In una recente discussione si parlava della difficoltà di far arrivare alla maggioranza delle persone le informazioni che noi conosciamo grazie a Internet, e che portano ad una lettura dell’undici settembre - e di tutto quello che ci sta intorno - molto diversa da quella ufficiale. A questo proposito un utente chiedeva: “Esiste un "risvegling for dummies" [Come risvegliare i tonti]? Un decalogo... le istruzioni...In realtà sono io che mi sento ottuso o più probabilmente lo sono, viste le sistematiche derisioni che mi procuro”.
Secondo me il problema fondamentale sta nel capire che le diverse conclusioni a cui giungono le persone non dipendono mai da un “errato” ragionamento, ma da un diverso punto di vista iniziale. Partono cioè da premesse diverse dalle nostre. Chi ha visto Rashomon sa bene quanto diversa possa essere la percezione dello stesso evento, visto da angolazioni diverse. (E chi non l’ha mai visto corra ad affittarlo, e si faccia un regalo prezioso).
E’ quindi inutile insistere nelle discussioni, se a un certo punto ci si accorge che l’altro non ci segue fino in fondo. Questo significa infatti che lui parte da premesse diverse dalle nostre, ed è prima a quelle che bisogna rivolgere l’attenzione.
Se uno parte dal presupposto, ad esempio, che i negri siano una razza inferiore, non potrai mai convincerlo che lo schiavismo è ingiusto. Lo schiavismo diventa “ingiusto” solo se parti dal presupposto ...
Nel gennaio del 2007 il New York Times [1] segnalava una violenta controversia esplosa attorno al progetto di tornare a detonare ordigni atomici nel deserto del Nevada, riprendendo così gli “open-air testings” (sperimentazioni all’aria aperta), che furono espressamente proibite dal presidente Nixon nel 1969.
Mentre i militari sostenevano che l’esplosione avrebbe generato nell’area interessata una quantità di radiazioni “assolutamente insignificante”, gli ambientalisti e gli abitanti della zona – il luogo previsto per l’esplosione si trovava a sole 70 miglia da Las Vegas – si opposero con forza, ottenendo prima di rimandare il test al giugno 2007, e poi di farlo sospendere a tempo indeterminato.
Ma per i militari USA la voglia di liberarsi dalle pastoie imposte agli esperimenti open-air deve essere molto forte, visto che nel rapporto annuale che il Pentagono ha mandato al Congresso lo scorso Aprile, si legge una frase che sembra suggerire un imminente ritorno ai test open-air anche per le armi chimico- batteriologiche: “Più di 30 anni sono trascorsi da quando le sperimentazioni con agenti biochimici furono proibite negli Stati Uniti, [...] e la maggior parte della strumentazione utilizzata per i controlli di tali esperimenti è ormai obsoleta, se non inesistente del tutto. Il rimodernamento di tale strumentazione, che è incluso nell’attuale budget, potrebbe migliorare notevolmente i risultati, sia nel campo dello sviluppo che in quello operativo, di sistemi completi, con una migliore simulazione delle minacce e una migliore caratterizzazione dei sistemi di risposta.“ [2]
Di fronte a un richiesta di chiarimenti su questo passaggio, il Pentagono ha preferito non rispondere, mentre nega categoricamente di avere in progetto ...
Il film “Il Nuovo Secolo Americano”, è visionabile in versione integrale su Arcoiris.tv . Dalla stessa pagina è anche possibile scaricarlo in formato DivX (1.5 Gb).
(Abbiamo tolto lo schermo per la visione locale perchè dava problemi all'apertura della pagina).
Qui la pagina per l’acquisto del DVD, con il trailer, una recensione e le informazioni sul film.
EDIT: aggiunta la scheda del film con la possibilità di scaricare il film in alta risoluzione via BitTorrent.
di Claudio Negrioli
E' oramai palese il fallimento dell'Unione che avendone sentore non sà fare altro che vaneggiare di Pidì e Cose rosse come se, avezzi come sono a spargere fumi celanti, tentassero l'ultima mossa per sottrarsi alla rabbia che monta nel popolo.
Pensano forse che cambiando nome sia "tres facil" farla franca e magari poi riciclarsi, i precedenti non mancano...
L'Unione sballa perchè incapace di essere alternativa al Berlusconismo, si affloscia perchè bucata da troppe laceranti spine interne che a malapena sono state sino ad oggi incapsulate nella vischiosa e maleodorante gelatina del "se nò torna Lui".
In questo flop spicca la debacle di Bertinotti e del suo partito.
Bertinotti, memore della precedente esperienza, questa volta non si è limitato a dare un appoggio esterno a Prodi ma ha voluto mettere direttamente le dita sui bottoni delle stanze del potere istituzionale, chiedendo ed ottenendo ministri, sottosegretari, presidenze, ecc.ecc.
Prodi, da buon vecchio abile democristiano, lo ha esaudito, ...
Chiedo scusa se ritorno sull’argomento, ma sollecitato da diverse richieste degli utenti, che volevano maggiori informazioni sulla cartilagine di squalo, mi sono messo a fare una ricerca supplementare, e ho fatto delle scoperte interessanti.
