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“Occupy Wall Street” diventa “Occupy America”

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Scritto da Redazione
Categoria: imported
21 Novembre 2011
Visite: 9383
Negli ultimi giorni il movimento “Occupy Wall Street”, detto anche movimento del 99%, ha decisamente cambiato marcia. Dopo lo sgombero di Zuccotti Park, eseguito la scorsa settimana dalla polizia di New York, il noto commentatore della Fox Bill O’Reilly, che rappresenta la voce dell’estrema destra americana, aveva annunciato con soddisfazione: “Il movimento è morto e sepolto”. Dal suo volto emanava un tale senso di sollievo che sembrava quasi avesse detto “L’incubo è finito”. Ma era solo wishful thinking (noi diciamo “ti piacerebbe”). Purtroppo per lui – e per il restante 1% degli americani - l’incubo continua, e sembra anzi peggiorare di giorno in giorno. Dopo aver rimosso le tende, i manifestanti di Zuccotti Park si sono ripresentati compatti e determinati, tornando subito ad occupare il ponte di Brooklyn e le zone circostanti. La polizia ha dovuto compiere più di trecento arresti nell’arco di 24 ore per liberare la zona, mentre le televisioni mandavano spezzoni che ritraevano episodi di violenza ben poco edificanti contro i cittadini disarmati. Nel frattempo il movimento ha già invaso più di trecento città americane. Oltre alle grandi metropoli come Washington, Los Angeles, Chicago o San Francisco, si aggiungono alla lista dozzine e dozzine di piccoli centri abitati da tutti gli stati dell’Unione. Cittadine pressochè sconosciute come Amarillo nel Texas o Eugene nell’Oregon, …

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Radio IES - Speciale scie chimiche

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Scritto da Redazione
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17 Novembre 2011
Visite: 11588
Puntata di Radio IES dedicata alle scie chimiche. Hanno partecipato Corrado Penna, Paolo Attivissimo, Rosario Marcianò, Massimo Mazzucco. Prima parte: Penna + Attivissimo Seconda parte: Marcianò + Mazzucco
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E' nato il governo Vichy

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Scritto da Redazione
Categoria: imported
16 Novembre 2011
Visite: 16439
(Sottotitoli: moksha75ar3) **********************************************************
di Marco Cedolin Sta insediandosi proprio in queste ore il nuovo governo di occupazione, presieduto da Mario Monti, novello Presidente del Consiglio con delega al ministero dell'Economia e composto da 16 ministri, rigorosamente tecnici. Tutti, Monti compreso, mai eletti dagli italiani e deputati a portare avanti un programma di governo imposto nei dettagli dalla BCE e mai sottoposto al vaglio degli elettori, che a suo tempo votarono i programmi di Berlusconi e Veltroni, di natura profondamente diversa, se non antitetica, rispetto a quello che verrà realizzato nei prossimi mesi. Dovrebbe essere chiaro a tutti che non si tratta di un ribaltone, bensì di un'azione estremamente più grave, consistente nell'esautorare completamente il popolo dal diritto di scegliere chi lo governerà e sulla base di quale programma espliciterà il proprio mandato. In tutta evidenza chiaro non lo è dal momento che i cittadini e le cosidette parti sociali, anzichè trovarsi in strada con il forcone, sono comodamente seduti a guardare la TV o impegnati a tentare di conquistare la benevolenza del nuovo padrone, ragione per cui ci sembra giusto constatare la morte cerebrale intervenuta per asfissia del mito della democrazia. La lista dei ministri scelti da Monti, che in queste ore sta tenendo banco su giornali e TV, risulta molto oculata ...

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Abolire il contante? No, grazie – una risposta a Milena Gabanelli

