LA "SUA" VERITA'
Spinti dalla necessità di trovare al più presto una spiegazione all'assurda morte di Calipari, ci siamo gettati ciascuno alla ricerca della propria risposta, cercando di far quadrare in qualche modo i pochissimi elementi certi che avevamo a disposizione. Ma nel farlo, influenzati dal coro dei politici che man mano si andava affinando, abbiamo finito per dimenticare la complessità della situazione irachena, e ci siamo adagiati su posizioni estreme che sono probabilmente irreali in ogni caso: da una parte gli "incidentisti" puri (è la guerra, capita, non c'era nessuna volontà di uccidere), e dall'altra gli anti-americanisti a oltranza (sono dei cowboy, credono di comandare il mondo, volevano ammazzarli perchè stavano facendo di testa loro).
Nel frattempo abbiamo dimenticato che il nostri politici, all'alba dell' aggressione, erano spaccati nettamente in due, ma con il passar delle ore - ah, la magìa dei week-end a Capalbio - il coro è diventato armonico come quello di un canto gregoriano. "Destra e sinistra concordano sull'incidente" afferma qualcuno "quindi di incidente si deve essere trattato".
Invece di rimandare subito il cervello in cantina, perchè non andiamo a rileggerci ... ... quello che ha scritto Giuliana Sgrena nel suo articolo, non a caso intitolato "La mia verità"? Ce n'è forse più di una?
Cominciamo dalla motivazione del rapimento, che lei mette in bocca ai suoi rapitori in questi termini: "Sì, perché tu vuoi parlare con la gente, non rapiremmo mai un giornalista che se ne sta chiuso in albergo.". E altrove, quando lei parlava dell'utilità delle sue interviste alla causa irachena: "Non vogliamo nessuno, perché non ve ne state a casa, che cosa ci può servire a noi questa intervista?".
Curiose risposte, specialmente da parte di un gruppo che poi diffonde una vidoecassetta con la giornalista che chiede implorando il ritiro delle truppe dal territorio.
Al che, altrettanto curiosamente, il governo italiano decide di far partire tutti i nostri inviati presenti sul territorio, facendo così senza saperlo un piacere enorme ai rapitori, che con quel video non erano riusciti a esprimersi bene.
Cioè: nessun ritiro delle truppe, quindi rivendicazione respinta, quindi Sgrena liberata?
Di fronte a questa palese contraddizione, notiamo qualcosa che in quell'articolo deve essere sfuggita a tutti: dopo aver visto in TV la propria gigantografia dall'Italia, Sgrena dice: "Dopo è arrivata la rivendicazione della Jihad che annunciava la mia esecuzione se l'Italia non avesse ritirato le truppe. Ero terrorizzata. Ma subito mi hanno rassicurata che non erano loro, dovevano diffidare da quei proclami, erano dei 'provocatori'. "
Come, "non erano loro"? C'erano forse degli altri? E con chi stavano allora i primi? E con chi, i secondi? E perchè non si comunicavano?
Quello che Sgrena ci sta dicendo, nemmeno tanto velatamente, è che in realtà non c'erano DUE GRUPPI, ma DUE MOTIVI diversi per il suo rapimento. Uno, quello ufficiale, il "ritiro delle truppe", che ci è stato dato in pasto tanto per tenerci buoni, e mandarci ancora una volta in piazza a credere di contare qualcosa. L'altro, quello vero, il "piazza pulita" dei giornalisti freelance, che infatti sono stati fatti partire - "doverosamente", come ci ha spiegato Fini - "per motivi di sicurezza".
Peccato che nel frattempo il gruppo "Jihad 1", mentre rassicurava Sgrena sulla sua incolumità personale, si sia dimenticato di smentire pubblicamente la richiesta di "Jihad 2", anzi ne assecondava senza volerlo le richieste, diffondendo il video in cui appunto si chiedeva il ritiro.
Curiosi, questi conflitti interni fra i vari gruppi "islamici", non credete?
Non sarà invece che si è trattato di un conflitto interno fra i vari gruppi che si contendono davvero il bastone del comando in Iraq - i militari di Rumsfeld, i civili di Negroponte, gli uomini grigi della CIA, i risorti servizi iracheni - e che quella liberazione, concordata dagli italiani con il gruppo che ha chiesto il ritiro dei giornalisti, e l'ha ottenuto, non sia andata giù a chi invece l'avrebbe voluta morta a tutti i costi, perchè "dopo, una volta a casa, quella parla comunque?"
Massimo Mazzucco
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