(Facendo finta di essere un giornale importante), pubblichiamo la “lettera aperta” di una nostra collaboratrice a Gad Lerner, in occasione della sua ultima puntata della trasmissione televisiva “L’Infedele”:
Egregio Signor Lerner,
da tempo rispetto la sua serietà professionale e la sua coerenza di pensiero, ma l’altra sera, seguendo la puntata de l’ Infedele "Gli italiani e il mestiere delle armi", ho purtroppo dovuto sospendere questo giudizio, in attesa almeno di un suo chiarimento.
Il suo collage di frasi e personaggi storici infatti, costruito sia sfruttando la presenza di Ermanno Olmi (che ingenuamente ha concesso le splendide immagini del proprio film), sia saccheggiando a piene mani la miglior tradizione eroico- risorgimentale, strideva in maniera grottesca ...
di Massimo Mazzucco
Oggi non è più come una volta, quando i bianchi sbarcavano con le loro navi in un qualche punto della costa centafricana, accalappiavano un centinaio di abitanti del luogo, e li sbattevano sottocoperta per trasportarli in America e venderli come schiavi. No, oggi a diventare schiavo ti convincono. Con educazione.
Un rapporto appena uscito dell’UNICEF sull’ “human trading” – letteralmente, “traffico di umani” - presenta dei dati da far rizzare i capelli: su 51 nazioni africane ben 45 praticano ancora regolarmente lo “schiavismo legalizzato”. E fra i vari paesi committenti – udite udite - l’Italia spicca fra i primi in assoluto.
Il meccanismo è collaudato, riguarda soprattutto bambini e ragazze giovani, e pare che nessuno abbia troppo interesse a metter in guardia i cittadini delle varie nazioni “fornitrici”. Questa è la storia di una normalissima ragazza nigeriana, che un giorno torna a casa e trova, seduto in salotto con mamma e papà....
AMERICA: SEMPRE PIÙ LONTANA, MAI COSÌ VICINA
Noi italiani abbiamo avuto da sempre un rapporto di amore-odio con gli Stati Uniti. Anzi, di entusiasmo-disprezzo, per essere più precisi. Da una parte, dice la battuta, l’America è il paese dove una pizza ti arriva addirittura prima di un ambulanza, dall’altra è il paese dove la pizza ti arriva appunto prima dell’ambulanza. Dipende da dove la guardi. Certo non è facile farsi un’opinione bilanciata sugli Stati Uniti, la cui realtà è estremamente complessa, e la cui storia è decisamente diversa da quella di tutte le altre nazioni: questo è infatti l’unico paese al mondo che è stato creato dall’oggi al domani, esattamente come una società sportiva, una fabbrica di confetture, o un sito internet: ieri non c’era, oggi c’è. Sono arrivati dei pellegrini in nave, hanno piantato i loro bei “paletti”, (continua...) |
LA CROCIATA INFINITA16.3.04
- Bush non è un burattino della destra evangelista americana. La guerra
in Iraq non ha motivazioni a sfondo religioso. Il rispetto per l’Islam
è assoluto. Il carattere laico dell’operazione “Iraqui Freedom” è fuori
discussione.
Peccato che dei cinque civili ammazzati oggi in
Iraq – ufficialmente ingegneri civili, dediti al progetto di
purificazione delle acque attorno a Mosul - quattro fossero invece dei
missionari della chiesa battista della Virginia del Sud, in abiti
civili. Trovano così conferma le voci che erano circolate l’anno
scorso, (continua...)