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Categoria: imported
14 Novembre 2011
Visite: 16756
di Ashoka Milena Gabanelli, conduttrice della trasmissione Report su Raitre, propone, dalle pagine del Corriere della Sera, la sua ricetta per risanare i conti dello Stato. Pur apprezzando spesso le inchieste del suo programma, devo dire che in questo articolo la giornalista cade vittima di tutta una serie di fallacie economiche che purtroppo hanno messo radici nel pensiero main stream. A partire da queste considerazioni sviluppa poi una soluzione che a prima vista pare la panacea a tutti i mali del paese mentre in realtà la “cura” è di gran lunga peggiore del “male”. Leggiamo insieme. [quote]Non sono un economista, non sono un’esperta di finanza, ma una giornalista generica che ogni tanto prova a capire temi complessi, per poi spiegarli agli utenti. Oggi, come tutti, mi pongo questa domanda: “Come se ne esce?” Il debito italiano conta 1.843 miliardi, il PIL 1.548. I mercati non si fidano del fatto che l'Italia possa ripagare i propri debiti.[/quote] Perchè non si fidano? [quote]Perché gli investitori pensano che tale avanzo (avanzo primario) sparirà in presenza di una recessione (italiana, europea, mondiale). Il nodo è il rapporto debito/PIL, che per l’Italia è troppo elevato. Tant’è vero che la Gran Bretagna, con un deficit più che doppio rispetto al nostro, riesce a farsi prestare soldi ad un tasso di interesse che è meno di un terzo di quello che paghiamo noi, proprio perché la Gran Bretagna ha un rapporto debito/PIL che è circa la metà del nostro[/quote] In realtà la questione è un po’ più complicata ma in sostanza è vero: abbiamo il terzo debito pubblico al mondo. [ continua all'interno ]

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Michele Santoro: il coraggio delle cipolle

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Scritto da Redazione
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11 Novembre 2011
Visite: 18635
Nella recente puntata di “Servizio Pubblico” Michele Santoro ha dimostrato di avere più o meno il coraggio di una cipolla. Nella trasmissione dedicata all’attuale crisi di governo, Santoro ha invitato Claudio Messora, giornalista e ricercatore indipendente, il quale con grande serenità ha spiattellato la “parte nascosta” del curriculum vitae di Mario Monti: Commissione Trilaterale, Goldman Sachs e Bilderberg. E scusate se è poco. Ma a quel punto, invece di approfittarne per portare finalmente in luce il vero problema, e cioè che la politica mondiale è ormai tutta in mano dei banchieri, Santoro ha fatto una penosa retromarcia, fingendosi scandalizzato per l’apparente assurdità della tesi proposta da Messora, mentre arrivava addirittura a dargli del “complottista”. Anzi, “un pò complottista”, ha detto Santoro, come se stesse dicendo che il ragazzo è simpatico e intelligente, ma anche “un pò birichino”. Altrettanto interessante il “linguaggio subliminale” con cui Messora è stato presentato al pubblico televisivo: appollaiato su una specie di scaffalatura provvisoria, come se fosse un “imbucato” che guardava lo spettacolo da fuori, mentre i giornalisti mainstream stavano seduti al centro della piazza, insieme a Santoro, “legittimati” già in partenza dalla stessa posizione in campo. E, come se non bastasse, …

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Lew Rockell: L'Euro e l'Europa sono stati un errore

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11 Novembre 2011
Visite: 8979
Al giorno d'oggi, in una rara quanto inaspettata apparizione televisiva, Lew Rockwell espone una serie di considerazioni che lasciano di stucco la conduttrice che lo intervista, evidentemente non abituata a persone con un punto di vista così poco politically correct.
TRADUZIONE DEL VIDEO: RT : [...] la crisi e la Grecia avranno un effetto domino sull'economia globale, facendo finire i vari paesi in una spirale recessiva. In collegamento per avere maggiori delucidazioni su questo argomento, Lew Rockwell Presidente del Ludwig von Mises Institute. Quanto è in pericolo l'Europa al momento? L.R.: Spero molto in pericolo. Intendo dire, spero che l'Europa cessi di esistere. L'Europa è stato un errore, un errore nato dalla pianificazione centrale, la stessa Unione Europea è stata un errore. Credo che sia molto importante chiarire quale sia il vero problema della Grecia, dell'Europa, e degli altri paesi. Non sta venendo salvata la Grecia, o meglio, non è che vorrebbero salvare la Grecia, sono le banche che vengono salvate. [continua]

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Che cos'è luogocomune?

