POLITICALLY CORRECT: L'INGANNO SUPREMO
La globalizzazione non perdona: anche in Centroamerica è arrivato il politically correct, ovvero quel sistema - già solidamente collaudato negli Stati Uniti, e in rapida diffusione anche da noi - di lavaggio automatico della coscienza collettiva, tramite piccole sfumature da applicare quotidianamente al linguaggio parlato. Negli Stati Uniti, quando parli di un negro, basta non dire "black", ma chiamarlo rispettosamente "African-American", ed avrai cancellato in un solo istante secoli di razzismo, di vergogna e di umiliazioni. Ma anche da noi, ormai, basterà non chiamare cieco il non-vedente, o sordo il non-udente, ed avrai annullato in un attimo quel profondo senso di colpa che provi ogni volta che ti trovi davanti ad un essere sfortunato… pardon, ad un portatore di handicap come loro.
Oggi tocca al Guatemala: se prima credevi di poter dare impunemente dell'"indiano" a un indiano, ...
LA "SUA" VERITA'
Spinti dalla necessità di trovare al più presto una spiegazione all'assurda morte di Calipari, ci siamo gettati ciascuno alla ricerca della propria risposta, cercando di far quadrare in qualche modo i pochissimi elementi certi che avevamo a disposizione. Ma nel farlo, influenzati dal coro dei politici che man mano si andava affinando, abbiamo finito per dimenticare la complessità della situazione irachena, e ci siamo adagiati su posizioni estreme che sono probabilmente irreali in ogni caso: da una parte gli "incidentisti" puri (è la guerra, capita, non c'era nessuna volontà di uccidere), e dall'altra gli anti-americanisti a oltranza (sono dei cowboy, credono di comandare il mondo, volevano ammazzarli perchè stavano facendo di testa loro).
Nel frattempo abbiamo dimenticato che il nostri politici, all'alba dell' aggressione, erano spaccati nettamente in due, ma con il passar delle ore - ah, la magìa dei week-end a Capalbio - il coro è diventato armonico come quello di un canto gregoriano. "Destra e sinistra concordano sull'incidente" afferma qualcuno "quindi di incidente si deve essere trattato".
Invece di rimandare subito il cervello in cantina, perchè non andiamo a rileggerci ...
LUOGOCOMUNE COMPIE UN ANNO
Il sito era nato, l'8 di Marzo scorso, con un'idea precisa, contenuta nel nome stesso: dimostrare che tutti possono discutere con tutti, di tutto, purchè siano seriamente intenzionati a farlo. Qui infatti vige prima di tutto il diritto della Logica: non ha ragione chi vince, vince chi ragiona.
E proprio nelle ultime settimane questa formula ha affrontato la prova del fuoco, mettendo gli iscritti di fronte al più improponibile dei confronti: quello fra un "fascista" dichiarato e molti "democratici". Lo scossone è stato forte, qualcosa si è perso per strada - ed è dispiaciuto - ma il sito ha superato l'ostacolo, ed è oggi più forte di prima. Luogocomune intende proseguire sulla sua strada senza porsi altri traguardi che non quello di rispettare sè stesso in tutto ciò che lo definisce.
Quando infatti si dice che i siti di questo genere "sono di tutti", non significa che ciascuno può passare quando vuole e imbrattarne i muri a piacimento. Vuol dire che ciascuno contribuisce con un pezzo del suo lavoro all'identità del sito, e diventa questa la prima cosa che è poi tenuto a preservare, nel nome e nel rispetto del lavoro svolto da tutti gli altri.
La regola che ci imponiamo per le discussioni ...
L'ALTRA FACCIA DELLO SDEGNO
America-on-Line è il più popolare Service Provider americano, e da solo raggiunge più del doppio dell'intera utenza italiana di Internet. Ecco una schermata di quello che si trovano davanti oggi i venticinque milioni di americani che utilizzano AoL, il che rappresenta quindi una buona "media" dell'attuale posizione dei mezzi di comunicazione USA sul caso Sgrena.
La didascalia dice: "Militari italiani trasportano la bara dell'agente segreto Nicola Calipari, ucciso venerdì in Iraq mentre accompagnava un ostaggio verso la libertà".
Notare come il testo dica genericamente "ucciso", evitando di specificare "da chi". Inoltre, "accompagnare verso la libertà" sottintende che l'ostaggio non fosse ancora libero, pur trovandosi invece in territorio sotto pieno controllo americano.
