L’agenda dei politically correct continua a macinare il mondo delle persone normali.
Oggi tocca alla Disney, che proprio nei giorni della riapertura di Disneyland si trova a dover apportare una serie di modifiche ai loro “percorsi tematici” di intrattenimento, a causa della pressione del mondo PC.
Fino a ieri, il percorso di “Biancaneve e i sette nani” terminava con l’iconica scena del bacio del principe, che risveglia Biancaneve addormentata.
Da oggi questo non va più bene, "perché - sostengono i PC - durante quel bacio lei non è consenziente, e quindi non può essere vero amore”. “Non dobbiamo insegnare ai bambini – dicono costoro - che si può baciare una persona non consenziente, altrimenti si apre la strada alla violenza carnale”.
E così a Disneyland la scena finale del bacio sarà sostituita con quella della morte della strega maligna.
La buffonata della super lega è durata tre giorni. Di fronte alla reazione violenta delle loro tifoserie, le cosiddette “grandi squadre” del calcio europeo hanno dovuto fare una brutale marcia indietro. Soprattutto in Gran Bretagna, dove i tifosi l’hanno subito soprannominata “supergreed” (super-avidità), la marcia indietro è stata plateale: tutte e sei le inglesi hanno rinunciato nell’arco di poche ore.
In Italia si è sfilata anche l’Inter, ed è chiaro che a questo punto l’idea della super lega resta solo un brutto ricordo.
Ma come hanno potuto i dirigenti di queste squadre commettere un errore così madornale? Lo hanno commesso perché hanno peccato di presunzione. Hanno pensato che bastasse dire “noi siamo i più forti, e da oggi comandiamo noi” perché il mondo del calcio si inchinasse alla loro potenza complessiva.
Jorge Luis Borges definisce l’intelligenza come “la capacità di disciplinare la propria attività mentale in modo tale da dimensionare le vicende dolorose ed esaltare quelle piacevoli.” In altre parole, la capacità di razionalizzare ciò che avviene a livello emotivo.
Se questa definizione è valida, bisogna dedurre che Beppe Grillo sia profondamente stupido, perché lui ieri ha fatto l’esatto contrario.
di Andrea Eremita
Da quando ho un laboratorio di Apicoltura, da circa quattro anni, conduco sommessamente una ricerca statistica. Quando faccio provare ai clienti questo o quel miele, una volta che hanno assaggiato, attendo che mi chiedano dove gettare la paletta. Ciò che mi interessa è verificare come si esprimono.
Nella maggioranza dei casi, direi l’ 85%, si esprimono con queste esatte parole: “Dove butto la paletta sporca?” Nel 15% dei casi invece dicono: “Dove si mettono le palette usate?” o usano un' espressione simile.
Ai clienti del primo gruppo, quello più consistente, faccio sempre notare che è meglio parlare di palette usate piuttosto che di palette sporche, perchè faccio sempre notare, “non mi risulta, signore\a, che lei sia sporco\a.”
Alcuni rispondono sorpresi: “E' vero! Non ci avevo pensato.” Per altri la mia contestazione non ha particolare rilevanza.
Se, sempre a questo 85% andassi a chiedere se sono cristiani, probabilmente solo da un 15% riceverei un chiaro assenso. Gli altri direbbero che non credono a niente, che Dio non esiste, che sono comunisti, buddisti, anarchici, punk, agnostici o quant'altro.
Questa piccola ricerca mi chiarisce un fatto molto importante. Per quanto ci si trovi in epoca moderna, per quanto quasi più nessuno frequenti la chiesa, per quanto si sia passati attraverso illuminismo, positivismo, democrazia, rivoluzione digitale e quant'altro ci discosta dal fantomatico ed oscurantista Medio Evo, alcuni condizionamenti sono profondamente attivi e la lingua li esprime in tutta chiarezza.
Il neoliberismo, che è la base economica del moderno capitalismo assoluto (speculativo-finanziario), va necessariamente compreso per inquadrare le attuali dinamiche socio-politico-economiche e poiché è la scaturigine del cosiddetto Pensiero Unico (che sostiene, precipuamente, il primato dell'economia sulla politica).
In parole povere si tratta della dottrina economica (cui corrisponde, ovviamente, un'inscindibile ideologia politica) all'origine di tutti i nostri problemi. Semplificando, altro non è che la coronazione di un progetto di restaurazione del potere da parte della "classe dominante" risalente già agli anni trenta del novecento (fondamentale il colloquio Walter Lippmann) ma iniziato ad attuarsi negli anni settanta (dal memorandum di Powell); è la reazione delle élite alla minaccia bolscevica e alla perdita di potere e ricchezza subita nell'età contemporanea e soprattutto nei trenta gloriosi quando le Costituzioni "socialiste" - avversate recentemente da JP Morgan - associate alle politiche economiche keynesiane avevano portato benessere ai popoli e forza alle democrazie (tanto che nello studio Crisi della Democrazia del 1975 commissionato dalla Trilaterale - della quale fecero poi parte Draghi, Prodi, Monti, Letta - si parlava della necessità di apatia e spoliticizzazione delle masse e di indebolimento del sindacato a causa di un pericoloso "eccesso di democrazia" da risolvere anche con l'introduzione di tecnocrazie).
