per risalire a quei dati.
Anche per Olimpiadi di Torino denunciammo in molti (anche la CGIL lo fece) il numero impressionante di incidenti sul lavoro nei cantieri, dove la maggior parte dei lavoratori erano immigrati in nero, ma giornali e TV non dedicarono neppure una riga all'argomento.
Oggi invece improvvisamente, in concomitanza alla proposta di un ddl sulla sicurezza del lavoro (che nessuno ha ancora letto), i morti sul lavoro diventano argomento da prima pagina, …
Su un articolo di Le Monde del 22 settembre 2001, mentre gli americani si organizzavano per attaccare l'Afghanistan, il colonnello russo Iouri Shamanov, veterano della guerra in Afghanistan (persa dai russi 12 anni prima), dichiarava: "Se gli americani entrano in guerra, provo pietà per questi ragazzi, per le loro madri, le loro sorelle e i loro fratelli. Sarà dieci volte peggio del Viet-Nam." E poi: "Facendo soffrire la popolazione civile, i Russi divennero dei nemici per gli Agfhani. Gli americani dovranno evitare di ripetere i nostri errori."
Alle sue parole si aggiungevano quelle del generale russo Boris Grumov, che raccomandava agli americani la lettura del testo "Afghanistan" di Friedrich Engels, scritto oltre un secolo prima, in relazione alle tre disastrose guerre Anglo-Afghane, nelle quali inutilmente la Gran Bretagna aveva cercato di impadronirsi del territorio afghano. "Se i membri del Politburo avessero letto questo libro - diceva Grumov nell'articolo - è altamente improbabile che avrebbero preso la decisione di intervenire [in Afghanistan] nel 1979."
Come nacque il testo di Engels
La critica al colonialismo, soprattutto inglese, costituisce naturalmente uno dei filoni principali del discorso politico della coppia Marx-Engels, a metà del XIX secolo.
Partendo da un sunto che aveva fatto del libro di John W. Kaye, ...
Come è nata la Storia? Difficile risposta, ma il primo che ci ha provato, Erodoto di Alicarnasso, ci dice il perché: per fare in modo che le opere grandi e meravigliose compiute dai Greci e dai non-Greci venissero ricordate nel tempo e non perdesso la fama che meritavano.
E cosa sceglie di narrare il nostro primo storico? Le Guerre Persiane, cioè il duplice tentativo (nel 490 a.C. e nel 480/79 a.C.) da parte dell'Impero Persiano di annettere la Grecia al suo immenso territorio.
E davvero Erodoto consegnerà al ricordo perenne le gesta di quegli uomini, se ancora oggi i figli di quella cultura affollano le sale dei cinema per ammirare le gesta dei Greci che combattono e sconfiggono i Persiani. Parliamo di 300, il film di Zack Snyder presentato all'ultimo Festival del Cinema di Berlino, che molto sta facendo discutere.
Il film, come è noto, narra della battaglia delle Termopili, un manipolo di fanti greci ad affrontare un enorme esercito persiano. Il film è tratto da un fumetto, anzi, da un “romanzo grafico”, come si usa dire oggi. Tuttavia la storia, di per sé molto semplice, è quella raccontata da Erodoto, nel settimo libro delle sue Storie.
Per prima cosa cerchiamo di sgombrare il campo dagli impacci: la verosimiglianza e la storicità. In questo caso occorrerà portare il discorso sul piano di una doppia aderenza: ...
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