di Massimo Mazzucco
Non è bruciata viva, ma che la sua testimonianza sia davvero stata utile al futuro dell’amministrazione resta tutto da vedere.
Dopo settimane di accese discussioni, che hanno coinvolto l’intera nazione, Condolezza Rice aveva dovuto cedere ed accettare di apparire sotto i riflettori – e soprattutto sotto giuramento - davanti alla commissione indipendente sull’11 Settembre (la commissione ufficiale ha già concluso i lavori l’anno scorso; questa è stata voluta di forza dai parenti delle vittime, insoddisfatti dai risultati soporiferi della precedente).
Tesa e concentrata come Gloria Swanson all’ultimo ciack di Sunset Boulevard, ha respinto punto per punto ogni accusa, implicita ed esplicita, che arrivasse da destra come da sinistra (la commissione è composta da 5 democratici e 5 repubblicani, ma questi ultimi non sono certo fra i più teneri con l’amministrazione Bush riguardo al pre-11 Settembre). L’accusa, contenuta nel libro di Richard Clarke da poco uscito, è di aver ignorato decine di avvisaglie che indicavano l’imminenza dell’attacco a torri e Pentagono. (Per coloro che sono convinti che invece l”abbiano – come minimo - lasciato succedere”, ovviamente non ci sono altre risposte da dare). A sentire invece Condolezza, che compare nella versione “innocenza perduta”, Bush “aveva ben chiara la necessità di combattere il terrorismo, ma...
Chissà che cosa passa per la testa dei generali dell’armata più potente del mondo, ora che ben dieci città irachene (non è che ce ne siano molte di più) sono totalmente o parzialmente tornate sotto il controllo delle milizie locali. Di sicuro la scelta di applicare il pugno di ferro, senza poi avere sottomano i mezzi per contenere la prevedibile risposta, non parla molto a favore della lungimiranza del comando USA. Ieri hanno addirittura bombardato una loro moschea, con la puerile scusa che era diventata un centro operativo anti-americano.
Ma sotto c’è probabilmente molto di più.
Oggi sono infatti trapelate da Washington indicazioni su un poderoso braccio di ferro che sarebbe in corso fra Pentagono e Casa Bianca, nelle persone del vice-presidente Cheney (nei momenti delicati Bush lo mandano regolarmente a casa sua, in Texas, a “riflettere” lontano dalle leve di comando) e di Donald Rumsfeld, ministro della Difesa e capo del Pentagono. La questione è ...
di Massimo Mazzucco
Il comando USA in Iraq, sotto il proconsole “civile” Bremer (fino all’altro ieri un normalissimo pezzo grosso del Pentagono) ha fatto oggi l’unica cosa che il buon senso consigliava di non fare, in un momento delicatissimo per l’intero esito della faccenda irachena: ha dichiarato Sadr “fuorilegge”, ed ha emesso contro di lui un mandato di cattura, proprio come nei “wanted” dei film western. Solo che qui il pistolero non è proprio dei più solitari.
Sadr è infatti asserragliato da due giorni nella sua moschea, e circondato da centinaia di fedelissimi, che sono più che pronti a morire per quello che anche uno molto meno fanatico di loro considererebbe giusto: il diritto alla parola.
La stupidaggine infatti di avergli chiuso di prepotenza il giornale locale, solo perchè ...

Lo stravolgimento della logica ormai non ha più limiti: per un occidente ubriaco dal continuo gioco di bugie, infilate come matrioske una nell’altra, ormai vale tutto e il contrario di tutto. Provate solo a pensare alla versione ufficiale dei più recenti fatti di Madrid: la polizia spagnola viene a sapere dove si nascondono “alcuni dei terroristi sospettati per gli attentati alla stazione di Atocha”, di due settimane fa (ma non ne avevano già presi quattro in Tunisia, più quindici in attesa di indagini? Quanti ce ne vogliono, per mettere tre bombe, un’intera colonia di immigrati?) e circondano la casa in forze. A quel punto, “sentendosi spacciati”, i terroristi si mettono alle finestre a sparare a destra e a manca, cantando a squarciagola slogan in arabico (tanto perchè non ci siano dubbi). La polizia – solo a quel punto – si rende conto del pericolo che corre il vicinato, e cerca in tutti i modi di far sgombrare il maggior numero possibile di persone. Ma ecco che la mano di Allah si abbatte implacabile sul detonatore di turno, e del “covo” maledetto non restano che i soliti quintali di calcinacci inceneriti. Gli stessi calcinacci, tanto per intenderci, in cui stanno ancora cercando, al Pentagono, le scatole nere dell’aereo.
E noto infatti, prima di tutto, come la Convenzione di Ginevra stabilisca tassativamente che i terroristi di un qualunque attentato debbano trattenersi per almeno cinque settimane...
LUCE E ACQUA IN CAMBIO DELLA VOSTRA TERRA
di Massimo Mazzucco
Sotto la minaccia incombente di un’investigazione giudiziaria per presunti atti illeciti, richiesta l’altro ieri dal procuratore generale d’Israele, Sharon cerca di affrettare i tempi per portare in qualche modo a termine il progetto complessivo che ha lanciato insieme all’intifada di tre anni fa.
E’ già da mesi, in realtà, che va rilasciando frasi molto ambigue riguardo al futuro di Gaza, che è ovviamemte il cuore pulsante del problema palestinese oggi. A volte aggressivo ed inflessibile, per tenersi buona la destra, a volte contrito fino al ridicolo....
Leggi tutto: IL RWANDA RICORDA I MASSACRI. ABOLENDO UFFICIALMENTE LE ETNI