Mi ha molto colpito la notizia che Corrado Augias restituirà ai francesi la legione d’onore, dopo che la stessa onorificenza è stata conferita al presidente egiziano Al-Sisi.
In una lettera al quotidiano Repubblica, Augias ha così spiegato la sua decisione: “La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l’importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta".
di Lorenzo Merlo
Era il 2 giugno 1946. La guerra si era appena spenta. Gli italiani con un referendum, scelsero di istituire una Repubblica in successione al monarchico Regno d'Italia che sussisteva dal 1861. La nuova condizione era soprattutto spirituale. Tutto il resto erano macerie e fame.
Da quei momenti gli italiani tutti si rimboccarono le maniche sospinti dalla certezza di poter andare oltre il conflitto nazionale e civile appena terminato, attratti dalla luce di un futuro totalmente nelle loro braccia e nei loro occhi.
Nel 1948 si svolsero le prime elezioni politiche che videro il 97% di votanti. Fin da subito emerse uno schieramento tra la fazione cattolica (Democrazia Cristiana) e quelle socialista e comunista (Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano) che avrebbe battagliato e caratterizzato la vita politica del Belpaese nei decenni a venire.
L'anno precedente, il 1947, aveva visto il varo del Piano Marshall. Un progetto statunitense per aiutare l'Europa a riprendersi dal disastro della guerra. (Solo molti anni dopo, si insinuerà l'idea che quel piano fosse una strategia americana per mantenere l'egemonia economica e militare mondiale).
Un utente di contro.tv ha mandato una domanda ieri in trasmissione. La ripubblico integralmente, perchè pone un problema importante: perchè noi (italiani) siamo così inefficaci nelle proteste in piazza, in confronto ad esempio ai tedeschi? Ecco la lettera:
Sabato a Roma si è svolta la Marcia della Liberazione . Conosciamo gli organizzatori della manifestazione e la piattaforma programmatica inoltre gran parte degli intervenuti sono volti noti e apprezzati nell'ambiente dei dissenzienti e dell'informazione indipendente.
La qualità delle argomentazioni e la lucidità delle opinioni espresse non possono però impedirci di constatare la modestia del risultato raggiunto in termini di partecipazione popolare.
di Hugo van der Zee
Per molte persone è ormai ovvio che le fonti regolari di notizie non servono per informarci su questioni importanti. Per questo motivo le persone si rivolgono sempre più spesso a fonti di informazione alternative. Tuttavia, sta diventando sempre più difficile diffondere informazioni attraverso i canali consueti. Quest'anno, centinaia di libri sono stati rimossi da piattaforme online come Amazon perché "non rispettano le norme". In molti casi si tratta di libri che hanno venduto bene e hanno avuto buone recensioni. Le case editrici rifiutano questi libri e motori di ricerca come Google li nascondono. Non si tratta solo di libri, ma anche migliaia di filmati e testi online vengono cancellati. Tutto quello che non rientra nella narrativa ufficiale è soggetto a essere cancellato senza avviso e senza possibilità di ricorrere. È un moderno 'falò di libri’ di una portata senza precedenti, e passa praticamente inosservato.
D'altra parte, ci sono scrittori che vengono promossi, come lo scrittore Israeliano Yuval Harari. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e sono esposti nelle prime file delle librerie. Harari è ospite di talk show, tiene conferenze in tutto il mondo ed è invitato a parlare in incontri mondiali come Davos 2020 (un incontro organizzato da World Economic Forum).
Il bestseller di Harari 'Sapiens' è la storia dell'umanità. È un argomento sul quale, naturalmente, sono state fatte molte ricerche e sono stati scritti tanti libri. Sapiens è un bestseller, ma ha ricevuto meno riconoscimenti da parte di storici e antropologi. Il libro contiene serie lacune, e conclusioni che mancano tanto di buon senso quanto di fondamento scientifico. Sono state pubblicate varie critiche nei confronti di ‘Sapiens’. Secondo l'antropologo canadese Charles Hallpike, che ha pubblicato un'ampia critica su Sapiens, il libro ‘Sapiens’ contiene così tanti errori fondamentali che si può al massimo definire come "infotainment".
[Questo articolo mi è stato spedito da una ragazza che vuole restare anonima].
Hai 20 anni? Allora hai il mondo il mano, puoi fare tutto e avere tutto, sempre che tu sia ricco, se no puoi pure prendere i tuoi sogni, chiuderli in un cassetto e, per i nostalgici, aprirlo la sera quando torni dal turno di 12 ore.
Li puoi guardare un po’, i più temerari possono pure fantasticare, ma mi raccomando, alla fine richiudi il cassetto accendi la tv e addormentati per ricominciare la mattina dopo con il sorriso sulle labbra, perché il mondo è questo che richiede.
Quando siamo bambini i nostri sogni sono infiniti. Vogliamo essere astronauti, cantanti, principesse. Quando cresciamo, ma neanche troppo, già alle scuole medie, i canoni iniziano a essere più realistici. Per fare l’astronauta sei nato nel posto, nella famiglia e spesso nel corpo sbagliato, quindi scendi di un gradino e inizi a voler essere dottore, poliziotto, veterinario.
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