Fino ad oggi avevo sempre sostenuto che la cartilagine ha delle ottime proprietà anti-tumorali in base al solo procedimento intuitivo: ho guarito il mio cane da un carcinoma terminale, ho visto amici guarire da situazioni simili, e in internet si trovano letteralmente migliaia di testimonianze che confermano le mie esperienze. Non credevo però che esistesse una sola conferma da parte della medicina ufficiale rispetto alle vantate qualità della cartilagine di squalo.
È invece, gira e rigira, qualcosa è stato pubblicato: si tratta di uno studio uscito sulla rivista medica SCIENCE del Settembre 1983 (Vol 221), firmato dai dottori Lee e Langer del Children’s Hospital di Boston. Questo è l’abstract:
“La cartilagine di squalo contiene inibitori dell’angiogenesi dei tumori"
“La Cartilagine di squalo contiene una sostanza che inbisce fortemente la crescita di nuovi vasi capillari verso la massa tumorale, limitandone in questo modo la crescita. L’abbondanza di questo fattore nella cartilagine di squalo, in confronto alla cartilagine estratta da mammiferi [bovini], potrebbe fare dello squalo una fonte ideale per gli inibitori, e potrebbe aiutare a spiegare la rarità dei neoplasmi in questi animali.”
(Ricordo che tutto nacque da un libro del Dott. William Lane, intitolato appunto ”Sharks don’t get cancer”, ...
Tempo fa pubblicai su questo sito (*) la storia del mio cane di 16 anni, che ero riuscito a salvare dal cancro con la cartilagine di squalo.
Lo scorso giugno ricevetti una email da una ragazza – la chiameremo Silvia – che aveva letto quella storia e voleva saperne di più, visto che si trovava in condizioni simili alle mie. Alla sua cagnolina Dana era stato diagnosticato un tumore al fegato, con una prognosi di poche settimane di vita al massimo. Silvia era disperata, e non voleva rassegnarsi all’idea di veder morire il suo cane che, pur avendo 10 anni, fino a quel momento era stato in ottima salute, e non aveva ancora iniziato a mostrare segni di vecchiaia.
Dopo aver messo in chiaro che non sono medico, e che parlo solo per esperienza empirica, raccontai a Silvia tutto quello che sapevo, consigliandole lo stesso trattamento che aveva salvato il mio cane (dopo una diagnosi di carcinoma al fegato, con una prognosi di tre-quattro settimane al massimo di vita, la curai con la cartilagine, e visse ancora per oltre due anni, morendo poi di cuore, non di cancro).
Ricordo che Silvia non era del tutto convinta, ma io non insistetti più di tanto. Sentivo che il mio dovere era di informarla e basta, il resto stava a lei. Le suggerii soltanto, nel caso avesse optato per la cartilagine, di non dire nulla al suo veterinario: non solo non l’avrebbe presa sul serio, ma rischiava pure di venire derisa inutilmente. Ci salutammo, e non ne seppi più nulla.
Pochi giorni fa ho ricevuto una e-mail che sorrideva ancora prima di essere aperta:
Caro Massimo, sono Silvia, la proprietaria del cane che non avrebbe dovuto esserci più …
Il lavoro e’ una guerra che uccide di Marco Cedolin
I bianchi fantasmi- di Patrizia Prinzi
Il lavoro e’ una guerra che uccide
di Marco Cedolin
La tragedia dell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino, dove quattro lavoratori si sono trasformati in torce umane ed hanno perso la vita, mentre altri tre operai coinvolti nel rogo giacciono in ospedale con gravissime ustioni sulla quasi totalità del proprio corpo, ha fatto si che il carrozzone politico e quello mediatico siano tornati ad occuparsi delle morti sul lavoro.
I soloni della politica e quelli dell’informazione hanno in realtà da sempre un approccio molto singolare con l’argomento. I primi non perdono occasione per ribadire che in materia di sicurezza sul lavoro esistono ottime leggi, che purtroppo non vengono rispettate, come se il compito di garantire il rispetto di quelle leggi fosse deputato non a loro, bensì agli uomini politici tedeschi, inglesi o non si capisce bene di quale paese straniero. I secondi denunciano la scarsa sicurezza presente sui luoghi di lavoro e si producono in articoli/servizi di stampo pietistico, quanto mai efficaci nel rimpinguare la tiratura dei giornali o lo share delle trasmissioni TV, ma assolutamente inadeguati per chiunque volesse prendere coscienza dei reali termini del problema.
Dopo la tragedia di Torino perfino il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, interpretando come meglio non avrebbe potuto il proprio ruolo istituzionale, ha deciso di “sacrificare” un minuto del proprio tempo ...
Quando chiamai per confermare l’appuntamento, bin Laden mi disse che aveva bisogno ancora di un pò di tempo, per approfondire meglio alcuni temi che gli avevo segnalato.