Il testo a sinistra dice: "Giuliana Sgrena, l'ostaggio la cui vita è stata salvata da Calipari, dice che gli americani potrebbero averle sparato intenzionalmente, a causa di 'diversità di vedute' operative con l'Italia. Gli Stati Uniti hanno definito l'affermazione 'assurda'". Ma la parte più interessante è data dall' instant-poll, il sondaggio in diretta, ...
DIETRO LE QUINTE [color=CC0000](Commenti chiusi)[/color]
Sul tragico epilogo del caso Sgrena, Berlusconi ha commentato "L'operazione si e' conclusa positivamente, ma poi e' calato il lutto''. Ci permettiamo di rifiutare una spiegazione così semplicistica dei fatti, che fra l'altro fa a cazzotti con la rabbia innegabile verso gli americani, che il Premier non ha saputo nascondere nell'apprendere la notizia della sparatoria. E' inoltre difficile credere ad un puro e semplce incidente, per una serie di motivi: prima di tutto un personaggio esperto come Calipari difficilmente avrebbe permesso al conducente della sua auto un comportamento che rischiasse di scatenare una qualunque reazione da parte americana. Se lo sappiamo noi che quelli hanno il grilletto facile, non deve certo averlo ignorato il capo dei nostri servizi in Iraq. La storiella infatti dei segnali fatti a mano dai marines, e dell'auto che procedeva comunque senza rallentare verso il posto di blocco, decisamente non regge. Non almeno con un Calipari a bordo. Il fatto poi che sarebbero stati sparati almeno 300 colpi contro l'auto mostra chiaramentre come ci fosse l'intenzione di uccidere gli occupanti, e non solo di fermare il mezzo. Con tutta probabilità, quindi, si voleva uccidere la giornalista, facendolo sembrare un incidente.
Se si ricollega questo ai ragionamenti che abbiamo fatto in occasione del rapimento, e che suggerivano una probabile trattativa diretta fra italiani e americani ...
DI MAMMA CE NE SONO DUE
Fino a che punto è giusto liberalizzare?
Mentre noi ci avviciniamo al referendum sulla infelice legge per la fecondazione assistita, nel mondo le varie legislazioni traballano più o meno tutte sotto una spinta che sembra voler rimettere in discussione i criteri fondamentali che riguardano il mondo della coppia e della procreazione.
Al momento attuale, i divari fra le stesse nazioni europee (Europa "unita"?) sono macroscopici: mentre una donna italiana è obbligata, ad esempio, a far maturare un embrione anche se è portatore di difetti, in Svezia, a partire da Luglio, una coppia di donne godrà degli stessi identici diritti di una coppia eterosessuale, per tutto quello che riguarda la fecondazione assistita. Ciò significa che due donne potranno avere un figlio tramite inseminazione artificiale, dopodichè ambedue, indipendentemente da chi sia quella che lo ha partorito, verranno chiamate "mamma".
Per quanto in Svezia il matrimonio fra omosessuali non sia previsto, ...
LA MORTE DI UN IDOLO
di Moreno Mazzon
Cari amici di Luogocomune, mentre qui ci scannavamo sull'opportunità di discutere sul fascismo, mi è successo un fatto che mi ha colpito. Come alcuni di voi sapranno, Beppe Grillo ha aperto un blog. Visitandolo ho notato un articolo che parlava delle testate nucleari presenti in Italia. Mi interessava specialmente vedere che cosa dicevano le persone che postano su quel forum. Avevo trovato due commenti sconcertanti, i quali asserivano che la presenza di quelle testate ha fatto sì che l'Italia non vada a finire ai livelli dell'Ucraina o della Romania. Uno di questi due commenti conteneva una piccola critica a Grillo: l'utente lo accusava di scoprire l'acqua calda. Dopo aver risposto ai due post che ho descritto, nella mia ribattuta scrivevo anche una critica alla gestione del sito. Non sono abituato a fare copie di ciò che scrivo, quindi vi riporterò il concetto, anche se nel commento originale ho usato magari altre parole.
"[...] comunque sono d'accordo sul fatto che Grillo ha scoperto l'acqua calda. Tra l'altro secondo me, caro Beppe, lei fa un'uso errato di Internet. Lei crede ...
ANARCHICI, O DEFICIENTI?