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Scritto da Redazione
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08 Novembre 2011
Visite: 8543
Hear ye! Hear ye! Lettori ed utenti, passanti e rimanenti, sto per fare una rivelazione che per molti risulterà sconvolgente: Luogocomune non è un sito di propaganda ideologica, è un sito di discussione e di confronto. Quale è la differenza? Nei siti di propaganda escono articoli a senso unico, che utilizzano sempre la stessa chiave di lettura degli eventi storici e rafforzano ogni volta le stesse conclusioni di tipo politico – di “destra”, “centro” o “sinistra” che siano. Luogocomune invece è un sito “aperto a tutti, dove tutte le idee godono dello stesso diritto di asilo, indipendentemente dalla posizione politica o da pregiudizi altrui. Lo spazio di espressione è garantito a tutti: sta poi all'utente difendere e far valere di volta in volta le proprie idee, all'interno delle noste regole e nel pieno rispetto delle idee altrui”. Sta scritto qui. Quindi, quali sono i criteri con cui il vostro umile servitore [feroce dittatore, N.d.T.] sceglie gli articoli da pubblicare? I criteri sono due, e sono sempre rimasti gli stessi fin dall'inizio: 1) gli argomenti devono ricadere nella gamma di interessi complessivi dei nostri lettori (qui di migrazione dei coleotteri si parla raramente), e 2) ogni articolo deve rappresentare un’idea/posizione ben definita, da qualunque parte stia, che permetta una discussione utile e costruttiva su quell’argomento. In altre parole, ogni articolo viene valutato in base alle possibilità che offre di sviluppare una discussione utile e costruttiva su un argomento che ci interessa in modo particolare. Dove per “utile” si intende una discussione in grado di offrire nuovi punti di vista e nuove informazioni a chi ancora non li conoscesse, …

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Presidente Berlusconi, per il bene dell’Italia, NON SI DIMETTA

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Scritto da Redazione
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08 Novembre 2011
Visite: 15817
di Paolo Barnard Presidente, perdoni l'approccio informale. Sono il giornalista e autore Paolo Barnard, lavoro da due anni con il gruppo di macroeconomisti del Levy Institute Bard College di New York sulla crisi dell'Eurozona. Siamo guidati dal Prof. L. Randall Wray dell’Università del Missouri Kansas City, che coordina altri 10 colleghi inglesi e australiani. Presidente, è incomprensibile che Lei non scelga di salvare la nazione, e il Suo governo, rendendo pubblico che: a) l'Euro fu disegnato precisamente per affossare gli Stati del sud Europa, fra cui l’Italia. b) esistono responsabili italiani ed europei di questo "colpo di Stato finanziario di proporzioni storiche". (Una definizione del tutto ragionata offerta dell'economista americano Michael Hudson). Presidente, dalle pagine del Financial Times, del Wall Street Journal e persino del New York Times, da mesi economisti del calibro di Martin Wolf, Joseph Stiglitz, Paul Krugman, Nouriel Roubini, Marshall Auerback, Le stanno suggerendo la via d'uscita. A Parigi, l’eccellente Prof. Alain Parguez dell’Università di Besancon ne ha trattato esaustivamente. Wray e i suoi colleghi Mosler, Tcherneva e Hudson pure. Nel dettaglio, essi hanno scritto che: L'Italia è stata condannata a un’aggressione senza precedenti da parte dei mercati dall'operato dei governi di centrosinistra che La hanno preceduta, poiché essi hanno portato il nostro Paese nel catastrofico costrutto dell'Eurozona. Le famiglie italiane e il Suo governo non devono pagare per colpe non loro. Lei deve dire alla nazione ciò che sta veramente accadendo, e chi ci ha condotti a questo dramma. L'Euro fu pensato nel 1943 dal francese Francois Perroux con il dichiarato intento di "Togliere agli Stati la loro ragion d'essere". La moneta unica è infatti un progetto franco-germanico …

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Scie Chimiche: lo stato delle cose