Non era pratico di Internet, del quale fino a ieri non conosceva nemmeno l’esistenza, e ci aveva messo un paio d’ore solo per capire che non puoi cliccare sullo schermo dove ti pare, per andare dove vuoi tu, ma devi aspettare che il cursore “diventi una manina”, per aprire un nuovo link. Lui invece era talmente eccitato dalla novità che cliccava su tutte le parole che lo interessavano, senza aspettare niente. Vedeva “famiglia saudita”, e ci cliccava sopra. Vedeva “nanotecnologie”, e ci cliccava sopra. Vedeva “Musharraf”, e ci cliccava sopra. E si incavolava pure, se non partiva un link. Ha spaccato un paio di mouse, prima di rassegnarsi a cercare i link fra le altre normali parole.
Inizialmente, gli avevo mostrato come arrivare a leggere i normali quotidiani on-line - il New York Times, El Paìs, il London Times, Le Monde.... Non volevo traumatizzarlo, dopo il lungo letargo trascorso nel suo ritiro spirituale, e solo quando fui certo che avesse capito a fondo i meccanismi e la portata di Internet, gli diedi una lista di siti sull’undici settembre, ...
Non è facile riuscire a capire che cosa succede, ma certamente qualcosa di importante sta muovendosi sotto il cielo di Washington.
L’altro ieri c’è stato lo sgambetto letale della CIA alle aspirazioni bellicose dei neoconservatori verso l’Iran. Oggi un gruppo di senatori repubblicani ha accennato alla possibilità di una commissione di inchiesta che indaghi sulla scomparsa ingiustificata di alcuni miliardi di dollari che il Pentagono avrebbe nuovamente perso di vista, fra le sabbie del Medio Oriente: la cosa interessante è che, essendo in questo momento i democratici in maggioranza sia al Senato che alla Camera, avrebbero automaticamente diritto all’undicesimo voto della commissione (quello della presidenza), e quindi l’esito di tale inchiesta sarebbe già scontato: condanna senza giustificazioni per Rumsfeld e compari.
Altre voci hanno cominciato a domandarsi se per caso Bush e Cheney abbiano mentito consapevolmente, nell’affermare che l’Iran avesse un programma nucleare attivo: se in effetti le informazioni della CIA non erano in quel senso, dove avrebbero preso i due mezzi presidenti quelle che gli permetterebbero ora di sostenere di non avere mentito?
Sono solo leggere folate, per ora, che si riescono a decifrare valutando il genere di notizie alle quali i mainstream media scelgono quotidianamente di dare risalto. Solo un anno fa, ad esempio, ci furono ben 16 tentativi da parte dei democratici di aprire una inchiesta sui miliardi di dollari ...
Fra CIA e Casa Bianca deve essere giunto il momento della resa dei conti.
Già dall’anno scorso la Casa Bianca (leggi Dick Cheney) ha cercato di scaricare tutte le colpe della figuraccia sulle “armi di distruzioni di massa“ irachene – che sono risultate inesistenti – sulla CIA, che le avrebbe passato documenti di intelligence “con informazioni errate”. Come tutti sanno invece fu proprio Dick Cheney a installarsi fisicamente a Langley, nel periodo precedente l’invasione, pretendendo quotidianamente dalla CIA documenti che in qualunque modo provassero l’esistenza di tali armi. Mentre il capo degli ispettori ONU, Hans Blix, aveva più volte dichiarato che Saddam non ne avesse alcuna.
Nonostante questo George Tenet, direttore della CIA ai tempi dell’invasione, alla fine ha dovuto prendersi le colpe e dare le dimissioni.
Ma alla CIA non piace vedere la propria reputazione infangata da nessuno - specialmente in una rara occasione come questa, dove non ci sono motivi per farlo - e da allora molti agenti di massimo livello hanno fatto il loro “outing”, dando prima le dimissioni (come impiegati federali sono tenuti al silenzio sotto giuramento) e rilasciando poi accuse di vario tipo ...
di Marco Cedolin
Nel leggere il testo della finanziaria 2008 di recente approvazione, molte persone si erano accorte della novità inusitata in virtù della quale mancavano gli ormai canonici finanziamenti statali (ecologicamente camuffati) all’industria automobilistica. Il Presidente di Legambiente Roberto Della Seta, qualche giorno fa, si era spinto fino a lodare il Ministro Pecoraro Scanio per avere deciso di non concedere nuovi incentivi statali per la rottamazione delle auto.
In realtà si trattava solo di un’illusione, i finanziamenti pubblici all’industria automobilistica ci saranno anche nel 2008, riguarderanno le auto Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 e troveranno spazio all’interno di un emendamento in corso di preparazione, così come ha assicurato il sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi, anche se in merito non esiste ancora un accordo definito.
Per tentare di dare una patente ecologica al sussidio statale, diventato ormai parte integrante delle campagne pubblicitarie di quasi tutte le case automobilistiche, saranno probabilmente stabiliti dei limiti in termini di cilindrata per quanto riguarda l’auto nuova e costituite delle norme che favoriscano le auto ibride ed elettriche, ma le grandi industrie che operano in campo automobilistico ...
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