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![]() LA MULTINAZIONALE DELL'INCENSO, E LA STRANA MORTE DEL PRETE PEDOFILO (Estate 2003) Una accurata lettura della versione ufficiale, riportata dal New York Times (acclusa), suggerisce, fra le altre cose, che i pedofili abbiano un apparato respiratorio completamente diverso dal nostro. (Leggi articolo) | GIUSTIZIATO E FELICE DI MORIRE. La ragione sta tutta nei suoi occhi. Paul Hill, il più noto dei cosiddetti "abortion clinic killers", è stato messo a morte tre giorni fa nello stato della Florida, con iniezione letale. Nel 1994 aveva ucciso a sangue freddo, con due colpi di fucile, un dottore di una di queste cliniche e la sua guardia del corpo. La tragedia, già grande in sè, diventa enorme - e sintomatica - se si considera il passato di quest'uomo. Guardatelo bene negli occhi: se indovinate che mestiere faceva Paul Hill, prima di diventare omicida, avrete certo capito qualcosa di importante dell'America di oggi ... (leggi articolo) |
![]() OPERAZIONE "ARROGANZA INFINITA" Il problema a questo punto è patologico. 24.9.03 - All'indomani dell'ennesima occasione sprecata da Bush alle Nazioni Unite, un tentativo di comprendere un tipo di comportamento - quello dell'intera amministrazione repubblicana - che per molti di noi risulta semplicemente inspiegabile. (leggi articolo) |
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IN SUD-AMERICA NON VOGLIONO LA DEMOCRAZIA
di Fernanda Alene
Egregio Direttore: In quella lontana Torino del 1930 di cui ci parla Sapegno, io già giravo aggrappata alle gonne di mia madre, mentre aspettavo con ansia il mio secondo compleanno. In quella città sono poi cresciuta, e vi ho trascorso anche la maggior parte della mia vita. E di ciò che sostiene Sapegno, speciamente riguardo al carattere dei torinesi, non posso che sottoscrivere ogni singola parola.
I RAGAZZI DELLA MONTAGNA
di Massimo Mazzucco
23.4.04 - Se a chiunque di noi chiedessero di scegliere, arrivati a 27 anni, se diventare centravanti della “regina” del campionato, oppure andare a fare il soldato in Afghanistan, sull’aereo che parte per Kabul ci starebbe di sicuro tre volte il carico dell’Arca di Noè.
Ma “loro”, evidentemente, sono diversi. Loro – giusto o sbagliato – a certe cose ci credono. E così è stato per Pat Tillman, la "perla" degli Arizona Cardinals: in un luminoso giorno di qualche anno fa si ritrovava, oltre che sposato da pochi giorni, con un contratto sul tavolo da 9 miliardi di dollari, per cinque anni, per passare ai campioni in carica del St. Louis Rams. Un film.
Ma il giorno era il 20 Settembre del 2001, e le rovine fumanti di Manhattan non avevano ancora smesso di restituire gli ultimi sopravissuti dalle macerie delle torri abbattute. E Tillman, ferito al cuore per un gesto che lui sentiva come un’offesa a tutta la sua nazione...
di Fabio de Nardis
21.4.04 - Se Bush davvero vuole ancora convincere qualcuno che in Iraq stiamo “esportando democrazia”, ieri ha certo fatto una scelta poco acuta in quella direzione: ha dichiarato che sarà John D. Negroponte, attuale rappresentante americano alle Nazioni Unite, ad assumere il difficile ruolo di ambasciatore USA in Iraq a partire dal 30 Giugno 2004, data in cui dovrebbe terminare l’occupazione militare (almeno quella ufficiale).
Non ci si aspettava certo Madre Teresa, a dirigere un’ambasciata di oltre 3000 dipendenti, e a gestire una transizione delicatissima, con un governo che molti iracheni considereranno illegittimo almeno fino alle elezioni del 2005, ma il passato di Negroponte non ci parla certo di un garante della democrazia con sigillo doc. Uomo di esperienza, che presta il suo servizio diplomatico agli Stati Uniti da più di quarant’anni, Negroponte ha cominciato nel 1960 come giovane consulente dei servizi esteri, e si è fatto le ossa a Saigon come Junior Assistant dell’allora ambasciatore americano in Vietnam; tra l’81 e l’85 è stato ambasciatore in Honduras, poi nel Messico nell’89, nel ’93 nlle Filippine, e infine, nel 2001, viene cooptato da Bush per comandare la delegazione Americana all’Onu.
Ma sul suo nome si trascina da tempo una controversia per una sua presunta complicità con le numerose violazioni dei diritti umani...
Leggi tutto: STA TORNANDO LA DEMOCRAZIA?