L'eversione in Italia sta raggiungendo il punto di ebollizione. Ieri sera a Milano, nei pressi della Caserma dei Carabinieri di Montebello, due esplosioni hanno distrutto due campane per la raccolta del vetro e della carta, a distanza di meno di 10 metri l'una dall'altra. Ci dice il comunicato ANSA che gli ordigni erano "comandati da un timer in modo da esplodere a distanza di mezz'ora uno dall'altro per provocare lesioni o anche uccidere chi era intervenuto dopo il primo scoppio." Ed infatti un carabiniere che si era avvicinato dopo la prima esplosione, quella del cassonetto pieno di vetro, ha rischiato di venire colpito in pieno dalla seconda, quella del cassonetto pieno di carta. Ha rischiato di morire in pieno stile "Carnevale di Rio", crivellato dalle carte da bollo fuori corso. Sempre dall'ANSA leggiamo che "nella campana per la raccolta del vetro c'erano alcune decine di bottiglie che sono andate in frantumi" e che queste ...
Ripresentiamo ciclicamente questo filmato, per quelli che ancora non l'hanno visto.
(tutti i links
all'interno).
QUELLO
CHE LA TV NON CI MOSTRA
Ogni aereo, elicottero o mezzo
corazzato dell'esercito americano
dispone di uno o più registratori digitali, che memorizzano
tutte le immagini esterne e tutti i dialoghi intercorsi fra i membri
dell'equipaggio nelle varie operazioni. Quello che pubblichiamo, con
sottotitoli in italiano, è un
filmato che non doveva certo essere reso pubblico. Proviene da un
AC-130, in missione notturna in Iraq. E' il vero volto della guerra, ed
è anche il vero volto del nostro alleato. I morti passano, la Storia rimane. E
noi stiamo passando alla storia,
ancora una volta, da una parte che molto probabilmente in futuro non ci
piacerà riconoscere, e che cercheremo in tutti i modi di
"rivisitare" ad uso e consumo delle nostre coscienze. Ma certe immagini
non si cancellano.
Il filmato dura sei minuti, e mostra
in realtà due diverse
azioni, delle quali abbiamo sottotitolato ...
IL DIRITTO DI SCEGLIERE
Il caso di Terri Schiavo, che ha diviso l'America per anni, sta per giungere all'epilogo. Già ieri era stata staccata la macchina che la nutre artificialmente, quando un intervento in extremis del Governatore della Florida, Jeb Bush, ha imposto che venisse riattivata. Un ordine della Corte Suprema ha concesso ancora 15 giorni ai genitori della donna, che lottano strenuamente per mantenerla in vita a tutti i costi.
Terri Schiavo, oggi 40 enne, rimase vittima nel 1990 di un'insufficienza cardiaca che danneggiò una parte del suo cervello, lasciandola incapace di muoversi e di nutrirsi autonomamente. Ma il suo caso è ben diverso da quello che di solito mette i familiari di fronte alla necessità di valutare se vi sia ancora attività cosciente all'interno dell'individuo, o se ci si ritrovi di fronte al cosiddetto caso di esistenza "vegetale", che permette in certi casi di "staccare la spina".
Terri Schiavo è viva, nel senso che è cerebralmente cosciente - almeno a tratti - e di certo in quei momenti prova senzazioni ed emozioni come chiunque altro. Reagisce alla presenza dei familiari, muove gli occhi, ...
"REGISTA" FINO ALLA FINE?
Fra gli eventi reali che si susseguono e la simbologia che questi propongono, si è creato lo spazio sufficiente per avanzare un'ipotesi decisamente "folle", ma a questo punto tutt'altro che impossibile. Jan Pawel II, come è chiamato in polacco Papa Woytila, è un personaggio che proviene dal mondo dello spettacolo, ed ha sempre avuto chiara l'importanza dell'aspetto rappresentativo dei pubblici eventi. Non per nulla definito da più parti il papa "mediatico", Woytila ha sempre amato curare lui stesso la "regia" di tutti gli episodi salienti del suo lunghissimo papato. E persino nel caso dell'attentato dell' 81, dove la regia non era certo sua, ha in seguito raccontato che, una volta resosi conto di essere stato colpito, per prima cosa si raccomandò al cuore di Maria, ma subito dopo pensò a tenere sotto controllo la smorfia di dolore, ben conscio di essere sotto l'occhio delle telecamere di mezzo mondo.
Ora, in questo crepuscolo di vita che si trascina ormai da anni, più volte il papa ha detto "che avrebbe fatto il proprio lavoro ...
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