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Scritto da Redazione
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07 Novembre 2011
Visite: 23798
PUBBLICATA LA SECONDA PARTE Intervista di Massimo Mazzucco sulle scie chimiche a Radio Ies - 7/11/11 (sintesi - 24 min.): ********************************************************** Negli ultimi anni avevo abbandonato la ricerca sulle scie chimiche, un pò perchè impegnato nella realizzazione dei vari documentari (cancro, marijuana, ecc..), un pò perchè avevo la sensazione che il muro di gomma contro cui ci si andava a scontrare, per cercare di capire il fenomeno delle scie chimiche, fosse comunque imperforabile. In altre parole mi ero detto: le scie chimiche ci sono, probabilmente ci buttano dentro di tutto, ma nessuno ci dirà mai con chiarezza a cosa servono. Negli ultimi giorni però, coinvolto anche da Gramiccioli che continuava a stuzzicarmi [1], sono tornato a fare ricerca sull’argomento: ho fatto una specie di “total immersion”, necessariamente breve e incompleta, ma comunque già sconvolgente: mentre posso confermare la assoluta impenetrabilità del muro di gomma di cui parlavo, mi sembra di capire che ormai la faccenda della cosiddetta “modificazione climatica”, con tutti gli annessi e connessi, sia diventata lo scacchiere su cui si gioca la vera partita del potere a livello globale. Roba da far rimpiangere l’antica “paura atomica” della Guerra Fredda, tanto per capirci. Cerchiamo di andare per ordine. Innanzitutto, diciamo che sul fatto che le “scie chimiche” esistano nessuno oggi può avere dei dubbi. L’antico dibattito “contrail vs. chemtrail” è superato da anni, ...

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Alluvione a Genova: c'era chi l'aveva prevista

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Scritto da Redazione
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04 Novembre 2011
Visite: 33356
Pensate se per magia nei giorni scorsi il pubblico italiano avesse avuto a disposizione un “bollettino meteorologico” di questo tipo: “Venerdì, 4 novembre 2011: Nubi in progressivo aumento sulle Tirreniche ad iniziare dalla Toscana, con piogge sparse in intensificazione sui settori appenninici ed in locale estensione serale a Lazio e nord Sardegna. Nuvolosità igroscopica indotta, (scie chimiche persistenti), invece, in aumento sulle Adriatiche. Ciò impedirà alla perturbazione di spostarsi verso est e prolungherà i fenomeni piovosi su Liguria di Levante e sulla Toscana. Rischio di fenomeni violenti.” Che dite, forse qualcuno a Genova avrebbe potuto prevedere un improvviso straripamento del fiume nei viali cittadini? E magari, combinando questo “bollettino meteorologico” alle già note condizioni del territorio, avrebbe potuto mettere in allerta la popolazione locale, tenere le scuole chiuse per precauzione, limitare il traffico al minimo indispensabile, e predisporre nel frattempo gli adeguati mezzi di soccorso? Non lo sappiamo, e di sicuro non potremo dirlo mai. La storia non è fatta con i “se”. Una cosa però possiamo affermarla con certezza: il bollettino sopracitato esiste già, ed è stato pubblicato tre giorni prima dell’alluvione che ha travolto Genova e dintorni. Il problema è che non è stato pubblicato sui media nazionali, ma da un cittadino qualunque, noto per le sue ricerche sulle scie chimiche, di nome Rosario Marcianò. Ecco l'articolo. La data di pubblicazione è 1 novembre 2011, e copre i quattro giorni seguenti. Come si intuisce dal tono generale delle sue “previsioni”, Marcianò sembra sposare con grande disinvoltura la classica interpretazione delle immagini satellitari ...

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Quando il secondo Emendamento protegge il primo

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Scritto da Redazione
Categoria: imported
03 Novembre 2011
Visite: 8990
Se volete avere un’idea di cosa potrebbe succedere da un giorno all’altro negli Stati Uniti, date un’occhiata a questo video.
Il gruppo di “miliziani” ritratto nel video, Usborderguard, è stato definito “di affiliazione neonazista” dal sito di Alex Jones, ma la questione della milizia armata è qualcosa che trascende le posizioni politiche, ed arriva al cuore della cultura e della storia americana. Il secondo Emendamento della Costituzione infatti recita: “Poichè una milizia ben regolamentata è necessaria alla sicurezza di uno stato libero, il diritto dei cittadini di possedere e portare armi non sarà violato”. Per essere chiari, il termine “stato” si riferisce a ciascuno degli stati della confederazione, e non alla “nazione americana” nel suo insieme. Oltre a confermare il diritto individuale di possedere armi, quindi, molti tendono a leggere il 2° Emendamento …

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  1. Per una nuova indagine sull’11 settembre 2001
  2. Finis Italiae: dopo il diktat economico dell’Ue svendita totale dello Stato sociale
  3. Fiat money: chi beneficia dalla creazione del danaro
  4. La dottrina del “debito odioso”

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